Aviazione

E se grazie alla NASA volassimo da New York a Londra in 90 minuti?

L'Agenzia aerospaziale statunitense e il suo X-59 promettono di rivoluzionare il (rinato) mercato dei voli supersonici – E la rivoluzione sarebbe addirittura silenziosa...
© Lockheed
Red. Online
26.08.2023 23:59

E se tornasse l'epoca, sontuosa, dei viaggi transoceanici supersonici? Caviale, champagne e l'Atlantico che, sotto l'aeroplano, sfila in meno di tre ore. Dopo l'addio, definitivo, al Concorde nel 2003, il volo rapido, rapidissimo è diventato presto un ricordo. Oramai lontano, verrebbe da dire. I moderni aerei commerciali, oggi, impiegano circa otto ore per raggiungere New York da Londra. Ne servono quasi sette per compiere il tragitto contrario, complici i venti favorevoli. Un jetstream particolarmente forte, ad esempio, permise di arrivare nella City in poco meno di cinque ore.

L'idea che, presto, un nuovo Concorde solchi i cieli assieme agli aerei «normali», ad ogni modo, non è mai tramontata. Boom, una start-up dal nome evocativa, per prima ha annunciato l'intenzione di tornare lassù con un velivolo capace di mangiarsi, in termini di tempo di percorrenza, la concorrenza. L'anno scorso, ha pure svelato il design aggiornato di Overture, l'aereo che nelle intenzioni dovrebbe raccogliere l'eredità del Concorde, mentre da tempo United Airlines ha ordinato 15 esemplari. 

Boom, in ogni caso, non è il solo attore interessato al volo supersonico per passeggeri. Anche la NASA, nientepopodimeno che la NASA, vuole entrare in partita. Di più, l'Agenzia aerospaziale statunitense ritiene che un futuro volo fra New York e Londra potrebbe durare (anche) un'ora e mezza. Novanta minuti, già. Il che, con un minimo di immaginazione, potrebbe aprire a una sorta di pendolarismo fra le due città.

La NASA, sul proprio blog, ha confermato – nell'ambito della sua strategia per l'alta velocità – di aver studiato la possibilità e la fattibilità di far decollare, un domani, voli commerciali capaci di spingersi fino a Mach 4, ovvero oltre i 4.800 chilometri orari. Il Concorde, a titolo di paragone, viaggiava a 2.179 chilometri orari. Uno studio del Glenn Research Center, addirittura, suggerisce che ci sarebbe mercato, molto mercato per una cinquantina di rotte. Tutte transoceaniche, fra l'altro, dal momento che molte nazioni, fra cui gli Stati Uniti, vietano il volo supersonico commerciale via terra. Una prospettiva, questa, che potrebbe cambiare visto che la NASA sta sviluppando velivoli supersonici cosiddetti silenziosi, denominati X-59, come parte della sua missione Quesst. 

NASA che, ora, è pronta a passare alla fase successiva, tramite incarichi puntuali ad aziende partner. Incarichi che mirano a sviluppare progetti e, citiamo, «esplorare le possibilità di viaggio aereo, delineare i rischi e le sfide e identificare le tecnologie necessarie per rendere i viaggi a Mach 2+ una realtà». Saranno due i team di ricerca dedicati: uno guidato da Boeing, l'altro da Northrop Grumman Aeronautics Systems, altro nome di punta. Ogni team proporrà progetti per velivoli in grado di sostenere velocità supersoniche elevate.

L'X-59, leggiamo, sarà un'innovazione anche sul fronte dell'efficienza. D'accordo spingersi oltre, insomma, ma è necessario oggi più che mai farlo in modo responsabile. Lo scorso luglio, Lockheed Martin ha ultimato la costruzione del velivolo di prova. Progettato, a proposito di silenzio, per trasformare i boati sonici in semplici tonfi. A fine anno verranno effettuati i primi test a terra dell'aereo, oltre alla prima messa in aria. 

L'obiettivo della NASA è quello di arrivare con abbastanza dati da consegnare alle autorità di regolamentazioni entro il 2027. Nel frattempo, tenete in fresco lo champagne... Potrebbe tornarvi utile nei novanta minuti da New York a Londra promessi.

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