Donald Trump ferito durante il suo comizio: ucciso lo sparatore
(Aggiornato alle 04.17) Colpi di proiettile sono stati esplosi, durante un comizio a Butler, Pennsylvania, mentre l'ex presidente statunitense Donald Trump si rivolgeva alla folla. Le informazioni sono ancora frammentarie, ma il tycoon, visto sanguinare dall'orecchio destro, è stato subito circondato dalla sicurezza e si è rialzato: era cosciente ma ferito.
Circa una decina, secondo le prime analisi, i colpi uditi. Urla tra la folla, ma non c'è stato un fuggi fuggi generale: i fan hanno gridato «USA, USA», mentre Donald Trump alzava il pugno, portato via dal Secret Service, al grido di: «Lottiamo lottiamo, lottiamo».
Il Secret Service ha fatto immediatamente allontanare la stampa dal comizio. La zona, hanno fatto sapere i media, è stata dichiarata «scena del crimine», mentre è stata aperta un'indagine per tentato assassinio.
«In ospedale, ma sta bene»
Trump, ha fatto sapere il portavoce della campagna Steven Cheung, è stato portato in un ospedale nella zona di Butler per un controllo ma «sta bene». «Il presidente Trump ringrazia le forze dell'ordine e i primi soccorritori per la loro rapida azione dopo questo atto atroce», ha aggiunto.
«Shooter is down»
Lo sparatore è stato abbattuto dallo US Secret Service. La notizia, inizialmente anticipata dalla CNN – che nei video raccolti evidenziava le parole della sicurezza: «Shooter is down», lo sparatore è a terra – è stata confermata dal procuratore di Butler, Richard Goldinger. L'attentatore è stato ucciso dalle polizia e c'è almeno una vittima fra i partecipanti del comizio, ha fatto sapere l'Associated Press. Secondo CNN, due altre persone che stavano assistendo all'evento sono state ferite e si trovano in gravi condizioni.
Secondo quanto riferito da Goldinger, l'attentatore si trovava sul tetto di un edificio adiacente al luogo del comizio, fuori dall'area dell'evento. «Era necessario un fucile per compiere l'attentato perché era a diverse centinaia di metri di distanza», ha detto il procuratore.
Le parole di Biden
Donald Trump è stato ferito mentre stava tenendo un comizio nello Stato in bilico della Pennsylvania, a Butler, un'area a lui favorevole. Era l'ultimo evento in programma prima della convention repubblicana di Milwaukee, che inizia lunedì e che giovedì deve incoronarlo nominee del partito per la Casa Bianca.
Joe Biden si trovava a messa nel momento in cui Donald Trump è stato colpito durante un comizio in Pennsylvania. Ricevuto un briefing iniziale, il presidente ha commentato tramite una nota diffusa dalla Casa Bianca: «Sono grato di sapere che Donald Trump è salvo e sta bene. Prego per lui, la sua famiglia e per tutti coloro che erano presenti alla manifestazione, in attesa di ulteriori informazioni. Io e Jill siamo grati al Secret Service per averlo portato in salvo. Non c'è posto per questo tipo di violenza in America. Dobbiamo unirci come un'unica nazione per condannarla». Biden ha in seguito lasciato la sua residenza di Rehoboth Beach in Delaware per parlare in diretta di fronte ai media: «Non possiamo essere così, tutti devono condannare quello che è avvenuto», ha sottolineato il presidente statunitense. «Spero di poter parlare con Donald Trump questa sera».
Le reazioni
«Prego per Donald Trump», ha dal canto suo scritto su X lo speaker della Camera americana Mike Johnson, mentre Chuck Schumer, leader dei democratici al Senato, ha commentato: «Sono inorridito da quello che è successo al comizio di Trump in Pennsylvania e sollevato dal fatto che l'ex presidente sia al sicuro. Non c'è posto per la violenza politica nel nostro Paese».
Simili le parole dell'ex presidente Barack Obama, che ha affidato a X il proprio pensiero: «Non c'è assolutamente spazio per la violenza politica nella nostra democrazia. Anche se non sappiamo ancora esattamente cosa sia successo, dovremmo essere tutti sollevati dal fatto che l'ex presidente Trump non sia stato gravemente ferito e sfruttare questo momento per impegnarci nuovamente nella civiltà e nel rispetto nella nostra politica. Michelle e io gli auguriamo una pronta guarigione».
«Essendo una persona la cui famiglia è stata vittima di violenza politica, so in prima persona che non c'è posto per la violenza politica nella nostra società. Ringrazio Dio che l'ex presidente Trump sia salvo», ha scritto l'ex speaker dem Nancy Pelosi su X.
Rischio strumentalizzazione
Mentre Joe Biden predica unità contro l'intollerabile violenza politica, lato repubblicano c'è qualcuno che non ha tardato a puntare il dito. Ad aprire le danze è stato il senatore dell'Ohio J.D. Vance, da molti ritenuto uno dei papabili per la vicepresidenza di Trump. «Quello di oggi non è solo un incidente isolato. La premessa della campagna di Biden è che il presidente Donald Trump è un fascista autoritario che deve essere fermato a tutti i costi. Quella retorica ha portato direttamente al tentato assassinio del presidente Trump».
Incendiari i toni utilizzati anche da altri repubblicani: «Per settimane i leader democratici hanno alimentato un'isteria ridicola secondo cui la vittoria della rielezione di Donald Trump sarebbe la fine della democrazia in America», ha detto il numero due del Grand Old Party alla Camera, Steve Scalise, lui stesso gravemente ferito durante una sparatoria nel 2017 il cui responsabile apparteneva a diversi gruppi anti-repubblicani. Qualcuno si è spinto oltre: «È stato Joe Biden a dare l'ordine», ha addirittura commentato su X il deputato Mike Collins.