Aviazione

E se tornasse il marchio Alitalia?

Secondo il Corsera Lufthansa potrebbe tenere la livrea ITA per i voli nazionali ed europei e rispolverare la mitica «A» per le tratte intercontinentali
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Red. Online
01.02.2023 19:00

Come noto, ITA Airways finirà presto nelle mani di Lufthansa. Il Tesoro italiano e il gruppo tedesco, in particolare, puntano a siglare il contratto preliminare verso metà marzo, riferisce il Corriere della Sera, per consentire così alla stessa Lufthansa di entrare nel vettore italiano e far partire il piano di rilancio.

Il piano, fra le altre cose, sempre secondo il Corsera (che cita due fonti governative) prevede il ritorno del marchio storico. Alitalia, già. Marchio che verrebbe adoperato per i voli intercontinentali, mentre la livrea azzurra rimarrebbe per i voli nazionali ed europei. Nulla, però, è stato ancora deciso e le bocche, da entrambe le parti, rimangono cucite.

Eppure, l’ipotesi che il marchio storico possa ritornare lassù, nei cieli, stuzzica e non poco gli appassionati e, va da sé, i nostalgici.

Il marchio Alitalia, del resto, non era perduto. Lo aveva acquistato, per 90 milioni di euro e al termine della procedura di offerta pubblica avente per oggetto proprio il marchio Alitalia Spa e il dominio Internet dell’ex compagnia di bandiera italiana, la neonata (allora) ITA.

La mitica «A», ricordiamo, risale al 1969, quando Alitalia toccava il cielo con un dito. Era l’unica compagnia in Europa, infatti, a vantare una flotta di soli aviogetti, volendo ricorrere al gergo dell’epoca. Serviva, però, un logo all’altezza. Capace di far entrare la compagnia nella memoria (e nel cuore) di tutti. I vertici del vettore si rivolsero a un’agenzia creativa di San Francisco, la Landor Associates. Il risultato fu clamoroso: una «A» stilizzata, tricolore, che riprende l’impennaggio. E la scritta Alitalia. Un insieme unico e inimitabile, sebbene tutte le altre compagnie – gelose – chiesero alla Landor di replicare quel capolavoro. Un insieme che rendeva alla perfezione la dimensione del volo e, di riflesso, quella del sogno.

Il cosiddetto rebranding fu inaugurato con un Boeing 747-100. Assieme al logo, si apriva un’era di viaggi e possibilità. Un’era che contribuì a disegnare il Paese e i suoi cittadini. In effetti, la compagnia sprizzava italianità da tutti i pori. Tanti professionisti, negli anni, definirono il look di Alitalia. Ignazio Gardella, Delia Biagiotti, Mila Schön, addirittura Giorgio Armani e ancora Alberto Ferretti. Per tacere delle locandine, delle pubblicità, di oggetti divenuti culto come le posate di Gio Ponti e di Joe Colombo. Ora, la tedesca Lufthansa potrebbe (finalmente, secondo i più) rispolverare tutto ciò.

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