Facili guadagni con le scommesse: in Italia scoppia l'«AdinolfiGate»
Diventare milionari in 4 anni. O, perlomeno, garantirsi delle rendite per «combattere l'inflazione». Tutto grazie a delle scommesse. Più precisamente, delle scommesse collettive. È la promessa che fa Mario Adinolfi a coloro che vogliono entrare nel suo club «esclusivo». Il meccanismo è semplice, estremamente semplice: versi la quota d'iscrizione al gruppo, più precisamente su un conto corrente intestato all'ex parlamentare italiano, e poi aspetti che un team di esperti in scommesse, aiutati da un algoritmo, incassi i soldi per te.
Si parte da una quota minima di 3 mila euro, che garantisce una rendita trimestrale del 13%, fino all'abbonamento «vip» da 10 mila, le cui vincite minime annuali sono addirittura del 40%: «Magari anche voi comprerete l'appartamento dei sogni», promette Adinolfi dal suo profilo ufficiale, rassicurando tutti gli scettici sul fatto che da oltre 15 anni questa attività va avanti con grande soddisfazione di ogni socio. Tanto da rassicurare i potenziali investitori su due punti: «Non si può perdere, ci assumiamo il rischio di ogni eventuale quanto improbabile perdita» e, come si evince dal regolamento, è possibile uscire quando si vuole senza pagare neanche un euro di commissione. Ovviamente, tutto regolare, senza bisogno di pagare ulteriori tasse sui guadagni.
Sembrerebbe davvero allettante. Ma, come sosteneva il tenente americano Aldo Raine in Bastardi senza gloria: «Quando una cosa è troppo bella per essere vera è perché non è vera». È anche vero che la sua controparte, il colonnello nazista Hans Landa, ribatte: «Anche io nella tua stessa situazione il 99,9% delle volte non ci crederei. Ma nelle pagine della storia, di tanto in tanto, il fato si ferma a guardarti e ti tende la mano».
A cosa bisogna quindi credere? È quello che sta cercando di capire il team composto dal noto giornalista d'inchiesta Germano Milite, direttore di Young.it e ideatore della rubrica Fufflix, lo streamer Palleuomo, anche lui protagonista di diverse inchieste, e il Cerbero Podcast, uno dei più importanti canali online italiani. Durante una live su Twitch, sono stati sollevati alcuni dubbi sulla regolarità dell'attività del leader del Popolo della Famiglia: da come sia possibile garantire rendite minime in un'attività legata alle scommesse alle modalità per entrare in un gruppo dichiarato chiuso ma che regolarmente apre le porte a coloro che si iscriveranno più velocemente, con slogan simili a televendite, fino alle presunte violazioni del decreto dignità, entrato in vigore in Italia nel 2018 che vuole disciplinare il gioco d'azzardo.
«Trovo incredibile come un personaggio pubblico, nonché ex deputato tutt'oggi a capo di un movimento politico e quindi con un certo seguito e una certa credibilità, promuova uno strumento del genere sfruttando la paura dell'inflazione e il senso d'urgenza di persone che potrebbero avere bisogno di soldi, promettendo loro di diventare milionari nel giro di pochi anni – commenta Germano Milite al Corriere del Ticino –. Investimenti che peraltro vanno a finire in un conto il cui IBAN è intestato ad Adinolfi stesso. Il quale, ricordiamo, è un giornalista professionista e dovrebbe avere vincoli deontologici da rispettare. Proprio per essere stato un rappresentante delle istituzioni, vorremmo che Adinolfi rispondesse ai nostri dubbi per rassicurare tutti sulla regolarità della sua attività».
Dubbi che al momento non hanno una risposta: il protagonista della vicenda, interpellato dal Cerbero per una replica, ha declinato l'invito annunciando una denuncia agli autori dell'inchiesta. «Penso che le nostre perplessità siano legittime e, soprattutto, sono corredate da prove inattaccabili – spiega Milite –. Saremo quindi curiosi di capire quali reati possa contestarci. Magari grazie a un procedimento penale saremo anche in grado di stabilire i dettagli delle sue operazioni...».