Gibilterra e il futuro incerto: Regno Unito e Spagna ora litigano anche sull'aeroporto

Gibilterra, quale futuro? La domanda, a oggi, rimane inevasa. Da un punto di vista formale, questo angolo di terra all'estremo sud della penisola iberica è un territorio d'oltremare del Regno Unito. Territorio che, tuttavia, da anni è rivendicato dalla Spagna. Che fare, dunque? Che fare, soprattutto, dopo che Londra – vedi Brexit – ha salutato l'Unione Europea, facendo uscire Gibilterra dall'unione doganale e lasciando la Rocca senza la garanzia della libera circolazione delle persone?
Questo mese, Londra e Madrid hanno ripreso i colloqui dopo che i negoziati, a inizio anno, si erano arenati a causa delle richieste, ritenute inaccettabili, del governo spagnolo. Una, in particolare: cedere la giurisdizione dell'aeroporto a Madrid. Una mossa interpretata dal Regno Unito come una minaccia alla sovranità di Gibilterra. I funzionari britannici, al riguardo, hanno dichiarato che i colloqui – in corso dal 2020 – erano stati avviati da entrambe le parti con la promessa che non sarebbero state discusse questioni di sovranità. La pretesa di controllare l'aeroporto, appunto, ha dato l'impressione a Londra che la controparte voglia estendere il proprio controllo al territorio d'oltremare.
Sul fronte opposto, il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares ha affermato in un'intervista pubblicata ieri, domenica, che la proposta di controllare l'aeroporto – ricavato da una base della Royal Air Force britannica – è essenziale per arrivare a un accordo. In mani spagnole, lo scalo in futuro potrebbe essere utilizzato anche per ospitare voli provenienti dalla Spagna e dal resto dell'Unione Europea. «Che senso avrebbe tralasciare un elemento così benefico per la popolazione come l'aeroporto?» ha dichiarato Albares al País. «A me sembra un progresso che i voli possano arrivare dagli aeroporti spagnoli e da altri Paesi europei, promuovendo il turismo e le relazioni. L'aeroporto deve essere incluso nell'accordo, ovviamente».
Albares, a fine novembre, aveva parlato dell'aeroporto anche all'omologo britannico David Cameron. «Spetta al Regno Unito decidere se vuole un accordo del genere o se vuole la semplice applicazione della legislazione europea» ha ribadito il ministro spagnolo, riferendosi alla possibilità di spingere Gibilterra al di fuori della zona Schengen. La Spagna, a detta di Albares, diversi mesi fa «ha messo sul tavolo un accordo equilibrato e generoso». Pronto «per essere firmato domani». La proposta, tuttavia, consentirebbe di fatto alla Spagna di gestire l'aeroporto di Gibilterra. Qualcosa che «Gibilterra non può tollerare», per dirla con il viceammiraglio Sir David Steel, governatore di Gibilterra, espressosi sul Times.
Come Steel, anche il capo ministro di Gibilterra Fabian Picardo ha espresso tutto il suo scetticismo circa la proposta spagnola: «Abbiamo ben chiare le numerose opportunità che questo accordo può creare per Gibilterra e per l'area che ci circonda. Siamo impegnati a realizzare un grande accordo, ma in un modo che non richieda né alla Spagna né a Gibilterra di scendere a compromessi sui fondamenti». In realtà, i gibilterriani ritengono che l'accordo «potrebbe essere firmato in una mattinata» se gli spagnoli ritirassero la loro richiesta di controllo dell'aeroporto. «La Spagna dice che la sovranità non è sul tavolo, ma sta cercando di ottenere punti di sovranità e questo è ciò che ha bloccato il processo» ha detto una fonte. «Stiamo affilando le nostre matite per ottenere un accordo che offra un arcobaleno di opportunità che porteranno prosperità a beneficio dell'intera regione» ha dichiarato Picardo. «L'uso dell'aeroporto per i voli europei sarebbe positivo, ma non è essenziale».
L'obiettivo dei negoziati è concordare un'area di viaggio comune fra Gibilterra e l'area Schengen, al fine di eliminare la maggior parte dei controlli al confine. Al momento, il passaggio della frontiera è consentito liberamente a lavoratori e turisti grazie a una concessione unilaterale della Spagna, onde evitare disagi. Negli ultimi mesi, tuttavia, le tensioni sono aumentate tant'è che i funzionari spagnoli – occasionalmente – hanno effettuato controlli approfonditi sui titolari di passaporti britannici. Provocando code fino a due ore.
La libera circolazione, per Gibilterra, è di fondamentale importanza. Il territorio, la cui popolazione è di appena 30 mila abitanti, dipende da circa 15 mila lavoratori che, ogni giorno, attraversano il confine dalla Spagna. «Il fatto che i lavoratori debbano aspettare in code chilometriche per poter tornare a casa dopo la giornata lavorativa è inaccettabile e lo è ancora di più se i responsabili di questa situazione sono le autorità del loro stesso Paese», ha dichiarato un sindacato dei lavoratori spagnoli.