Gli ultimi colpi tra Trump e Harris: lui la vorrebbe sul ring con Mike Tyson, lei non lo nomina quasi mai
Kamala Harris e Donald Trump hanno concluso la loro campagna presidenziale con un ultimo duro scontro per la Pennsylvania, rivolgendo l'appello finale agli elettori di uno Stato che potrebbe rivelarsi decisivo per il posto alla Casa Bianca.
Harris ha terminato la sua serata a Philadelphia sui gradini del museo d'arte resi famosi dal film «Rocky». La vicepresidente USA ha anche radunato i suoi sostenitori ad Allentown, Scranton e Pittsburgh, passando per Reading, dove ha visitato un ristorante portoricano: «È il giorno prima delle elezioni e volevo solo passare per dire che spero di guadagnarmi il vostro voto», ha detto Harris a una donna.
Trump ha invece iniziato la giornata in North Carolina e l'ha conclusa in Michigan, ma ha pure parlato a Reading e Pittsburgh. L'ex presidente non ha perso l'occasione per ribadire le sue teorie sulle frodi elettorali e sui migranti che commettono crimini, affermando di poter rivitalizzare gli Stati Uniti.
Il candidato repubblicano ha promesso di condurre gli Stati Uniti verso «nuove vette di gloria», nel discorso conclusivo dell'ultimo comizio della sua campagna elettorale a poche ore dell'apertura dei seggi.
«Con il vostro voto possiamo risolvere ogni singolo problema che il nostro Paese affronta e condurre l'America, anzi il mondo, verso nuove vette di gloria», ha affermato il tycoon alla folla di Grand Rapids nello stato chiave del Michigan.
Mentre Kamala Harris si concentrava sull'ottimismo per il futuro, senza quasi mai nominare Donald Trump, l'ex presidente USA ha attaccato la sua avversaria ad ogni occasione. Il suo compagno di corsa, il senatore dell'Ohio JD Vance, ha seguito l'esempio del tycoon durante il suo comizio ad Atlanta, dicendo alla folla: «Porteremo fuori la spazzatura a Washington DC, e il nome della spazzatura è Kamala Harris».
Trump ha poi lanciato alcune frecciatine all'avversaria per i numerosi endorsement di spicco portati a casa, da Lady Gaga a Oprah Winfrey, passando per Katy Perry e Beyoncé: «Non abbiamo bisogno di una stella perché abbiamo una politica, una politica grandiosa», ha affermato Trump in un affollatissimo comizio in Pennsylvania, criticando proprio la ex Destiny's Child.
Il tycoon ha sfoggiato la sua retorica violenta pure nell'ultimo giorno della campagna, suggerendo che Kamala Harris dovrebbe salire sul ring con il pugile Mike Tyson.
«Mettete Mike sul ring con Kamala. Sarà interessante», ha detto Trump. Nei giorni scorsi l'ex presidente USA aveva detto che non gli dispiacerebbe se sparassero ai media, evocando il plotone di esecuzione per l'ex deputata repubblicana Liz Cheney. Trump ha anche affermato che la vicepresidente Kamala Harris «invaderà il Medio Oriente», facendo un ultimo appello agli elettori arabi e musulmani mentre cercava il loro sostegno nel Michigan.
«Stiamo costruendo la più grande e ampia coalizione nella storia politica americana. Ciò include numeri record di elettori arabi e musulmani nel Michigan che vogliono la pace», ha scritto Trump su X. «Sanno che Kamala e il suo gabinetto guerrafondaio invaderanno il Medio Oriente, faranno uccidere milioni di musulmani e inizieranno la Terza guerra mondiale», ha poi aggiunto il tycoon promettendo di «riportare la pace» nella regione.
Trump se l’è presa anche con Nancy Pelosi, l’ex speaker democratica della Camera: «È una persona malvagia, un persona cattiva. È insana, pazza… quello che è comincia per "P", ma non lo voglio dire, anche se vorrei dirlo».
Kamala Harris, a poche ore dall'apertura dei seggi negli Stati Uniti, ha avvertito: «Questa potrebbe essere una delle elezioni più serrate della storia: ogni voto conta. Abbiamo l'opportunità di voltare finalmente pagina su un decennio di progetto politico guidato dalla paura e dalla divisione: ne abbiamo abbastanza», ha commentato la vicepresidente senza nominare il suo rivale repubblicano.
Circa 77 milioni di americani hanno già votato per posta. Stando a un sondaggio di PBS News, NPR e Marist, la democratica ha quattro punti di vantaggio sul repubblicano. Harris ottiene il 51% dei consensi contro il 47% di Trump. Il vantaggio è maggiore del margine di errore di 3,5 punti percentuali. Una eventuale vittoria di Trump lo renderebbe il primo presidente entrante a essere stato condannato per un crimine. Otterrebbe il potere di porre fine ad altre indagini federali in corso contro di lui. Trump diventerebbe anche il secondo presidente nella storia a vincere mandati non consecutivi alla Casa Bianca, dopo Grover Cleveland alla fine del XIX secolo (la prima volta dal 1885 al 1889, la seconda dal 1893 al 1897). Harris, invece, potrebbe diventare la prima donna e la prima persona di origine indiana a guidare gli Stati Uniti.