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Il governatore della regione, Alexander Bogomaz, ha fatto sapere che il rogo è stato domato - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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21:08
21:08
Orban parla di una «tregua di Natale» respinta dagli ucraini, Kiev smentisce
«Alla fine della presidenza ungherese dell'Ue abbiamo compiuto nuovi sforzi per la pace. Abbiamo proposto un cessate il fuoco a Natale e uno scambio di prigionieri su larga scala. È triste che il presidente Zelensky abbia chiaramente respinto ed escluso questa possibilità oggi. Abbiamo fatto quello che potevamo!».
Lo scrive Viktor Orban su X replicando alle parole di Zelensky, che aveva precedentemente attaccato il premier ungherese per la discussione telefonica avuta oggi con Vladimir Putin.
Un'uscita, quella di Orban, alla quale Kiev ha rapidamente risposto, negando di aver discusso con il leader di Budapest dell'ipotesi di una tregua a Natale. «Come sempre, la parte ungherese non ha discusso con l'Ucraina e, come sempre, l'Ungheria non ha avvertito l'Ucraina dei suoi scambi con Mosca», ha puntualizzato Dmytro Lytvyne, consigliere della presidenza ucraina, in un messaggio ai media
17:03
17:03
«Sei missili Atacms ucraini sull'aeroporto militare di Taganrog, nel Rostov»
Il ministero della Difesa russo ha detto che le forze ucraine hanno lanciato sei missili americani Atacms verso un aeroporto militare a Taganrog, nella regione russa di Rostov. Due sono stati abbattuti e quattro sono stati deviati dalle forze di difesa elettronica, aggiunge il ministero.
Il ministero della Difesa afferma che «a seguito della caduta di frammenti dei missili» intercettati dal sistema di difesa Pantsir vi sono stati «feriti tra il personale». Le infrastrutture dell'aeroporto non sarebbero invece state distrutte.
«Due edifici sul territorio dell'aerodromo e tre veicoli militari, nonché veicoli civili nel parcheggio adiacente, hanno riportato lievi danni», conclude il dicastero.
13:08
13:08
Romania: i partiti pro-Ue si coalizzano in vista del voto
I partiti pro-europei della Romania hanno raggiunto un accordo per formare una maggioranza di governo che escluda la destra e potenzialmente sostenga un unico candidato per la ripetizione delle elezioni annullate venerdì dalla Corte Suprema per sospetti di ingerenze filorusse. Lo riporta il Guardian.
Alle elezioni al primo turno era in vantaggio Călin Georgescu, esponente dell'estrema destra e critico della Nato, finora sconosciuto ai più, dando origine ad accuse di ingerenza russa.
Il nuovo governo dovrà elaborare un nuovo calendario per le elezioni presidenziali, che probabilmente si terranno nella prima parte del 2025.
Ad annunciare l'accordo per un programma comune di governo e per un candidato unitario alle nuove elezioni presidenziali in Romania sono stati il Partito socialdemocratico (Psd), il Partito liberale (Pnl), l'Unione Salvate la Romania (Usr), il Partito della minoranza ungherese (Udmr) e il gruppo parlamentare delle minoranze nazionali.
«Oggi, le formazioni filoeuropeiste Pds, Pnl Usr, Udmr e il gruppo parlamentare delle minoranze nazionali annunciano il loro fermo impegno a formare una maggioranza filoeuropeista nel parlamento romeno, un governo filoeuropeista, e ad appoggiare un possibile candidato comune filoeuropeista alle elezioni presidenziali», si legge in un comunicato diffuso dai media locali a Bucarest.
In esso si aggiunge che tali formazioni intendono lavorare a un programma comune basato sullo sviluppo e sulle riforme. A questo scopo è stato deciso di creare una commissione comune per la messa a punto di un programma di governo, oltre a gruppi di lavoro in vari campi. Tra gli obiettivi, fra l'altro, una riduzione delle spese pubbliche e della burocrazia nella pubblica amministrazione.
Dopo la clamorosa decisione della Corte costituzionale di annullare il secondo turno delle presidenziali, a soli due giorni dal ballottaggio dell'8 dicembre fra il candidato dell'ultradestra Calin Georgescu e la moderata di centrodestra Elena Lasconi - con pesanti sospetti di irregolarità informatiche e ingerenze russe nel processo elettorale a sostegno di Georgescu - la situazione in Romania resta fluida e per molti versi incerta.
Sarà il nuovo governo, che deve ancora formarsi, a stabilire tempi e modi delle nuove elezioni presidenziali, il cui iter ricomincerà da zero, con la presentazione di nuove candidature e programmi. Non si sa ancora se Georgescu, esponente filorusso che ha definito la decisione dell'Alta Corte un 'colpo di stato', potrà nuovamente candidarsi, contando sul sostegno dell'estrema destra che in parlamento raccoglie oltre il 30%. Si presume pertanto che alle urne non si andrà prima della prossima primavera.
Dal canto suo il presidente uscente, il liberale Klaus Iohannis, il cui mandato scadrà formalmente il 21 dicembre prossimo, ha annunciato che resterà in carica fino all'elezione di un suo successore.
08:05
08:05
Il punto alle 8
Un incendio è scoppiato in un impianto petrolifero nella regione russa di Bryansk a causa di un attacco da parte di un drone. Lo riporta la Tass. Il rogo - secondo quanto riferito dal governatore della regione, Alexander Bogomaz - è stato spento. «A seguito di un attacco di droni a Bryansk, un impianto di produzione di carburante ha preso fuoco. Attualmente, grazie all'azione coordinata e professionale delle unità del Ministero russo per le situazioni di emergenza nella regione di Bryansk, l'incendio è stato domato», ha scritto nel suo canale Telegram.