È morto l'ex presidente statunitense Jimmy Carter
È morto l'ex presidente statunitense Jimmy Carter. A darne notizia è il Washington Post. Governatore del Sud «senza fronzoli» e dalla volontà d'acciaio, fu eletto presidente nel 1976. Respinto dagli elettori disillusi dopo un solo mandato e protagonista di un lunga vita post-presidenziale che ha incluso la vittoria del Premio Nobel per la Pace (2002), Carter è morto oggi nella sua casa di Plains, Georgia, secondo quanto dichiarato al quotidiano statunitense dal figlio James E. Carter III. Aveva 100 anni ed era il più longevo presidente degli Stati Uniti di tutti i tempi.
Nella piccola Plains, Carter ci era nato: il padre proprietario di un campo di arachidi, la madre infermiera che aveva sfidato la segregazione razziale per aiutare donne di colore. Nel 1941 Jimmy fu il primo della sua famiglia paterna a finire il liceo: andava a una scuola per soli bianchi, ma i suoi due migliori amici erano afro-americani.
Approdato nel 1977 alla Casa Bianca da governatore della Georgia, Carter non aveva avuto la vita facile una volta eletto presidente. Riuscito nel 1978 nella missione impossibile di un accordo tra Egitto e Israele, aveva governato l'America in un periodo di gravi emergenze in patria e nel mondo, tra cui la crisi degli ostaggi in Iran: la percezione che non fosse stato in grado di gestirle pienamente ne provocò nel 1980 la sconfitta elettorale. Come George H.W. Bush, da lui silurato dal posto di direttore della CIA, anche Carter se ne è andato dal mondo con un giudizio della storia più benevolo di quando aveva lasciato la Casa Bianca: tornato a occuparsi di filantropia e politica estera, il presidente degli accordi di Camp David nel 2002 fu insignito del premio Nobel per la pace. Leader del Carter Center, si appellò a Barack Obama per il riconoscimento della Palestina. Curato con l'immunoterapia dopo la diagnosi di un tumore al cervello, Jimmy Carter ha chiuso la vita impegnandosi a far del bene: costruendo case per poveri e insegnando religione. Un misto di riflessioni sul Vangelo e ricordi di antica diplomazia, le lezioni nella piccola chiesa battista di Plains avevano attirato domenica dopo domenica centinaia di pellegrini.
Funerali di Stato
«L'America e il mondo hanno perso un leader straordinario» con la scomparsa di Jimmy Carter, che «ho avuto l'onore di chiamare per decenni un mio amico», ha affermato Joe Biden, ordinando funerali di Stato a Washington per l'ex presidente. «È stato un uomo di carattere e coraggio, speranza e ottimismo», un «uomo di principio, fede e umiltà» che «ci ha mostrato che siamo un grande Paese perché siamo persone brave, onorevoli, coraggiose, umili e forti».
«Ha fatto tutto quello che era in suo potere per migliorare le vite degli americani. Nei suoi confronti abbiamo tutti un debito di gratitudine», ha da parte sua detto il presidente-eletto Donald Trump. «Ho appena saputo della sua scomparsa. Quelli di noi che hanno la fortuna di servire come presidenti capiscono che questo è un club esclusivo, e solo noi possiamo riconoscere l'enorme responsabilità di guidare il più grande Paese della storia», ha messo in evidenza Trump.
Cordoglio dalla Francia: «Per tutta la vita, Jimmy Carter ha difeso i diritti delle persone più vulnerabili, conducendo senza sosta la lotta per la pace. La Francia rivolge pensieri commossi alla sua famiglia e al popolo americano», ha scritto su X il presidente francese, Emmanuel Macron.
E anche l'Empire State Building di New York onora l'ex presidente: si vestirà con i colori della bandiera americana per «onorare la vita di Jimmy Carter», ha affermato la società che gestisce il famoso grattacielo.