Il caso

Ecco l'ordine di abbattimento: la convivenza uomo-orso, in Trentino, non funziona?

Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha decretato la condanna dell'esemplare responsabile dell'aggressione a un turista francese – Il tema è sempre più divisivo e polarizzante
© Woodfall
Red. Online
17.07.2024 19:00

«Procedere all'abbattimento dell'esemplare responsabile dell'aggressione di data 16 luglio 2024». È l'ordine emanato dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, dopo che un'orsa ha attaccato un turista francese. Di più: Fugatti ha incaricato il Corpo forestale di «operare il monitoraggio intensivo dell'area ove si è verificata l'aggressione, al fine di assicurare la massima tutela dell'incolumità e della sicurezza pubblica». L'orsa protagonista dell'attacco, più volta avvistata in compagnia di tre piccoli, non è nuova a «incontri ravvicinati in aree agricole confinanti con aree urbanizzate». Con «ragionevole certezza», ha evidenziato Fugatti, «l'orsa protagonista dell'attacco è la stessa femmina con tre piccoli da settimane residente in zona e più volte ivi avvistata».

Detto in altri termini: la convivenza fra i plantigradi e l'uomo, una volta di più, è finita al centro del dibattito pubblico e politico. O, se preferite, ha provocato forti reazioni da parte delle autorità. L'estate, per gli orsi, è un periodo cruciale. Critico, anche, se pensiamo allo svezzamento dei cuccioli. Per gli esseri umani, invece, questi sono mesi importantissimi per il turismo e per l'alpeggio. Di qui le voci, più di una, che vorrebbero porre fine al progetto di ripopolamento dei plantigradi sull'arco alpino, in contrapposizione a chi, invece, punta a tutelare gli orsi. Sottraendoli, come spiega Repubblica, al populismo politico. In Italia, non a caso, si parla di «guerra dell’orso» fra attacchi e avvistamenti.

A far discutere, in queste ore, è l'attacco subito da un turista francese di 43 anni ieri. Ferito da un orso mentre faceva jogging nel bosco, lungo il sentiero degli Scaloni. Era stata la vittima, in evidente stato di shock, ad allertare i soccorsi. Per fortuna, le ferite riportate non sono tali da metterne in pericolo la vita. Il referto del medico, scrive sempre Repubblica, ha tuttavia confermato l’evidenza dei graffi incisi con gli artigli. Carabinieri, Forestale e squadre provinciali di specialisti nel monitoraggio dei grandi carnivori avevano prontamente isolato la zona dopo l'incidente. Poco lontano, nei giorni scorsi, la stessa orsa, con tre cuccioli, era stata filmata nel giardino di una casa a Varignano di Arco ed era stata segnalata poi in località Mandrea. La dinamica dell’incidente occorso al turista francese, per dirla con le autorità, rafforza l’ipotesi che una femmina abbia messo a segno un «falso attacco». Ovvero, l'orsa non voleva uccidere ma spaventare l'uomo per farlo allontanare dai piccoli e, dunque, per proteggere la prole. «Dai campioni genetici – aveva dichiarato Roberto Failoni, assessore provinciale al Turismo con delega alla gestione di orsi e lupi – risaliremo all’animale responsabile dell’attacco. Poi valuteremo le contromisure da adottare». Detto, fatto.

La scorsa settimana, sulle rive del lago di Molveno, ai piedi delle Dolomiti di Brenta, a una trentina di chilometri circa dal luogo dell’aggressione di ieri, un’orsa accompagnata da un cucciolo era corsa verso una turista di nzazionalità svizzera. La donna, visti gli animali su una rampa a bordo strada, aveva cercato di proteggere i tre figli: l'orsa, arrivata a un niente dalla turista, aveva interrotto la carica, limitandosi a toccarle gli abiti. Gli attacchi di questi giorni hanno riportato alla memoria la tragedia costata la vita ad Andrea Papi, aggredito e ucciso da un'orsa, pure accompagnata dai cuccioli, mentre faceva jogging a Caldes in Valle di Sole. Era il 5 aprile del 2023. Un mese prima, nella Val Di Rabbi, Alessandro Ciccolini si era salvato poiché l'orso era rotolato con lui lungo una scarpata. 

In Trentino, i primi orsi prelevati in Slovenia vennero reintrodotti venticinque anni fa. Oggi, vivono oltre cento plantigradi. Pochi, però, sono dotati di radiocollare e non tutti sono geneticamente noti e individuabili grazie a una sigla. Una legge voluta dal governatore del Trentino, Fugatti appunto, da alcluni mesi autorizza la Provincia autonoma a uccidere un massimo di 8 «orsi confidenti» all’anno. E per confidenti, evidentemente, si intendono quegli orsi che si avvicinano troppo all'uomo. Nei mesi scorsi, prima del via libera alla contestata legge, due esemplari erano stati uccisi a fucilate e con bocconi avvelenati. Quest'ultimo attacco, va da sé, ha riacceso la miccia. I partiti di destra, gli autonomisti e, infine, i sindaci dei Comuni più battuti dagli orsi hanno invocato, di nuovo, «azioni concrete per tutelare la vita dei cittadini e porre fine a un’emergenza sociale». Al coro si sono uniti contadini e allevatori. «La presenza non gestita di orsi e lupi – ha detto Gianluca Barbacovi, presidente regionale di Coldiretti – è un problema serio con un impatto economico pesante». Centrosinistra e ambientalisti, al contrario, hanno chiesto copia dei verbali che documentano quest’ultimo incidente. Denunciando «il gravissimo ritardo di azioni strutturate e di comunicazioni che favorirebbero la convivenza uomo-orso». Non è tollerabile, ha spiegato al riguardo Massimo Vitturi, consulente scientifico – che la responsabilità degli incidenti sia sempre addossata agli animali: spesso sono i nostri comportamenti a esporci al rischio, come quando in auto superiamo i limiti di velocità».

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