Aviazione

E se saltassero le nozze annunciate fra Lufthansa e ITA Airways?

Le riserve della Commissione Europea hanno fatto spazientire il colosso tedesco, cui fa capo anche l'elvetica Swiss: semplice strategia o c'è davvero aria di disimpegno?
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Marcello Pelizzari
04.03.2024 13:30

Lufthansa e ITA Airways, a che punto siamo? Dal matrimonio (quasi) già celebrato al rischio che le nozze, addirittura, vengano annullate. Nel giro di pochi, pochissimi mesi. Un anno suppergiù. La data, segnata in rosso sul calendario, è quella del 6 giugno. È una data limite, entro la quale la Commissione Europea pubblicherà la sua valutazione sull'ingresso del colosso tedesco, cui fa capo anche la compagnia di bandiera elvetica Swiss, nel vettore italiano nato dalle ceneri di Alitalia.

Su un punto, pare, tutti concordano: Bruxelles ha delle riserve. Forti, secondo alcuni fortissime. Non a caso, la cosiddetta diplomazia dei cieli è molto attiva sull'asse Francoforte-Roma. Le due compagnie, nello specifico, sono disposte a fare concessioni ma, allo stesso tempo, mantengono una certa fermezza rispetto ad alcuni punti critici sollevati dalla stessa Commissione. Ora, tuttavia, Lufthansa ha tirato fuori una carta in più. Quella del disimpegno o, meglio, della minaccia. Già, i tedeschi – come scrive fra gli altri Repubblica – hanno introdotto la parola «rinuncia» in relazione all'acquisizione di ITA Airways (con ingresso al 41%). Della serie: Bruxelles non insista troppo su condizioni giudicate fin troppo rigorose, altrimenti ci faremo da parte. Tradotto dal politichese: Lufthansa confida che le misure correttive dettate dall'antitrust non sovrastino i benefici legati all'acquisizione di ITA. Altrimenti, appunto, si ritirerà dall'affare. 

Una posizione, questa, che secondo gli analisti dovrebbe spaventare la Commissione Europea. E questo perché Lufthansa, come altri gruppi, sta promuovendo una politica fatta di acquisizioni con un'argomentazione forte: l'Europa può avere un ruolo nel mercato mondiale dell'aviazione unicamente consolidandosi. Detto della tattica, è indubbio però all'interno di Lufthansa ci sia non poca frustrazione per quanto sta succedendo. Gli organismi di vigilanza per la concorrenza in seno all'Unione Europea, riguardo al dossier ITA, hanno identificato non poche aree sensibili. In particolare, se questa acquisizione andasse in porto vi sarebbe una pericolosa concentrazione di mercato nei collegamenti fra l'Italia e l'Europa Centrale, ma anche fra l'Italia e il Nordamerica, l'India e il Giappone. Lufthansa, fra i rimedi proposti all'antitrust europeo, aveva inserito la cessione di alcuni slot a Linate, dove il rischio di rafforzare la posizione dominante era più evidente e marcato. Ma, come detto, le misure oltre generare costi aggiuntivi potrebbero non bastare.

E ITA, come ha reagito a queste ultime indiscrezioni o, se preferite, alle minacce di disimpegno da parte di Lufthansa? La compagnia, interrogata da Repubblica, ha fatto sapere di poter «andare avanti anche da sola, come testimoniano i numeri dell'anno appena concluso». Il 2023, in effetti, si è chiuso con 15 milioni di passeggeri e 2,4 miliardi di euro di ricavi, oltre alla consapevolezza (citiamo) di aver «smesso di bruciare soldi». Il management del vettore, allo stesso tempo, ha chiarito che «per crescere e sviluppare le sinergie serve un partner alle spalle». Resta da capire, da qui a giugno, se quel partner sarà davvero Lufthansa o se l'ex Alitalia dovrà ripartire con le ricerche.