Stati Uniti

È morto Henry Kissinger

L'ex segretario di Stato americano, da pochi mesi centenario, si è spento nella sua casa in Connecticut – Giocò un ruolo importante nel rendere gli Stati Uniti l'odierna superpotenza, anche al prezzo di interventi internazionali giudicati, da molti, brutali e illegittimi
©JIM LO SCALZO
Red. Online
30.11.2023 06:05

È morto Henry Kissinger. L'ex segretario di Stato americano, da pochi mesi centenario, si è spento nella sua casa in Connecticut. La notizia, anticipata dal Washington Post, è stata confermata dalla Kissinger Associates, la società di consulenza internazionale fondata e diretta dallo stesso Kissinger fino all'ultimo giorno.

In fuga, quindicenne, dall'Europa alla vigilia della Seconda guerra mondiale, Kissinger giocò un ruolo importante e distinto nel rendere gli Stati Uniti l'odierna superpotenza mondiale, anche al prezzo di interventi di realpolitik sullo scacchiere mondiale giudicati da molti brutali ed illegittimi, come il bombardamento e l'invasione della Cambogia e il sostegno al colpo di Stato di Augusto Pinochet in Cile del 1973 che defenestrò Salvador Allende. Sua la celebre frase «il potere è il massimo afrodisiaco».

Da bambino, si diceva, era troppo timido per parlare in pubblico. Straniero nella nuova patria dopo la fuga dalla Germania nel 1938, Heinz divenne Henry e imparò a esprimersi in perfetto inglese conservando sempre l'accento tedesco. Si fece largo prima a Harvard, poi a Washington, fino a raggiungere, complice Nelson Rockefeller, il tetto del mondo al servizio di due presidenti: Richard Nixon e, dopo il Watergate, Gerald Ford. Kissinger concentrò nelle sue mani ogni negoziato, rendendo superfluo il lavoro della rete diplomatica: dalla prima distensione verso l'URSS al disgelo con la Cina, culminato nel viaggio di Nixon a Pechino. Gli accordi di Parigi per il cessate il fuoco in Vietnam dopo quasi 60 mila morti USA gli valsero un controverso premio Nobel per la Pace: due giurati si dimisero per protesta.

Kissinger fu di fatto un presidente ombra, anche se la scrivania dell'Ufficio ovale restò sempre per lui un miraggio impossibile per il fatto di non essere nato negli Stati Uniti. La sconfitta di Ford e l'elezione del democratico Jimmy Carter segnarono la fine della sua carriera pubblica, non dell'impegno in politica estera attraverso gruppi come la Trilaterale. Dopo aver lasciato il governo nel 1977, Kissinger fondò il già citato studio di consulenza Kissinger Associates, attraverso la cui porta girevole passarono ministri e sottosegretari e i cui clienti erano governi mondiali grandi e piccoli.

Attivissimo anche negli ultimi giorni, l'ex segretario di Stato ha preferito non esprimersi sullo scoppio della guerra a Gaza, pur essendo stato uno dei protagonisti del conflitto del Kippur che vide Israele vincitrice nel 1973.