Detenuto picchiato dalle guardie, muore il giorno seguente in ospedale
Un detenuto di una prigione di New York è morto il giorno seguente a un pestaggio subito dalle guardie carcerarie. Il caso è sotto inchiesta da parte dell'attorney generale dello Stato, Letitia James, che ha pubblicato il video delle violenze (ripreso dalle body cam), della durata di circa cinque minuti, sul sito ufficiale della procura generale.
Robert Brooks, 43 anni, è morto il 10 dicembre al Wynn Hospital di Utica. Condannato a dodici anni di prigione nel 2017 per l'accoltellamento dell'ex fidanzata, Brooks appare ammanettato nella sala del pronto soccorso del carcere. Viene steso sul lettino e picchiato ripetutamente dai poliziotti, con pugni e calci. Il volto è sanguinante e tumefatto.
La procuratrice generale James ha definito le immagini «sconvolgenti e nauseanti», la famiglia della vittima ha parlato di «scene devastanti che tutti devono vedere». «Non ho preso la decisione di diffondere queste immagini alla leggera – ha spiegato –, specie in mezzo a un periodo di vacanze, ma come attorney general io pubblico questi video perché ho il compito e il dovere di garantire alla famiglia di Brooks e a tutti i newyorkesi trasparenza e l'individuazione delle responsabilità».
L'inchiesta potrebbe sfociare nell'incriminazione di più agenti del centro di detenzione di Marcy, città a cinquecento chilometri a nord da New York. La governatrice dello Stato di New York Kathy Hochul ha annunciato l'avvio della richiesta di licenziamento in tronco di quattordici dipendenti del carcere, tutti coinvolti nel pestaggio.
L'autopsia sul corpo di Brooks non è stata ancora completata, ma le prime indicazioni parlano di «asfissia dovuta a compressione del collo». L'associazione in difesa dei diritti civili New York Civil Liberties osserva come «il pestaggio mortale di Brooks non sia un incidente isolato. Piuttosto evidenzia una cultura di violenza e mancanza di responsabilità per gli illeciti da parte degli agenti penitenziari».