Dopo l'incidente, Singapore Airlines ripensa ad alcune regole di sicurezza
Prima Alaska Airlines, con il portellone distaccatosi in volo. Ora Singapore Airlines, con l'incidente causato da una forte turbolenza che ha provocato la morte di un passeggero e il ferimento di decine di altre persone, di cui venti finite in terapia intensiva. Le due compagnie aeree, a distanza di pochi mesi, sono finite sotto i riflettori per episodi quantomeno spiacevoli. Ma Singapore Airlines ha dimostrato di essere pronta a difendere la sua reputazione – fino ad ora ottima – e di correre ai ripari. Non solo provando a vederci chiaro e attivandosi prontamente per fornire tutta l'assistenza del caso e a contribuire alle indagini, ma anche modificando, solo pochi giorni dopo il sinistro, alcune regole sull'uso della cintura di sicurezza a bordo degli aerei.
Qualche ore fa, la compagnia aerea ha dichiarato infatti di essere in procinto di adottare un approccio «più cauto» nella gestione delle turbolenze. Nello specifico, d'ora in poi il servizio pasti a bordo verrà categoricamente interrotto nel momento in cui scatterà il segnale delle cinture di sicurezza. Al contempo, anche le bevande calde non potranno più essere servite in caso di turbolenze. Allo stesso modo, i membri dell'equipaggio, saranno tenuti a sedersi ai loro posti e ad allacciarsi le cinture di sicurezza, esattamente come i passeggeri, non appena dovesse scattare il segnale luminoso.
Piccole modifiche, queste, che potrebbero però evitare il ripetersi di incidenti come quello avvenuto martedì. Dopotutto, le persone coinvolte nell'incidente sono stati passeggeri che non erano debitamente allacciati, o membri dell'equipaggio che si trovavano in piedi. Di più, Singapore Airlines ha dichiarato che queste modifiche saranno solamente le prime di una serie di «revisione dei processi», che continuerà a essere messa in atto per garantire la sicurezza dell'equipaggio e dei passeggeri.
Ciononostante, la revisione non imporrà ai passeggeri di indossare le cinture di sicurezza per tutta la durata del volo. Si tratterà, piuttosto, di una misura preventiva che verrà utilizzata con più frequenza in caso di maltempo e di possibili turbolenze, ma ciò non significa che i passeggeri dovranno rimanere seduti al loro posto senza mai potersi alzare.
Sebbene l'incidente avvenuto sul volo da Londra a Singapore abbia riacceso le preoccupazioni legate alle turbolenze – che potrebbero diventare sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici – difficilmente le compagnie aeree potrebbero imporre di tenere sempre le cinture di sicurezza allacciate, su ogni volo. A confermarlo a Bloomberg è Ron Bartsch, ex capo della sicurezza di Qantas. Secondo l'esperto, infatti, morte e ferite gravi causate da forti turbolenze, come avvenuto martedì, sono fenomeni rari, per i quali non vale la pena introdurre restrizioni permanenti o troppo severe. Restrizioni che, anziché rassicurare i passeggeri, in alcuni casi potrebbero addirittura spaventarli ulteriormente.