Fermi tutti: Donald Trump potrebbe annunciare la sua candidatura già lunedì
Ma quale 14 novembre! L'ex presidente Donald Trump, controcorrente rispetto a quanto suggerito dai suoi consiglieri, starebbe valutando la possibilità di annunciare la sua candidatura per le presidenziali del 2024 già oggi, lunedì, durante un comizio che si terrà in Ohio. Lo hanno confermato diverse fonti ai media statunitensi. Niente di definitivo, ad ogni modo, come avevamo già avuto modo di spiegare in mattinata: il personaggio è noto per brontolii, mal di pancia, cambi di strategia repentini e, in buona sostanza, imprevedibilità.
Jonathan Swan, di Axios, è stato il primo a riferire che Trump potrebbe anticipare, e di molto, i tempi rispetto al 14 novembre. Il raduno in Ohio, fra gli altri, vedrà la partecipazione del candidato repubblicano al Senato JD Vance. Inutile dire che, ora più che mai, gli occhi del Paese saranno puntati sull'evento in questione.
Detto ciò, è vero che molti degli assistenti di Trump (se non tutti) avevano suggerito al tycoon di non muoversi prima delle elezioni di midterm. Di più, avevano ribadito che sganciare metaforicamente la bomba prima dell'appuntamento elettorale avrebbe rappresentato una sorta di linea rossa. Analogamente, però, è improbabile che un annuncio lunedì possa influenzare in qualche modo i risultati. Tre persone vicine a Trump hanno riferito a Semafor che, in realtà, siamo di fronte a un altro falso allarme.
Uno stratega repubblicano, a tal proposito, ha rivelato di non ritenere plausibile un annuncio già questa sera. Anche perché, prima, il Partito Repubblicano conta di assicurarsi il Senato.
Il portavoce di Trump, Taylor Budowich, dal canto suo aveva invece respinto le speculazioni circa un annuncio per il 14 novembre.
Dunque, come la mettiamo? Il giorno X sarà oggi o più in avanti? Secondo i più, Trump – famoso per cambiare idea a seconda del suo stato d'animo e del suo umore – potrebbe accelerare i tempi dopo la sua uscita infelice su Ron DeSantis, il governatore della Florida. Uscita che ha scatenato più di una critica all'interno del Partito Repubblicano, soprattutto in un momento tanto delicato come le elezioni di metà mandato. Come si suol dire, affaire à suivre.