Sanità

Epidemia di polmonite tra i bambini, la Cina risponde all’OMS: «Nessun patogeno insolito»

Nel nord del Paese asiatico è stato registrato un aumento di malattie respiratorie, ma le autorità sanitarie cinesi rassicurano: «Non è stato rilevato alcun patogeno nuovo o manifestazioni cliniche insolite»
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Red. Online
24.11.2023 14:00

Dopo la richiesta dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), le autorità sanitarie cinesi hanno fornito i dati relativi all’epidemia di infezioni respiratorie e polmonite fra i bambini, che ha preso piede specialmente in alcune zone nel Nord del Paese. Ebbene, «le autorità cinesi hanno informato che non è stato rilevato alcun patogeno insolito o nuovo o manifestazioni cliniche insolite, anche a Pechino e Liaoning (le aree più colpite, ndr), ma solo un aumento generale delle malattie respiratorie dovuto a molteplici agenti patogeni noti». Lo fa sapere la stessa OMS in un aggiornamento pubblicato sul proprio sito, sottolineando che la situazione verrà costantemente monitorata.

Lo scorso 13 novembre, durante una conferenza stampa, le autorità cinesi della Commissione sanitaria nazionale avevano segnalato un aumento dell’incidenza di malattie respiratorie in Cina. Gli esperti asiatici avevano attribuito l’aumento di infezioni alla revoca delle restrizioni legate al COVID-19 (una situazione simile è avvenuta in Europa e negli Stati Uniti lo scorso inverno, con un’epidemia di casi di virus respiratorio sinciziale nei bambini), nonché  alla circolazione di agenti patogeni già noti, come l’influenza, il micoplasma pneumoniae (un’infezione batterica comune che colpisce tipicamente i bambini più piccoli), il virus respiratorio sinciziale (RSV) e lo stesso SARS-CoV-2 (il coronavirus che causa la malattia COVID-19). La questione si è fatta più allarmante dopo che lo scorso 21 novembre, ProMED, il sistema di sorveglianza che monitora le epidemie di malattie umane e animali in tutto il mondo, ha emesso una notifica in cui riferiva di una «polmonite non diagnosticata» nei bambini, con febbre alta e tracce nei polmoni, ma senza tosse. L'epidemiologo Eric Feigl-Ding aveva condiviso su X un video di ospedali intasati e classi scolastiche dimezzate. A destare preoccupazione era stato uno dei sintomi, ossia la presenza di «noduli polmonari», e il fatto che la patologia colpisse principalmente i bambini. I media cinesi avevano effettivamente documentato l'aumento di polmoniti, facendo sapere che la maggior parte dei casi presentava sintomi lievi, ma che erano necessarie cure per evitare il peggioramento dei sintomi. 

Il 22 novembre, l’OMS ha quindi chiesto alla Cina ulteriori informazioni epidemiologiche e cliniche, nonché risultati di laboratorio sui focolai segnalati tra i bambini, attraverso il meccanismo del Regolamento sanitario internazionale. Sono inoltre state richieste informazioni sulle recenti tendenze nella circolazione di agenti patogeni noti nel Paese asiatico.

Stando alle informazioni diffuse, dalla metà di ottobre, la parte settentrionale del Paese ha segnalato un aumento di malattie simil-influenzali rispetto allo stesso periodo dei tre anni precedenti. La Cina – ricorda l’OMS - dispone di sistemi per acquisire informazioni sulle tendenze dell’influenza, delle malattie simil-influenzali, dell’RSV e del SARS-CoV-2, e le segnala a piattaforme come il Global Influenza Surveillance and Response System.  

Per quanto riguarda il COVID-19, le autorità sanitarie cinesi hanno dichiarato di non aver rilevato «alcun cambiamento nella manifestazione della malattia». E anche a Pechino e Liaoning, i centri più colpiti dai focolai di polmoniti, «l’aumento delle patologie respiratorie non ha comportato un carico di pazienti superiore alle capacità ospedaliere».

L’OMS, in ogni caso, raccomanda alle persone che vivono in Cina di seguire tutte le misure per ridurre il rischio di malattie respiratorie, che includono la vaccinazione, il distanziamento sociale dalle persone malate o più fragili, lo stare a casa quando si è malati, il sottoporsi a test e cure mediche quando è necessario, l'uso della mascherina quando richiesto, una buona ventilazione degli spazi chiusi, nonché il lavaggio regolare delle mani.