Dall'Ilyushin sovietico all'Embraer: il mistero della fuga di Bashar al-Assad, forse, è stato risolto
Che fine ha fatto Bashar al-Assad? La domanda, ieri mattina, era più che mai d'attualità. Da un lato, perché i cosiddetti ribelli avevano conquistato (anche) Damasco, culmine dell'offensiva lampo lanciata a fine novembre. Dall'altro, perché sul destino del dittatore siriano circolavano non poche teorie. Ad esempio, c'era chi sosteneva che l'aereo su cui era salito in fretta e furia il presidente deposto fosse stato abbattuto. Il Ministero degli Esteri russo, nel bailamme generale, aveva dichiarato che al-Assad aveva lasciato il Paese, mentre in serata fonti del Cremlino avevano spiegato alla TASS e a Ria Novosti che lo stesso al-Assad e la sua famiglia si trovavano a Mosca. Stamane, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha chiarito che Vladimir Putin in persona, su basi umanitarie, ha concesso asilo politico al dittatore siriano e ai suoi affetti più cari. Senza tuttavia confermare, ufficialmente, che il dittatore si trova effettivamente a Mosca o comunque in Russia.
Se Peskov, oggi, ha parzialmente risposto alla domanda delle domande, resta da capire come, nel concreto, al-Assad abbia raggiunto la Russia. Secondo un'analisi dello Spiegel, il presidente e la sua famiglia in principio sono decollati a bordo di un aereo cargo di fabbricazione sovietica, l'Ilyushin 76-T, della Syrian Airlines con codice SYR 9218. Il decollo è avvenuto dall'aeroporto internazionale di Damasco attorno alle 5 di domenica mattina. Il volo, dai media internazionali, è stato definito «misterioso». E questo perché, poco dopo aver superato la città di Homs, quando l'aereo si trovava in volo da 25 minuti circa, il velivolo ha improvvisamente virato verso sudovest perdendo rapidamente quota: nello specifico, l'Ilyushin è sceso da una quota di 7 mila ad appena 500 metri, scomparendo infine dai radar. Di qui la conclusione, circolata con forza sui social, che l'aereo fosse stato abbattuto o che fosse precipitato per un non meglio precisato guasto.
In realtà, lo Spiegel ha fatto notare che i dati non corrisponderebbero affatto con un possibile intervento esterno, come un missile. Al contrario, il «panzone» è sceso a un ritmo di 5-600 metri al minuto, ritmo che corrisponde a una velocità di discesa normale secondo quanto affermato alla rivista tedesca dal pilota Matthias Baier. È quindi verosimile pensare che l'aereo sia atterrato allo scalo militare di al-Qusair, nei pressi della città di al-Dabaa. La perdita del segnale, agli occhi di Baier, non è di per sé problematica o, meglio, non indica necessariamente che l'aereo sia precipitato. Il transponder, in sostanza, potrebbe essere stato spento o disattivato.
Bene, ponendo che le cose siano andate così, e cioè che Bashar al-Assad e la sua famiglia siano atterrati ad al-Qusair, in che modo, poi, il dittatore siriano e i suoi cari hanno infine raggiunto la Russia? Lo Spiegel, al riguardo, cita un secondo aereo, un jet privato: parliamo di un Embraer Legacy 600 con numero di registrazione C5-SKY. Parentesi: C5 indica che l'aereo è stato registrato in Gambia. Sia quel che sia, il velivolo da venerdì ha viaggiato più volte fra Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, e Damasco. Domenica notte, all'una e ventotto ora locale, è decollato dallo scalo dedicato all'aviazione privata di Abu Dhabi per dirigersi a Homs. Alle 3 e mezza del mattino, circa, anche il segnale di questo jet è stato perso. Nella stessa zona in cui, due ore più tardi, verrà perso il segnale dell'Ilyushin. Diverse ore più tardi, l'Embraer è ritornato sui radar, sempre in zona Homs, mentre l'aereo in seguito ha volato di nuovo verso Abu Dhabi. Sappiamo, dai dati dei vari siti di tracciamento dei voli, come FlightRadar24, che dalla capitale degli Emirati sono partiti non pochi aerei in direzione della Russia domenica.
Ieri, 8 dicembre, l'Embraer Legacy 600 è rimasto in aria per un totale di 11 ore e 35 minuti, con un buco a livello di dati e transponder di parecchie ore. È impensabile, in ogni caso, che il velivolo sia rimasto in aria tutto quel tempo senza effettuare rifornimento, mentre – per quanto lo Spiegel non possa confermarlo o darlo per certo – è plausibile pensare che al-Assad e la sua famiglia, ad al-Qusair, siano scesi dall'Ilyushin per infilarsi sull'Embraer e che, da Abu Dhabi, abbiano infine raggiunto la Russia.