L'elenco

Ecco la guida degli oligarchi che hanno tratto profitto dalla guerra

L'ha pubblicata Proekt confrontando le proprietà di alcuni degli uomini più ricchi della Russia e i contratti con aziende attive nel settore della difesa
© Shutterstock
Marcello Pelizzari
06.08.2023 06:00

Chiamatela pure una guida. L'ha pubblicata Proekt, fra gli ultimi media indipendenti russi rimasti. Mette in fila, con tanto di dettagli, gli oligarchi russi che hanno tratto beneficio dalla guerra in Ucraina. I giornalisti, i particolare, hanno incrociato i contratti e gli appalti statali con altre fonti di informazione disponibili. Scoprendo, infine, che almeno 81 degli uomini d'affari più ricchi della Federazione hanno avuto un ruolo, tutto fuorché marginale, nel sostegno del complesso militare-industriale del Paese, dell'esercito e, ancora, della Guardia Nazionale. E attenzione: a essere coinvolti non sarebbero soltanto gli oligarchi più fedeli a Vladimir Putin, ma anche coloro che hanno negato pubblicamente il loro coinvolgimento nell'economia di guerra o, ancora, l'hanno criticata.

L'indagine di Proekt, come riferisce Meduza, è partita esaminando la lista dei miliardari russi stilata, nel 2021, da Forbes. Quindi, sono stati analizzati i contratti e gli appalti statali che coinvolgevano le società interamente, o parzialmente, possedute dalle persone presenti nell'elenco e, dall'altra parte, soggetti come il Ministero della Difesa russo e la Guardia Nazionale. L'indagine ha considerato il periodo dal 2014, anno dell'annessione illegale della Crimea, e il 2023. 

Degli 81 uomini d'affari citati nell'indagine, quasi tutti (80) sono attualmente sotto sanzioni. Solo 14, tuttavia, hanno subito restrizioni da parte di tutti gli alleati dell'Ucraina. Altri 34, invece, sono stati sanzionati solo da Kiev. I contratti tra le aziende appartenenti agli oligarchi e il complesso militare-industriale russo, durante l'intero periodo del conflitto militare in Ucraina, quindi dal 2014 a oggi, varrebbero almeno 220 miliardi di rubli. Circa 2,4 miliardi di dollari.

Bucha

D'accordo, ma di chi stiamo parlando nello specifico? Proekt, fra i vari esempi, ne cita uno in particolare. Riavvolgiamo il nastro: nel marzo 2022, le atrocità commesse dall'esercito russo a Bucha sono sulla bocca di tutti. Uccisioni. Violenze sessuali. Stupri. L'elenco è lunghissimo. I filmati degli eventi, ripresi da droni, telecamere di sorveglianza e da un abitante di Bucha, Viktor Shatilo, mostrano che alcuni cittadini vengono uccisi da veicoli da combattimento di fanteria aviotrasportati BMD-2 e BMD-4M. Veicoli, questi ultimi, prodotti dalla società KBP Instrument Design Bureau che, a sua volta, appartiene alla holding High Precision Systems. Un braccio di Rostec, un conglomerato statale.

Tra i proprietari delle aziende che, secondo Proekt, producono componenti per i BMD-4M figurano: Viktor Vekselburg, Igor Kesayev, Oleg Deripaska, Vladimir Evtushenkov, Mikhail Shelkov, Igor Rotenberg, Dmitry Mazepin, Yevgeny Zubitsky. Tutti nomi e volti noti, molto noti. Mazepin, in particolare, ha fatto molto parlare di sé per via del suo yacht, l'Aldabra, e per essere uno dei maggiori produttori di fertilizzanti.

L'indagine suggerisce pure che i soldati del 234. reggimento d'assalto aviotrasportato, responsabili delle atrocità di Bucha, portavano con sé mitragliatrici Pecheneg. Armi sviluppate e prodotte da un'azienda di ricerca e produzione militare, denominata TsNIItochmash, assicurata presso un'azienda, Alfastrakhovanie, i cui proprietari sono Mikhail Fridman e Pyotr Aven. Altri due oligarchi. I quali vantano un altro legame con la guerra: sono comproprietari di Alfa-Bank, istituto che sostiene la Tula Cartridge Works, azienda di Igor Rotenberg che produce cartucce per Kalashnikov e Pecheneg. Proekt, al riguardo, scrive che Alfa-Bank ha «mantenuto aperta» una linea di credito in favore della fabbrica dopo l'invasione su larga scala dell'Ucraina da parte della Russia

Vinnytsia e Mariupol

Di nuovo: Proekt cita il bombardamento di Vinnytsia effettuato dall'esercito russo il 14 luglio del 2022, durante il quale Mosca lanciò tre missili Kalibr contro la città uccidendo 27 persone. Secondo gli incroci del team investigativo, sette imprese appartenenti ai miliardari presenti nell'elenco di Forbes erano coinvolte nella produzione di questi missili. Citiamo in particolare la Kamensk-Uralsky Metallurgical Works di Viktor Vekselberg, che fornisce fusioni di alluminio, e la Magnitogorsk Iron and Steel Works di Viktor Rashnikov, che fornisce metallo laminato.

Gli oligarchi russi erano pure coinvolti, finanziariamente, nel bombardamento del teatro di Mariupol del 16 marzo 2022. Avvenuto sganciando due bombe FAB-500 sulla struttura, dove si stavano nascondendo molti civili. Circa trecento, secondo le autorità ucraine. Queste bombe, prodotte nello stabilimento Sverdlov di Dzerzhinsk, ricevono componenti necessari per la produzione di esplosivi da filiali dell'azienda Uralkhim di Dmitry Mazepin e da una società, Sibur, di proprietà dell'amico di Putin Gennady Timchenko, dell'ex genero dello stesso leader del Cremlino, Kirill Shamalov, e di Leonid Mikhelson. Ah, la polvere di alluminio, stando a Proekt, è invece fornita dalla Rusal di Deripaska.

Reazioni e prese di posizione

Proekt, concludendo, ha contattato le società e gli individui citati nell'inchiesta. Per una reazione o una presa di posizione. Un portavoce di Pyotr Aven, Mikhail Fridman e German Khan ha affermato che Alfa-Bank – dal momento in cui ha deciso di non lavorare con le imprese del settore della difesa – «coerentemente ma nel rispetto di tutte le procedure necessarie è uscita dai rapporti con questi clienti». Un portavoce di Deripaska, invece, ha dichiarato che l'oligarca non possiede né gestisce alcuna azienda legata alla produzione o alla fornitura di armi, attrezzature militari o qualsiasi altro prodotto o servizio per il settore della difesa. «Un certo numero di beni militari-industriali che un tempo appartenevano alle società di Oleg Deripaska sono stati venduti nel 2019, molto prima dell'inizio dell'insensata guerra in Ucraina, e non sono in alcun modo collegati a Oleg Deripaska». Deripaska, in effetti, ha avuto non pochi problemi per aver pubblicamente criticato l'operato di Putin in Ucraina. Eppure, secondo un'indagine di IStories sarebbe coinvolto nella fornitura di mercenari all'esercito russo. Mercenari, va da sé, da far combattere in Ucraina.

L'elenco completo

Chi masticasse un po' di russo può consultare la lista completa e le relative motivazioni qui.

In questo articolo: