Dopo gli attacchi ai tifosi del Maccabi «ci saranno altri arresti»
Sì, ci saranno altri arresti. Parola della polizia di Amsterdam. Le autorità, sabato, hanno fatto il punto della situazione a margine degli attacchi perpetrati contro i tifosi del Maccabi Tel Aviv, giovedì, in occasione della partita di Europa League contro l'Ajax. Episodi caratterizzati, citiamo, da un'«odiosa violenza antisemita».
Quattro sospettati, fra cui due minorenni, a oggi si trovano in carcere. Altre quaranta persone sono state multate per disordini pubblici, dieci per atti di vandalismo. Ieri, venerdì, la polizia aveva invece riferito di aver avviato «un'importante indagine su molteplici episodi di violenza» e che cinque persone erano state portate in ospedale. Oltre sessanta gli arresti. Femke Halsema, sindaca di Amsterdam, sempre venerdì aveva dichiarato: «Posso facilmente capire che tutto questo riporti alla memoria i pogrom». E ancora: «La nostra città è stata profondamente danneggiata. La cultura ebraica è stata profondamente minacciata. Questo è uno sfogo di antisemitismo che spero di non vedere mai più».
Intanto, il primo ministro dei Paesi Bassi, Dick Schoof, via social ha annunciato di aver cancellato il suo viaggio in Azerbaigian per presenziare all'imminente vertice sul clima, la COP29. Questo il suo post: «Non andrò in Azerbaigian la prossima settimana per la Conferenza delle Nazioni Unite sul clima COP29. A causa del forte impatto sociale degli eventi di giovedì scorso ad Amsterdam, resterò nei Paesi Bassi». A Baku, l'11 e 12 novembre, ci sarà Sophie Hermans, ministra per il Clima, mentre un altro delegato sostituirà Schoof. Le violenze di giovedì, per contro, verranno discusse lunedì in occasione della riunione di gabinetto.
I Paesi Bassi hanno conosciuto un forte, fortissimo aumento di episodi di antisemitismo da quando Israele ha risposto in maniera muscolare agli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre 2023. Diverse organizzazioni e scuole ebraiche nel Paese, scrive il Guardian, hanno denunciato di aver ricevuto minacce e lettere minatorie.
Dopo quanto accaduto, l'Ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva parlato di un «attacco antisemita pianificato contro cittadini israeliani» e, al contempo, richiesto di aumentare la protezione della comunità ebraica nederlandese. Netanyahu aveva poi paragonato gli attacchi subiti dai tifosi israeliani alla Notte dei cristalli, una campagna di terrore nazista perpetrata contro la popolazione ebraica tedesca nel 1938, durante la quale furono uccisi diversi ebrei.
Il capo della polizia di Amsterdam, Peter Holla, ha dichiarato che prima di venir attaccati i tifosi del Maccabi sono stati protagonisti a loro volta di atteggiamenti sbagliati e violenti. Un video diffuso sui social media, in effetti, mostra i tifosi del Maccabi impegnati a far esplodere dei petardi e a scandire un coro traducibile così: «Olè, olè, lasciate che l'IDF vinca, noi fotteremo gli arabi». Holla ha aggiunto che una grande folla di tifosi del Maccabi si è poi riunita in Piazza Dam, giovedì all'ora di pranzo, luogo in cui si sono verificati «scontri da entrambe le parti». Mercoledì sera, i tifosi del Maccabi avevano invece rubato una bandiera palestinese da un edificio nel centro della città gridando «vaffanculo, Palestina». Holla ha detto che alcuni sostenitori del Maccabi hanno pure vandalizzato un taxi. Oggi, i circa tremila tifosi del Maccabi presenti ad Amsterdam hanno fatto rientro a casa su voli speciali messi a loro disposizione.
Giovedì, il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, aveva condannato gli attacchi come «spregevoli» aggiungendo che «riecheggiano momenti bui della storia in cui gli ebrei sono stati perseguitati». Il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres si era detto scioccato dalle violenze di Amsterdam, secondo quanto dichiarato un portavoce delle Nazioni Unite.