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Per i media israeliani l'attacco all'Iran è «imminente»

Donald Trump: «Israele dovrebbe colpire i siti nucleari iraniani» – Ancora esplosioni nel sud di Beirut, ucciso il leader delle Brigate al-Qassam – «Gli Stati Uniti non hanno dato "luce verde" alle operazioni militari in Libano» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Per i media israeliani l'attacco all'Iran è «imminente»
Red. Online
05.10.2024 08:21
19:51
19:51
L'IDF allenta le restrizioni per i civili a Tel Aviv e in altre zone

Il comando del fronte interno dell'Idf sta allentando le restrizioni sugli assembramenti in diverse zone di Israele.

Da questa sera saranno consentiti raduni fino a 2.000 persone, anziché 1.000, nell'area di Tel Aviv, sulle colline della Giudea, nelle regioni del Carmelo, di Wadi Ara e di Menashe nel nord di Israele, negli insediamenti della Cisgiordania settentrionale e in alcune comunità vicine al confine con la Striscia di Gaza.

19:03
19:03
«Non allenteremo la presa su Hezbollah»

Il capo dell'esercito israeliano Herzi Halevi ha promesso di non allentare la presa nella battaglia militare contro il movimento libanese Hezbollah.

«Dobbiamo continuare a fare pressione su Hezbollah e causare danni aggiuntivi e continui al nemico, senza concessioni e senza tregua», ha affermato il tenente generale Halevi in una dichiarazione.

16:21
16:21
«Ondata di attacchi aerei contro Hezbollah a Beirut»

Un'ondata di attacchi aerei contro le postazioni della divisione dei servizi segreti di Hezbollah nella capitale libanese Beirut è stata lanciata dall'aeronautica israeliana nelle ultime ore, riferisce oggi pomeriggio l'esercito dello Stato ebraico (Idf). Durante la notte sono stati effettuati altri attacchi a Beirut che, sempre secondo l'Idf, hanno preso di mira depositi di armi, sale di comando e altre infrastrutture.

Nel frattempo, circa 60 razzi sono stati lanciati oggi verso il nord di Israele in due raffiche in Galilea. Molti sono stati intercettati ma alcuni hanno colpito Karmiel e Deir al-Asad, ferendo tre persone e causando danni, aggiungono le forze armate.

14:02
14:02
Assad: «L'attacco iraniano ha impartito una lezione a Israele»

Secondo il presidente siriano Bashar El Assad, l'attacco iraniano contro Israele con 180 missili nella notte tra martedì e mercoledì scorsi «ha impartito una lezione a Israele».

Parlando con il ministro degli esteri iraniano Abbas Araghchi, in visita a Damasco, Assad ha detto che l'attacco «è stata una risposta forte e ha impartito all'entità sionista una lezione».

13:27
13:27
«Nuovi raid israeliani nella zona sud di Beirut»

Nuovi attacchi israeliani sono in corso nella zona meridionale di Beirut, roccaforte del gruppo sciita filoiraniano Hezbollah. Lo riferisce Haaretz.

12:50
12:50
«L'attacco israeliano all'Iran è imminente»

Nella mattinata, nonostante sia Shabbat, si sono tenuti al ministero della Difesa a Tel Aviv colloqui con rappresentanti di Paesi alleati di Israele al fine di coordinare l'azione contro Teheran. Alle riunioni hanno preso parte alti funzionari dell'esercito. Ynet riferisce che l'Idf abbia detto che «non si può ignorare ciò che ha fatto l'Iran».

In precedenza, funzionari americani in una conversazione con il media israeliano hanno stimato che l'attacco israeliano all'Iran sia «imminente». Intanto sta arrivando in Israele il capo del Comando militare centrale Usa, generale Michael Kurilla.

Nel frattempo secondo fonti militari israeliane, l'esercito si sta preparando ad espandere le operazioni di terra nella Striscia di Gaza in coincidenza con l'anniversario del 7 ottobre. Le evacuazioni indicate dall'esercito in mattinata a Nuseirat e Bureij, nella zona centrale di Gaza, sarebbero il segnale dell'ampliamento degli attacchi, sottolineano i media nazionali. Le zone evacuate si trovano subito a sud del corridoio Netzarim, dove l'esercito mantiene una presenza semipermanente.

Commando e unità d'élite Yahalom dell'esercito israeliano hanno demolito diversi tunnel di Hezbollah che venivano utilizzati per avvicinarsi al confine israeliano nel Libano meridionale, ha riferito l'Idf. I soldati hanno anche individuato e distrutto depositi sotterranei di armi, posti di osservazione e postazioni di lancio di razzi nei villaggi.

L'Idf sta conducendo raid mirati, basati sull'intelligence, contro infrastrutture terroristiche situate sia in superficie che in profondità, obiettivi situati in aree montuose, boscose e densamente edificate, dove sono stati piazzati esplosivi.

12:06
12:06
«Aereo dell'Iran con armi per Hezbollah respinto dall'IDF»

Un volo della compagnia iraniana Qeshm Fars Air proveniente da Teheran e diretto in Libano o in Siria è tornato indietro nello spazio aereo iracheno nelle prime ore di questa mattina, come mostrano i dati tratti dai siti web di tracciamento dei voli. Lo riferisce Times of Israel, sottolineando che probabilmente il volo trasportava armi per Hezbollah e che l'esercito israeliano gli ha intimato di tornare indietro.

L'Idf ha affermato che il loro «blocco militare» nello spazio aereo e ai valichi di frontiera del Libano continuerà, probabilmente per molto tempo.

Come parte del blocco, volto a impedire che le armi iraniane venissero consegnate a Hezbollah, le Idf hanno colpito tutti i valichi di frontiera.

11:44
11:44
«L'IDF pianifica una risposta significativa contro l'Iran»

Secondo i media israeliani, l'esercito è impegnato nella pianificazione di una risposta all'attacco missilistico dell'Iran contro il Paese e avverte che sarà «forte e significativa». L'attacco ha causato danni in Israele, comprese le basi aeree, sebbene l'Idf abbia affermato che non sono stati colpiti aerei o infrastrutture critiche.

11:38
11:38
IDF: uccisi 400 miliziani di Hezbollah

Le forze di difesa israeliane (Idf) stimano di aver ucciso finora più di 400 militanti di Hezbollah durante le operazioni di terra nel Libano meridionale. Secondo l'esercito, i miliziani, tra cui molti comandanti sul campo, sono stati colpiti sia durante gli attacchi aerei che durante scontri diretti con le truppe.

11:00
11:00
Hezbollah: «Missili sulla base aerea israeliana di Ramat David»

Hezbollah afferma in un comunicato di aver lanciato dei missili sulla base aerea israeliana di Ramat David, nel nord di Israele vicino a Haifa, a 45 km dalla frontiera libanese, e di avere colpito un carro armato israeliano Merkava sconfinato nel sud del Libano, non lontano dal confine.

10:59
10:59
«Gli Stati Uniti non hanno dato "luce verde" alle operazioni militari in Libano»

L'inviato speciale degli Stati Uniti in Medio Oriente, Amos Hochstein, ha criticato duramente come una «informazione irresponsabile» quella che sostiene che gli Stati Uniti abbiano dato a Israele il via libera per lanciare un'offensiva di terra in Libano.

«Un sacco di resoconti sbagliati e irresponsabili in questi ultimi giorni. Gli Stati Uniti non hanno dato "luce verde" alle operazioni militari in Libano», ha scritto Hochstein su X.

«Alla fine, solo una risoluzione diplomatica consentirà ai residenti di tornare a casa. Continuiamo a lavorare con i governi di Israele e Libano sulla strada migliore per ripristinare la calma», ha aggiunto.

10:23
10:23
«L'esercito israeliano ha costruito infrastrutture nel Corridodio Filadelfia»

Fonti egiziane hanno riferito al quotidiano del Qatar al Arabi al Jadeed che l'esercito israeliano ha costruito «infrastrutture» nel Corridodio Filadelfia, al confine tra Gaza e il deserto egiziano. Lungo l'asse sarebbe stati messi pali della luce con telecamere di sorveglianza, oltre a torri di guardia. Il media riferisce anche che le forze egiziano hanno riparato i danni dei bombardamenti lungo il confine.

10:22
10:22
Richiesta l'evacuazione da alcune zone di Gaza

Secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa, otto civili sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti all'alba in un bombardamento israeliano sul campo di Nuseirat e della città di Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale.

Il portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf) in lingua araba ha inviato sui social una richiesta di evacuazione da alcune zone di Gaza dove sono «in corso attività terroristiche». L'esercito ha indicato alla popolazione di spostarsi nell'area umanitaria pubblicando la mappa degli isolati dove stanno operando i miliziani di Hamas.

09:54
09:54
I morti totali a Gaza sono 41.825

Il bilancio totale dei morti palestinesi nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre di un anno fa è salito a 41'825, compresi 23 che hanno perso la vita nelle ultime 24 ore. Lo fa sapere nel suo bollettino quotidiano Hamas, attraverso il ministero della Salute di Gaza. I feriti totali, riferisce Hamas, sono 96'910.

09:43
09:43
«Sinwar è ancora vivo, anche se non ci sono prove»

Alti funzionari statunitensi hanno dichiarato al New York Times (Nyt) di credere che il leader di Hamas, Yahya Sinwar, sia vivo e stia ancora prendendo decisioni cruciali per Hamas. L'informazione arriva dopo che alcuni funzionari israeliani hanno messo in dubbio nelle ultime settimane se Sinwar sia vivo.

I funzionari statunitensi riconoscono anche che non c'è «nessuna prova definitiva di vita».

Il Nyt ha anche riferito che il ministro della Difesa Yoav Gallant ha recentemente dichiarato ai giornalisti: «Quando siamo entrati nei tunnel sotto Rafah, dove sono stati assassinati i sei ostaggi israeliani, abbiamo trovato segni della passata presenza di Sinwar a Tel Sultan».

09:42
09:42
«Ucciso anche il successore di Nasrallah», Hashem Saffiedine

Il successore del defunto Nasrallah alla guida di Hezbollah, Hashem Saffiedine, sarebbe effettivamente stato ucciso in un raid mirato israeliano nella zona di Beirut e Israele ne avrebbe le conferme, secondo quanto scrive l'agenzia saudita Al Hadath questa mattina. La notizia è riportata dai media israeliani, che però affermano di non avere riscontri effettivi della sua morte.

08:59
08:59
«Cannonate» su Beit Hanun, nel nord della Striscia di Gaza

Almeno quattro palestinesi sono rimasti uccisi e diversi altri feriti in conseguenza di una serie di colpo di artiglieria sparati dalle forze israeliane su Beit Hanun, nel nord della Striscia di Gaza: lo scrive Al Jazeera, citando il centro d'informazione palestinese e il Quds News Network.

08:57
08:57
Trump: «Israele dovrebbe colpire i siti nucleari iraniani»

Israele dovrebbe colpire i siti nucleari iraniani, è quanto ha affermato Donald Trump, nel corso di un comizio in North Carolina.

«La risposta doveva essere: colpite il nucleare prima e preoccupatevi poi», ha detto il tycoon a chi gli chiedeva cosa pensasse della risposta data dal presidente americano Joe Biden sulla possibilità che lo Stato ebraico colpisca gli impianti atomici di Teheran.

Biden si è detto contrario e nelle ultime ore ha frenato anche sul colpire i giacimenti petroliferi. «Se lo faranno, lo faranno. Scopriremo quali sono i piani» di Israele, ha aggiunto Trump. Il governo israeliano, secondo quanto riferito da Biden, non ha ancora definito la sua risposta all'attacco dell'Iran

08:31
08:31
L'IDF chiede a UNIFIL di lasciare l'avamposto lungo la Linea Blu, il no dell'ONU

L'esercito israeliano ha chiesto nei giorni scorsi all'Unifil di ritirare i caschi blu da un avamposto lungo la Linea Blu, al confine tra Israele e Libano, ricevendo il rifiuto da parte dell'Onu. La notizia è stata confermata dall'Irish Time: si tratta dell'avamposto 6-52 presidiato da un singolo plotone irlandese.

Il capo delle operazioni di pace delle Nazioni Unite, Jean-Pierre Lacroix, citato da Ap, ha affermato che le forze di peacekeeping resteranno nelle loro posizioni, nonostante la richiesta di Israele. La forza Onu è «l'unico canale di comunicazione tra le parti - ha spiegato -. E sta anche lavorando con i partner per fare il possibile per proteggere la popolazione».

L'area è teatro di intensi combattimenti tra l'Idf e Hezbollah: alcuni degli scontri, sottolinea l'Irish Times, hanno avuto luogo a meno di 2 km dall'avamposto irlandese.

Dal canto suo la forza di pace Onu Unifi ha fatto sapere ufficialmente che non lascerà le posizioni che tiene nel sud del Libano, malgrado la richiesta da parte di Israele di «ricollocarsi». Lo dice un comunicato ufficiale della missione Onu, confermando quanto anticipato in serata da Lacroix, citato dall'Ap.

«Il 30 settembre l'Idf ha notificato all'Unifil la sua intenzione di condurre incursioni limitate in Libano. E hanno chiesto a noi di ricollocarci , spostandoci da alcune delle nostre posizioni».

«I peacekeeper restano in tutte le loro posizioni e la bandiera delle Nazioni Unite continua a sventolare», si legge nella nota. «Stiamo riaggiustando le nostre posizioni e attività, abbiamo i nostri piani di emergenza e siamo pronti ad attivarli se si rendesse assolutamente necessario»«, si legge ancora. »Noi - recita la nota Unifil - continuiamo a sollecitare il Libano e Israele a impegnarsi di nuovo per la Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza, con le azioni e non a parole, come unica soluzione in grado di riportare nella regione pace e stabilità«.

La Risoluzione 1701 alla quale l'Unifil fa riferimento è quella approvata dal CdS Onu nel 2006, dopo la fine della guerra di allora fra Israele e Libano, e stabilisce che solo l'esercito regolare libanese e la forza di pace dell'Onu devono essere schierati nel sud del Libano.

08:21
08:21
Il punto alle 08.00

Un'esplosione è stata udita e del fumo è stato visto salire dai sobborghi meridionali di Beirut la scorsa notte, ha affermato l'agenzia di stampa britannica Reuters. Una serie di deflagrazioni è stata udita stanotte nei sobborghi meridionali della capitale libanese, dopo che le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno emesso altri ordini d'evacuazione per alcune parti della zona. Del fumo è stato visto alzarsi anche dall'area vicino all'aeroporto di Beirut.

Hezbollah ha affermato stanotte di essere stato coinvolto in scontri con le truppe israeliane al confine libanese, dopo aver precedentemente affermato di aver costretto i militari dello Stato ebraico a «ritirarsi» in quella zona.

Allarmi e sirene anti-missile stanno risuonando in tutto il nord di Israele, compresi Nazareth, Yokneam, Migdal HaEmek, e nelle pianure di Esdraelon e di Wadi Ara, incluse le comunità di Ramat Yishai, Megiddo, Shimsheet, Ganigar, Gevat, Manshiya Zabda, Sde Yaakov, Yifat, Kfar Yehoshua, Ramat David, la stazione ferroviaria di Kfar Baruch, Beit She'arim, Sarid, and Nahalal. Sirene anche a Midrakh Oz, Mishmar HaEmek, HaYogev e HaSolelim e dintorni, ha scritto Ynet.

Ancora esplosioni nel sud di Beirut. Una serie di deflagrazioni è stata udita stanotte nei sobborghi meridionali della capitale libanese, dopo che le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno emesso altri ordini d'evacuazione per alcune parti della zona. Del fumo è stato visto alzarsi anche dall'area vicino all'aeroporto di Beirut.

Il leader delle Brigate al-Qassam, il braccio armato di Hamas, Sayyed Attaullah Ali, è morto in un attacco israeliano in Libano: lo rende noto lo stesso movimento islamista palestinese, citata dai media locali. «Ali e tre membri della sua famiglia» sono stati uccisi da «un bombardamento sulla loro casa nel campo profughi di Dawi a Tripoli, nel nord del Libano», afferma Hamas su Telegram. L'esercito di Israele aveva annunciato di aver ucciso Oufi, considerato il capo di Hamas a Tulkarem.

Il ministro degli Esteri dell'Iran, Abbas Araghchi, è arrivato a Damasco per discutere con i vertici siriani della situazione in Medio Oriente e dei rapporti bilaterali, fa sapere il ministero degli Esteri di Teheran, citato dal Guardian. Araghchi è nel pieno di un tour diplomatico che lo ha portato ieri in Libano, e nel quale si è rivolto anche alle cancellerie europee, in uno sforzo per far valere la posizione espressa dalla Guida suprema Ali Khamenei e per rassicurare che Teheran non cerca l'escalation e che contro Israele ha preso di mira solo obiettivi militari e non civili.

Il segretario di Stato americano Antony Blinken annuncia che gli Usa forniranno «quasi 157 milioni di dollari in nuovi aiuti umanitari per supportare le popolazioni colpite dal conflitto in Libano e nella regione». «Questo finanziamento affronterà le esigenze nuove ed esistenti degli sfollati interni, delle popolazioni di rifugiati all'interno del Libano e delle comunità che li ospitano», aggiunge Blinken in un comunicato pubblicato dal Dipartimento di Stato americano. Tale assistenza «sosterrà anche coloro che fuggono nella vicina Siria», viene aggiunto. «Questi cibo di emergenza, ripari, coperte, kit igienici, protezioni, acqua e assistenza igienico-sanitaria saranno un'ancora di salvezza fondamentale per coloro che hanno sopportato difficoltà inimmaginabili», afferma Blinken ricordando che Stati Uniti «hanno fornito quasi 386 milioni di dollari nell'ultimo anno per supportare le popolazioni vulnerabili in Libano e in Siria colpite dall'aggravarsi del conflitto».