Violenze

Fosse comuni di migranti in Libia: «Alcuni corpi presentano ferite d'arma da fuoco»

Diciannove corpi sono stati scoperti a Jakharrah (circa 400 km a sud di Bengasi), mentre almeno altri 30 sono stati trovati in una fossa comune nel deserto di Alkufra nel sud-est – La preoccupazione dell'OIM
©STRINGER
Ats
10.02.2025 16:58

L'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) ha espresso «shock e preoccupazione per la scoperta di due fosse comuni in Libia contenenti i corpi di decine di migranti, alcuni con ferite da arma da fuoco».

«Diciannove corpi sono stati scoperti a Jakharrah (circa 400 km a sud di Bengasi), mentre almeno altri 30 sono stati trovati in una fossa comune nel deserto di Alkufra nel sud-est. Si ritiene che la seconda fossa possa contenere fino a 70 corpi», scrive l'OIM in una nota pubblicata nel suo sito web.

Le circostanze della morte e la nazionalità delle persone così sepolte rimangono sconosciute, aggiunge l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, precisando che «le loro tombe sono state entrambe scoperte in seguito a un raid della polizia, durante il quale centinaia di migranti sono stati salvati dai trafficanti».

L'OIM «riconosce gli sforzi delle autorità libiche nell'indagare su queste morti e le esorta, insieme alle agenzie partner delle Nazioni Unite, a garantire un recupero, un'identificazione e un trasferimento dignitosi dei resti dei migranti deceduti, avvisando e assistendo le loro famiglie» si legge ancora nella nota, dove si ricorda inoltre che «lo scorso marzo i corpi di 65 migranti sono stati trovati in una fossa comune nel sud-ovest del paese».