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È stata la giornata contro Elon Musk: «Tesla Takedown» e non solo negli USA

Migliaia di attivisti sono scesi in piazza per protestare – Una ventina di manifestanti anche davanti al punto vendita di Zurigo
© KEYSTONE (EPA/ANDY RAIN)
Red. Online
29.03.2025 23:06

L'appello è stato lanciato da Anonymous: il 29 marzo sia una giornata di azione globale contro Elon Musk. E così è stato. Migliaia di attivisti sono scesi in piazza per protestare contro il patron di Tesla e i suoi tagli al governo. Davanti a oltre 200 concessionarie negli Stati Uniti e in varie città europee, molti manifestanti hanno chiesto che il miliardario lasci l'incarico all'interno dell'amministrazione Trump, dove con il suo Dipartimento per l'Efficienza del Governo punta a ridurre gli sprechi e gli abusi e tagliare il deficit di 1.000 miliardi.

Il movimento «Tesla Takedown» ha indetto il giorno di protesta con l'obiettivo di raggiungere 500 manifestazioni in tutto il mondo. La campagna avviata punta a convincere i proprietari di Tesla a cedere i loro veicoli e agli azionisti a vendere le loro azioni. «È un peccato che Musk abbia deciso di usare il suo potere e la sua ricchezza per portare avanti sforzi negativi», ha detto Austin Naughton, che gestisce la pagina Facebook di una delle organizzazioni che ha promosso la protesta a Washington.

Davanti al concessionario Tesla di New York tra le 500 e le 1.000 persone si sono riunite all'appello degli ambientalisti di Planet Over Profit, convinti che «fermare Musk aiuterà a salvare vite umane e a proteggere la nostra democrazia». Secondo diversi manifestanti, il miliardario sta «tagliando i dipendenti federali per arricchirsi, non per aiutare gli americani».

«Fermiamo il colpo di stato illegale di Musk», si legge nel post di Anonymous. Sul programma si parla di azioni in 277 sedi di Tesla negli Stati Uniti e oltre 500 in tutto il mondo sotto l'hashtag #TeslaTakedown.

In Svizzera una ventina di manifestanti si è radunata davanti al punto vendita Tesla di Zurigo. Ieri sera una persona ha vandalizzato un punto vendita di Tesla a Losanna: la vetrina del negozio è stata imbrattata con vernice rossa. La polizia ha fermato attorno alle 05.00 un giovane di una ventina d'anni.

La ministra della Giustizia Pam Bondi e il direttore dell'FBI Kash Patel hanno definito nei giorni scorsi gli atti di protesta contro Tesla come «terrorismo domestico». L'FBI si è spinta fino a creare una task force per «reprimere gli attacchi violenti». Il procuratore generale della Florida, James Uthmeier, ha annunciato tolleranza zero: «Se queste proteste diventassero violente, faremo il necessario per ristabilire l'ordine e ritenere i trasgressori responsabili», ha scritto su X dove ha anche pubblicato la foto di agenti schierati davanti a un concessionario Tesla.

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