Stati Uniti

Donald Trump e la prima volta di un presidente al Super Bowl

È stata una domenica particolare per il tycoon: prima della partita fra Philadelphia Eagles e Kansas City Chiefs, infatti, a bordo dell'Air Force One ha fatto diversi annunci
© AP/Ben Curtis
Red. Online
10.02.2025 09:00

Domenica, Donald Trump è arrivato a New Orleans con il vento in poppa se pensiamo agli indici di gradimento nei suoi confronti. Il tycoon ha assistito al Super Bowl che opponeva i Philadelphia Eagles, poi vincitori per 40-22, ai Kansas City Chiefs del grande Patrick Mahomes. Mai un presidente in carica aveva assistito dal vivo alla partita. In mattinata, invece, Trump ha giocato a golf con Tiger Woods mentre durante il viaggio verso la Louisiana, a bordo dell'Air Force One, il presidente ha annunciato che il 9 febbraio d'ora in avanti sarà la «giornata nazionale del nuovo Golfo d'America». Una conferma, se vogliamo, dell'ordine esecutivo attraverso cui, lo scorso mese, Trump aveva ribattezzato il Golfo del Messico. A proposito di annunci, e sempre a bordo del Boeing 747 presidenziale, il tycoon ha annunciato che, a partire da oggi, verranno applicati dazi al 25% su tutte le importazioni straniere di acciaio e alluminio. Non solo, il presidente ha pure ribadito di voler procedere con il suo progetto per acquistare la Striscia di Gaza, un «grande sito immobiliare» di cui gli Stati Uniti diventeranno presto «proprietari». Di fronte ai giornalisti, presenti sull'aereo, Trump ha criticato l'ordinanza del giudice federale Paul A. Engelmayer che blocca il controllo del sistema di pagamento del Tesoro degli Stati Uniti da parte del DOGE di Elon Musk. Inoltre, ha difeso le sue prime tre settimane di mandato.

Allo stadio, il Caesars Superdome, Trump è stato accolto da molti applausi ma anche da fischi. Ad accompagnarlo c'erano il figlio Eric con la moglie Lara, la figlia Ivanka e diversi leader del Partito Repubblicano. Alla partita c'erano anche l'ex first lady, Jill Biden, tifosissima degli Eagles, e suo nipote Hunter, figlio di Beau Biden. L'ex presidente, Joe Biden, non era invece a New Orleans. Trump e il suo entourage sono stati scortati in una suite del Superdome, dove è stato visto alzarsi in piedi in occasione dell'inno, una versione jazz di Star Spangled Banner da parte del premio Oscar e Grammy Jon Batiste.

In un'intervista andata in onda proprio ieri, domenica, Trump ha spiegato al conduttore di Fox News Bret Baier di aver scelto di partecipare al Super Bowl perché pensava sarebbe stata una «buona cosa» per lo spirito del Paese. Un Paese, l'America, che a suo dire ha «preso una vita completamente nuova». Come noto, il presidente aveva metaforicamente puntato sui Kansas City Chiefs, pur elogiando nel prepartita entrambe le squadre e i due quarterback. Patrick Mahomes, il leader di Kansas City, a detta di Trump «ha una moglie fenomenale» che, manco a dirlo, è «una mia fan». 

Il team di Trump si è rallegrato di una giornata, domenica, nella quale il presidente ha ottenuto ciò che desidera sempre: il consenso e un grande pubblico. Susie Wiles, il capo dello staff, riferendosi all'accoglienza riservata al tycoon ha detto: «Bene, vero?». È andata meno bene, invece, a Taylor Swift, al di là del risultato: durante una pausa della partita, le telecamere hanno immortalato la regina del pop e mostrato la sua immagine sui maxi-schermi dello stadio. Molti tifosi hanno reagito con i fischi, mentre l'artista ha provato a fare buon viso a cattivo gioco mostrando un timido (e interlocutorio) sorriso. Fischi, invero, che si spiegano facilmente: originaria di West Reading, non molto lontano da Philadelphia, la casa degli Eagles, sostiene i Kansas City Chiefs da quando ha una relazione con il giocatore Travis Kelce. 

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