«E se arrivasse un mega terremoto?»: migliaia di persone lasciano Santorini
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Sempre più persone, in Grecia, stanno lasciando Santorini. L'isola, da dodici giorni oramai, è colpita e attraversata da terremoti in serie. Le scosse, scrivono le agenzie, sono state avvertite anche nelle vicine isole di Amorgos, Anafi e Ios, dove pure sono state adottate misure di sicurezza. Secondo i media greci, dei circa 16 mila abitanti di Santorini oltre un terzo sarebbe fuggito ad Atene e in altre località della terraferma. Sui traghetti che fanno la spola fra l'isola e i principali porti del Paese si trovano principalmente donne e bambini.
Questa notte sono state registrate nuove e importanti scosse. La più forte ha raggiunto una magnitudo di 4,9. Detto ciò, terremoti di questa forza non sono considerati pericolosi visto il contesto dell'isola e, soprattutto, non sono rari. A spaventare, però, è il ritmo, serrato, con cui si susseguono le scosse: nessuno, con esattezza, sa quando questo fenomeno sismico si fermerà. Il timore, detto in altri termini, è che queste scosse siano una sorta di antipasto rispetto a un grosso terremoto. La cui magnitudo potrebbe essere compresa fra 5,5 e 6. Anche se gli esperti non escludono che l'eventuale sisma possa arrivare a 7. Non finisce qui: gli scienziati temono che le scosse in corso possano attivare il Kolumbo, un grande vulcano che si trova sott'acqua a nord-est dell'isola. Fra il 1649 e il 1650 una serie di eruzioni provocò danni in tutto il Mediterraneo orientale, anche a causa delle onde di tsunami.
Detto dei timori, gli esperti non necessariamente si aspettano il peggio. Efthymios Lekkas, il direttore dell'Autorità greca per la protezione antisismica, non crede che si verificherà una catastrofe a Santorini. Il sismologo, al contrario, ritiene più probabile un terremoto «liberatorio» di magnitudo 5 o 5,5 e, poi, un lento ritorno alla normalità. Lekkas, in ogni caso, ha ribadito che è difficile, se non impossibile, fare previsioni certe su eventi del genere. Nel frattempo, la corsa ai biglietti aerei e ai traghetti continua. «Non dormo da giorni, i bambini e le donne piangono, ci sono terremoti ogni cinque minuti» ha dichiarato martedì un abitante dell'isola, citato dall'agenzia di stampa tedesca e prossimo a lasciare l'isola su un traghetto. Le compagnie aeree hanno organizzato voli speciali e mentre le compagnie marittime hanno previsto traghetti aggiuntivi. «Mi sento come una rifugiata nel mio stesso Paese» si è lamentata una donna.
«Siamo di fronte a un fenomeno geologico molto intenso» ha affermato dal canto suo il primo ministro Kyriakos Mitsotakis a Bruxelles. Ha invitato gli isolani a mantenere la calma e ad ascoltare le istruzioni delle autorità. A Santorini, proprio a causa dei terremoti, sono stati diramati avvisi sui telefoni cellulari per il pericolo di caduta massi. Le autorità hanno vietato l'accesso ad alcune zone costiere, tra cui il vecchio porto dell'isola. Visto il fuggi fuggi generale e, nonostante quanto detto, una relativa scarsità di aerei e traghetti per lasciare l'isola, molte persone hanno trascorso le ultime ore all'aperto o in macchina. Anche i turisti presenti hanno mostrato non poca preoccupazione. «Abbiamo già avuto terremoti in passato, ma mai niente di simile» ha detto Nadia Benomar, una guida turistica marocchina che vive sull'isola da 19 anni. «È diverso».
Il governo greco ha tenuto una riunione d'emergenza domenica sera. Come misura precauzionale, sono state inviate a Santorini unità di soccorso in caso di calamità e anche l'esercito si sta preparando per una possibile operazione di soccorso, ha riferito il canale di informazione ERTnews. Le squadre antincendio sono arrivate domenica e hanno allestito delle tende accanto al più grande ospedale dell'isola. Le scuole sono chiuse e gli eventi sono stati vietati.
«L'incubo del 1956 ritorna» titolava, lunedì, il quotidiano Ta Nea. Quell'anno, due terremoti di magnitudo 7,7 e 7,2 sulla scala Richter e i successivi tsunami nella regione provocarono decine di vittime e gravi danni. Un incubo che gli esperti, come visto, non escludono pur ritenendolo poco probabile. È chiaro, però, che l'isola si trova in una regione non propriamente stabile. Oltre allo spettacolare cratere vulcanico dell'isola, sotto la superficie del mare si trovano altri vulcani. I movimenti delle placche tettoniche, per contro, possono causare (anche) forti terremoti.