Esercitazioni al tiro al largo dell'isola: Taiwan allerta l'esercito
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Taiwan ha allertato le proprie forze armate in seguito all'annuncio da parte di Pechino di esercitazioni al tiro al largo dell'isola: lo fa sapere il ministero della Difesa di Taipei.
La Cina, fa sapere Taipei, ha messo in volo 32 aerei attorno a Taiwan e ha annunciato «esercitazioni a fuoco vivo» in un'area a circa 40 miglia nautiche (74 chilometri) a sud dell'isola, in esercitazioni condannate e definite «pericolose».
Taiwan ha quindi mobilitato forze marittime, aeree e terrestri per «monitorare, allertare e rispondere in modo appropriato», dice il ministero della Difesa.
Aumento della spesa militare
«Che si tratti del 3% o anche del 10% del Pil», l'aumento della spesa militare non proteggerà Taiwan che, al contrario, si trasformerà in una «polveriera».
È quanto ha detto Zhu Fenglian, portavoce dell'Ufficio per gli affari di Taiwan del governo cinese, commentando oggi in un briefing l'annuncio del presidente taiwanese William Lai di aumentare il «budget della difesa» dell'isola a oltre il 3% del Pil. «Le autorità del Partito democratico progressista (la forza politica di Lai, ndr) aderiscono con ostinazione alla loro posizione separatista sull'indipendenza di Taiwan», ha aggiunto Zhu nel resoconto dei media statali di Pechino.
Zhu ha criticato le autorità dell'isola impegnate a «cercare l'indipendenza con l'aumento della spese per le forze armate e affidandosi a forze esterne. Seguono ciecamente le potenze straniere e sono disposte a sperperare i soldi guadagnati duramente dai residenti di Taiwan per pagare le cosiddette tasse di protezione».
La portavoce, in risposta alle affermazioni americano Donald Trump secondo cui Taiwan ha sottratto agli Stati Uniti il business dei semiconduttori e che lui è intenzionato a riportarlo a casa, la portavoce ha detto di vedere chiare «le preoccupazioni sul fatto che Tsmc (Taiwan semiconductor manifacturing co, il leader mondiale dei produttori di chip a contratto, ndr) diventi 'Ussmc'. Sono timori in rapida crescita all'interno dell'isola. Le autorità del Partito democratico progressista, spinte dall'interesse personale, usano l'industria dei semiconduttori e le principali aziende taiwanesi come mezzo per cercare l'indipendenza».
Invece, «hanno tradito gli interessi e il benessere delle persone e delle aziende all'interno dell'isola. Questo atto di non vergognarsi di svendere Taiwan ma di essere orgogliosi di ingraziarsi gli Stati Uniti è osteggiato da sempre più residenti e aziende di Taiwan», ha concluso la portavoce.
La Cina contesta ed «è seriamente preoccupata» per la continua assistenza militare degli Stati Uniti «alla regione di Taiwan», fatta «in grave violazione del principio della 'Unica Cina' e dei tre comunicati congiunti sino-americani», ha dal canto suo detto il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian.
Il commento è in merito alle segnalazioni secondo cui l'amministrazione di Donald Trump avrebbe rilasciato 5,3 miliardi di dollari in aiuti esteri precedentemente congelati, comprensivi di 870 milioni in assistenza militare a Taiwan.
La mossa degli Stati Uniti «viola gravemente la sovranità e gli interessi di sicurezza della Cina e invia un segnale sbagliato alle forze separatiste per l'indipendenza di Taiwan, a cui la Cina si è sempre opposta», ha aggiunto Lin, nel corso del briefing quotidiano.
Pechino, infine, esorta «gli Stati Uniti a smettere di armare Taiwan e a cessare le azioni che minano la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan», assicurando che «monitorerà con attenzione la situazione e salvaguarderà con decisione la sovranità nazionale, la sicurezza e la sua integrità territoriale».