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«Ci serve aiuto, ogni arma è una vita umana salvata» ha ribadito Zelensky – Lavrov: «La Russia difenderà l'indipendenza delle autoproclamate Repubbliche di Donetsk e Lugansk – Nessuna grazia ai britannici condannati a morte dai filorussi – - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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19:13
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Enel vende la sua quota in Enel Russia
La società italiana Enel S.p.A. ha firmati gli accordi per la vendita cessione dell'intera partecipazione del 56,43% in Pjsc Enel Russia («Enel Russia») per circa 137 milioni di euro.
Lo comunica il gruppo in una nota, secondo cui l'operazione «genererà un effetto positivo sull'indebitamento finanziario netto consolidato del Gruppo Enel per circa 550 milioni di euro e un impatto negativo sull'utile netto di Gruppo reported di circa 1,3 miliardi di euro, principalmente dovuto al rilascio della riserva di conversione cambi, per circa 1,1 miliardi di euro al 31 maggio 2022. Questo effetto contabile non avrà alcun impatto sui risultati economici ordinari».
Con il completamento dell'operazione - informa la nota - Enel «cederà tutti i suoi asset di generazione elettrica in Russia, che includono circa 5,6 GW di capacità convenzionale e circa 300 MW di capacità eolica in diverse fasi di sviluppo, garantendo continuità ai propri dipendenti e clienti». L'operazione «è in linea con l'obiettivo strategico del Gruppo di concentrare le proprie attività principalmente nei Paesi in cui una posizione integrata lungo la catena del valore può guidare la crescita e migliorare la creazione di valore facendo leva sulle opportunità offerte dalla transizione energetica».
Enel segnala di aver «già adottato o promosso alcune misure che hanno comportato la cessazione della direzione e coordinamento nei confronti di Enel Russia», quali la designazione da parte di Enel di soli amministratori indipendenti, di nazionalità russa, in occasione del recente rinnovo del consiglio di amministrazione della società; la nomina di un nuovo direttore generale, sempre di nazionalità russa, che riporta esclusivamente al consiglio di amministrazione; la cessazione, ove possibile, dei contratti infragruppo; la modifica della struttura organizzativa del Gruppo Enel al fine di interrompere il riporto gerarchico delle funzioni di staff o di business di Enel Russia rispetto a quelle di Enel.
18:12
18:12
Macron: «Non siamo in guerra con tutti i russi»
«Non siamo in guerra contro il popolo russo come collettività, noi abbiamo continuato a parlare con il leader russo, ma abbiamo sempre informato (il presidente ucraino Volodymyr) Zelensky. Le modalità della pace non saranno decise che dall'Ucraina e i loro rappresentanti. Francia e Germania non negozieranno mai con la Russia alle spalle dell'Ucraina».
Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron a Kiev. Nel parlare con Mosca «noi portiamo le nostre esigenze come forze europee (e la Francia membro del Consiglio Onu), ma mai per negoziare al posto suo».
«L'Ucraina fa parte dell'Europa. Questa guerra cambierà la storia dell'Europa. Siamo a fianco dell'Ucraina per accompagnarla in questa prospettiva. Abbiamo confermato a Zelensky che già domani la commissione deciderà il quadro e il prossimo Consiglio europeo prenderà delle decisioni. I nostri Paesi sosterranno lo status di candidato dell'Ucraina. Nei prossimi giorni costruiremo l'unanimità dei 27», ha aggiunto Macron nella conferenza stampa con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il premier italiano Mario Draghi e Zelensky.
«Bisognerà trovare forme nuove per risposte a breve termine, vogliamo costruire insieme all'Ucraina nuove piattaforme», ha aggiunto Macron.
Gli ha fatto eco Scholz, affermando di essere favorevole alla candidatura dell'Ucraina e della Moldavia per l'ingresso nell'Ue. Lo ha affermato a Kiev, secondo quanto riportano alcuni media tedeschi fra cui il canale televisivo di notizie televisive N-tv. «La Germania è per una decisione favorevole per l'Ucraina e questo vale anche per la Moldavia», ha affermato. «Siamo qui con un messaggio chiaro: l'Ucraina appartiene alla famiglia europea», ha aggiunto il cancelliere.
18:01
18:01
«Difenderemo i confini del Donbass»
La Russia difenderà «l'indipendenza» delle autoproclamate Repubbliche di Donetsk e Lugansk «entro i confini dei territori in cui hanno tenuto il referendum del 2014». Lo ha detto il ministro degli Esteri di Mosca Serghei Lavrov, citato dall'agenzia di stampa ufficiale russa Tass.
17:32
17:32
Lavrov contro l'Ucraina nell'UE
Se creerà un percorso per l'adesione dell'Ucraina, l'Unione europea mostrerà di ignorare i suoi stessi criteri. Lo ha detto il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov, citato dall'agenzia di stampa ufficiale russa Tass.
I contatti con l'Europa sono scomparsi dalle priorità della Russia, ha aggiunto Lavrov.
17:31
17:31
Impossibile sfollare i civili di Azot
Centinaia di civili rifugiati nell'impianto chimico Azot a Severodonetsk non possono essere sfollati a causa dei continui bombardamenti da parte dell'artiglieria russa. Lo ha detto il governatore militare regionale di Lugansk, Serhiy Gaidai, in un'intervista telefonica all'emittente televisiva statunitense Cnn.
«È impossibile uscire da lì ora», ha spiegato Gaidai. È molto pericoloso a causa dei continui bombardamenti e combattimenti. Se qualcuno uscisse, avrebbe una probabilità del 99% di morire«.
16:34
16:34
Zelensky: «Grazie ai leader UE, ora ci servono armi pesanti»
«Cari amici, apprezziamo che siate oggi con noi, proprio alla vigilia di importanti eventi internazionali per tutti noi e per l'Europa. E sono molto grato che la visita sia iniziata a Irpin (città alla periferia di Kiev) per vedere cosa hanno fatto gli invasori russi. La nostra forza è l'unità».
Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nella conferenza stampa a Kiev con i leader Ue (il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il premier italiano Mario Draghi), parlando della necessità dell'Ucraina di avere «armi pesanti e moderne»: «Ci serve aiuto. Ogni arma è una vita umana salvata. Ogni proroga aumenta la possibilità per i russi di uccidere ucraini e distruggere le nostre città».
Intanto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, al termine della ministeriale difesa di Bruxelles, ha detto che «lavoriamo notte e giorno per poter consegnare gli aiuti bellici all'Ucraina il più velocemente possibile ed è una sfida logistica: ci sono colli di bottiglia oltre a questioni di addestramento del personale all'uso di questi armamenti».
«Nel corso della ministeriale ci sono stati briefing per capire come risolvere questi problemi, perché l'interesse non è di fare solo annunci ma di trasformarli in realtà», ha detto.
Nella conferenza stampa con Macron, Scholz e Draghi, il presidente Zelensky si è espresso anche sull'integrazione del suo paese nell'Ue. «Dobbiamo arrivare ad una posizione comune sull'appoggio alla nostra integrazione nell'Ue. Lo status di candidato per l'Ucraina può rafforzare la libertà in Europa e diventare la decisione più importante del terzo decennio del XXI secolo. Capiamo che la strada verso l'Ue non è un solo passo, ma questa strada deve cominciare. Gli ucraini sono pronti ad andare avanti su questa strada per diventare Stato candidato».
16:32
16:32
«Biden disse di abbassare toni su Kiev»
In aprile il presidente degli USA Joe Biden disse al capo del Pentagono e al segretario di Stato Antony Blinken di moderare la loro retorica nel sostenere l'Ucraina nella sua guerra contro la Russia, nel timore che aumentasse il rischio di un conflitto diretto con Mosca. Lo riferisce la rete televisiva statunitense Nbc citando varie dirigenti ed ex dirigenti a conoscenza della telefonata di rimprovero.
La tirata d'orecchie sarebbe arrivata dopo che i due ministri avevano evocato come obiettivi la vittoria dell'Ucraina e un indebolimento della Russia fino al punto da impedirle nuovi attacchi del genere.
«Biden non fu contento quando Blinken e Austin parlarono di vittoria dell'Ucraina, non fu contento di questa retorica», ha raccontato una delle fonti.
14:53
14:53
«Rischio di adozioni forzate di bambini in Russia»
L'Onu ha espresso ''preoccupazione'' per il rischio di adozione forzata di bambini ucraini in Russia, in particolare si teme per i bambini che vivono in istituti e collegi nell'est del Paese e che non sono necessariamente orfani.
«La Commissione d'inchiesta sull'Ucraina ritiene necessario indagare ulteriormente sui rapporti riguardanti il presunto trasferimento di bambini collocati in istituti nei territori temporaneamente occupati dalla Federazione Russa», ha affermato Jasminka D¸umhur, uno dei tre investigatori nominati dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite.
Si tratta principalmente, ha aggiunto, di avere informazioni sulla «cittadinanza accelerata e sui processi di adozione per alcuni di questi bambini. In Ucraina, molti bambini sfollati sono stati separati dalle loro famiglie», ha aggiunto.
Da parte sua, il capo dei diritti umani delle Nazioni Unite, Michelle Bachelet si è dichiarata molto preoccupata delle «accuse sui bambini che sono stati portati con la forza dall'Ucraina in Russia, compresi i bambini rapiti dagli orfanotrofi e offerti in adozione in Russia» .«L'Ufficio dell'Alto Commissario non può ancora confermare queste accuse, né il numero di bambini che si dice si trovino in questa situazione», ha affermato Bachelet durante un dibattito al Consiglio per i diritti umani dell'ONU, ma le informazioni indicavano che «le autorità russe intendono consentire lo spostamento dei bambini dall'Ucraina alle famiglie in Russia». Secondo l'Onu, ciò non sembra rientrare nel quadro dei «ricongiungimenti familiari» o addirittura del «rispetto degli interessi del bambino».
14:17
14:17
«Non ci fermeremo al Donbass»
«Le forniture di nuove armi dell'Occidente all'Ucraina stanno costringendo le truppe» dei separatisti filorussi del Donbass «a non fermarsi ai confini della Repubblica di Donetsk». Lo ha detto il leader dell'entità autoproclamata, Denis Pushilin, citato da Ria Novosti.
13:32
13:32
«Spero che il numero dei morti sia inferiore a centomila»
Il Ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov ha dichiarato di ritenere che decine di migliaia di ucraini siano stati uccisi dal momento dell'invasione russa dell'Ucraina il 24 febbraio: «Spero che il numero sia inferiore a 100 mila». Lo ha detto in un'intervista esclusiva rilasciata alla CNN.
12:54
12:54
A Mariupol 22'000 civili in fosse comuni, altri sotto macerie
«Oggi, secondo le nostre stime, circa 20-22mila persone sono state sepolte in fosse comuni a Mariupol. Non si sa quante altre siano sotto le macerie»: ha dichiarato in un punto stampa il consigliere del sindaco della città Petro Andryushchenko.
«Siamo onesti, non sapremo mai quanti sono rimasti sotto le macerie e portati via senza sepoltura, non li troveremo mai», ha affermato.
12:53
12:53
I filorussi riaprono i corridoi per i civili dentro Azot
Le forze alleate dell'autoproclamata Repubblica Popolare di Lugansk (Lpr) e della Russia riapriranno i corridoi umanitari per i civili che vogliono lasciare l'impianto chimico Azot a Severodonetsk: ha dichiarato il leader della Lpr Leonid Pasechnik all'agenzia russa Interfax a margine del Forum economico internazionale di San Pietroburgo.
«È un momento importante per noi, perché il nostro obiettivo più importante è quello di liberare il nostro territorio dai nazisti e di salvare la vita e la salute dei nostri cittadini il più possibile. Quindi, la consideriamo una questione essenziale e lavoreremo chiaramente su questo», ha detto Pasechnik.
11:19
11:19
Nessuna grazia ai britannici condannati a morte dai filorussi
Non c'è alcun motivo per graziare i britannici condannati a morte nell'autoproclamata Repubblica del Donetsk. Lo ha detto il leader filorusso Denis Pushilin, precisando che c'è ancora un mese di tempo per ricorrere contro la decisione di giustiziare i due britannici Sean Pinner e Aiden Aslin e il marocchino Saadoun Brahim.
Le autorità della Repubblica Popolare di Donetsk non intendono scambiare o graziare i cittadini britannici Shaun Pinner e Aiden Aslin, condannati a morte. "Non ne vedo il motivo", ha dichiarato Pushilin a Interfax. Sulla possibilità di uno scambio di prigionieri ha affermato: "Non se ne parla nemmeno".
La decisione di giustiziare Pinner, Aslin e Brahim sarà presa non prima di un mese, ha poi precisato Pushilin in un'intervista a Ria Novosti. "C'è un mese per impugnare la decisione dell'ordinanza costituzionale. Dopo che un ricorso è stato presentato o meno, arriviamo già al fatto che il Ministero della Giustizia della Repubblica popolare di Donetsk prenderà una decisione nell'ambito dei suoi poteri per eseguire la sentenza", ha detto Pushilin.
10:51
10:51
«Sanzioni servono perché Russia rinunci all'invasione»
Le sanzioni occidentali "contribuiscono alla possibilità che la Russia rinunci all'operazione e ritiri nuovamente le sue truppe. Perché questo è l'obiettivo". Così il cancelliere tedesco Olaf Scholz parlando alla Bild dopo essere arrivato a Kiev con Mario Draghi e Emmanuel Macron. Lo riporta BBC.
09:27
09:27
«Sostegno a Kiev da UE, saranno settimane difficili»
«Siamo venuti per inviare un messaggio di unità europea verso tutti i cittadini ucraini. Un messaggio di sostegno perché le prossime settimane saranno molto difficili». Così si è espresso il presidente francese, Emmanuel Macron, scendendo dal treno che dalla Polonia lo ha portato a Kiev, «in un luogo di guerra dove sono stati commessi massacri», insieme al premier italiano Mario Draghi e al cancelliere tedesco Olaf Scholz.
09:17
09:17
Prosegue l'assalto russo a Severodonetsk, bruciati villaggi
Nella provincia di Lugansk l'esercito russo sta cercando di attaccare contemporaneamente da nove direzioni e nel frattempo continua nell'assalto a Severodonetsk. Le persone rimaste nella città sarebbero circa 10'000.
Il comandante in Capo delle Forze Armate dell'Ucraina, Valeriy Zaluzhny, ha annunciato su Facebook che "la lotta feroce per il Lugansk continua e gli invasori russi stanno cercando di attaccare contemporaneamente da nove direzioni".
Dal canto suo il capo dell'Amministrazione militare regionale di Lugansk Sergiy Gaidai, afferma che sono 10'000 i cittadini rimasti sotto le bombe a Severodonetsk, su 100'000 abitanti che contava la città prima dell'attacco dell'esercito russo.
"L'esercito russo - ha aggiunto Gaidai - continua nell'assalto a Severodonetsk anche questa mattina. "I nostri militari si stanno difendendo. Le truppe di Mosca stanno bruciando i villaggi delle comunità di Hirska e Popasnyanska. Ieri abbiamo respinto un altro assalto a Toshkivka, dove la distruzione aumenta di giorno in giorno, così come a Viktorivka, Novoivanivka, Vovchoyarivka, Nyrkovo e altri insediamenti. Solo a Hirske sono state colpite 12 abitazioni nel corso della giornata".
"Severodonetsk è un punto chiave nel sistema operativo di difesa della regione di Lugansk - ha detto ancora Gaidai. L'esercito russo perde centinaia di soldati, poi trova le riserve e continua a distruggere Severodonetsk. Ieri hanno colpito il territorio di una fabbrica di fibra di vetro e di un ex impianto di misurazione. Pavlograd e Synetsky sono state bombardate di nuovo".
Secondo l'aggiornamento quotidiano sulla situazione in Ucraina fornito dall'intelligence del Ministero della Difesa britannico, "tutti i principali ponti sul fiume Siverskyy Donets, che collegano la città contesa di Severodonetsk con il territorio controllato dall'Ucraina, sono stati probabilmente distrutti. L'Ucraina è probabilmente riuscita a ritirare gran parte delle sue truppe che inizialmente tenevano la città. La situazione continua a essere estremamente difficile per le forze ucraine e i civili rimasti a est del fiume".
Secondo l'intelligence britannica "le forze di combattimento russe nel Donbass (regione geografica che riunisce le province di Lugansk e Donetsk) stanno probabilmente operando in raggruppamenti sempre più ad hoc e gravemente sotto organico. Alcuni gruppi tattici di battaglioni russi - in genere costituiti da circa 600-800 persone - sono stati in grado di radunare solo 30 soldati".
"Per entrambe le parti che combattono nelle città contese, è probabile che il combattimento in prima linea si stia riducendo sempre più a piccoli gruppi di truppe che operano a piedi - afferma il report - alcuni dei punti di forza della Russia, come il vantaggio nel numero di carri armati, diventano meno rilevanti in questo ambiente. Questo probabilmente contribuisce alla lentezza della sua avanzata".
Intanto Kirill Stremousov, il vice capo dell'amministrazione militare-civile della regione meridionale di Kherson, occupata dalle truppe di Mosca, ha detto che "i bambini nati dopo il 24 febbraio nel territorio della regione di Kherson riceveranno automaticamente la cittadinanza della Federazione Russa. Inoltre, gli orfani saranno registrati anche come cittadini della Federazione Russa".
In precedenza Stremousov aveva detto che c'era una "richiesta urgente" di passaporti russi nella regione. Secondo lui, sono state presentate più di diecimila domande per la registrazione.
08:40
08:40
Draghi, Scholz e Macron sono arrivati a Kiev
Mario Draghi, Olaf Scholz ed Emmanuel Macron sono arrivati a Kiev per la loro prima visita in Ucraina dall'inizio dell'invasione russa il 24 febbraio. Lo ha constatato l'ANSA sul posto. Il premier italiano, il cancelliere tedesco e il presidente francese incontreranno insieme il leader ucraino Volodymyr Zelensky.
07:26
07:26
Il punto alle 07.00
La serata di ieri è stata caratterizzata dalle importanti dichiarazioni durante il briefing della Casa Bianca di John Kirby, per la prima volta in pubblico nel suo nuovo ruolo di coordinatore della comunicazione strategica per il Consiglio della Sicurezza nazionale). Kirby ha infatti ribadito che «è Volodymyr Zelensky, in quanto leader di un Paese sovrano e democratico, che deve decidere come deve finire questa guerra». Inoltre non è stato ancora confermata la notizia della cattura di due americani in Ucraina da parte dei russi.
L'assessore di Izyum Maksym Strelnyk ha invece spiegato che l'esercito russo sta trasferendo i propri uomini nelle direzioni di Severodonetsk e Lyman. «Si tratta di circa 20-25 battaglioni tattici, che rappresentano una minaccia molto seria per il nostro esercito». Non è l'unico fronte dove si combatte: le forze russe infatti hanno compiuto nuovi raid contro quartieri residenziali di Mykolaiv, colpendo un palazzo di quattro piani e ferendo almeno una persona.