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Gilad Erdan: «Decisione immorale che aiuta il terrorismo» – Netanyahu: «L'IDF è l'esercito più morale del mondo» – «Israele si sta opponendo attivamente all'accordo di cessate il fuoco proposto dagli USA» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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20:04
20:04
La lista nera dell'ONU scatena l'ira di Netanyahu: «L'IDF è l'esercito più morale del mondo»
«Le Nazioni Unite - ha denunciato Netanyahu - si sono messe oggi nella lista nera della storia unendosi ai sostenitori degli assassini di Hamas». «L'Idf - ha continuato il premier - è l'esercito più morale del mondo e nessuna decisione delirante dell'Onu potrà cambiare questa realtà». Anche il leader centrista e ministro del Gabinetto di guerra Benny Gantz ha parlato «di un nuovo minimo storico» nell'antisemitismo da parte delle Nazioni Unite: «Mentre Israele conduce la guerra più giusta della sua storia contro mostri che hanno massacrato, violentato e rapito neonati, donne e bambini in nome di un'ideologia omicida, l'Onu - ha accusato - traccia spudoratamente false equivalenze tra Israele e Isis». Il ministro degli Esteri Israel Katz ha invece bollato la decisione come «un atto cialtronesco da parte di Guterres: un passo che avrà conseguenze sulle relazioni di Israele con le Nazioni Unite».
E mentre si accentua lo scontro tra Israele e la comunità internazionale, sabato sera potrebbe aprirsi una crisi di governo a Gerusalemme. Domani scade infatti l'ultimatum che Gantz ha posto lo scorso 18 maggio a Netanyahu intimandogli di cambiare strategia nella guerra a Gaza, a partire dal futuro governo della Striscia, pena l'uscita dall'esecutivo di emergenza nazionale. Uno scenario dalle molte incognite. Anche se Netanyahu può contare su una solida maggioranza di seggi di destra alla Knesset infatti, l'addio di Gantz avrebbe un indiscutibile peso politico, visto che il leader centrista non solo conta forti legami con gli Usa ma potrebbe anche indurre altri nel governo - come il ministro della Difesa Yoav Gallant, anche lui in disaccordo con Netanyahu sul futuro governo a Gaza - a prendere decisioni clamorose.
Questo è il quadro che il segretario di Stato Usa Antony Blinken troverà lunedì al suo arrivo in Israele nella sua ottava visita dall'inizio della guerra. Mentre sul tavolo resta la road map rilanciata dal presidente Joe Biden - che oggi ha dato atto a Netanyahu di averlo ascoltato sull'operazione a Rafah - che al momento non è riuscita a sbloccare lo stallo nei negoziati, sebbene le trattative tra Cairo e Doha continuino.
19:55
19:55
Anche Hamas e la Jihad islamica nella black list dell'ONU
Anche Hamas e la Jihad islamica sono nella lista nera dell'Onu per aver danneggiato i bambini in guerra. Lo fanno sapere fonti diplomatiche del Palazzo di Vetro. Nella lista nera del segretario generale Antonio Guterres quest'anno è stato inserito anche Israele, una mossa per cui l'ambasciatore di Tel Aviv all'Onu si è detto «scioccato e disgustato».
19:51
19:51
Gravi violazioni contro i bambini, Israele nella lista nera dell'ONU
Israele è stato informato oggi di essere finito nella «lista della vergogna» annuale dell'ONU. Una mossa, quella del segretario generale Antonio Guterres, che ha scatenato l'ira dell'ambasciatore israeliano al Palazzo di Vetro, Gilad Erdan che si è detto «scioccato e disgustato». «È una decisione immorale che aiuta il terrorismo e premia Hamas. L'unico che oggi viene inserito nella lista nera è il segretario generale: vergognatevi!», ha affermato.
Ogni anno Guterres compila un elenco di paesi e gruppi armati che ritiene abbiano commesso gravi violazioni contro i bambini durante i conflitti La pubblicazione ufficiale del rapporto è a fine giugno.
18:37
18:37
Gli USA confermano: Blinken in Israele la prossima settimana
Il Segretario di Stato americano Antony Blinken si recherà in Medio Oriente la prossima settimana per promuovere un piano per un cessate il fuoco tra Israele e Hamas.
Lo ha annunciato il Dipartimento di Stato. Blinken, che effettuerà la sua ottava visita nella regione dall'attacco di Hamas il 7 ottobre, si recherà in Israele, Egitto, Giordania e Qatar, da lunedì a mercoledì prossimo.
18:01
18:01
L'ONU vuole il rilascio di 11 membri arrestati dagli Houthi
L'Onu ha confermato che 11 dei suoi dipendenti sono «detenuti» dai ribelli Houthi in Yemen, affermando che sta facendo tutto il possibile per ottenere il loro rilascio «incondizionato». Lo ha detto il portavoce del segretario generale Stéphane Dujarric.
«Posso confermarvi che gli Houthi di fatto hanno arrestato 11 dipendenti locali che lavoravano nello Yemen», ha detto, indicando che sono stati chiesti «chiarimenti» agli Houthi.
17:16
17:16
Colpita un'altra scuola dell'UNRWA, nel campo profughi di Shati
L'esercito israeliano ha colpito la scuola Asmaa dell'UNRWA nel campo profughi di Shati, nel nord della Striscia, dove «terroristi di Hamas operavano da un container». Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui «il container è stato utilizzato come cellula operativa di Hamas e punto di incontro per i miliziani».
«I terroristi di Hamas all'interno della cellula operativa che stavano pianificando attacchi imminenti sono stati eliminati». Il portavoce ha poi ricordato che i miliziani della fazione islamica «hanno effettuato attacchi terroristici dalle sedi scolastiche dell'ONU, usandole come scudo per le loro attività terroristiche. Prima del raid, sono state adottate molte misure per mitigare i danni civili e l'attacco è stato effettuato utilizzando munizioni mirate con un colpo preciso sui terroristi».
Hamas - ha denunciato l'esercito - piazza «sistematicamente, intenzionalmente e strategicamente le sue infrastrutture e opera dall'interno di aree civili, in piena violazione del diritto internazionale e mettendo a rischio la vita dei civili di Gaza».
15:53
15:53
Il molo temporaneo a Gaza è di nuovo in funzione
Il molo temporaneo per consegnare gli aiuti a Gaza è stato riparato dopo la tempesta che lo aveva parzialmente distrutto ed è di nuovo in funzione. Lo ha annunciato il Pentagono.
«Il Comando Centrale degli Stati Uniti ha ripristinato il molo temporaneo, consentendo così la ripresa della consegna degli aiuti umanitari necessari alla popolazione di Gaza», ha affermato in un post su X il Centcom.
15:45
15:45
Delta Airlines e United Airlines hanno ripreso i voli da e per Israele
Delta Airlines e United Airlines hanno ripreso i voli da e per Israele per la prima volta dall'attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre e dalla successiva guerra a Gaza. Lo ha riferito Times of Israel.
United Airlines ha ripreso ieri il servizio Newark-Tel Aviv, con voli giornalieri che, secondo i rapporti, spera di aumentare a due volte al giorno nel corso del mese. Anche Delta Airlines ha ora ripreso i suoi voli diretti per Israele, che partiranno una volta al giorno dall'aeroporto JFK di New York.
14:03
14:03
«I tempi non sono maturi per un'indagine sul 7 ottobre»
«I tempi non sono ancora maturi» per una commissione statale d'inchiesta sulla gestione da parte del governo dell'attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre. Lo ha detto il Segretario del Gabinetto del premier Benjamin Netanyahu, Yossi Fuchs. in risposta ad una richiesta del Procuratore generale dello stato Gali Baharav-Miara.
«Israele - ha spiegato Fuchs, citato dai media - è nel mezzo di una feroce guerra e i tempi non sono ancora maturi per indagare sull'intera guerra e su ciò che l'ha preceduta».
13:52
13:52
«Gli Houthi hanno arrestato 9 dipendenti ONU»
Almeno nove dipendenti yemeniti di agenzie delle Nazioni Unite sono stati arrestati dai ribelli Houthi dello Yemen in circostanze poco chiare: lo hanno reso noto oggi le autorità, come riportano i media internazionali.
È probabile che siano state arrestate anche altre persone che lavoravano per gruppi umanitari, secondo i media. Funzionari regionali hanno confermato gli arresti. Tra i detenuti ci sarebbero dipendenti dell'agenzia delle Nazioni Unite per i diritti umani e del suo Programma alimentare mondiale (Pam).
13:16
13:16
Ministero della Sanità di Hamas, i morti a Gaza sono 36.731
Il bilancio dei morti a Gaza è salito a quota 36.731, di cui almeno 77 nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto il ministero della Sanità di Hamas.
I feriti sono 83.530, secondo la stessa fonte.
12:12
12:12
«Nonostante i negoziati Israele non cede su nulla»
Era il 7 maggio quando un tank israeliano ha issato una bandiera bianca e azzurra sul lato palestinese del valico di Rafah con l'Egitto, dando una tragica svolta alla situazione della popolazione della Striscia. Da allora, afferma una fonte della sicurezza egiziana al confine, «Israele rimane intransigente, tenendo chiuso il passaggio sul lato palestinese, impedendo l'ingresso di aiuti umanitari a Gaza e impedendo anche l'uscita di palestinesi feriti e malati, stranieri e persone con doppia nazionalità».
Aiuti umanitari, dispositivi medici, aiuti alimentari, medicinali e carburante - aggiunge la fonte - sono ammucchiati nei magazzini della Mezzaluna Rossa egiziana nel Nord Sinai, e le code di migliaia di camion pieni di vari aiuti umanitari davanti al terminal di Rafah dal lato egiziano sono ormai parte del paesaggio. Ingombre anche le strade degli abitati di Al-Arish, Rafah e Sheikh Zuweid, dove caldo e polvere, specialmente in questi ultimi giorni ad oltre 40 gradi, non hanno dato tregua, provocando il deperimento di gran parte dei carichi.
Anche oggi, come nei giorni scorsi, 200 camion sono stati preparati a Rafah egiziana e inviati al valico di Kerem Shalom per fare successivamente ingresso a Gaza.
Israele tuttavia, non consente l'ingresso di tutti gli aiuti, ma - riferisce la fonte, confermata da varie ong che in questi giorni hanno svolto ispezioni sul confine -, ne rifiuta alcuni senza alcuna ragione o ragionevole giustificazione.
11:26
11:26
«IDF continua a operare nel centro e nel sud di Gaza»
TEL AVIV, 07 GIU - L'esercito israeliano continua ad operare nel centro e nel sud della Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui "sono stati uccisi decine di miliziani" in un'operazione ancora in corso dall'inizio della settimana a Bureji e a Deir al-Balah nella parte centrale di Gaza. Secondo la stessa fonte "sono stati localizzati imbocchi di tunnel e demolito le infrastrutture usate dai gruppi terroristici nell'area". Tra gli uccisi - ha proseguito - anche "il capo di capo di una cellula lanciarazzi di Hamas". Sempre al centro dell'enclave palestinese, l'esercito "continua ad operare nel Corridoio Netzarim" che divide la parte nord da quella meridionale della Striscia.
A Rafah, nel sud, le truppe della 162/esima Divisione - ha detto il portavoce - hanno "individuato altri tunnel e armi".
10:12
10:12
Spagna: «Non andiamo contro Israele, cerchiamo di frenare la guerra»
«Non andiamo contro Israele, cerchiamo di frenare la guerra. Crediamo che non possa essere questa la maniera di rapportarsi fra israeliani e palestinesi. Per questo sosteniamo la formula dei due Stati». Così il ministro spagnolo degli Esteri, José Manuel Albares, ha difeso in un'intervista oggi a El Pais la decisione di Madrid di aderire alla causa presentata a dicembre dal Sudafrica alla Corte internazionale di giustizia contro Israele per presunto genocidio nella Striscia di Gaza.
Alle accuse del Partito Popolare che ha bollato la decisione come elettorale, alla vigilia del voto europeo del 9 giugno, Albares ha replicato che considera «frivolo pensare in questo modo». «Purtroppo né la guerra, né la Corte internazionale di Giustizia, né i civili di Gaza considerano date elettorali», rileva il capo della diplomazia iberica.
Albares ha motivato il nuovo passo fatto da Madrid per l'inadempimento delle misure cautelari ordinate dal Tribunale dell'Aia, «obbligatorie per tutte le parti, inclusa Israele», che impongono «di fermare le operazioni militari a Rafah, permettere l'entrata senza ostacoli degli aiuti umanitari o l'accesso della popolazione civile all'approvvigionamento di beni primari (acqua, alimenti, medicine, energia) che non si sta consentendo». E ha rilevato «la gravissima situazione in cui si trova la popolazione palestinese, il fatto che non si differenzi fra obiettivi militari e civili» nell'offensiva israeliana contro Hamas, «che si attacchino centri ospedalieri e scuole» evidenzia «che non c'è la volontà di eseguirle».
Il ministro degli Esteri assicura che la decisione del governo spagnolo non vuole alimentare la escalation della tensione diplomatica con Israele: 'Non è questo lo spirito né l'obiettivo«, ha rilevato.
09:49
09:49
Il Qatar minaccia: «Hamas accetti l'accordo o via da Doha»
Il Qatar ha minacciato di chiudere l'ufficio politico di Hamas nella capitale Doha se il gruppo non accetterà l'accordo di cessate il fuoco proposto da Stati Uniti e Israele: lo riporta la Cnn, che cita un funzionario statunitense.
I funzionari statunitensi stanno esortando Qatar, Egitto e Turchia ad aumentare la pressione su Hamas, scrive l'emittente. Secondo due di loro, gli Usa hanno chiesto a diversi Paesi di minacciare di congelare i conti bancari dei membri di Hamas e di limitare la loro capacità di viaggiare liberamente nella regione.
L'emittente ricorda che i funzionari statunitensi hanno pubblicamente invitato il gruppo ad accettare le precedenti proposte di cessate il fuoco, ma sottolinea che non c'è mai stata una campagna di pressione a tutto campo caratterizzata da richieste specifiche ai singoli Paesi nell'ambito degli sforzi dell'amministrazione Biden per arrivare ad un cessate il fuoco e al rilascio degli ostaggi.
07:15
07:15
Il punto alle 7.00
Israele si sta opponendo attivamente al tentativo statunitense di approvare una risoluzione al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che porterebbe a un cessate il fuoco a Gaza. Lo riporta l'agenzia Associated Press (AP). Secondo AP, gli Stati Uniti hanno diffuso una bozza riveduta di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite volta a ottenere un cessate il fuoco a Gaza, in cui si afferma che il Consiglio «accoglie con favore la nuova proposta di cessate il fuoco annunciata il 31 maggio, che è accettabile per Israele e invita Hamas ad accettarla». Ma un funzionario israeliano ha dichiarato all'AP che il linguaggio non tiene conto dell'obiettivo dichiarato di Israele di distruggere Hamas come forza militare. Israele obietta anche al testo proposto nella risoluzione che «respinge qualsiasi tentativo di cambiamento demografico o territoriale nella Striscia di Gaza».
Il funzionario ha dichiarato all'AP, parlando a condizione di anonimato, che Israele obietta anche al riferimento della risoluzione a «azioni che riducono il territorio di Gaza, come attraverso l'istituzione permanente, ufficiale o meno, delle cosiddette zone cuscinetto», zone che Israele ha dichiarato di voler istituire.
Continuano, intanto, i bombardamenti israeliani sui campi profughi. Nella notte quattro persone sono morte altre sei sono rimaste ferite in un attacco condotto dalle forze israeliane su un edificio residenziale nel campo profughi di Maghazi, nel centro di Gaza. Poche ore prima altre cinque persone - tra cui il sindaco di Nuseirat Iyad al-Maghari - sono morte durante un attacco a un ufficio municipale nella parte centrale di Gaza.
Intanto, media americani hanno riferito che il premier israeliano Benjamin Netanyahu parlerà al Congresso statunitense il prossimo 24 luglio.