Dipingere uova per Pasqua? Costa troppo: e gli americani ripiegano su patate e cipolle

Negli Stati Uniti, e non solo, è una tradizione: per Pasqua, le uova decorate non possono mancare. Quest'anno, tuttavia, complici i focolai di aviaria e un’inflazione alimentare che ha colpito duramente anche il mercato delle uova, molti americani si sono trovati costretti a reinventare una delle usanze più amate del periodo pasquale. Normale, quando pure un uovo diventa un lusso. Secondo i dati più recenti, i prezzi oltreoceano hanno raggiunto picchi inauditi: fino a 13 dollari per una dozzina di uova, contro i 5 (e anche meno) di appena qualche mese fa.
È vero: intervistato dal New York Times, Joe Ens, il CEO di Signature Brands – azienda che produce gli utilizzatissimi kit PAAS per la colorazione delle uova –, ha affermato che il 90% dei consumatori abituali non rinuncerà alla tradizione. Ma sono tanti, tantissimi, a pensare a una reinterpretazione.
Sui social, negli ultimi giorni, sono diventate virali (non senza ironia, vedi video sotto) le soluzioni alternative che, ovviamente, nulla hanno a che fare con le uova. Dalle patate ai marshmallow, fino ad arrivare – addirittura – alle cipolle. Ma l'alternativa più comune è, semplicemente, la plastica: una dozzina di uova finte può costare appena 1,98 dollari nei grandi magazzini come Walmart.
Crisi? Non proprio
Anche aziende che sulle uova decorate hanno basato il proprio business hanno dovuto adattarsi. Come raccontato dal quotidiano americano, realtà storiche come la Young’s Jersey Dairy – una fattoria e parco divertimenti a Yellow Springs (Ohio) che da quarant'anna organizza gigantesche caccia alle uova con 2 mila partecipanti – si sono trovate costrette a rivedere i propri piani. Impossibile, del resto, mantenere gli standard: 10.000 uova vere, cotte in forno e colorate a mano. Quest’anno, per la prima volta, saranno utilizzate uova di plastica, ciascuna contenente un coupon per un giro gratuito sulle giostra del parco. «La gente temeva che avremmo cancellato l'evento per via dei prezzi attuali», ha spiegato i proprietario John Young. «Invece sono stati contenti che l’iniziativa fosse mantenuta, anche se in forma diversa». Ma le motivazioni del cambio non sono soltanto economiche: «Non si trattava solo del costo, quanto del timore di svuotare gli scaffali dei negozi locali».
Intanto, c'è qualcuno che sta approfittando del grande interesse social per accrescere il proprio seguito. Su Instagram, ad esempio, spopolano i tutorial della food blogger Lexi Harrison, creatrice insieme alla madre della pagina Crowded Kitchen, che settimane fa ha condiviso una ricetta per la realizzazione di uova fatte di cioccolato e burro d’arachidi. Una ricetta da oltre 70 milioni di visualizzazioni tra Instagram, Facebook e TikTok. «Non mi aspettavo una reazione del genere» ha dichiarato Harrison al NYT. «Molti mi ringraziano per aver proposto un’alternativa. Altri mi criticano dicendo che le uova non sono così care e che dovrei semplicemente colorarne alcune».