Tecnologia

Dante diventa un avatar: si potrà conversare con il sommo poeta

Il Sommo poeta torna in vita grazie a un programma sviluppato con l'intelligenza artificiale: presto sarà inserito all'interno di siti web o totem interattivi per migliorare l'esperienza educativa di bambini e adulti
© Shutterstock
Matteo Generali
29.06.2024 12:00

Passati i gironi infernali, le cornici del purgatorio e i nove cieli del paradiso, Dante è pronto a tornare sulla Terra. Come? In forma virtuale, in particolare grazie a QuestIt, una società senese guidata da Ernesto di Iorio, che attraverso lo sviluppo di tecnologie di intelligenza artificiale promuove progetti formativi come il virtual human che sarà presto inserito all’interno di siti web o totem interattivi a disposizione di tutti.

Addestrato tramite la piattaforma studiata e progettata da QuestIt, Algho, il vate fiorentino è in grado di rispondere accuratamente alle domande che gli verranno poste estraendo dati dalla Divina Commedia. L’avatar dantesco, sviluppato in collaborazione con l’Università di Siena, permette a bambini e adulti di vivere un’esperienza educativa unica oltre a chiarire qualsiasi segreto o dubbio della Commedia. «Digital Dante» è supportato da un Large Language Model (LLM), in sostanza un modello che permette di ottenere la generazione di un linguaggio generico. LLM consente all’avatar di parlare come il poeta, usando espressioni e latinismi dell’epoca.

L’avatar, spiega Di Iorio in un'intervista all'ANSA, è stato realizzato partendo dalla maschera di morte di Dante, ricreandone le sembianze e vestendolo secondo l’iconografia classica.

Questa innovazione dimostra come cultura e formazione possano trarre vantaggio dall’intelligenza artificiale, avvicinando i musei a una nuova era tecnologica. «Ad oggi, secondo l'ultimo report del Politecnico di Milano, solo il 3% dei musei e dei teatri italiani utilizza avatar o assistenti virtuali - commenta Di Iorio - Serve un cambio di marcia e siamo convinti che Digital Dante sarà solo la prima di una lunga serie d'innovazioni capaci di spingere l'Italia verso una nuova era» che ha poi concluso «La nostra creazione è un valido esempio di come i mondi della cultura e della formazione possano avvicinarsi all’intelligenza artificiale e sfruttare le sue potenzialità nel migliore dei modi«.