Dal Ticino all'Africa: la mia Guinea-Bissau tra birre Super Bock e piroghe a Bubaque
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Sesto capitolo
Bissau, 2 febbraio 2025. Quando sono entrato in Guinea-Bissau la prima insegna che ho visto era quella di un bar con il logo della Super Bock. Fuori dal bar, c'erano degli uomini che bevevano delle birrette nelle classiche bottiglie di vetro delle birre portoghesi da 25 centilitri. La scena mi ha colpito, perché nei Paesi precedenti era praticamente impossibile vedere delle persone bere alcolici in pubblico. Mi sono fermato e, in un portoghese imbarazzante, ne ho chiesta una anch'io.
Quella notte, sono poi stato ospitato da due poliziotti, non perché fossi in una zona pericolosa, ma perché mentre il sole iniziava a calare, ho incontrato lungo la strada due ragazzi dall'aria simpatica che mi sembrava si stessero divertendo e ho chiesto di poter passare la notte nella mia tenda con loro. Erano lì tranquilli, seduti, ascoltavano musica, mangiavano e bevevano, all'esterno di quella che – alla fine – è saltato fuori essere la stazione di polizia.
Qualche giorno dopo ho preso una piroga che mi ha portato sull'isola di Bubaque. Ci sono andato per rilassarmi, fare una sorta di vacanza nel viaggio, o meglio, a non fare sostanzialmente nulla. Tant'è che, quando un ragazzo mi ha chiesto «che cos'hai fatto oggi?», ho potuto rispondere gioiosamente «assolutamente nulla».
Essendo sempre in movimento, ogni tanto sento la necessità di prendermi qualche momento per oziare, riposare, sbrigare questioni burocratiche e, in questo caso, riprendermi dalla malattia presa in Gambia. Non ho fatto nulla per cinque giorni, se non qualche giro in bici sull'isola, dei bagni e 32 ore su una spiaggia completamente solo a cercare di pareggiare l'abbronzatura che, come potrete immaginare, dopo due mesi di viaggio mostra i chiari segni del mio vestiario da ciclista.
Insomma, la Guinea-Bissau non è stata un'avventura epica come magari lo è stato in altri Paesi, ho passato del tempo in maniera abbastanza inusuale in molte maniere, ma comunque speciale.
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