Ecco perché Londra Heathrow è un aeroporto vitale per il mondo intero

«Non è facile sostituire un aeroporto così». Stamane, l’amministratore delegato di TRA Consulting, docente universitario ed esperto di trasporti Andrea Giuricin ha inquadrato il caos, inevitabile per certi versi, venutosi a creare in seguito alla chiusura di Londra Heathrow, complice un’interruzione «significativa» dell’energia a causa di un incendio scoppiato in una vicina sottostazione elettrica.
Giuricin, fra gli altri, ha posto l’accento su un aspetto importante, oseremmo dire fondamentale: il principale scalo londinese, dati alla mano, è il quarto aeroporto più trafficato del mondo. Logico, insomma, che l’intero settore dell’aviazione, a cascata, stia pagando (e pagherà) il prezzo di questa chiusura forzata.
Nello specifico, Heathrow serve oltre 230 destinazioni in 90 Paesi. È la «casa» di 90 compagnie aeree, fra cui il vettore di bandiera British Airways e Virgin Atlantic. Stando al monitoraggio del traffico, lo scorso febbraio qualcosa come 5,7 milioni di passeggeri sono transitati dall’aeroporto. A titolo comparativo, Zurigo Kloten nello stesso periodo ha gestito poco più di 2 milioni di viaggiatori (2.034.948 per la precisione). Non solo, dal marzo 2025 a febbraio 2025 l’aeroporto di Londra ha gestito 84,1 milioni di passeggeri. Il dato relativo al solo 2024, invece, è di 83,9 milioni.
È incredibile, per certi versi, che Heathrow riesca a gestire un traffico così importante con solo due piste. Una, la nord, è lunga 3.902 metri. L’altra, la sud, è lunga 3.654 metri. Da tempo, in effetti, si discute la costruzione di una terza pista. I progetti, finora, si sono (quasi) sempre scontrati con le associazioni dei cittadini e con gli ambientalisti. L’aeroporto, tuttavia, non si scoraggia e quest’estate sottoporrà un piano spalleggiato dal governo britannico, che dal canto suo ha garantito il supporto a una terza pista citando gli effetti benefici per l’economia.
L’impossibilità, finora, di espandersi ha fatto sì che Heathrow, con il passare del tempo, abbia raggiunto, di fatto, la sua capacità massima. L’aeroporto, infatti, opera al 99% delle sue possibilità e, per questo, rischia seriamente di essere superato dai suoi rivali europei più accreditati. L’aeroporto di Parigi Charles de Gaulle e quello di Francoforte, per dire, possono disporre entrambi di quattro piste, lo scalo di Amsterdam-Schiphol addirittura ne ha sei.
I movimenti da e per Heathrow, all’anno, sono circa 475 mila, mentre la destinazione più popolare in partenza è New York. Lo scalo dà lavoro a 90 mila persone.
Heathrow deve il suo nome all’omonimo borgo di campagna che, più o meno, si trovava dove oggi sorge il Terminal 3. L’aeroporto aprì ufficialmente nel 1946, con 18 destinazioni e circa 9 mila voli all’anno. Il primissimo volo, il 1. gennaio del 1946, fu un Londra-Lisbona-Buenos Aires, mentre il primo, vero Terminal (riservato al traffico domestico) venne inaugurato nel 1955. Oggi, quella struttura si è trasformata nel Terminal 2. Il Terminal 1, ancora, venne formalmente aperto nel 1969 dalla regina Elisabetta e chiuso nel 2015. Il Terminal 3 aprì nel 1961 mentre il 4 nel 1986. L’ultima apertura, il Terminal 5, risale al 2008.
L’aeroporto appartiene ed è gestito da Heathrow Airport Holdings, i cui azionisti includono Ardian, il Fondo sovrano del Qatar e il PIF, il Fondo sovrano dell’Arabia Saudita.