Garda e Iseo bocciati: «Molto inquinati» i laghi amati anche dagli svizzeri

Non è un periodo positivo per i grandi laghi del Nord Italia molto frequentati anche dai turisti svizzeri. Dopo i casi di gastroenterite causati da un focolaio di norovirus a Torri del Benàco, sulla costa veneta del Garda, che ha fatto temere il peggio per le acque del lago (l’allarme è poi rientrato), arrivano brutte notizie dalle analisi microbiologiche della Goletta dei Laghi di Legambiente. Sui complessivi 12 punti campionati, risultano fortemente inquinati 3 foci su 6 sulla sponda veronese del Garda (Marra, Bosca e Rielo) e ben 5 punti su 6 sul versante bresciano del bacino lacustre (foce del canale nei pressi della spiaggia in località Le Rive a Salò, foce del torrente nei pressi del porto a Padenghe sul Garda, foce del Rio Lefà in località Roina a Toscolano Maderno, foce del rio nell’Oasi San Francesco del Garda a Desenzano del Garda e foce del torrente in località Santa Maria di Lugana a Sirmione). Per quanto riguarda il confronto con i dati rilevati nel 2023 negli stessi punti, quest’anno sono peggiorati 5 punti su 6 sul Garda lombardo (tutti tranne la foce del Rio Lefà in località Roina a Toscolano Maderno, che anche lo scorso anno aveva mostrato concentrazioni al di sopra dei limiti di legge) e 3 punti su 6 sul versante veneto (foci dei torrenti Marra, Bosca e Rielo).
Negli scorsi giorni, la notizia dei circa 300 casi di gastroenterite aveva suscitato preoccupazione in vista della stagione turistica ed era subito rimbalzata pure sui media di Svizzera e Germania, Paesi da cui arrivano ogni anno molti visitatori. Se l’allarme per i casi di gastroenterite è rientrato, con tanto di dimostrazione del sindaco di Brenzone (Verona), Paolo Formaggioni, che si è fatto filmare mentre beveva l’acqua del lago, il Garda è stato bocciato in termini di inquinamento. Ma non è il solo: un netto peggioramento è stato rilevato anche per il lago di Iseo. Le analisi microbiologiche della Goletta dei Laghi di Legambiente hanno permesso di stabilire che su 6 punti analizzati sulle sponde bresciana e bergamasca, ben 5 sono risultati fortemente inquinati. Fuori norma sono risultati 3 punti relativi alla sponda bergamasca (foci del fiume Oglio, del canale presso una spiaggia attrezzata in zona Costavolpino e del torrente Borlezza) e 2 sul versante bresciano (foce del torrente Calchere e sfioratore del comune nel canale industriale a Pisogne). Rispetto al 2023, il giudizio espresso dalla Goletta per questi punti è passato da «entro i limiti» a «fortemente inquinato». L’unico punto campionato nel lago ad aver mostrato valori entro i limiti è stato quello in località Peschiera a Monte Isola (Brescia).
Stando a Legambiente, l’evidente peggioramento rispetto ad un anno fa potrebbe essere dovuto alle forti piogge registrate a giugno. Eventi estremi di questo tipo, infatti, creano situazioni di stress negli impianti di depurazione che difficilmente riescono a trattare l'aumento repentino delle acque reflue in ingresso. Questo spesso si traduce in uno sversamento delle acque e del carico inquinante nei fiumi e nei laghi. Di fatto, nei punti più inquinati dei laghi sono state misurate concentrazioni di escherichia coli ed enterococchi intestinali superiori ai limiti di legge
Christian Aletti, portavoce della Goletta dei Laghi, ha parlato di un «significativo peggioramento» dell’inquinamento microbiologico dell’Iseo, spiegando che «i valori relativi alla concentrazione di batteri di origine fecale sono, nei punti campionati, oltre il doppio del limite consentito. Un rischio per la salute di tutti i frequentatori del lago che nel 2023 ha raggiunto circa 900 mila presenze».
Tornando al lago di Garda, invece, Mirko Laurenti, un altro portavoce della Goletta dei Laghi, ha sottolineato la necessità di «dare seguito a questi risultati con provvedimenti che mettano al centro la tutela della salute pubblica e la salvaguardia dei fragili ecosistemi lacustri».
Dopo aver passato al vaglio il lago di Garda e quello di Iseo, la campagna di Legambiente proseguirà il suo viaggio itinerante oggi, sabato 6 luglio, a Porto Ceresio (Varese) per analizzare lo stato di salute del lago Ceresio, lunedì 8 luglio a Bellano (Lecco) per il Lario (Como), e chiuderà il giro lombardo martedì 9 luglio a Laveno-Mombello (VA) dove il protagonista sarà il Lago Maggiore che, sponda Svizzera, ha subito le conseguenze del disastro in Vallemaggia, tra detriti, carcasse di animali e rifiuti di ogni tipo. Le autorità ticinesi hanno emanato un divieto di balneazione, in presenza di detriti, sulle rive del Verbano in zona Locarno, Ascona e Tenero.