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Elon Musk: «Il cyberattacco proveniva da indirizzi IP nell'area dell'Ucraina»

È quanto ha affermato il patron della piattaforma in un'intervista a Fox Business – Nel pomeriggio, l'azione era stata rivendicata su Telegram dal gruppo hacker Dark Storm Team
©Jose Luis Magana
Ats
10.03.2025 22:04

Prima l’annuncio. Sulla sua piattaforma: «C’è stato e c’è ancora un massiccio attacco informatico contro X». Quindi, in un’intervista concessa a Fox Business, l’aggiunta: «Non sappiamo esattamente che cosa sia successo, ma c’è stato un massiccio attacco informatico per cercare di abbattere il sistema X con indirizzi IP provenienti dall’area dell’Ucraina».

Fra le due dichiarazioni, Newsweek – fra gli altri – ha invece segnalato un post pubblico su Telegram nel quale il noto gruppo hacker Dark Storm Team avrebbe rivendicato la responsabilità di un attacco DDoS alla piattaforma, in sostanza bloccando gli accessi.

«Noi siamo attaccati ogni giorno, ma questo in corso è stato fatto con molte risorse» ha scritto Musk su X. «È un grande gruppo coordinato oppure una nazione intera è coinvolta. Stiamo monitorando». Nello spazio di poche ore, come detto, l’aggiunta degli indirizzi IP provenienti dall’area dell’Ucraina.

Quella di oggi, di sicuro, è stata una giornata particolare per X e, di riflesso, per Musk. La piattaforma, infatti, è stata vittima di forti, fortissimi rallentamenti. I motivi del cosiddetto down, segnalato da molti utenti sui vari portali di segnalazione guasti, come Downdetector, non erano chiari finché, appunto, Musk non ha fatto sapere che la sua creatura – acquistata nel 2022, quando ancora si chiamava Twitter, per 43 miliardi di dollari – era sotto attacco.  

L’attacco, dicevamo, nel pomeriggio è stato rivendicato dal citato Dark Storm Team. In sostanza, il gruppo avrebbe messo fuori uso i server per sovraccarico dopo aver inviato un grande numero di richieste di accesso al sito. Stando a un report di Orange Cyberdefense, il Dark Storm Team – noto per i suoi sofisticati attacchi di guerra informatica – si è formato nel 2023 e avrebbe una «propensione filo-palestinese». Le sue strategie? Accesso remoto, infiltrazione di dati, ransomware, attacchi DDoS imprevedibili. Le motivazioni? Finanziarie, innanzitutto, ma anche geopolitiche. Tant’è che vi sarebbero legami con la Russia.

X, storicamente, non ha mai sofferto di down o disservizi. Anzi, ai tempi di Twitter si era guadagnato una certa fama in termini di stabilità del servizio. Al punto che molti utenti del gruppo Meta correvano proprio su Twitter per scoprire che cosa stava accadendo alle applicazioni di casa Zuckerberg.