Esplosione al porto di Bandar Abass: che cosa sappiamo

(Aggiornato) È caos in Iran. Nelle scorse ore, un'«immensa esplosione» ha colpito il porto di Bandar Abass, città iraniana sullo strategico Stretto di Hormuz. Nel disastro sono morte almeno 14 persone, come riferisce il ministero dell'Interno iraniano. I feriti, al momento, sono più di 750. Ci sarebbe anche alcune persone intrappolate sotto le macerie di un edificio crollato. Stando alle prime indiscrezioni, l'incendio sarebbe stato causato dall'esplosione di alcuni contenitori chimici. Si sarebbe trattato, insomma, di un incidente.
A tal proposito, Hossein Zafari, portavoce dell'ente iraniano per la gestione delle crisi ha affermato che a scatenare l'esplosione sarebbero state «le cattive condizioni di stoccaggio dei prodotti chimici» all'interno dei container. A suo dire, l'amministrazione portuale era stata precedentemente avvertita del pericolo rappresentato da queste sostanze chimiche.
Al momento, tuttavia, il governo iraniano non ha ancora specificato l'esatta causa dell'esplosione, anche se sospetta, a sua volta, che all'origine ci sia un incendio in un deposito di materiali pericolosi e chimici. Shahid Rajaee – l'edificio colpito – è infatti una grande struttura iraniana per container che movimenta 80 milioni di tonnellate di merci all'anno, tra cui carburante e altri materiali combustibili. Fa parte, come detto, del porto di Bandar Abbas, il più grande del Paese.
Nel frattempo, il procuratore generale della provincia ha ordinato un'indagine «approfondita e urgente» sulle circostanze dell'esplosione, per fare chiarezza sull'accaduto. Secondo la televisione di Stato iraniana, l'incendio, con il passare delle ore, è aumentato di intensità. Il ministro degli Interni Eskandar Momeni si è augurato di poter spegnere le fiamme nelle prossime ore.
Negli ospedali della zona, intanto, visto l'elevato numero di feriti è stato ordinato lo stato di emergenza. Dopo l'esplosione, le attività portuali sono state sospese e i funzionari doganali iraniani hanno bloccato le spedizioni di esportazione e transito verso il porto. Israele, nel frattempo, ha rilasciato dichiarazioni ufficiali al notiziario Channel 12, affermando di non essere in alcun modo coinvolto nel disastro.