Mondo
La diretta
Secondo l'IDF è «esploso un ordigno piazzato dai terroristi» – L'agenzia Wafa riferisce che Israele ha preso di mira gli ospedali di Kamal Adwan, Al-Awda e l'ospedale indonesiano – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
LIVE
23:56
23:56
Al Jazeera: «20 morti in raid israeliano nel nord di Gaza»
Almeno 20 palestinesi sono stati uccisi in un attacco israeliano che ha colpito una casa a Beit Lahiya, nel nord della Striscia di Gaza. Lo riporta Al Jazeera Arabic.
23:54
23:54
Idf: «90 proiettili sparati dal Libano in Israele oggi»
«Circa 90 proiettili sono stati sparati dall'organizzazione terroristica Hezbollah dal Libano in Israele oggi». Lo afferma l'Idf in un aggiornamento su Telegram.
23:53
23:53
Blinken: «Hamas ha respinto la proposta di una tregua breve»
Hamas ha respinto una proposta per un cessate il fuoco a breve termine e un accordo di rilascio degli ostaggi: lo afferma il Dipartimento di Stato americano nella sintesi della chiamata di domenica del Segretario di Stato Antony Blinken con il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty. Blinken «ha notato che Hamas ha nuovamente rifiutato di rilasciare anche un numero limitato di ostaggi per garantire un cessate il fuoco e un soccorso per la popolazione di Gaza», si legge nella nota.
22:20
22:20
«Il fratello di Sinwar è de facto il leader militare di Hamas»
Il fratello di Yahya Sinwar, Muhammad, ha operato come leader de facto dell'ala militare di Hamas a Gaza, insieme a un piccolo consiglio di comandanti di alto rango. Lo afferma l'emittente pubblica israeliana Kan rilanciata dal Times of Israel, sottolineando che non c'è stata alcuna nomina formale di Muhammad Sinwar da parte di Hamas.
Il gruppo palestinese deve ancora confermare la morte del suo ex capo dell'ala militare Muhammad Deif, che Israele afferma di aver ucciso in un attacco aereo di luglio.
21:31
21:31
USA a Israele: «Bisogna agire contro le violenze dei coloni in Cisgiordania»
Gli Stati Uniti hanno esortato Israele ad agire contro la violenza dei coloni in Cisgiordania, esprimendo preoccupazione dopo l'incendio di circa 20 auto vicino a Ramallah.
«Gli Stati Uniti sono profondamente preoccupati per queste e altre recenti notizie di un aumento della violenza dei coloni estremisti in Cisgiordania», ha detto alla stampa il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller.
21:30
21:30
«Netanyahu pronto ad offrire ad Hamas milioni per gli ostaggi»
Negli sforzi per garantire il rilascio degli ostaggi in mano a Hamas, il premier israeliano Benyamin Netanyahu è pronto a offrire ai loro rapitori «diversi milioni di dollari» per il rilascio di ogni ostaggio. Lo riporta Channel 12 citato dal Times of Israel.
Il primo ministro è anche pronto - afferma il canale - a garantire un «passaggio sicuro» fuori da Gaza per i rapitori e le loro famiglie che rilasciano gli ostaggi. Netanyahu avrebbe impartito istruzioni in tal senso durante una consultazione sulla sicurezza stasera.
19:37
19:37
BibiLeaks, violato il sancta sanctorum delle spie
Benyamin Netanyahu non è persona sospettata: non è stata presentata in tribunale alcuna prova di un collegamento diretto allo scandalo che i media israeliani hanno battezzato 'BibiLeaks', la fuga di notizie classificate finite su due media europei a settembre, che ha portato all'arresto del portavoce per la sicurezza del premier, Eli Feldstein, e di altri quattro militari dell'unità che custodisce i segreti di Stato.
L'inchiesta intende fare luce non tanto sui documenti top secret in sé, pubblicati dal quotidiano tedesco Bild e sul settimanale londinese Jewish Chronicle, bensì sulla catena che ha fatto uscire le informazioni sottratte ai database in assoluto più segreti e meglio custoditi di Israele.
Le informazioni coperte da segreto - come ha rivelato Channel 12 - erano addirittura in possesso dell'unità speciale israeliana 8200, tra le più avanzate al mondo nell'intelligence e nella guerra cibernetica. Come dire, il sancta sanctorum dello spionaggio, quello che fa la storia da dietro le quinte. I documenti con informazioni cruciali non erano stati trasmessi neppure ai maggiori attori dell'ultimo anno di guerra: il capo di stato maggiore Herzi Halevi, la squadra negoziale, il ministro della Difesa Yoav Gallant, l'ufficio del primo ministro.
Il luogo da cui sono trapelati i cosiddetti 'Sinwar papers' è tra l'altro un'area delimitata, isolata - riferisce Ynet - a cui ha accesso solo un piccolo numero di addetti. E dove un gruppo molto ristretto ha deciso autonomamente di fornire intelligence a un soggetto non autorizzato, che le ha passate al portavoce di Netanyahu.
In risposta alle prime notizie degli arresti che collegano l'ufficio di Bibi al caso, una nota ufficiale ha affermato venerdì scorso che «nessuno dello staff è stato arrestato». Il giorno dopo, 2 novembre, sempre l'ufficio del premier ha negato che la fuga di notizie abbia avuto origine da lì. Il giudice del tribunale di Rishon Lezion Menachem Mizrahi, che domenica ha desecretato il nome di Feldstein, ha affermato che le informazioni trapelate hanno danneggiato gli sforzi per liberare gli ostaggi. L'ufficio di Netanyahu si è rifiutato di chiarire il ruolo di Feldstein nello staff.
L'interpretazione dei documenti forniti a Bild avrebbe dovuto dimostrare che Hamas non è intenzionato a raggiungere un accordo per il rilascio dei rapiti, mentre il secondo paper, pubblicato e poi rimosso dal Jewish Chronicle, sosteneva che Hamas avrebbe tentato di far uscire clandestinamente terroristi e ostaggi da Gaza portandoli attraverso l'Egitto in Iran, usando il Corridoio Filadelfia.
Proprio il controllo dell'asse da parte dell'Idf, fortemente sostenuto da Netanyahu, è stato al centro dei falliti negoziati di settembre. I media israeliani critici con il premier sostengono che gli articoli di Bild e JC si sposano perfettamente con il punto di vista del primo ministro che «cercava di enfatizzare l'importanza di mantenere l'esercito a Gaza, mentre attribuiva ad Hamas la colpa del fallimento dei colloqui».
Netanyahu, l'8 settembre, aprendo la riunione settimanale di governo menzionò Bild descrivendo le proteste che chiedevano un accordo sugli ostaggi come una «trappola di Hamas». Sei giorni dopo, l'autore del report sul Jewish Chronicle, Elon Perry, negò di aver agito da «messaggero di Netanyahu». Passato un mese e mezzo, il 27 ottobre, agenti dello Shin Bet e militari dell'Idf hanno fatto irruzione col volto coperto, alle 4 del mattino, a casa di Feldstein.
Nel corso dell'ultimo anno, il militare, figlio di una ricca famiglia religiosa e già portavoce del ministro di ultradestra Itamar Ben Gvir, è stato tra i consiglieri più stretti di Netanyahu. Ha partecipato a incontri anche classificati - ha riferito Haaretz - accompagnando spesso il primo ministro come mostrano diverse fotografie, in contraddizione con le affermazioni dell'ufficio del premier secondo cui «non ha mai partecipato a discussioni sulla difesa, non è stato esposto o ha ricevuto informazioni classificate e non ha mai partecipato a visite segrete».
Il portavoce per la sicurezza è stato pure fotografato in diverse riunioni di gabinetto. Lo Shin Bet finora ha vietato l'incontro tra Feldstein e un avvocato. Presumibilmente, ritengono gli analisti, gli investigatori cercheranno di capire se qualcuno, e nel caso chi, abbia dato l'ordine a Feldstein di ottenere i documenti classificati e di inviarli ai media stranieri.
Il Globes oggi ha ricordato che Bild nel 2005 fornì a Netanyahu i disegni del campo di sterminio di Auschwitz trovati in una soffitta a Berlino, acquistati per documentazione dall'editore tedesco del tabloid: il premier li usò in un discorso contro l'Iran all'Onu in quello stesso anno.
19:30
19:30
Beirut: «Tremila morti in Libano in tredici mesi di guerra»
Il ministero della Salute del Libano ha dichiarato che più di 3.000 persone sono state uccise durante 13 mesi di combattimenti tra Israele e Hezbollah. Lo riporta Haaretz.
Secondo il ministero, almeno 13.492 persone sono rimaste ferite. In Israele, 72 persone sono state uccise negli attacchi di Hezbollah, tra cui 30 soldati.
19:23
19:23
Idf: «Ucciso il capo dell'intelligence di Hezbollah per la Siria»
Israele ha dichiarato di aver ucciso il capo dell'intelligence di Hezbollah per la Siria in un raid su Damasco.
L'esercito israeliano «ha effettuato un'operazione aerea e ha colpito obiettivi appartenenti al quartier generale dell'intelligence di Hezbollah», si legge in un comunicato dove si precisa che è stato «eliminato anche Mahmoud Mohammed Shaheen, il leader del ramo dell'intelligence siriana di Hezbollah» nel raid avvenuto a Damasco.
17:51
17:51
«Israele mette in salvo una sua spia in Libano»
Una spia libanese al servizio di Israele, portata in salvo con un'operazione degna di un film di James Bond, oppure un pericoloso membro di Hezbollah: chi è in realtà Imad Amhaz, il 30enne scomparso nei giorni scorsi a nord di Beirut? La domanda nasce da alcune contraddizioni con il modus operandi di Israele nel contesto della guerra contro Hezbollah che tingono di giallo la vicenda di cui è protagonista Amhaz.
All'alba di venerdì scorso, il «giovane capitano della marina» libanese, viene rapito in circostanze misteriose da un resort a Batrun, tra Beirut e Tripoli. L'esercito israeliano rivendica l'operazione, affermando che «la 13a unità navale ha arrestato un membro di Hezbollah nei pressi di un centro di ricerche».
Secondo gli israeliani, Amhaz è da giorni in carcere dove viene interrogato dai servizi di sicurezza su presunte operazioni navali di Hezbollah contro lo Stato ebraico. Si tratterebbe del primo alto esponente di Hezbollah a essere catturato da Israele invece di essere ucciso.
Ed è da qui che nascono i primi dubbi sulla vera identità di Amhaz. Da più di un anno Israele non esita a uccidere comandanti militari e leader politici del partito, inclusi il segretario generale di Hezbollah, Hasan Nasrallah. Perchè risparmiare il poco più che trentenne Imaz Amhaz?
Le autorità libanesi si sono limitate a prendere atto dell'accaduto, annunciando una delle tante inchieste interne destinate al dimenticatoio. Il premier uscente Najib Miqati ha chiesto alla missione Onu (Unifil), che ha anche l'incarico del pattugliamento marittimo delle coste libanesi, di chiarire un suo eventuale ruolo nella vicenda. Unifil ha smentito ogni responsabilità, nonostante la marina militare tedesca, inquadrata nella task force marittima di Unifil, sia incaricata di scandagliare metro per metro, e 24 ore su 24, le acque territoriali libanesi.
Un altro punto controverso riguarda l'esistenza di un filmato, subito diventato virale sui social, che mostra attimi decisivi della cattura di Amhaz da parte degli uomini-rana israeliani. Analisti osservano come normalmente gli israeliani siano molto cauti nel diffondere immagini così dettagliate delle operazioni che svolgono oltre le linee nemiche. In questo caso, però, il filmato è stato ripreso da normali camere di sorveglianza a circuito chiuso, insolitamente lasciate libere di riprendere la scena.
Hezbollah ha smentito che Amhaz sia un suo membro. Ed anche il padre del «giovane capitano» ha negato ogni legame tra il partito e suo figlio. Ma ha confermato che egli fosse «titolare di passaporti di diversa nazionalità» e che possedeva «Sim telefoniche di vari paesi della regione» in quanto «capitano di navi commerciali, spesso lontano in mare per lavoro». Il mistero resta quindi irrisolto in attesa di ulteriori sviluppi.
14:24
14:24
Hamas: 1.800 persone uccise a Gaza in 3 settimane
Secondo il ministero della Salute di Gaza, guidato da Hamas, circa 1.800 palestinesi sono stati uccisi e 4.000 sono rimasti feriti in seguito alle operazioni dell'esercito israeliano nella Striscia di Gaza settentrionale nelle ultime tre settimane.
«Il distretto settentrionale di Gaza è devastato a causa dell'attuale aggressione israeliana», ha detto Hamas in una dichiarazione, aggiungendo che anche gli ospedali sono stati distrutti e le squadre mediche prese di mira.
14:23
14:23
I morti a Gaza sono 43.374
Il bilancio dei morti a Gaza dall'inizio del conflitto tra Israele e Hamas è salito a 43.374, di cui 33 nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto il ministero della Sanità di Hamas. I feriti sono 102.261, secondo la stessa fonte.
13:38
13:38
Ufficiale dell'Idf arrestato per la fuga di notizie
Un ufficiale israeliano dell'Idf è stato arrestato dallo Shin Bet (la sicurezza interna) nell'ambito della cosiddetta inchiesta 'Bibileaks' sulla fuga di documenti segreti pubblicati dal quotidiano tedesco Bild e dal Jewish Chronichle.
Sale così a cinque il numero delle persone accusate, tra cui il portavoce per la sicurezza del premier Benyamin Netanyahu, Eli Feldstein. Lo riferiscono i media israeliani.
13:37
13:37
Iran: «La presenza degli Usa destabilizza la regione»
«La presenza degli Usa destabilizza la regione e fino a che gli stranieri si trovano nella regione le tensioni continueranno». Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, facendo riferimento allo schieramento dei bombardieri americani B-52 nella regione.
«Le azioni degli Usa non influiscono sulla nostra determinazione a difenderci ma riteniamo che i Paesi della regione dovrebbero compiere degli sforzi a livello collettivo per preservare la sicurezza regionale e loro stessi», ha aggiunto il funzionario, secondo quanto riferisce l'agenzia iraniana Isna.
11:44
11:44
Dal Libano raffica di 30 razzi sull'Alta Galilea
Una raffica di 30 razzi è stata lanciata da Hezbollah dal Libano sull'Alta Galilea. Successivamente l'Idf ha reso noto di aver colpito il lanciatore. Secondo l'esercito israeliano alcuni dei razzi sono stati intercettati, altri hanno colpito zone aperte.
10:57
10:57
«Colloqui al Cairo Hamas-Fatah sul dopoguerra a Gaza»
Secondo un funzionario di Hamas, alcuni colloqui avvenuti al Cairo con Fatah, insieme con rappresentanti dell'intelligence egiziana, si sono conclusi con un accordo per la formazione di un comitato che amministrerà Gaza dopo la guerra. Lo riferisce il quotidiano del Qatar Al Araby al Jadeed.
La fonte ha riferito che Hamas ha presentato un progetto dettagliato anche sui poteri del comitato, mentre la delegazione di Fatah ha chiesto una revisione della sua leadership centrale, che richiede ulteriori incontri.
In precedenza, il media qatariota aveva rivelato che, dopo consultazioni interne, Hamas ha mostrato flessibilità riguardo alla proposta di formare un comitato che dovrà essere decretato dal presidente dell'Autorità palestinese e composto da tecnici. Secondo al Araby al Jadeed, il comitato dovrebbe gestire gli affari civili e di soccorso nella Striscia, oltre a supervisionare il lavoro dei valichi.
Oggi il presidente dell'Anp Abu Mazen ha in programma un incontro bilaterale con il presidente egiziano Sisi, al Cairo, per discutere gli sviluppi della situazione a Gaza e le mosse egiziane in relazione alla situazione interna palestinese. Abu Mazen è accompagnato dal segretario del comitato esecutivo dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina Hussein Al-Sheikh, e dal capo dei servizi segreti generali, Majed Faraj.
10:55
10:55
Unrwa: «Il divieto di Israele può portare al collasso aiuti a Gaza»
L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha dichiarato lunedì all'AFP che il suo bando in Israele potrebbe portare al «collasso» del sistema di aiuti nella Striscia di Gaza, devastata da oltre un anno di guerra.
Dopo che il parlamento israeliano ha approvato una legge che vieta le attività dell'Unrwa sul suo territorio, Jonathan Fowler, portavoce dell'organizzazione, ha dichiarato all'AFP: «Se questa legge verrà applicata, rischia di provocare il collasso dell'operazione umanitaria internazionale nella Striscia di Gaza, di cui l'Unrwa è la spina dorsale».
10:08
10:08
Hezbollah lancia razzi contro Safed nel nord d'Israele
Il gruppo libanese Hezbollah, sostenuto dall'Iran, ha dichiarato di aver lanciato razzi contro la città israeliana settentrionale di Safed. I combattenti di Hezbollah affermano di aver lanciato una «grande salva di razzi» contro la città.
10:08
10:08
È di almeno 10 persone uccise nelle ultime ore il bilancio di raid aerei israeliani in Libano
È di almeno 10 persone uccise nelle ultime ore il bilancio di raid aerei israeliani in Libano. Lo riferisce il ministero della sanità libanese, affermando che sei persone sono state uccise in attacchi nel sud del Libano, nei distretti di Sidone e Nabatiye, e altre quattro nella valle della Bekaa, nella zona di Mashgara.
Le sei persone uccise nel sud erano maschi adulti ma non è chiaro se fossero combattenti di Hezbollah o di altri gruppi armati affiliati al partito libanese o se fossero civili.
09:57
09:57
«Useremo tutti i tipi di armi per rispondere a Israele»
«Teheran ha stabilito degli schemi chiari per rispondere agli attacchi israeliani all'Iran e userà naturalmente tutti i mezzi materiali e morali per vendicarsi delle aggressioni del regime». Lo ha affermato il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei.
«La posizione ufficiale dell'Iran sul rifiuto dell'uso di armi di distruzione di massa e anche sulla natura pacifica del programma nucleare del Paese sono chiare. Nel frattempo, come ha detto il leader Ali Khamenei, saremo equipaggiati con tutti i tipi di armi necessarie per difendere il Paese», ha aggiunto il funzionario, secondo quanto riferisce Irna.
Nel 2003, Khamenei ha emesso una fatwa che proibisce la produzione e l'uso di armi di distruzione di massa, inclusa la bomba atomica, mentre nelle scorse settimane alcuni politici e militari iraniani avevano lanciato appelli che alludevano a possibili cambiamenti rispetto alla dottrina nucleare della Repubblica islamica.
08:18
08:18
Israele notifica all'Onu la fine dei rapporti con l'Unrwa
Israele ha ufficialmente comunicato alle Nazioni Unite la cessazione delle proprie relazioni con l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa).
Lo ha annunciato il ministero degli Esteri israeliano dopo l'approvazione la scorsa settimana di due progetti di legge che vietano all'Unrwa di operare in Israele.
«Su incarico del ministro, Israel Katz, il ministero degli Esteri ha notificato all'Onu l'annullamento dell'accordo tra lo Stato di Israele e l'Unrwa», si legge in una nota del ministero. «L'Unrwa, l'organizzazione i cui dipendenti hanno partecipato al massacro del 7 ottobre e molti altri che sono agenti di Hamas, è parte del problema nella Striscia di Gaza e non parte della soluzione», ha detto Katz.
Il parlamento israeliano ha approvato una proposta per chiudere le operazioni dell'Agenzia in Israele e a Gerusalemme est, nonostante la condanna della comunità internazionale, compresi gli Stati Uniti. Secondo gli esperti, il divieto imposto all'agenzia delle Nazioni Unite - che ha fornito aiuti e assistenza essenziali nei territori palestinesi e ai rifugiati palestinesi altrove per più di settant'anni - sarebbe un duro colpo per il lavoro umanitario a Gaza se attuato. Ma Katz ha respinto l'argomentazione, affermando che solo una parte degli aiuti è stata consegnata a Gaza dall'Unrwa.
«Anche adesso, la stragrande maggioranza degli aiuti umanitari a Gaza viene fornita tramite altre organizzazioni, e solo il 13% viene dato tramite l'Agenzia», ha affermato Katz. «Lo Stato di Israele è impegnato nel rispetto del diritto internazionale e continuerà a facilitare l'ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza in modo da non danneggiare la sicurezza dei cittadini israeliani», ha aggiunto.
07:00
07:00
«Eliminato un membro dell'intelligence militare della Jihad islamica»
L'esercito israeliano (IDF) ha eliminato nella Striscia di Gaza un membro dell'Unità di intelligence militare della Jihad islamica, Ahmed Al-Dalu: lo ha reso noto l'IDF su Telegram. «Ahmed Al-Dalu ha preso parte al massacro del 7 ottobre nella comunità israeliana di Kfar Aza - si legge in un comunicato -. Insieme a lui è stato eliminato un altro terrorista. Durante la guerra, Al-Dalu è stato coinvolto nella pianificazione e nell'esecuzione di attacchi terroristici contro i cittadini dello Stato di Israele».
06:56
06:56
«Eliminato un comandante Hezbollah nel sud del Libano»
L'aviazione israeliana ha eliminato il comandante di Hezbollah dell'area di Baraachit, nel sud del Libano, Abu Ali Rida: lo ha reso noto l'esercito (IDF) su Telegram. «Abu Ali Rida era responsabile della pianificazione e dell'esecuzione di attacchi missilistici e anticarro contro le truppe dell'Idf e ha supervisionato le attività terroristiche degli agenti Hezbollah nell'area», si legge in un comunicato.
06:23
06:23
Il punto alle 6
Un bambino è rimasto gravemente ferito ieri sera nel nord della Striscia di Gaza in seguito ad attacchi israeliani che hanno preso di mira gli ospedali di Kamal Adwan, Al-Awda e l'ospedale indonesiano: lo riporta l'agenzia di stampa palestinese Wafa.
Fonti mediche dell'ospedale Kamal Adwan hanno affermato che sono stati attaccati con colpi di artiglieria il dormitorio, l'asilo nido, il cortile e i serbatoi d'acqua della struttura, dove è rimasto ferito il bambino.
Colpi di artiglieria sono caduti anche vicino all'ospedale Al-Awda nel campo di Jabalia, mentre un drone ha aperto il fuoco contro il cancello e le mura dell'ospedale indonesiano nella città di Beit Lahia.
L'esercito israeliano (IDF) dal canto suo ha reso noto che sei bambini dell'ospedale Kamal Adwan nel nord di Gaza sono rimasti feriti ieri in seguito allo scoppio di un ordigno esplosivo piazzato dalle «organizzazioni terroristiche» della Striscia: l'esplosione ha anche causato danni al tetto e al cortile dell'ospedale.
Le schegge dell'ordigno, si legge inoltre in un comunicato pubblicato su Telegram, hanno colpito anche un convoglio umanitario organizzato in coordinamento con il Cogat - l'organismo del Ministero della Difesa israeliano che supervisiona le attività in Cisgiordania e a Gaza - che ha permesso l'evacuazione di pazienti e personale dagli ospedali Kamal Adwan e Al-Awda verso altri ospedali nel nord della Striscia di Gaza. Il personale del convoglio non ha riportato ferite, precisa la nota.
Il convoglio ha fornito anche aiuti umanitari ai due ospedali, tra cui cibo, acqua, carburante e attrezzature mediche.