Ecco chi è Jordan Bardella, il giovane che ha asfaltato Emmanuel Macron
Ha (appena) ventotto anni. Eppure, ha già lasciato un segno nel panorama politico francese. E non solo. Jordan Bardella è il grande, grandissimo vincitore di queste Europee. La performance di Rassemblement National, capace di superare ampiamente il 30% in termini di voti rifilando, al contempo, una sconfitta epocale alla lista presentata da Emmanuel Macron, al punto da spingere il presidente a sciogliere l'Assemblea Nazionale e indire nuove elezioni, è sotto gli occhi di tutti. Allievo del lepénismo, Bardella ha applicato alla lettera la dottrina dei suoi predecessori. Dimostrando, tuttavia, anche una certa intraprendenza: Bardella, fra le altre cose, ha allargato la base del partito riuscendo, infine, ad avvicinare Rassemblement National al potere. E il trionfo della destra, in Francia, inevitabilmente è diventato anche il suo personalissimo trionfo.
Cinque anni fa, nel 2019, in occasione della sua prima candidatura alle Europee, Bardella era visto e considerato come una sorta di prestanome. Un giovane, giovanissimo sostenitore di Marine Le Pen. Molto, nel frattempo, è cambiato. Bardella ha conquistato spazi e importanza. Rivelandosi, soprattutto, un mago del dibattito. E mostrando, sempre, un volto gentile ancorché, secondo alcuni, arrogante. Come Gabriel Attal, attuale primo ministro francese, Bardella è divenuto il simbolo di una generazione che non ha paura ad assumersi responsabilità. Non a caso, qualora Marine Le Pen – un giorno – diventasse presidente della Repubblica, Bardella prenderebbe possesso dell'Hôtel de Matignon. La residenza del primo ministro, a Parigi.
L'ascesa di Bardella, finora, è stata pressoché incontrastata. Vicepresidente del partito nel 2019, quando è stato eletto altresì al Parlamento europeo, nel 2021 ha assunto la presidenza ad interim per poi diventare presidente a tutti gli effetti un anno più tardi. Origini italiane, studi universitari abbandonati proprio per dedicarsi alla politica, Bardella in questi ultimi mesi è stato criticato poiché ritenuto troppo sicuro di sé. Non solo, è stato protagonista anche di alcuni scivoloni. Come quello dello scorso novembre, quando aveva affermato con tanta, troppa leggerezza che Jean-Marie Le Pen, fondatore del Front National nonché padre di Marine, non era antisemita. Dimenticando, evidentemente, che Le Pen era stato ripetutamente condannato dalla giustizia francese per le sue posizioni. A suo tempo definì le camere a gas, in cui vennero sterminati gli ebrei, «un semplice dettaglio nella storia della Seconda guerra mondiale».
Anche la campagna per le Europee, leggiamo, non è stata priva di problemi e inconvenienti. Bardella, ad esempio, si è espresso contro i prezzi minimi agricoli, una contraddizione rispetto alla linea del suo partito che ha costretto Marine Le Pen a intervenire per fare chiarezza. Una sbavatura, se vogliamo, dettata forse da un'ispirazione più liberale. O dal fatto che Bardella, agli occhi di Le Pen, rappresenta l'ariete grazie al quale sfondare anche nelle grandi città.
Resta da capire, ora, se Bardella nutra ambizioni personali o se continuerà a lavorare, e vincere, per Rassemblement National. All'inizio del 2024, come sottolinea France24, l'uomo forte del partito si è vantato di aver superato il milione di follower su TikTok. Il social di riferimento fra i giovani. C'è chi lo definisce un malato di selfie, al riguardo. Un aspetto che lo avvicina appunto alle popstar e che potrebbe dargli dipendenza. Detto del trionfo alle Europee, Bardella (per gli amanti del gossip) cammin facendo ha perso l'amore: la sua relazione con Nolwen Olivier, nipote di Marine Le Pen, è infatti finita alcuni mesi fa secondo quanto comunicato dall'entourage del presidente a BFMTV. Poco male. L'importante, beh, è proiettare sempre e comunque l'immagine del giovane predestinato: sessioni in palestra, serie di Netflix condivise sui social mentre è in viaggio fra un appuntamento e l'altro, lavoro. Tanto lavoro.