Il caso

Facebook e Instagram pensano al seno nudo

Meta potrebbe «liberare i capezzoli» dopo il ricorso di una coppia trans e non binaria a cui sono stati censurati post sull'intervento chirurgico alla mammella
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Michele Montanari
19.01.2023 15:45

Immagini di seni nudi sui social network di Meta. Il divieto assoluto di postare capezzoli (non maschili) su Facebook e Instagram potrebbe presto cadere. L’Oversight board, il consiglio di supervisione indipendente di Meta, ha recentemente chiesto una revisione delle regole dell'azienda che vietano immagini di capezzoli di donne, mentre ammettono quelle degli uomini. Secondo il consiglio di supervisione, le politiche sulla nudità degli adulti e sui contenuti ritenuti come sessuali non sono coerenti con gli standard internazionali dei diritti umani e vanno a creare discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e il genere delle persone.  

La recente decisione dell’Oversight board arriva in seguito alla censura da parte di Instagram di due post diffusi da un account gestito da una coppia statunitense transgender e non binaria. I post mostravano la coppia a torso nudo, con i capezzoli coperti, e miravano a diffondere informazioni sull’assistenza sanitaria per le persone transgender e sulle operazioni di chirurgia alle mammelle (erano presenti anche link per una raccolta fondi per una mastectomia). Nonostante lo scopo divulgativo e la copertura dei capezzoli, i contenuti diffusi dalla coppia sono stati ripetutamente segnalati come offensivi e poi censurati, in quanto considerati contrari alle politiche di Instagram contro l’adescamento sessuale. La coppia ha quindi fatto ricorso e l’Oversight board, ritenuta assurda la rimozione, ha fatto riammettere sul social i post in questione.

La politica di censura sul seno nudo infiamma il web da tempo: nel 2008 diverse madri protestarono presso la sede di Facebook a Palo Alto in quanto contrarie alla censura sulle foto in cui allattavano i propri figli. In seguito arrivò la campagna #FreetheNipple, lanciata nel 2013 per chiedere la libertà di mostrare i capezzoli sui social di Meta, e diventata più forte dopo che Facebook rimosse estratti del film Free the Nipple della regista e attivista americana Lina Esco. La campagna ebbe ulteriore eco mediatica grazie al sostegno di celebrità come Rihanna, Miley Cyrus e Jennifer Aniston. Recentemente la questione del torso nudo è stata riportata sotto i riflettori dall’attrice britannica Florence Pugh che, indossando un abito trasparente rosa sul red carpet a Roma, ha dichiarato: «Non voglio offendere le persone, ma credo che il punto sia: come possono i miei capezzoli offendere così tanto?».

Tornando alla presa di posizione dell’Oversight board, nello specifico è stato chiesto a Meta di «definire criteri chiari, obiettivi e rispettosi dei diritti» quando si tratta di moderare la nudità «in modo che tutte le persone siano trattate in maniera coerente con gli standard internazionali sui diritti umani». Di più, a Meta viene contestato il fatto che con le attuali regole le immagini di capezzoli femminili vengano considerate sessualmente esplicite, diversamente da quelle dei capezzoli maschili, alimentando così stereotipi oggi considerati sessisti e discriminatori. 

Un rappresentate della azienda guidata da Zuckerberg, citato dal Guardian, ha fatto sapere che Meta «accoglie con favore la decisione del consiglio su questo caso (i post censurati della coppia, ndr). Stiamo costantemente evolvendo le nostre politiche per contribuire a rendere le nostre piattaforme più sicure per tutti». Il portavoce di Meta ha aggiunto: «Sappiamo che si può fare di più per supportare la comunità LGBTQ+, e questo significa lavorare con esperti e organizzazioni in difesa dei diritti LGBTQ+ su una serie di problematiche, in modo da migliorare i nostri prodotti». Meta ha ora 60 giorni per rispondere pubblicamente alle raccomandazioni del consiglio, ma non è obbligata a mettere in pratica le indicazioni. Dalla sua istituzione nel 2020, spiega Wired.it, il consiglio ha fornito oltre 130 raccomandazioni a Meta, ma ne sono state applicate solo una quarantina. In attesa di una decisione da parte di Facebook e Instagram, restano comunque aperte diverse questioni. Due su tutte: l'intelligenza artificiale è capace di distinguere i semplici contenuti di nudo dal materiale pornografico? L'IA è in grado di evitare la diffusione di foto di minorenni senza veli?