Maltempo

DANA continua a far paura, è allerta a Barcellona e Tarragona

Il Servizio meteorologico della Catalogna (Meteocat) ha emesso un avviso per «tempo violento» in diverse regioni – Non si placa la polemica intorno al governatore della Regione valenciana Carlos Mazón
© KEYSTONE (EPA/ANA ESCOBAR)
Red. Online
04.11.2024 13:48

Il maltempo non abbandona la Spagna. La Protezione civile della Catalogna ha inviato oggi un avviso via cellulare ai residenti delle regioni di Barcelonès, Baix Llobregat e Garraf a causa del rischio di «piogge continue e torrenziali». Il Servizio meteorologico della Catalogna (Meteocat) ha emesso un avviso per «tempo violento» in diverse regioni delle province di Barcellona e Tarragona.

Il Baix Llobregat è la terza regione più popolata di Barcellona, con importanti città dell'area metropolitana, come Cornellà (90.000 abitanti), Sant Boi (83.000), Castelldefels (68.000) ed El Prat (65.000). Il Barcelonès ha circa 2,5 milioni di abitanti, con le città di Barcellona, L'Hospitalet de Llobregat, Badalona, Santa Coloma de Gramenet e Sant Adrià de Besòs. Per Meteocat, le principali aree che potrebbero essere colpite nelle prossime ore dalla DANA sono Baix Llobregat, Anoia, Garraf, Alt Penedès (Barcellona) e Baix Penedès (Tarragona).

L'intero servizio ferroviario Rodalies è stato sospeso in Catalogna a metà mattinata, solo ai treni già in circolazione è stato permesso di raggiungere la destinazione. Sono stati deviati almeno 17 voli dall'aeroporto di El Prat di Barcellona, dove le piogge torrenziali hanno inondato parte dello scalo aereo. La circolazione sull'autostrada AP7 è stata interrotta all'altezza di Tarragona.

Il dipartimento territoriale dell'Agenzia meteorologica statale spagnola (Aemet) ha nel frattempo dichiarato «conclusa» la «crisi meteorologica» nella regione della Comunità Valenciana.

Finora nessuna vittima nel parking ad Aldaia

Nel frattempo, arrivano buone notizie dal parcheggio sotterraneo del centro commerciale Bonnaire ad Aldaya. Se si temeva «un cimitero con un numero di morti incalcolabile» – quando il centro aveva deciso l'evacuazione, in molti si erano fiondati a recuperare l'auto –, non sono finora state trovate vittime nei 50 veicoli ritrovati dai militari dell'Unità di emergenza dell'esercito spagnolo (Ume), che stanno ispezionando il parcheggio sotterraneo. Le ispezioni stanno fortunatamente smentendo le più drammatiche previsioni. Il parking, come aveva dichiarato il sindaco Guillermo Luna, poteva essere a «un livello minimo di occupazione» quando martedì l'area è rimasta sommersa da un mare di fango.

© Policia National
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Il bilancio provvisorio dell'alluvione che ha sconvolto la Spagna resta di 217 vittime, delle quali 214 nella provincia di Valencia e le altre in Castilla La Mancia e una in Andalusia.

Re Felipe «non abbandonerà la popolazione»

Dopo la protesta esplosa ieri a Paiporta, che ha costretto re Felipe e la regina Letizia, con il premier Pedro Sanchez e il governatore di Valencia Carlos Mazon a interrompere la visita nelle località più colpite dall'alluvione, il monarca ha modificato la sua agenda ufficiale per presiedere la riunione del centro di comando dell'Ume a Torrejon de Ardoz (Madrid). El Pais scrive che il monarca ha ascoltato le grida di aiuto della popolazione: «Felipe non ci abbandonare». E ha garantito che «lo Stato in tutta la sua interezza è e sarà presente» nei comuni devastati dal maltempo per far fronte alla catastrofe.

Non si placa la polemica

Tra distruzione e fango, la popolazione della regione di Valencia esprime rabbia contro le istituzioni per la gestione fallimentare dell’emergenza alluvione. Quante vite sarebbero state risparmiate se l'allerta fosse arrivata prima? Sotto la lente, in particolare, il governatore Carlos Mazón, accusato di avere sottovalutato quanto stava accadendo, ignorando gli allarmi dell'agenzia meteorologica spagnola partite fin dal mattino del giorno del disastro. Ed è diventato virale sui social un video proprio del 29 ottobre: Mazón, durante una conferenza stampa, rassicurava i cittadini sulla diminuzione dell’intensità del maltempo. Quando ha cominciato a rendersi conto dell’entità della catastrofe, il governatore ha poi cancellato quel messaggio.

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