«Guarda qui»: Kim Jong Un fa vedere i missili a Sergei Shoigu
Vieni, ti faccio vedere qualcosa. Kim Jong Un, leader della Corea del Nord, non ha certo perso tempo. Ha preso per mano il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, a Pyongyang per le celebrazioni del settantesimo anniversario dell'armistizio che, di fatto, pose fine alla Guerra di Corea, e gli ha mostrato le ultime conquiste del Paese in termini di armamenti. Fra le armi in bella mostra, leggiamo, figurava anche il missile balistico intercontinentale (ICBM) Hwasong. Testato, con successo, lo scorso aprile, si ritiene sia il primo missile di tipo ICBM a utilizzare propellenti solidi. Tradotto: il lancio è più rapido, decisamente più rapido rispetto ai missili a combustibile liquido. In mostra c'erano anche due droni, fra cui uno del tutto simile al principale drone d'attacco utilizzato dall'Aeronautica statunitense.
Shoigu, dicevamo, è stato invitato assieme a una delegazione del Cremlino nell'ambito dei festeggiamenti per il Giorno della Vittoria, caratterizzato da imponenti parate militari e dalla tipica narrazione nordcoreana. La visita del ministro russo, sullo sfondo, è legata alle accuse formulate dagli Stati Uniti: Pyongyang, a detta di Washington, rifornirebbe di armi Mosca per sostenere il suo sforzo bellico in Ucraina. Accuse, queste, che tanto la Corea quanto la Russia negano.
Stando all'agenzia di stampa nordcoreana KCNA, Kim e Shoigu hanno discusso «questioni di interesse reciproco» nei settori della difesa e della sicurezza internazionale. La visita delle delegazioni russa e cinese per il Giorno della Vittoria, come viene definita la fine delle ostilità, nel 1953, si concluderà oggi. La Corea del Nord e quella del Sud, tecnicamente, sono ancora in guerra dal momento che non è mai stato firmato un accordo di pace al termine del conflitto.
Tanto la Russia quanto la Cina sono alleati storici di Pyongyang. Il fatto che, ora, le delegazioni dei due Paesi abbiano visitato Pyongyang potrebbe suggerire, fra le altre cose, anche un allentamento delle restrizioni anti-COVID imposte da Kim. L'ultima presenza di delegazioni straniere a una parata militare nordcoreana, per contro, risale al febbraio 2018.
Kim, tornando al colloquio con Shoigu, ha avuto una chiacchierata «amichevole» con il ministro russo, che ha consegnato al leader nordcoreano una lettera autografata da Vladimir Putin. Anche la delegazione cinese, guidata dal membro del Politburo Li Hongzhong, ha consegnato una lettera personale di Xi a Kim. Kim avrebbe detto a Li che «il popolo coreano non dimenticherà mai il fatto che i coraggiosi soldati dei Volontari del Popolo Cinese hanno versato sangue per portare alla vittoria della guerra».
Pechino, invero, aveva inviato truppe nell'autunno del 1950 per sostenere la Corea del Nord nel conflitto contro la Corea del Sud. Anche l'Unione Sovietica, allora, sostenne con forza la Corea. Dopo la dissoluzione dell'URSS, nel 1991, il ruolo di partner storico e naturale venne preso dalla Russia. Tanto Mosca quanto Pyongyang hanno rafforzato il loro legame sfruttando la reciproca avversione per gli Stati Uniti.