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Gli USA sanzionano aziende cinesi per il sostegno militare alla Russia

«La Russia ha trasformato la sua economia in uno strumento al servizio del complesso militare-industriale del Cremlino» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Gli USA sanzionano aziende cinesi per il sostegno militare alla Russia
Red. Online
23.08.2024 06:28
22:26
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Zelensky ringrazia Biden: «Ma abbiamo bisogno urgentemente di nuove armi»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accolto con favore gli ulteriori aiuti militari da Washington in una telefonata con il presidente statunitense Joe Biden, aggiungendo che Kiev aveva bisogno «urgentemente» bisogno di nuove armi.

«Ho accolto con favore il nuovo pacchetto di aiuti militari degli Stati Uniti e ho sottolineato che l'Ucraina richiede urgentemente la consegna di armi dai pacchetti annunciati, in particolare sistemi di difesa aerea aggiuntivi, per proteggere in modo affidabile le nostre città, comunità e infrastrutture critiche», ha affermato Zelensky in un post su X. «Ho anche ringraziato gli Stati Uniti - prosegue - per aver approvato un altro giro di sanzioni oggi, questa volta mirate ai settori del carburante e dell'energia, alla metallurgia, alla finanza e al complesso militare-industriale della Russia».

17:07
17:07
Raffica di sanzioni USA contro il sostegno militare a Mosca

Gli Usa hanno imposto sanzioni a più di 400 entità e individui per aver sostenuto lo sforzo bellico della Russia in Ucraina, comprese aziende cinesi che Washington ritiene stiano aiutando Mosca a eludere le sanzioni occidentali e a rafforzare il suo esercito.

Lo ha reso noto il dipartimento di stato americano.

Washington ha ripetutamente messo in guardia Pechino sul suo sostegno alla base industriale della difesa russa e ha già emesso centinaia di sanzioni volte a limitare la capacità di Mosca di sfruttare determinate tecnologie per scopi militari. Le nuove sanzioni includono misure contro le aziende cinesi coinvolte nella spedizione di macchine utensili e di componenti di microelettronica alla Russia, secondo una scheda informativa del dipartimento di Stato che delinea le sue sanzioni contro 190 obiettivi.

Il dipartimento del Tesoro Usa ha preso di mira anche le reti transnazionali coinvolte nell'approvvigionamento di munizioni e altro materiale per la Russia, aiutando gli oligarchi russi e altri a eludere le sanzioni e riciclando oro per un'azienda sanzionata. «La Russia ha trasformato la sua economia in uno strumento al servizio del complesso militare-industriale del Cremlino», ha affermato il vicesegretario al Tesoro Wally Adeyemo nella dichiarazione. «Aziende, istituzioni finanziarie e governi in tutto il mondo devono assicurarsi di non supportare le catene di fornitura militari-industriali della Russia», ha aggiunto.

L'amministrazione Biden ha inoltre aggiunto 123 entità alla sua lista di controllo delle esportazioni, nota come Entity List, che obbliga i fornitori ad ottenere licenze prima di fare spedizioni alle aziende prese di mira. Quelle aggiunte oggi includono 63 entità in Russia e 42 in Cina.

17:02
17:02
Beirut, 7 morti nel sud

Il ministero della Sanità libanese ha affermato che 7 persone sono morte, tra cui un bambino, negli attacchi israeliani di oggi in diverse parti del sud, con Hezbollah che ha affermato che tre dei suoi combattenti erano tra i morti.

Il ministero sostiene che un «attacco con drone nemico israeliano» ha ucciso due persone, tra cui un «bambino di 7 anni» ad Aita al-Shaab, e altri 5 sono morti in due attacchi «israeliani» in altre tre località nel sud. La National News Agency statale libanese ha affermato che un «drone ostile» ha preso di mira una casa ad Aita al-Shaab con «due missili guidati».

Secondo il ministero, gli attacchi israeliani includevano un raid «sul villaggio di Tayr Harfa che ha ucciso tre persone», con Hezbollah che in seguito ha precisato che nell'attacco sono morti tre combattenti, tra cui un uomo dello stesso villaggio.

16:46
16:46
Rivolta dei detenuti, intervengono le forze speciali

Reparti speciali della Guardia nazionale russa hanno preso d'assalto la colonia penale della regione di Volgograd dove era in corso una rivolta di detenuti che avevano preso in ostaggio alcune guardie carcerarie. I quattro rivoltosi sono stati «neutralizzati» e gli ostaggi tratti in salvo, ha affermato la stessa Guardia nazionale, citata dall'agenzia Ria Novosti.

Alcuni degli ostaggi dei rivoltosi del carcere russo preso d'assalto dalle forze speciali sono «morti», ha detto il governatore della regione di Volgograd, Andrei Bocharov, citato dalle agenzie russe. «Sfortunatamente alcuni sono stati uccisi dai criminali», ha aggiunto.

Il Servizio penitenziario federale russo ha detto che sono quattro le guardie carcerarie uccise nella colonia penale della regione di Volgograd durante la rivolta di alcuni detenuti. Altre tre sono rimaste ferite, riferisce l'agenzia Interfax.

12:57
12:57
Rivolta in una colonia penale russa, presi di ostaggi

Una rivolta di detenuti è in corso in una colonia penale russa della regione di Volgograd, dove sono stati presi degli ostaggi. Lo riferiscono le agenzie di Mosca.

Secondo il Servizio penitenziario federale russo, citato dall'agenzia Ria Novosti, la rivolta è avvenuta durante una seduta della commissione disciplinare nella colonia penale 19 nella città di Surovikino. La stessa fonte afferma che ci sono dei feriti.

Il canale Telegram Readovka ha postato un video, che non è possibile verificare, in cui si vede uno dei presunti rivoltosi in un ufficio mentre punta un coltello alla gola di una guardia in ginocchio e rivendica l'azione a nome dello «Stato islamico». Intorno si vedono altre tre guardie apparentemente senza vita.

L'uomo che tiene il coltello puntato alla gola della guardia recita la professione di fede islamica in arabo (come previsto dalle norme della religione) e afferma: «Siamo Mujaheddin dello Stato islamico».

11:19
11:19
«La centrale di Zaporizhzhia è di nuovo sull'orlo del blackout»

«Il degrado della centrale nucleare di Zaporizhzhia si aggrava» e il sito «è di nuovo sull'orlo del blackout»: è l'allarme lanciato oggi dall'agenzia ucraina per l'energia atomica Energoatom.

I bombardamenti russi hanno danneggiato ieri la linea esterna (la Ferrosplavna OHL-330kV) che forniva energia elettrica alla centrale, si legge in una nota. La centrale è collegata ora alla rete elettrica da una sola linea (la Dniprovska da 750kV). «Se questa viene danneggiata, si verificherà una situazione di emergenza per la perdita di alimentazione esterna delle pompe che raffreddano i noccioli dei reattori e le piscine di combustibile».

08:04
08:04
Medvedev: «L'Ucraina sarà distrutta come Sodoma e Gomorra»

«Il Paese (l'Ucraina, ndr) sarà distrutto come Sodoma e Gomorra e i demoni cadranno inevitabilmente. E la punizione non arriverà in un futuro lontano, dopo il passaggio all'altro mondo. Al contrario, la punizione sarà terrena, crudele, dolorosa e si compirà presto... E la vera Chiesa ortodossa nelle ex terre ucraine risplenderà nella sua antica grandezza».

Lo scrive su Telegram il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, commentando l'approvazione da parte del Parlamento ucraino martedì scorso della messa al bando della Chiesa ortodossa ucraina legata al Patriarcato di Mosca.

06:49
06:49
Attacchi di droni ucraini sulle regioni russe di Kursk e Belgorod

Il Ministero della Difesa russo afferma che stanotte sette droni ucraini sono stati abbattuti dalle difese aeree sulle regioni russe di Kursk e Belgorod. Lo riporta l'agenzia di stampa Tass.

06:28
06:28
Il punto alle 6.00

Le forze ucraine hanno colpito una base di truppe russe nella regione russa di Kursk utilizzando bombe di precisione plananti di fabbricazione statunitense, secondo quanto rivendica il comandante dell'aeronautica militare di Kiev, Mykola Oleshchuk, citato dal Kyiv Independent. La base, ha detto, è stata colpita in serata con bombe Gbu-39.

Nel frattempo, due persone sono morte e tre sono rimaste ferite nei bombardamenti delle forze di Mosca che ieri hanno colpito la regione ucraina di Sumy, confinante con quella russa di Kursk. Lo rendono noto le autorità locali, citate dai media di Kiev.