Disordini, roghi, scontri: che cosa sta succedendo al Corvetto di Milano?
Il quartiere Corvetto, a Milano, è stato per giorni protagonista di manifestazioni con vandalismi e roghi. Nell’area le tensioni sono scoppiate dopo la morte di Ramy Elgaml, un 19.enne egiziano deceduto in un incidente in scooter nella notte fra sabato e domenica, durante un inseguimento con i Carabinieri. Dopo tre notti di tensioni e vandalismi, le ultime 12 ore sono trascorse in tranquillità. Nutrito lo spiegamento di forze dell'ordine.
Corvetto, scrive il Corriere della Sera, negli anni Venti si chiamava Regina Elena, in onore della moglie di Vittorio Emanuele III, e accolse i primi sfollati della Grande Guerra. Poi, nel Dopoguerra, sparì il nome della regina e il quartiere venne dedicato a Mazzini. E allora inziò a ospitare l’immigrazione del Sud Italia. Il nome Corvetto arrivò più tardi, dal nome del piazzale in cui una sopraelevata di cemento armato porta all’autostrada per il mare. E con il passare del tempo, soprattutto negli anni Ottanta e Novanta, l'immigrazione è diventata soprattutto egiziana e nordafricana. «Il Corvetto è da sempre l’avanguardia dell’immigrazione». Un quartiere che si è trasformato negli anni e in cui non mancano i problemi: disagio, decadimento degli immobili, mancanza di servizi, povertà, delinquenza.
La rabbia, dicevamo, è scoppiata in seguito alla morte del 19.enne Ramy. Sui social, in particolare su TikTok, rimbalza l'hashtag #GiustiziaPerRamy, tra immagini di fiamme, cariche della polizia, vandalismo. I ragazzi – anzi, molti ragazzini – si mobilitano contro le autorità. Accusano i Carabinieri di avere ucciso il loro amico. L'inseguimento (forse a seguito di una rapina) dello scooter su cui viaggiavano due giovani è durato per otto chilometri. E si è concluso nel peggiore dei modi: uno schianto rivelatosi fatale per il 19.enne. Ma per «gli amici di Ramy» l'auto dei militari ha colpito lo scooter e forse lo ha investito e quindi «Ramy è stato ucciso». Su quanto accaduto è stata aperta un'inchiesta.
Lunedì sera al Corvetto è iniziata la protesta. Insulti alle forze dell'ordine – già presenti nel quartiere dal pomeriggio –, lancio di bottiglie, petardi, fumogeni. La Polizia ha lanciato lacrimogeni avanzando per disperdere i presenti, che nel frattempo avevano anche appiccato diversi piccoli roghi. Intorno alla morte del 19.enne sta montando una protesta rabbiosa di giovani del quartiere. Dopo tre notti di tensioni e vandalismi, le ultime 12 ore sono trascorse tranquillamente, riferisce l'ANSA.