Aviazione

Ecco il Tupolev Tu-214 «russificato», l'alternativa ad Airbus e Boeing

Rostec ha annunciato che un velivolo con componenti totalmente russe ha effettuato un volo di prova lo scorso 20 novembre: «I sistemi e le apparecchiature hanno funzionato senza problemi» – La produzione in serie al via nel 2028?
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Marcello Pelizzari
23.11.2024 18:00

La Russia può farcela. Anzi, deve farcela. Quantomeno, agli occhi del Cremlino e della classe politica. A sostituire gli Airbus e i Boeing attualmente in volo nel Paese e destinati, viste le restrizioni e le sanzioni occidentali, in particolare il divieto di importare pezzi di ricambio e aggiornamenti di software, a rimanere presto a terra. Ne parlavamo a settembre, in relazione all'ammodernamento e alla «russificazione» del vecchio Tupolev Tu-214. Un aereo di per sé vecchio, se è vero che nella sua versione base, denominata Tu-204, volò per la prima volta nel 1989 mentre l'esordio della versione 214 risale al 1996. United Aircraft Corporation, consorzio controllato dal conglomerato Rostec nel quale sono confluiti tutti i marchi storici dell'aviazione russo-sovietica, ovvero MiG, Sukhoi, Tupolev, Ilyushin, Irkut e Yakovlev, vista l'urgenza prevede di costruire 115 Tu-214 entro il 2030.

Più facile a dirsi che a farsi, verrebbe da dire, anche perché tecnicamente è (quasi) impossibile – non tanto, o non solo, per le sanzioni – assemblare un aereo al 100% russo. Tradotto: Mosca non può produrre in autonomia tutti i componenti di un aeromobile. «Ma i nostri partner ci aiuteranno, sempre» aveva promesso tempo fa il vicedirettore di Rostec, Vladimir Artyakov, facendo riferimento ai cosiddetti Paesi amici. Proprio Rostec, in questi giorni, ha annunciato con un certo entusiasmo che il citato Tupolev Tu-214 è stato, in effetti, «russificato». Un primo, importante passo verso la produzione in serie. Nel suo comunicato, ripreso fra gli altri dal portale specializzato aeroTELEGRAPH, Rostec ha spiegato che, lo scorso 20 novembre, un Tu-214 di diciotto anni è decollato da Kazan in una versione «totalmente» russa. Il velivolo è rimasto in volo per un'ora e dieci minuti. «Durante il volo sono stati effettuati i necessari controlli su una serie di componenti, sistemi e apparecchiature di bordo» ha dichiarato il conglomerato. «Secondo l'equipaggio, il volo si è svolto normalmente e i sistemi e le apparecchiature hanno funzionato senza problemi». L'amministratore delegato di Tupolev, Konstantin Timofeev, dal canto suo ha dichiarato: «Sulla base di questo aereo, continueremo i test di volo, l'ulteriore modernizzazione e lo sviluppo del Tu-214, compresa la creazione di una cabina di pilotaggio per due persone». Attualmente, ma anche storicamente, sono infatti necessarie tre persone nella cabina di pilotaggio per «portare» il Tu-214.

L'aereo utilizzato per il test, con registrazione 64509, ha volato con l'oramai defunta Transaero Airlines fino al 2015, quindi è stato dismesso e immagazzinato a Kazan, la capitale della Repubblica russa del Tatarstan. Quanto alle operazioni di «russificazione» del velivolo, il portale ATO – ripreso sempre da aeroTELEGRAPH – si è appoggiato su precedenti dichiarazioni di Timofeev: sono stati sostituiti quarantacinque fra componenti e sistemi occidentali, di cui quindici «importanti». Fra cui i sistemi di avviso di collisione e prossimità al suolo, il radar, le luci, i sistemi elettrici e idraulici, quelli di controllo. Non solo, in precedenza il Tu-214 montava degli scivoli di emergenza di un'azienda americana. 

Detto che sia S7 Airlines sia Aeroflot, il cui ordine è comunque in dubbio, hanno richiesto una cabina di pilotaggio per due persone, nessuno sa – al momento – quando il Tu-214 arriverà sul mercato e sarà a disposizione delle compagnie. ATO, al riguardo, ha precisato che il governo russo potrebbe garantire la certificazione del modello «russificato» nel 2028 (e non nel 2025 come precedentemente indicato). A quel punto, la produzione in serie potrebbe partire. E dare un minimo di respiro all'aviazione russa, costretta a fare di necessità virtù da quasi tre anni oramai.