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Netanyahu: «Chiedo scusa alle famiglie degli ostaggi, Hamas pagherà»

Il premier: «Siamo nel pieno di una guerra esistenziale contro l'Iran» – Londra sospende parzialmente l'invio di armi a Israele – Biden: «L'accordo è molto vicino, ma Bibi non sta facendo abbastanza» – La risposta: «Faccia piuttosto pressioni su Hamas» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Netanyahu: «Chiedo scusa alle famiglie degli ostaggi, Hamas pagherà»
Red. Online
02.09.2024 06:15
22:47
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Domani nuove manifestazioni in tutta Israele

Domani ci saranno manifestazioni in tutto il Paese per chiedere un accordo sugli ostaggi: lo ha annunciato il Forum degli ostaggi e delle famiglie scomparse dando gli orari e i luoghi dei sit-in da domani alle 18.

22:47
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Hamas: «Gli ostaggi torneranno a casa nelle bare se Israele continua gli attacchi»

L'ala armata di Hamas ha affermato che gli ostaggi torneranno in Israele «dentro le bare» se la pressione militare continuerà, avvertendo che sono state date «nuove istruzioni» ai militanti che sorvegliano i prigionieri nel caso in cui le truppe israeliane dovessero avvicinarsi.

«Netanyahu insiste nel voler liberare i prigionieri attraverso la pressione militare invece di concludere un accordo, il che significherà che torneranno dalle loro famiglie dentro le bare», ha affermato Abu Obeida, portavoce delle Brigate Ezzedine Al-Qassam, in una dichiarazione.

«Sono state date nuove istruzioni ai mujaheddin incaricati di sorvegliare i prigionieri riguardo a come comportarsi con loro se l'esercito di occupazione si avvicinasse al loro luogo di detenzione», ha affermato. Netanyahu aveva precedentemente affermato che i sei ostaggi i cui corpi sono stati recuperati nel fine settimana erano stati «giustiziati».

21:46
21:46
Manifestanti fuori casa di Netanyahu, 10 arresti

La polizia ha arrestato almeno 10 manifestanti fuori dalla casa del primo ministro Benjamin Netanyahu a Gerusalemme. I manifestanti si sono scontrati con la polizia mentre scandivano lo slogan a favore dell'accordo. Lo riporta il Times of Israel.

Il comandante della stazione di polizia di Moriah ha dichiarato la manifestazione illegale e la polizia ha usato idranti e ufficiali a cavallo per disperdere i dimostranti.

21:18
21:18
Kamala Harris: «È da tempo giunto il momento di un accordo sugli ostaggi»

«L'uccisione di Hersh Goldberg-Polin e di altri cinque ostaggi è stato un atto brutale e barbaro di Hamas. Come ha detto il presidente, Hamas pagherà per questi crimini». Lo ha detto la vicepresidente Kamala Harris su X, sottolineando che «è da tempo giunto il momento di un accordo sul cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. Dobbiamo riportare a casa gli ostaggi e mettere fine alla sofferenza a Gaza».

19:45
19:45
Netanyahu: «Chiedo scusa alle famiglie degli ostaggi, Hamas pagherà, non ci ritiriamo»

«Chiedo scusa alle famiglie degli ostaggi per il fatto che non siamo riusciti a riportarli a casa vivi. Hamas pagherà per questo un duro prezzo. Siamo nel pieno di una guerra esistenziale contro l'Iran, la nostra vittoria dipende dalla nostra unione». Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in conferenza stampa a Gerusalemme per la prima uscita pubblica dopo il ritrovamento dei sei giovani ostaggi uccisi a Gaza.

«Il conseguimento degli obiettivi della guerra passano per il Corridoio Filadelfia. Venti anni fa mi sono dimesso dal governo Sharon proprio su questo punto: dobbiamo controllare l'asse al confine tra Gaza e l'Egitto, è una questione politica fondamentale», ha aggiunto, annunciando che non ci sarà nessun ritiro dell'esercito israeliano da quel corridoio.

«Il ritiro dal Corridoio Filadelfia non salverà gli ostaggi, anzi il contrario. Anche se sono impegnato ad arrivare ad un accordo, noi non ci ritiriamo. Dobbiamo distruggere Hamas e far sì che non sia più una minaccia per noi», ha aggiunto Netanyahu.

«Tutti vogliono che mettiamo fine alla guerra, questo è quello che conta per loro. Tutti premono per farci uscire da Gaza. Ma la conquista di Rafah e del Corridoio Filadelfia ha cambiato il corso del conflitto e se ci ritiriamo non potremo tornare», ha ancora detto Netanyahu.

19:42
19:42
Israele «profondamente amareggiato» dai tagli alle esportazioni di armi da parte del Regno Unito

Il ministero della Difesa israeliano si dice «profondamente amareggiato» dai tagli alle esportazioni di armi da parte del Regno Unito a Israele.

18:46
18:46
Spunta una lista di ostaggi da rilasciare, ma 3 sono già morti

Il quotidiano Yedioth Ahronoth ha pubblicato una foto parziale di un documento delle autorità israeliane che mostra una lista di «ostaggi umanitari» il cui rilascio era previsto nella prima fase di un potenziale accordo di cessate il fuoco e rilascio dei rapiti.

Si tratta degli ostaggi Hersh Goldberg-Polin, Carmel Gat ed Eden Yerushalmi, che erano sulla lista ma sono stati giustiziati insieme con altri tre prigionieri in un tunnel di Rafah, nel sud di Gaza, circa tre giorni fa. L'indiscrezione era già trapelata ieri e oggi arriva la conferma dalla pubblicazione del documento.

18:45
18:45
Lanciata una raffica di 30 razzi dal Libano verso la Galilea occidentale

Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno riferito che oggi pomeriggio dal Libano è stata lanciata una raffica di circa 30 razzi verso la Galilea occidentale. Non ci sono feriti nell'attacco che è stato rivendicato da Hezbollah.

Nel frattempo l'Idf ha affermato di aver colpito un edificio utilizzato da Hezbollah a Markaba, nel Libano meridionale, nelle prime ore della giornata.

18:44
18:44
«La distruzione a Gaza è immensa, esigenze umanitarie colossali»

«Oggi sono tornato a Gaza e ho assistito in prima persona all'impatto catastrofico delle ostilità. La portata della distruzione è immensa, le esigenze umanitarie sono colossali e in forte aumento e i civili continuano a sopportare il peso di questo conflitto. Condanno inequivocabilmente l'orribile bilancio delle vittime civili a Gaza. Ogni giorno che passa mette più vite in pericolo». Lo ha detto il coordinatore speciale Onu per il processo di pace in Medio Oriente, Tor Wennesland.

«Condanno la tragica uccisione di sei ostaggi israeliani da parte di gruppi armati palestinesi - ha aggiunto -. Ribadisco il mio appello per un immediato cessate il fuoco umanitario e invito tutte le parti a raggiungere un accordo che comporti la tregua e il rilascio di tutti gli ostaggi».

17:56
17:56
Londra sospende parzialmente l'invio di armi a Israele

Il governo laburista britannico ha annunciato la sospensione parziale delle esportazioni di armi a Israele. La decisione è stata comunicata dal ministro degli Esteri David Lammy alla Camera dei Comuni.

Il responsabile del Foreign Office ha affermato che in seguito alla revisione delle licenze di esportazione di armi verso lo Stato ebraico è stato rilevato un «chiaro rischio che possano essere utilizzate per commettere o facilitare una grave violazione del diritto umanitario internazionale» nel sanguinoso conflitto in corso nella Striscia di Gaza.

Circa 30 licenze su un totale di 350 saranno sospese, ha precisato Lammy, non quelle riguardanti le componenti degli aerei militari di ultima generazione F-35, utilizzati dall'aviazione israeliana. Il ministro ha aggiunto che questa non è una messa al bando generale delle forniture allo Stato ebraico. Si tratta comunque di un importante segnale a livello politico, diplomatico e d'immagine, come sottolineano i media britannici.

Inoltre l'annuncio avviene nel primo giorno della riapertura post-estiva del parlamento di Westminster e mentre gli Usa alzano i toni verso il governo di Benjamin Netanyahu. Data la relazione speciale che lega Londra a Washington in politica estera, si può facilmente dedurre che il passo dell'esecutivo laburista di Keir Starmer possa essere stato concordato con l'amministrazione di Joe Biden, che non può e non vuole fare qualcosa di analogo ma potrebbe gradire l'iniziativa del suo principale alleato europeo come una sorta di segnale a Netanyahu.

17:56
17:56
Netanyahu terrà una conferenza stampa questa sera

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu terrà una conferenza stampa a Gerusalemme questa sera alle 20.15 ora locale (le 19.15 in Svizzera), come ha annunciato l'ufficio del governo. È la sua prima uscita pubblica dopo lo sciopero generale che ha paralizzato il Paese con le proteste contro il governo e per la liberazione degli ostaggi.

Ieri il primo ministro ha parlato alla nazione in un video registrato dopo il riconoscimento dei sei giovani ostaggi israeliani giustiziati a Gaza.

17:55
17:55
Botta e risposta Biden-Netanyahu sull'accordo per gli ostaggi

L'ufficio di Netanyahu respinge le affermazioni di Biden secondo cui il premier israeliano non sta facendo abbastanza per un accordo sugli ostaggi.

«È sconcertante che Biden stia facendo pressioni su Netanyahu, che ha accettato la proposta Usa già il 31 maggio e la proposta ponte il 16 agosto, e non sul leader di Hamas Sinwar che continua a rifiutare con veemenza qualsiasi intesa», afferma un alto funzionario riferito dai media israeliani.

La dichiarazione di Biden «è particolarmente pericolosa tanto più che giunge solo pochi giorni dopo che Hamas ha giustiziato sei ostaggi israeliani, tra cui un cittadino americano», aggiunge.

Biden: «Netanyahu non fa abbastanza»

La reazione arriva dopo che il presidente Usa ha dichiarato ad alcuni reporter che un accordo finale per il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza è molto vicino, ma che non ritiene che il premier israeliano Benjamin Netanyahu stia facendo abbastanza per garantire tale accordo.

Rivolgendosi alle famiglie degli ostaggi di Hamas, Biden ha inoltre detto: «Non molliamo, continueremo a premere».

16:50
16:50
Biden: «L'accordo è molto vicino, ma Netanyahu non sta facendo abbastanza»

Joe Biden ha detto ai reporter che un accordo finale per il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza è molto vicino, ma che non ritiene che il premier israeliano Benjamin Netanyahu stia facendo abbastanza per garantire tale accordo.

Rivolgendosi alle famiglie degli ostaggi di Hamas, il presidente Usa ha inoltre detto: «Non molliamo, continueremo a premere».

16:47
16:47
In migliaia a Gerusalemme al funerale dell'ostaggio Hersh Goldberg-Polin

Migliaia di persone stanno partecipando a Gerusalemme per rendere l'ultimo omaggio all'ostaggio assassinato Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, in un mare di bandiere dello Stato ebraico. Il corteo funebre arriverà al cimitero di Givat Shaul, dove è prevista la sepoltura nel pomeriggio.

Hersh, che aveva anche nazionalità americana, era uno dei tre ostaggi inclusi nella lista di luglio che avrebbero dovuto essere liberati. Il giovane nell'assalto di Hamas del 7 ottobre era stato colpito da una granata e gli era stato amputato un braccio mentre era prigioniero a Gaza.

15:41
15:41
Hamas pubblica un video con i sei ostaggi uccisi

Hamas ha pubblicato il filmato dei sei ostaggi assassinati, i cui corpi sono stati recuperati dall'esercito israeliano a Rafah, nel sud di Gaza.

Non è chiaro quando sia stato girato il video, ma Hamas afferma che si tratta di un promo per un video più lungo che verrà pubblicato a breve in cui saranno mostrati Hersh Goldberg-Polin, Eden Yerushalmi, Ori Danino, Alex Lobanov, Carmel Gat e Almog Sarusi. La maggior parte dei media israeliani non sta pubblicando la clip.

14:57
14:57
Un raid di Israele uccide due civili nel sud

Due persone sono state uccise stamani in un attacco israeliano contro un veicolo nel sud del Libano, secondo quanto riportato dal ministero della salute di Beirut.

L'attacco è avvenuto nei pressi di Naqura, città libanese frontaliera dove si trova il quartiere generale di Unifil, la missione Onu schierata nel sud del Libano e di cui fanno parte un migliaio di soldati italiani.

Le due vittime sono Hussein Mahdi e Ali Mahdi, cugini. Il primo, secondo i media locali era impiegato per una ditta di pulizie locali che lavora anche per Unifil. Hussein Mahdi era inoltre fratello di Abbas Mahdi, un combattente di Hezbollah ucciso il 21 maggio scorso in un attacco sempre nei pressi di Naqura.

L'altra vittima, Ali Mahdi, era invece tornato per le vacanze estive dall'estero ed era in visita alla famiglia nel luogo natale Naqura.

Secondo il governo libanese, da ottobre scorso a oggi 129 civili sono stati uccisi in raid israeliani mentre sono più di 300 i combattenti di Hezbollah morti in attacchi dello Stato ebraico.

Il movimento armato libanese, alleato di Hamas e dell'Iran, ha cominciato a sparare in Alta Galilea, territorio israeliano, dall'8 ottobre scorso. Da allora, Israele ha risposto con intensi attacchi nel sud del Libano, nella valle della Bekaa e nella periferia sud di Beirut.

14:30
14:30
Biden valuterà la proposta definitiva su Gaza nel corso della settimana

Il consigliere per la sicurezza nazionale degli Usa Jake Sullivan ha detto ieri alle famiglie degli ostaggi americani a Gaza che il presidente Joe Biden sta valutando la possibilità di presentare a Israele e al movimento islamista Hamas al potere a Gaza una proposta definitiva per un accordo sul rilascio degli ostaggi e sul cessate il fuoco nella Striscia entro la fine della settimana.

Lo riferisce il sito di notizie statunitense Axios citando due fonti a conoscenza diretta dell'incontro. Sullivan e l'inviato statunitense per il Medio Oriente Brett McGurk hanno inoltre detto ai familiari che non sanno se l'accordo verrà concluso, ma che c'è una chance e che sperano possa concretizzarsi entro due settimane.

Sullivan e McGurk hanno aggiunto che la proposta aggiornata includerebbe un'ipotesi di lavoro statunitense sul corridoio di Filadelfia (zona cuscinetto tra Gaza e l'Egitto), che sperano Il Cairo e Hamas possano accettare.

13:24
13:24
Ordinata la fine dello sciopero generale in Israele

Il presidente del tribunale del lavoro ha ordinato la fine dello sciopero generale in Israele alle 14.30 (ora locale e in Svizzera), «dopo avere ascoltato le posizioni delle parti». Lo riferisce il sito di informazioni con sede nello Stato ebraico Ynet.

L'ingiunzione arriva dopo le forti pressioni del governo su Histadrut, la più grande organizzazione sindacale israeliana, per non bloccare le attività del paese, come invece sta avvenendo.

Ieri un ministro del Likud, lo stesso partito del premier, ha riferito di forti timori di Benyamin Netanyahu rispetto alle enormi proteste contro il governo.

Sempre ieri Histadrut ha indicato che lo sciopero avrebbe potuto continuare anche domani. Oggi il capo del sindacato ha però affermato che l'agitazione terminerà questa sera alle 18.00.

11:23
11:23
Berna condanna l'uccisione dei sei ostaggi israeliani

La Svizzera condanna l'uccisione di sei ostaggi israeliani avvenuta nella Striscia di Gaza. Lo scrive oggi il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) sul social X.

La Confederazione sostiene un accordo fra le parti in conflitto e un immediato cessate il fuoco. Per la Berna federale, il rilascio degli ostaggi ha la massima priorità.

L'esercito israeliano ha trovato i corpi dei sei ostaggi in un tunnel sotterraneo a sud della Striscia di Gaza. Si trattava di quattro uomini e due donne, fra i 23 e i 40 anni di età.

10:33
10:33
Gallant a Smotrich: «Potevi salvare 30 vite, ma non l'hai fatto»

In una conversazione avvenuta tra il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant e quello delle finanze Bezalel Smotrich durante una visita congiunta nel sud, il primo ha fatto pressioni affinché cambi la sua posizione sull'accordo per il rilascio degli ostaggi.

«Sarai in grado di vivere con te stesso quando saprai che avresti potuto salvare 30 vite ma non l'hai fatto? Impedirlo per tenere le truppe nell'asse Filadelfia (una zona cuscinetto tra Gaza e l'Egitto) che può essere facilmente riconquistato?», ha chiesto Gallant.

Lo ha rivelato il canale televisivo israeliano Channel 12 (Keshet 12), che ha riferito la risposta di Smotrich a Gallant: «L'accordo che proponete abbandona gli altri rapiti e soprattutto dà la vittoria a (Yahya) Sinwar (il capo politico del movimento islamista Hamas), è un accordo di resa».

I due ministri - ha riferito Channel 12 - si sono rifiutati di commentare la conversazione e hanno espresso sconcerto per il fatto che un dialogo avvenuto tra loro in privato sia trapelato, ma non hanno negato il contenuto delle loro affermazioni.

Gallant sta cercando di creare una maggioranza per l'accordo ed evitare fallimenti politici, ma Smotrich persiste nella sua posizione e voterà contro il ritiro delle forze armate dal corridoio Filadelfia se la questione dovesse essere messa ai voti.

Secondo indiscrezioni riferite dai telegiornali, Smotrich intensificherà i suoi sforzi ed eserciterà tutto il suo peso politico sul primo ministro Benyamin Netanyahu affinché non accetti un accordo diverso da quello sostenuto finora dal premier.

08:53
08:53
Al via lo sciopero generale in Israele

In concomitanza con lo sciopero generale in Israele, numerosi manifestanti bloccano strade a Tel Aviv chiedendo al governo di raggiungere un accordo per il rilascio degli ostaggi detenuti dal movimento islamista Hamas a Gaza, tra la diffusa rabbia dell'opinione pubblica per la gestione della guerra da parte del governo.

I manifestanti hanno bloccato una strada anche nella città settentrionale di Rosh Pina, riferisce il il quotidiano in linea The Times of Israel.

L'Histadrut - uno dei sindacati più potenti del paese - ha annunciato lo sciopero di un giorno, iniziato questa mattina alle 6.00 (ora locale e in Svizzera).

Gli uffici governativi e comunali resteranno chiusi, così come le scuole e molte aziende private. Anche l'aeroporto internazionale di Israele, il Ben Gurion, a Tel Aviv, rimarrà chiuso per un periodo imprecisato.

08:30
08:30
Nave mercantile colpita da due proiettili di origine ignota nello Yemen

L'agenzia britannica per la sicurezza marittima, United Kingdom maritime trade operations (Ukmto), guidata dalla marina militare britannica, ha segnalato un attacco a una nave mercantile a circa 70 miglia nautiche (130 chilometri) a nordovest di Saleef, nello Yemen, riferisce l'emittente televisiva panaraba al Arabiya.

La Ukmto indica che la nave è stata colpita da due proiettili sconosciuti e che il controllo dei danni è in corso: una terza esplosione si è verificata nelle immediate vicinanze della nave. Non ci sono state vittime a bordo. Al momento, non sono stati forniti ulteriori dettagli.

La vicenda avviene mentre i ribelli Houthi dello Yemen hanno lanciato attacchi alle navi internazionali in solidarietà con i palestinesi nella guerra tra Israele e il movimento islamista Hamas al potere a Gaza.

07:49
07:49
Almeno 11 morti in un raid su una scuola nella Striscia

Almeno undici persone sono rimaste uccise in un attacco aereo israeliano contro una scuola che ospitava sfollati palestinesi. Lo riferiscono i funzionari sanitari, stando a quanto scrive il quotidiano britannico The Guardian.

«Undici persone sono rimaste uccise quando un raid israeliano ha colpito la scuola Safad, a Gaza City, che ospitava sfollati», ha dichiarato il portavoce dell'agenzia di difesa civile Mahmud Bassal, aggiungendo che diverse persone sono rimaste ferite.

Secondo un funzionario medico di Gaza, l'attacco ha preso di mira «una stanza usata dalla polizia».

Da parte sua, l'esercito israeliano afferma di aver preso di mira «terroristi» del movimento islamista Hamas, al potere a Gaza, «che operavano da un centro di controllo in un'area che era la scuola di Safad».

07:07
07:07
Vertice tra Biden e Harris per un accordo sugli ostaggi

Il presidente e la vicepresidente americani Joe Biden e Kamala Harris terranno oggi un incontro nella Situation room con i principali negoziatori della loro amministrazione per "discutere gli sforzi atti ad arrivare a un accordo che garantisca il rilascio degli ostaggi" ancora nelle mani di Hamas, afferma la Casa Bianca in un comunicato citato dai media israeliani.

06:16
06:16
Il punto alle 6.00

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu chiede di rispondere in modo «rapido, netto e pesante» all'uccisione da parte di Hamas di sei ostaggi. Lo riportano i media dello Stato ebraico.

«Dobbiamo dire chiaramente che risponderemo con estrema forza», avrebbe detto Netanyahu nella riunione del gabinetto di sicurezza di ieri sera. «La prima cosa che deve essere fatta - secondo il premier israeliano - è portare entro 24-48 ore delle raccomandazioni per esigere un prezzo pesante, netto e molto rapido da Hamas: se non lo facciamo, vedremo altri omicidi di questo tipo».

Dall'altra parte, Hamas afferma che i sei ostaggi israeliani ritrovati morti nel sud della Striscia di Gaza sarebbero ancora vivi se Israele avesse accettato un accordo di cessate il fuoco.

In un'intervista all'emittente araba Al Jazeera, il vicepresidente dell'Ufficio politico del movimento islamista Khalil al-Hayya ha sostenuto che Hamas da parte sua ha mostrato flessibilità nei negoziati - anche riducendo il numero di prigionieri palestinesi di cui chiedeva il rilascio e accettando la proposta presentata dal presidente americano Joe Biden e sostenuta dal Consiglio di sicurezza dell'Onu -, ma il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha risposto a questa diponibilità con evasione e nuove condizioni, tra cui l'insistenza sul mantenimento dei soldati nei corridoi di Netzarim e Filadelfia. Al-Hayya ha sottolineato quindi che non ci sarà alcun accordo senza che le forze israeliane si ritirino da queste zone.