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Francia e Regno Unito propongono una tregua di un mese in Ucraina

Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron in dichiarazioni a Le Figaro – La tregua è da intendersi «nell'aria, nei mari e nelle infrastrutture energetiche» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Francia e Regno Unito propongono una tregua di un mese in Ucraina
Red. Online
02.03.2025 07:02
23:14
23:14
Zelensky: «Parlerò con Trump se invitato a risolvere veri problemi»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky interrogato dai giornalisti a Londra sul suo viaggio alla Casa Bianca non ha voluto dire se ha creduto di essere stato vittima di un'imboscata nell'alterco col presidente degli Stati Uniti e ha insistito sul fatto che parlerà di nuovo con Trump se sarà «invitato a risolvere i veri problemi».

Tuttavia, quando gli è stato chiesto se sarebbe tornato alla Casa Bianca per «cercare di provare di nuovo» a ottenere un chiaro sostegno dagli Stati Uniti, Zelensky ha risposto di non essersi «recato negli USA per provare», ma invece per risolvere i problemi.

«Ho viaggiato in treno per 12 ore, poi per 11 ore ho preso l'aereo perché il presidente degli Stati Uniti mi ha invitato. Gli Stati Uniti sono uno dei nostri principali partner e per me è una dimostrazione di rispetto essere alla Casa Bianca quando il presidente degli Stati Uniti mi invita», ha sottolineato.

22:59
22:59
Zelensky: «L'accordo sulle terre rare pronto per essere firmato»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che «l'accordo sulle terre rare è pronto per essere firmato». Lo riportano il Guardian e la Bbc. Interrogato dai giornalisti sul suo viaggio alla Casa Bianca il presidente ucraino ha parlato della difficoltà di condurre trattative delicate in pubblico, precisando che quel formato «non era giusto», poiché «i nemici possono trarre vantaggio» da eventuali disaccordi tra alleati.

Zelensky ha quindi precisato di non voler parlare dell'alterco, ma di voler invece passare a colloqui «costruttivi» sul futuro. «Se siamo costruttivi, il risultato positivo arriverà», ha affermato.

22:50
22:50
Orban: «I leader europei vogliono continuare la guerra, è pericoloso»

«I leader europei hanno deciso oggi a Londra che vogliono continuare con la guerra invece di optare per la pace. Hanno deciso che l'Ucraina deve continuare la guerra». Lo scrive su X il premier ungherese Viktor Orban. «Questo è cattivo, pericoloso e sbagliato. L'Ungheria resta dalla parte della pace», aggiunge.

22:29
22:29
Zelensky: «Al vertice di Londra forte sostegno all'Ucraina»

«Il vertice di Londra è stato dedicato all'Ucraina e al nostro futuro europeo comune. Sentiamo un forte sostegno per l'Ucraina, per il nostro popolo, sia per i soldati che per i civili, e per la nostra indipendenza. Insieme, stiamo lavorando in Europa per stabilire una solida base per la cooperazione con gli Stati Uniti nel perseguimento di una vera pace e di una sicurezza garantita. L'unità dell'Europa ha raggiunto un livello eccezionalmente alto, come non si vedeva da molto tempo. Stiamo discutendo con i nostri partner delle garanzie di sicurezza e delle condizioni per una pace giusta per l'Ucraina. Una serie di importanti incontri e decisioni sono in preparazione per il prossimo futuro. Sono grato a tutti i nostri amici e partner per i loro sforzi nel realizzare una pace stabile e garantita in Ucraina. La forza congiunta può proteggere il nostro futuro». Lo scrive il presidente ucraino Volodymir Zelensky su X.

22:28
22:28
«Truppe in Ucraina solo dopo la pace»

«Non ci saranno truppe europee sul suolo ucraino nelle prossime settimane» ma solo dopo che sarà «firmata la pace». Lo spiega il presidente francese Emmanuel Macron in un'intervista a Le Figaro, parlando del piano per l'Ucraina, pensato con il premier britannico Keir Starmer. «I soldati verrebbero schierati sul terreno solo in una seconda fase: i negoziati richiederanno diverse settimane e poi, una volta firmata la pace, ci sarà uno schieramento» di truppe. «Vogliamo la pace ma non lo vogliamo a qualsiasi prezzo, senza garanzie».

22:04
22:04
Sanchez: «La Spagna farà tutto per una pace giusta e duratura in Ucraina»

«La Spagna farà tutto quanto è nelle sue mani per raggiungere l'obiettivo della pace giusta e duratura che l'Ucraina necessita». E' il messaggio postato su X dal premier spagnolo Pedro Sanchez, a commento di un video che lo riprende dopo la foto di gruppo alla riunione promossa a Londra dal primo ministro britannico Starmer, mentre si unisce in un grande abbraccio con il presidente ucraino Volodymyr Zelenzky, all'indomani dello scontro fra questi e il presidente statunitense Donald Trump alla Casa Bianca.

Sanchez ha ribadito che Madrid «continua a lavorare con i nostri alleati nella costruzione di una pace giusta e duratura» e per «raggiungere l'obiettivo di garantire la sicurezza e la libertà di Europa». Tuttavia ha lasciato Londra senza fare dichiarazioni, riferisce l'agenzia Efe, ed ha evitato di pronunciarsi sul piano proposto da Keir Starmer - che prevede fra l'altro l'invio di militari da parte di paesi volontari in Ucraina - e sul possibile invio di truppe spagnole in una missione di peacekeeping europea. Un'eventualità che il premier spagnolo ha finora definito «molto prematura» mentre continua la guerra.

21:58
21:58
Francia e Regno Unito propongono una tregua di un mese in Ucraina

Francia e Regno Unito propongono una tregua di un mese in Ucraina «nell'aria, nei mari e nelle infrastrutture energetiche». Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron in dichiarazioni a Le Figaro.

All'inizio della giornata, prima del vertice sull'Ucraina a Londra, il primo ministro britannico Keir Starmer ha annunciato che Parigi e Londra stavano lavorando su «un piano» per fermare i combattimenti. Il vantaggio di una simile tregua è che «sappiamo misurarla» mentre il fronte è immenso, «l'equivalente della linea Parigi-Budapest», ha detto il presidente francese.

«Caro Keir Starmer, caro Emmanuel Macron, grazie per la vostra leadership nel portare una pace duratura e giusta all'Ucraina. I vostri sforzi sono fondamentali per costruire ponti attraverso l'Atlantico. Dobbiamo restare uniti nel nostro obiettivo di porre fine alla guerra di aggressione della Russia», ha scritto su X il futuro cancelliere tedesco Friedrich Merz.

21:06
21:06
L'Europa in campo per una pace giusta, ma con gli Stati Uniti

Una pace «giusta» e a mano armata di cui l'Europa - o almeno «una coalizione di volenterosi» europei - è disposta ad assumersi «il grosso del peso»; ma a patto di ritrovare l'appoggio degli Usa anche nella nuova era di Donald Trump. E' questo il messaggio pro Kiev partorito dal vertice a 16 di Londra, a mo' di risposta (per ora interlocutoria) degli alleati agli strappi del grande fratello d'oltre oceano.

Messaggio che si traduce in una nuova bozza di piano per l'Ucraina promossa da Regno Unito e Francia, con il coinvolgimento di Kiev e magari di un paio di altri Paesi europei al momento imprecisati. E destinata nelle intenzioni ad accrescere il ruolo politico del vecchio continente, ma anche i costi a suo carico, in vista del dopoguerra nella speranza che questo possa bastare all'amministrazione Trump.

La mossa predisposta dal padrone di casa Keir Starmer di fronte allo tsunami geopolitico simboleggiato dall'umiliazione inferta venerdì alla Casa Bianca al presidente ucraino Volodymyr Zelensky è planata inattesa sul vertice euroatlantico ospitato dal primo ministro britannico a Lancaster House, sotto un cielo londinese insolitamente sereno. Argomento di dibattito di un tavolo attorno al quale si sono accomodati, in un formato ad assetto variabile, del tutto inedito i leader di 16 Paesi Ue ed extra Ue, fra cui, per l'Italia, Giorgia Meloni, oltre ai vertici dell'Unione e dell'Alleanza Atlantica. «Siamo di fronte a una sfida generazionale e a un momento unico per la sicurezza dell'Europa», ha esordito il premier dell'isola della Brexit cercando di dare un tono solenne alla sua oratoria in genere grigia: affiancato plasticamente da un lato dal presidente francese Emmanuel Macron e dall'altro da Zelensky (abbracciato a ripetizione e ricevuto con tutti gli onori anche da re Carlo, come a risarcirlo del trattamento incassato a Washington). Ossia dai due co-sponsor di questo piano in fieri.

Piano accreditato di 4 obiettivi fondamentali: consolidare la posizione dell'Ucraina (attraverso il rilancio degli aiuti militari e il mantenimento della pressione economica su Mosca); arrivare a un cessate il fuoco che sia precondizione di una pace «giusta e duratura»; tutelare «la sovranità» del Paese invaso; delineare uno schema di garanzie adeguate per la sicurezza di Kiev tale da esprimere un credibile potenziale dissuasivo verso la Russia. «Abbiamo concordato - ha spiegato Starmer - che il Regno Unito, assieme alla Francia e possibilmente a uno o due altri Paesi, lavorino con l'Ucraina su un piano per mettere fine ai combattimenti da discutere poi con gli Stati Uniti». «Un passo nella giusta direzione - ha assicurato - che non vuole escludere nessuno. Ma che risponde alla necessità di agire rapidamente, in modo più agile», dando vita a «una coalizione di volenterosi».

Definizione non esattamente di buon auspicio, se si considera che venne ideata a suo tempo dall'amministrazione neocon americana di George W. Bush per etichettare quei governi disposti a seguire gli Usa (e la Gran Bretagna di Tony Blair) nell'avventura dell'invasione dell'Iraq a costo di spaccare allora l'Europa. Ma utile a descrivere l'intenzione di sir Keir di porsi stavolta alla testa di un fronte europeo pro-Ucraina, ma anche di fare da «ponte» con il vitale alleato d'oltre oceano.

«Dobbiamo riarmarci», ha fatto poi eco la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Mentre Meloni, in sintonia con Starmer sulla necessità di preservare a ogni costo il legame transatlantico e «l'unità dell'Occidente», ha derubricato l'iniziativa anglo-francese a una «proposta» interessante. Ma non senza sollevare obiezioni sull'ipotesi di uno schieramento futuro in Ucraina di peacekeeper europei, già bollato da Mosca alla stregua di atto «di guerra»; e insistere semmai sull'esigenza di un vertice d'emergenza Usa-Ue (spalleggiata su questo dal premier polacco Donald Tusk). «Abbiamo bisogno dell'Italia al nostro fianco», ha chiosato Macron, intervistato dal Foglio. Resta d'altronde da chiarire se, e a quali condizioni, Trump - i cui uomini tornano a intimare al reprobo Zelensky di accettare un negoziato aperto anche alla Russia di Vladimir Putin - possa tornare a bordo, al di là delle promesse di un maggiore impegno europeo nella ripartizione delle spese belliche in seno alla Nato. Promesse riemerse a Londra sulla scia proprio degli ultimi annunci britannici: dal prestito di ulteriori 2,7 miliardi di euro da spendere in armi per Kiev e rimborsare con i profitti di asset russi congelati; allo sblocco a fini anche militari da parte della cancelliera dello Scacchiere, Rachel Reeves, di un fondo pubblico da 30 miliardi destinato in origine a finanziare solo infrastrutture civili; sino agli ulteriori 2 miliardi di euro messi sul piatto giusto oggi da Starmer per rafforzare la difesa aerea ucraina con «5000 missili».

20:16
20:16
«Ex spia russa lavora a riavvio Nord Stream con gli USA»

Nuovi elementi a conferma del riavvicinamento in atto degli Stati Uniti di Donald Trump alla Russia di Vladimir Putin vanno emergendo mentre i leader europei ribadiscono il loro sostegno all'Ucraina. Il Financial Times ha rivelato, citando fonti a conoscenza del dossier, che una ex spia russa, stretto collaboratore del presidente Vladimir Putin, starebbe lavorando a un progetto per riavviare il gasdotto russo Nord Stream 2 verso l'Europa con il sostegno di investitori americani.

Una mossa, seppure non confermata da fonti ufficiali, che potrebbe contribuire, secondo gli analisti, non solo a sancire il nuovo corso tra Cremlino e Casa Bianca ma anche a sbloccare flussi energetici facendo sperare, anche l'Europa, in un abbassamento dei costi del gas.

Secondo le fonti del Financial Time, il motore dell'iniziativa sarebbe Matthias Warnig, un ex ufficiale della Stasi nella Germania dell'Est, che fino al 2023 ha gestito la società madre di Nord Stream 2 per il gigante del gas controllato dal Cremlino Gazprom. Warnig ha detto all'Ft di «non essere coinvolto in alcuna discussione con politici o rappresentanti aziendali americani», ma le fonti sostengono che il suo piano prevede di contattare il team di Trump tramite uomini d'affari statunitensi, nell'ambito degli sforzi in corso dietro le quinte per mediare la fine della guerra in Ucraina, rafforzando al contempo i legami economici tra Stati Uniti e Russia.

Sebbene ci siano state diverse espressioni di interesse, un consorzio di investitori guidato dagli Stati Uniti ha elaborato le linee guida di un accordo post-sanzioni con Gazprom, secondo una persona con conoscenza diretta dei colloqui che ha rifiutato di rivelare l'identità dei potenziali investitori. In teoria, commentano le fonti, il piano di Warnig darebbe agli Stati Uniti un'influenza senza precedenti sulle forniture energetiche all'Europa, dopo che i Paesi Ue hanno messo fine alla loro dipendenza dal gas russo in seguito all'invasione dell'Ucraina. Uno dei due gasdotti Nord Stream è stato fatto saltare in aria in operazioni di sabotaggio nel settembre 2022 che hanno distrutto il più vecchio, il primo. L'altro, il Nord Stream 2 che ha una capacità annuale di 27,5 miliardi di metri cubi di gas naturale, non è mai entrato in funzione per lo scoppio della guerra in Ucraina.

«Finora gli Stati Uniti non hanno altri piani se non quello di offrire a Mosca un'alternativa nella vendita delle risorse energetiche», minimizza il capo del Centro per la lotta alla disinformazione del Consiglio nazionale di difesa e sicurezza ucraino, Andriy Kovalenko, ricordando che sullo scacchiere c'è anche la Cina, 'cliente privilegiato' di Mosca.

Tuttavia, pressioni per riattivare le forniture di gas russo giungono anche da alcune aziende con base nella Germania est, soffocata dalla crisi economica e preda dei sussulti di estrema destra dell'Afd. «Alcune industrie tedesche nell'est del Paese stanno già pianificando il momento in cui il gas russo tornerà in Europa, incoraggiate dagli sforzi del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per porre fine alla guerra in Ucraina» scrive Bloomberg.

19:16
19:16
Zelensky accolto da re Carlo a Sandringham

Il presidente Volodymyr Zelensky è stato accolto da re Carlo III nella residenza di Sandringham, nel Norfolk, Inghilterra orientale. L'incontro con il sovrano subito dopo aver preso parte al vertice di Londra sull'Ucraina e sulla sicurezza europea.

Nelle prime immagini diffuse dai media si vede un sorridente Carlo III che stringe la mano al leader ucraino davanti all'ingresso della residenza. Secondo Sky News, mentre atterrava l'elicottero militare con a bordo Zelensky, un gruppo di persone fuori dalla tenuta reale sventolavano bandiere dell'Ucraina.

18:12
18:12
Vertice di Londra concluso, Zelensky va da re Carlo

Si è concluso il vertice di Londra sull'Ucraina e sulla sicurezza europea. I leader stanno andando via uno dopo l'altro e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è già partito in elicottero per raggiungere re Carlo nella residenza di Sandringham.

Il presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa, ha parlato di un incontro «utile», ringraziando Keir Starmer ed evocando ulteriori «consultazioni» europee, con l'obiettivo di delineare una pace «giusta e duratura» in Ucraina con le necessarie «garanzie di sicurezza» per Kiev.

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, al termine del summit di Londra ha sottolineato che è necessario «intensificare in modo massiccio» la produzione militare e gli investimenti, ha sottolineato, ribadendo l'intenzione di proporre un piano al Consiglio europeo straordinario in programma il 6 marzo a Bruxelles.

«Siamo pronti, insieme a voi, a difendere la democrazia e il principio secondo cui esiste uno stato di diritto» e pertanto «non si può invadere e intimidire i vicini o cambiare i confini con la forza», ha aggiunto von der Leyen rispondendo ai giornalisti che le chiedevano di mandare un messaggio agli Stati Uniti di Donald Trump.

18:10
18:10
«Putin unico vincitore dello scontro Trump-Zelensky»

«Penso che alla fine ci sia stato un solo vincitore di quello scambio» tra Trump e Zelensky nello studio ovale, «ovvero Vladimir Putin». Lo ha detto il presidente finlandese Alex Stubb in un'intervista alla Bbc rilanciata dal Guardian prima del vertice di Lancaster House.

«Le conversazioni che ho avuto da allora nelle ultime 72 ore riguardano più o meno il fatto di andare avanti. Ritornare in carreggiata. Vediamo cosa può fare la diplomazia. E sono abbastanza convinto che l'incontro qui a Londra oggi ci darà i primi piccoli passi per tornare al tavolo», ha aggiunto.

Stubb ha riconosciuto che la Nato sta «cambiando» sotto Trump, ma ha insistito sul fatto che è «ancora viva e vegeta». E ha affermato di credere ancora nelle garanzie statunitensi nell'ambito della Nato, affermando di «non aver sentito alcun linguaggio che dicesse che gli Stati Uniti non sono impegnati nell'Articolo Cinque».

17:58
17:58
«Zelensky collabori con noi e con Mosca per la pace»

«Abbiamo bisogno di un leader che possa trattare con noi, eventualmente trattare con i russi e porre fine a questa guerra». Lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale di Donald Trump Mike Waltz alla CNN.

«E se diventa chiaro che le motivazioni personali o politiche del presidente Zelensky divergono dalla fine dei combattimenti in Ucraina, allora penso che abbiamo un vero problema tra le mani», ha aggiunto il funzionario della Casa Bianca.

15:28
15:28
Vertice di Londra al via: nuovo abbraccio di Starmer a Zelensky

Vertice di Londra al via, alla Lancaster House, dopo l'arrivo del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, accolto con un altro abbraccio dal padrone di casa, il premier britannico Keir Starmer, dopo quello di ieri sera nel bilaterale di Downing Street.

Il vertice, che si svolge all'insegna dello slogan 'Assicurare il nostro futuro', include i leader di 16 Paesi euroatlantici, nonché di Nato e Ue, invitati a partecipare un evento cruciale sull'Ucraina e sulla difesa europea dopo la rottura fra il presidente ucraino e quello americano Donald Trump a Washington.

14:40
14:40
Dopo lo scontro Trump-Zelensky, proteste filo-ucraine negli Stati Uniti

Proteste filo-ucraine hanno avuto luogo in tutti gli Stati Uniti ieri dopo lo scontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca. Lo riporta la Bbc.

Centinaia di persone sono scese nelle strade di New York, Los Angeles e Boston per esprimere il loro sostegno a Kiev, mentre altrettante hanno manifestato fuori da diversi rivenditori Tesla contro i tagli al governo di Elon Musk.

Il vice presidente JD Vance e la famiglia, in Vermont per una vacanza, sono stati costretti a cambiare resort dopo che migliaia di manifestanti si sono riuniti fuori da quello nel quale soggiornavano accusando il numero due di Trump di «tradimento verso l'America». Al passaggio del corteo di macchine di JD Vance diverse persone hanno urlato insulti e slogan e qualcuno aveva un cartello con su scritto: «Traditore! Vai a sciare in Russia!». Su un altro si leggeva: «JD credevamo che Elon fosse presidente», in riferimento all'ingombrante ruolo giocato da Musk finora nell'amministrazione.

14:36
14:36
«Gli USA non riusciranno a separare la Russia dalla Cina»

«Gli Stati Uniti non riusciranno a separare la Russia dalla Cina», scrive oggi su Telegram il capo del Centro per la lotta alla disinformazione del Consiglio nazionale di difesa e sicurezza ucraino, Andriy Kovalenko.

«Lo vogliono davvero, ma l'iniziativa cinese 'Belt and Road' sta avanzando in tutti i continenti attraverso investimenti infrastrutturali - spiega l'alto funzionario di Kiev -. E la destabilizzazione del mondo occidentale non farà che giocare a favore di Pechino».

Kovalenko sottolinea che «la Russia continua a essere un'appendice di materie prime per la Cina. Non un partner, ma un'appendice. E perché Pechino dovrebbe improvvisamente rinunciare a usare la Federazione Russa come appendice? Oppure, perché la Russia dovrebbe rifiutarsi di vendere risorse energetiche alla Cina? - si chiede Kovalenko -. Sì, si possono imporre sanzioni, ma finora gli Stati Uniti non hanno altri piani se non quello di offrire a Mosca un'alternativa nella vendita delle risorse energetiche».

Riferendosi poi a un articolo pubblicato oggi dal Financial Times sulle indiscrezioni legate a un progetto per riavviare il gasdotto russo Nord Stream 2 verso l'Europa con il sostegno di investitori americani, Kovalenko commenta: «Le voci sulla ripresa del Nord Stream 2 non sono trapelate all'improvviso. Ma anche uno scenario del genere non separerebbe la Russia dalla Cina, poiché Pechino da tempo utilizza risorse russe sul territorio russo».

13:23
13:23
Lavrov: «Trump uomo di buonsenso, Zelensky nazista puro»

Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha definito il presidente degli Stati Uniti Donald Trump «una persona pratica» che conduce gli affari con «buonsenso», mentre Zelensky è a suo giudizio un «nazista puro» e un «traditore del popolo ebraico».

«Donald Trump - ha detto in una intervista a Krasnaya Zvezda ripresa dalla Tass - è una persona pratica. Il suo slogan è il buonsenso. Significa, e tutti lo vedono, una transizione verso un modo diverso di fare business... Questo conferisce alla politica un carattere vivace e umano. Ecco perché è interessante».

13:21
13:21
Drone russo colpisce un autobus a Kherson

L'esercito russo con un drone ha colpito un autobus a Kherson, nel sud dell'Ucraina, uccidendo almeno una persona e ferendone almeno altre sei. Lo rende noto l'amministrazione dell'oblast ucraino di Kherson, citata dall'Ukrainska Pravda. La città di Kherson si trova sulla riva ovest del fiume Dnipro, sull'altra sponda del quale si trovano gli occupanti russi.

13:16
13:16
Produzioni di armi ucraine in Lituania, un contratto da 20 milioni

Vale 20 milioni di euro il contratto annunciato ieri sulla produzioni di armi ucraine in Lituania, secondo quanto annunciato dallo stesso ministero della Difesa di Vilnius citato dal Kyiv Independent. «La Lituania ha già investito 20 milioni di euro per acquistare armi per Kiev da imprese ucraine che produrranno in territorio lituano in cooperazione con l'Ucraina», si legge.

Kiev, ricorda il sito di news ucraino in inglese, mira a ottenere oltre un miliardo di dollari di aiuti in armamenti quest'anno seguendo il cosiddetto «modello danese», che coinvolge i suoi Paesi partner alleati, i quali acquistano armi da destinare a Kiev direttamente da produttori ucraini.

A questi ultimi viene riconosciuta una potenzialità enorme a livello globale, per «l'expertise tecnico di altissimo livello» affinato da anni di «esperienza diretta sul campo di battaglia» e animato da «motivazione e competenza dei tecnici» e da una mentalità imprenditoriale affacciata al futuro, come sottolineato dal ministro alla Difesa lituano, Doviule Sakaliene, citato da Kyiv Independent.

12:36
12:36
Re Carlo III incontrerà Zelensky

È tutto pronto a Londra per l'inedito vertice a 16 sulle garanzie di sicurezza per l'Ucraina e sulla difesa europea promosso dal premier britannico Keir Starmer e che si svolge dopo il plateale fallimento dell'incontro di venerdì alla Casa Bianca fra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e quello americano Donald Trump.

I leader stanno arrivando in queste ore e si raduneranno alla Lancaster House, non lontano da Buckingham Palace, dalle 14. Nella mattinata Zelensky è atteso nella residenza reale di campagna di Sandringham, nel Norfolk inglese, da re Carlo III per un colloquio fuori programma destinato a confermare il «pieno sostegno» britannico all'Ucraina, già enfaticamente sottolineato ieri da Starmer a Downing Street in un faccia a faccia con il leader ucraino anticipato di un giorno.

Stamattina il primo ministro laburista ha in agenda a Number 10 un solo altro bilaterale, a margine del vertice collettivo: con la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni.

L'elenco aggiornato dei partecipanti al meeting di Lancaster House comprende i leader di Regno Unito, Ucraina, Francia, Germania, Italia, Danimarca, Olanda, Norvegia, Polonia, Spagna, Finlandia, Svezia, Repubblica Ceca, Romania e Canada; oltre al ministro degli Esteri della Turchia, al segretario generale della Nato, Mark Rutte, e ai presidenti della Commissione e del Consiglio europeo, Ursula von der Leyen e Antonio Costa. Si tratta di 15 Paesi della Nato, Ucraina a parte, 11 dei quali membri anche dell'Ue e quattro esterni: Gran Bretagna, Norvegia e Turchia, assieme all'extraeuropeo Canada.

12:35
12:35
Regno Unito e la Francia stanno lavorando a un loro piano per la pace

Il Regno Unito e la Francia stanno lavorando, «insieme con l'Ucraina», a un loro piano per «far cessare le ostilità» con la Russia. Lo ha detto oggi il premier britannico Keir Starmer, dopo aver incontrato ieri a Downing Street il presidente Volodymyr Zelensky, reduce dal fallimentare vertice di Washington con Donald Trump.

L'annuncio è arrivato a poche ore dall'inizio alla Lancaster House di Londra di una riunione sulla sicurezza ucraina ed europea. Riunione a cui partecipano una quindicina di leader di Paesi Nato (Ue ed extra Ue), fra cui, per l'Italia, la premier Giorgia Meloni, nonché dei vertici dell'Unione e dell'Alleanza Atlantica.

L'iniziativa è stata concordata ieri con lo stesso Zelensky, ha chiarito Starmer, intervistato in un talk show politico domenicale della Bbc prima del vertice di Lancaster House, aggiungendo di averne già parlato con il presidente francese Emmanuel Macron ed evocando «verosimilmente» di poterla allargare anche a «uno o due altri Paesi» imprecisati.

«Successivamente discuteremo con gli Stati Uniti di questo piano per far cessare le ostilità», ha proseguito il primo ministro britannico, lasciando quindi intendere che per ora si tratta di un'iniziativa europea; ma evitando qualsiasi presa di distanza esplicita dal presidente Donald Trump. E anzi ricordando l'incontro avuto a Washington giovedì e la successiva conversazione telefonica avuta con lui venerdì sera.

«Io penso che sia un passo nella giusta direzione», ha concluso Starmer.

10:18
10:18
«Russia e USA intendono riavviare il gasdotto Nord Stream 2»

Un'ex spia russa e stretto collaboratore del presidente Vladimir Putin sta lavorando a un progetto per riavviare il gasdotto russo Nord Stream 2 verso l'Europa con il sostegno di investitori americani: lo riporta oggi il Financial Times (FT), che cita diverse persone a conoscenza delle trattative.

Si tratta di una mossa un tempo impensabile, che mostra l'ampiezza del riavvicinamento del presidente statunitense Donald Trump con Mosca, commenta l'FT.

Secondo le fonti, il motore dell'iniziativa è Matthias Warnig, un ex ufficiale della Stasi nella Germania dell'Est, che fino al 2023 ha gestito la società madre di Nord Stream 2 per il gigante del gas controllato dal Cremlino Gazprom.

Warnig ha detto all'FT di «non essere coinvolto in alcuna discussione con politici o rappresentanti aziendali americani», ma le fonti sostengono che il suo piano prevede di contattare il team di Trump tramite uomini d'affari statunitensi, nell'ambito degli sforzi in corso dietro le quinte per mediare la fine della guerra in Ucraina, rafforzando al contempo i legami economici tra Stati Uniti e Russia.

Sebbene ci siano state diverse espressioni di interesse, un consorzio di investitori guidato dagli Stati Uniti ha elaborato le linee guida di un accordo post-sanzioni con Gazprom, secondo una persona con conoscenza diretta dei colloqui che ha rifiutato di rivelare l'identità dei potenziali investitori.

In teoria, commentano le fonti, il piano di Warnig darebbe agli Stati Uniti un'influenza senza precedenti sulle forniture energetiche all'Europa, dopo che i Paesi Ue hanno messo fine alla loro dipendenza dal gas russo in seguito all'invasione dell'Ucraina.

Uno dei due gasdotti del Nord Stream 2 è stato fatto saltare in aria in operazioni di sabotaggio nel settembre 2022 che hanno distrutto entrambi i gasdotti del suo progetto gemello più vecchio, il Nord Stream 1. L'altro gasdotto Nord Stream 2, che ha una capacità annuale di 27,5 miliardi di metri cubi di gas naturale, non è danneggiato ma non è mai stato utilizzato.

08:20
08:20
Il prestito concesso dal Regno Unito «per produrre armi in Ucraina»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che il prestito concesso dal Regno Unito «sarà utilizzato per produrre armi in Ucraina». Lo scrive sul suo canale Telegram commentando l'incontro con il premier britannico Keir Starmer.

Zelensky ha definito quello con il premier britannico «un incontro importante e caloroso». «Nel corso dei nostri colloqui - ha detto - abbiamo discusso delle sfide che oggi attendono l'Ucraina e l'intera Europa, del coordinamento con i partner, delle misure specifiche per rafforzare le posizioni dell'Ucraina e porre fine alla guerra con una pace giusta, nonché affidabili garanzie di sicurezza».

«Parole di sostegno da parte del Primo Ministro e una decisione importante - ha proseguito Zelensky - : oggi, in nostra presenza, è stato firmato un accordo per un prestito tra Ucraina e Regno Unito. Un prestito per rafforzare le nostre capacità di difesa, che verrà rimborsato con i proventi dei beni russi congelati. Il denaro verrà destinato alla produzione di armi in Ucraina». «Deve pagare chi ha iniziato la guerra», ha aggiunto.

Ringraziando quindi il Regno Unito «per il grande sostegno fin dall'inizio di questa guerra» ha concluso : «siamo fortunati ad avere partner così strategici e a condividere con loro la stessa visione di ciò che la fiducia nel futuro dovrebbe significare».

08:00
08:00
Droni russi su diverse regioni ucraine

 Le forze russe hanno attaccato l'Ucraina la notte scorsa con 79 droni di vario tipo, inclusi i kamikaze Shahed, 63 dei quali sono stati abbattuti dalle difese aeree ucraine mentre 16 droni-esca sono caduti in zone aperte: lo ha reso noto su Telegram l'Aeronautica militare ucraina.

I velivoli senza pilota distrutti sono stati intercettati nelle regioni di Kharkiv, Poltava, Sumy, Kiev, Cherkasy, Kirovohrad, Zhytomyr, Vinnytsia, Khmelnytskyi, Dnipropetrovsk, Zaporizhzhia, Kherson e Mykolaiv.

07:03
07:03
Il punto alle 7

Volodymyr Zelensky è disposto a «ripristinare il dialogo» con gli Stati Uniti. Lo ha fatto sapere il presidente francese Emmanuel Macron dopo aver parlato con il leader ucraino in seguito al disastroso incontro alla Casa Bianca con Donald Trump di venerdì. Macron ha affermato che il dialogo includerebbe un accordo che darebbe agli Stati Uniti accesso alle entrate dalle risorse naturali dell'Ucraina. Il leader dell'Eliseo ha parlato anche con il presidente degli Stati Uniti ma non ha rivelato alcun dettaglio sulla chiamata.  Intanto Zelensky è arrivato a Londra in vista di un summit tra leader europei in programma quest'oggi, nel quale il presidente ucraino discuterà di un piano di pace per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.