Elon Musk attacca i giudici italiani ed è bufera: «Un'ingerenza inaccettabile»
Elon Musk sembra proprio avere un debole per il Governo di Giorgia Meloni. Nella vicenda migranti, che vede la premier e alcuni suoi colleghi della maggioranza in aperto contrasto con i tribunali italiani per quanto riguarda il trattenimento delle persone recuperate in mare e portate nei centri in Albania, il fondatore di Tesla ha preso posizione. «Questi giudici se ne devono andare», ha commentato il finanziatore di Donald Trump, rispondendo a un post su X dell’influencer Mario Nawfal, il quale aveva diffuso la notizia sulla decisione di sospendere la convalida dei trattenimenti a Gjader di 7 migranti provenienti dall'Egitto e dal Bangladesh.
Non è la prima volta che Musk si schiera con i componenti del Governo italiano. In passato, ricorda il Corriere della Sera, aveva difeso il segretario della Lega Matteo Salvini per la vicenda Open Arms: «È scandaloso che sia sotto processo per aver fatto rispettare la legge», aveva commentato. E infatti proprio il vicepremier leghista ha dato seguito all'uscita sferzante del miliardario: «Elon Musk ha ragione. Il 20 dicembre potrei ricevere una condanna a 6 anni di galera per aver bloccato, da ministro dell'Interno, gli sbarchi di clandestini. Visto dall'estero tutto questo sembra ancora più incredibile».
Ma il sostegno dell'imprenditore sudafricano alla destra meloniana e ai suoi alleati non si limita a commenti online. Ospite nel dicembre scorso alla festa di Atreju, la giovanile di Fratelli d’Italia, Musk si era presentato con uno degli undici figli in braccio per invitare «gli italiani e gli altri Paesi industrializzati a fare figli o la cultura dell’Italia, del Giappone e della Francia scomparirà». Musk aveva inoltre sottolineato che il crollo delle natalità non potrà essere risolto con l'arrivo dei migranti.
Il commento del trumpiano sui giudici ha però dato parecchio fastidio, suscitando indignazione tra le file dell'opposizione e non solo. Ernesto Carbone, esponente di Italia Viva e membro laico del Consiglio Superiore di Magistratura, ha definito «pericolose» le parole di Musk contro le «toghe rosse»: «Questi nuovi oligarchi che sfruttano mondi nuovi (come lo spazio, l'etere i social e le nuove tecnologie) per controllare la politica mondiale sono un pericolo per la democrazia. Dopo un'incursione nella politica tedesca oggi il giurista Elon Musk entra in modo violento criticando un potere dello Stato. Tutto questo è inaccettabile ma soprattutto pericoloso», ha scritto l’avvocato.
Il segretario di +Europa Riccardo Magi ha invece scritto: «Chissà se i patrioti Meloni e Salvini difenderanno la sovranità italiana dalle ingerenze del miliardario americano Elon Musk che chiede ai giudici di un Paese sovrano di andarsene? Perché Musk non si fa gli affari suoi?». Simona Bonafè, capogruppo del Partito democratico alla commissione Affari costituzionali della Camera, ha parlato di «ingerenza inaccettabile»: «Grave che Musk si senta politicamente autorizzato a delegittimare l'autorità giudiziaria italiana. Il governo italiano deve reagire con fermezza, difendendo l'operato dei giudici».
Dura pure la replica di Sandro Gozi, eurodeputato di Renew Europe e segretario generale del Partito democratico europeo, che su X ha scritto: «L'Italia e l'Europa non prendono lezioni di democrazia da nessuno, tanto meno da Elon Musk, il cui unico scopo è minare i nostri valori fondamentali, a partire dall'indipendenza della magistratura. Vada a costruire i suoi regimi nello spazio».
Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra ha criticato l’uscita del fondatore di SpaceX commentando: «Attacco ai giudici italiani inaccettabile, un'ingerenza da braccio destro di Trump che vuole costruire un'autocrazia tecnologica grazie al suo impero economico per fare a meno della democrazia. Mi aspetto la condanna da parte della premier italiana delle gravissime parole di Elon Musk a difesa della nostra costituzione e magistratura».
Pure dalla stessa maggioranza sono arrivate condanne sull'intervento di Musk: Maurizio Lupi di Noi Moderati ha definito «inopportune» le parole del patron di Tesla, in quanto «alimentano uno scontro con la magistratura che la maggioranza non vuole»: «Non c'è un conflitto tra poteri dello Stato, tra Governo e Magistratura nel suo insieme, semplicemente riteniamo che alcuni tribunali abbiano preso delle decisioni sbagliate e strumentali».
«L'auspicio è che ci sia maggior rispetto istituzionale per la magistratura e per la giurisdizione. L'invito e l'auspicio è che si recuperi maggior equilibrio anche nella comunicazione», ha chiosato il segretario generale dell'Associazione nazionale magistrati Salvatore Casciaro interpellato da RaiNews.