Mondo
La diretta

Hamas annuncia il rilascio di altri due ostaggi

Lo ha annunciato il portavoce Abu Obeida in un post su Telegram secondo cui la mediazione è stata compiuta dall'Egitto e dal Qatar – La conferma di Israele: si tratta di due donne – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
LIVE
Hamas annuncia il rilascio di altri due ostaggi
Red. Online
23.10.2023 06:22
22:17
22:17
UNRWA: sale a 35 il bilancio degli operatori uccisi a Gaza

L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) ha reso noto che è salito a 35 il bilancio dei dipendenti uccisi dal 7 ottobre a Gaza. «Non sono solo numeri, sono nostri amici e colleghi», scrive l'organizzazione su X (ex Twitter), ribadendo che molti lavoravano come insegnanti.

22:16
22:16
Le tv egiziane mostrano immagini dei 2 ostaggi arrivati a Rafah

Alcune televisioni egiziane, come AlQAhera News, stanno trasmettendo in diretta le immagini delle due donne liberate da Hamas e arrivate al valico di Rafah, tra Gaza e l'Egitto. Nel video si vedono le due anziane trasportate in ambulanza dove vengono controllate dai medici.

21:46
21:46
Croce Rossa: «Abbiamo facilitato il rilascio dei due ostaggi»

Il Comitato internazionale della Croce Rossa ha annunciato di aver «facilitato il rilascio di altri due ostaggi trasportandoli fuori da Gaza questa sera».

«Il nostro ruolo di intermediario neutrale tra le parti in guerra rende possibile questo lavoro. Siamo pronti a visitare i rimanenti ostaggi e a facilitare qualsiasi futuro rilascio. Siamo lieti che queste persone potranno presto riunirsi alle loro famiglie e ai loro cari», si legge nella nota, riportata sui media internazionali.

21:46
21:46
Gli USA hanno inviato consiglieri militari in Israele

Gli Stati Uniti hanno inviato «alcuni» consiglieri militari in Israele. Lo riferisce il portavoce per il consiglio della sicurezza americana, John Kirby, in un briefing per la stampa. I funzionari inviati «hanno esperienza nel tipo di operazioni che Israele sta conducendo e che potrebbe condurre in futuro» e sono «lì per condividere alcune prospettive».

21:30
21:30
«I due ostaggi arrivati al valico di Rafah»

Le due donne anziane liberate da Hamas sono arrivate al terminal del valico di Rafah tra Gaza e l'Egitto. Lo riferiscono media egiziani affiliati allo Stato. «Due donne detenute a Gaza sono arrivate al valico di Rafah», ha riferito Extra News TV, dopo che il gruppo militante aveva dichiarato che erano state liberate con la mediazione dell'Egitto e del Qatar per «impellenti motivi umanitari».

20:48
20:48
Israele conferma il rilascio di altri 2 ostaggi, sono donne

Israele ha confermato il rilascio di altri due ostaggi da parte dell'ala militare di Hamas, le Brigate al Qassam: si tratta di due donne. Lo riporta la tv Kan.

20:28
20:28
«Ai terroristi Hamas fu permesso di violentare cadavere ragazza»

L'esercito israeliano ha diffuso un video in cui un terrorista di Hamas, catturato nel kibbutz di Alumim durante l'attacco del 7 ottobre, ammette in quello che sembra un interrogatorio che il commando aveva ricevuto l'ordine di compiere atrocità e che era stato dato loro il permesso di violentare il cadavere di una ragazza. Lo riferisce il Times of Israel.

Nel video, secondo il sito, l'uomo, con il volto leggermente sfocato, afferma che ai terroristi erano state date istruzioni di uccidere chiunque vedessero, di decapitare le vittime e tagliare le loro gambe.

Nel kibbutz di Alumim, dove vivevano i lavoratori stranieri, sono stati uccisi 16 cittadini tailandesi e nepalesi, altri 8 sono stati rapiti e portati a Gaza.

20:27
20:27
Hamas annuncia il rilascio di altri due ostaggi

L'ala militare di Hamas, le Brigate al Qassam, hanno liberato due ostaggi israeliani. Lo ha annunciato il portavoce Abu Obeida in un post su Telegram secondo cui la mediazione è stata compiuta dall'Egitto e dal Qatar. «Abbiamo deciso di rilasciarli - ha detto Hamas - per soddisfare ragioni umanitarie».

20:26
20:26
USA contro il cessate il fuoco: «Beneficerebbe Hamas»

«Al momento vogliamo che Israele abbia tutto quello che occorre per difendersi e che i civili a Gaza ricevano gli aiuti». Così il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, ha risposto ad una domanda sugli appelli per un cessate-il-fuoco. «Beneficerebbe Hamas», ha detto il funzionario.

20:26
20:26
«Croce Rossa pronta a ricevere 50 ostaggi»

Secondo fonti di Gaza, la conclusione di un accordo per il rilascio di alcuni ostaggi con doppia cittadinanza è attualmente in corso, con la mediazione del Qatar. Lo riporta il canale israeliano I24, sottolineando che «la Croce Rossa è in procinto di accogliere un gruppo di circa 50 rapiti con doppia cittadinanza».

Secondo le fonti, il trasferimento «avverrà nella zona di Khan Yunis, nel sud della Striscia». «Se non dovessero emergere nuovi ostacoli, si prevede che un accordo verrà raggiunto nelle prossime ore», riferisce I24, precisando che nell'ambito dell'operazione nelle ultime ore sono stati sospesi i raid israeliani su Gaza.

19:37
19:37
Biden invia ufficiali in Israele per le operazioni a Gaza

L'amministrazione Biden ha inviato in Israele un generale dei Marine e altri ufficiali in veste di consiglieri per le operazioni militari israeliane a Gaza. Lo riporta il sito Axios citando alcune fonti, secondo le quali fra gli ufficiali c'è il tenente generale James Glynn.

Gli ufficiali - precisa Axios - non dirigono le operazioni ma offrono consigli militari e condividono con Israele le lezioni imparate dalla battaglia contro l'Isis s Mosul.

19:31
19:31
Fonti egiziane: «Hamas libera oggi altri ostaggi stranieri»

Una fonte della sicurezza egiziana ha riferito all'agenzia di stampa italiana Ansa che alcuni prigionieri con doppia nazionalità detenuti da Hamas stanno per essere rilasciati al valico di Rafah per essere consegnati alle ambasciate dei loro Paesi.

La stessa fonte ha sottolineato che sono già state inviate delle ambulanze al valico. Non ci sono al momento conferme ufficiali né da parte di Israele né da parte di Hamas, ma anche il network Al Arabiya riferisce del rilascio imminente di una cinquantina di persone. Una possibilità evocata anche dal quotidiano israeliano Haaretz, che cita fonti vicine ai negoziati.

19:31
19:31
Lavrov: «Rischio escalation da forze USA in Medio Oriente»

Il continuo rafforzamento militare americano in Medio Oriente comporta il rischio di una «escalation» del conflitto tra Israele e Hamas palestinese. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov da Teheran. Riferendosi all'invio di navi da guerra da parte degli Stati Uniti in Medio Oriente, Lavrov ha affermato che «più uno Stato adotta misure proattive di questo tipo, maggiore è il rischio, il pericolo di un'escalation del conflitto».

19:08
19:08
Von der Leyen sente Abu Mazen: «Israele protegga i civili»

Telefonata tra la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen e il presidente palestinese Abu Mazen.

«Sono tempi molto difficili per il popolo palestinese che è stato tradito da Hamas, ho detto al telefono al Presidente Abbas. Ho trasmesso a lui e alle famiglie di coloro che hanno perso vite innocenti le mie più sentite condoglianze. Ho chiarito che, nei suoi legittimi sforzi per combattere i terroristi di Hamas, Israele deve cercare di proteggere le vite dei civili e rispettare il diritto umanitario internazionale. L'UE sta collaborando con i partner per rispondere alle esigenze umanitarie», ha dichiarato von der Leyen.

18:24
18:24
«L'esercito al lavoro per la prossima fase»

L'esercito «si sta preparando a fondo per la prossima fase che sarà un attacco mortale su più fronti: via aria, mare e terra». Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant anche in riferimento all'annunciata offensiva di terra dentro la Striscia di Gaza.

18:22
18:22
«L'esercito è per un'offensiva di terra il prima possibile»

L'esercito israeliano ritiene che per raggiungere gli obiettivi della guerra contro Hamas, stabiliti dal governo, occorra iniziare l'offensiva di terra a Gaza «il prima possibile».

Lo riporta il Times of Israel secondo cui, dopo 16 giorni di attacchi aerei sulla Striscia, l'esercito ha sostenuto con il governo di essere pienamente pronto all'offensiva di terra nella Striscia e crede di poter ottenere gli obiettivi stabiliti, anche con il rischio di pesanti perdite tra i soldati e i ripetuti attacchi degli Hezbollah al nord.

17:50
17:50
Netanyahu-Gallant-Halevi: «Piena collaborazione tra noi»

Il premier israeliano Benjamin Netanyau, il ministro della Difesa Yoav Gallant e il capo di stato maggiore dell'esercito Herzi Halevi hanno sostenuto in un comunicato congiunto di stare lavorando «in stretta e piena collaborazione», facendo appello ai media che riferiscono in maniera diversa «di evitare pubblicazioni false».

C'è - hanno aggiunto - «piena e mutuale fiducia e una chiara unità di intenti».

17:49
17:49
Putin parla con Lula: «Passi comuni per la de-escalation»

In una conversazione telefonica avvenuta oggi, il presidente russo Vladimir Putin e quello brasiliano Luis Inacio Lula da Silva hanno espresso «seria preoccupazione per l'aumento delle vittime civili» nel conflitto israelo-palestinese, hanno sottolineato l'esigenza di un cessate il fuoco e hanno valutato i passi in comune da intraprendere perché siano varate attraverso l'ONU misure per la de-escalation della crisi. Lo riferisce il Cremlino citato dall'agenzia Ria Novosti.

17:38
17:38
Borrell: «C'è consenso per chiedere una pausa umanitaria a Gaza»

«Posso dire che gli Stati membri hanno appoggiato l'idea di una pausa umanitaria a Gaza». Lo ha detto l'alto rappresentante della politica estera UE Josep Borrell al termine del Consiglio in Lussemburgo. «I ministri preparano il Consiglio Europeo e credo che ci sia sufficiente consenso».

Al Cairo - ha aggiunto - si è parlato di una riduzione della violenza, più che di una pausa, ovvero di un obiettivo più ambizioso, perché la pausa significa l'interruzione di qualcosa che poi riprende mentre un cessate il fuoco è un accordo più ampio fra le parti. «La pausa umanitaria - ha però spiegato Borrell - non la può decretare la UE, noi al massimo la possiamo favorire: chi la deve attuare sono le parti in conflitto».

17:22
17:22
Sunak annuncia altri 20 milioni in aiuti umanitari per Gaza

Il premier britannico Rishi Sunak ha annunciato lo stanziamento di altri 20 milioni di sterline (quasi 21 milioni di franchi) in aiuti umanitari di emergenza destinati alla popolazione di Gaza. «I palestinesi stanno soffrendo terribilmente», ha detto il primo ministro riferendo alla Camera dei Comuni sul conflitto in Medio Oriente.

Sunak ha sottolineato che è «necessario» un flusso costante di aiuti per portare «l'acqua, il cibo, le medicine e il carburante di cui c'è così disperatamente bisogno» e per questo Londra intende mantenere costante la sua pressione diplomatica.

17:19
17:19
Gli USA rafforzano la presenza in Medio Oriente per dare un segnale

«Gli Stati Uniti hanno aumentato la loro presenza militare in Medio Oriente per mandare un segnale di deterrenza agli altri attori della regione». Lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby in un briefing con la stampa.

17:15
17:15
Israele mette al bando Greta Thunberg dopo il post per Gaza

Greta Thunberg non avrà più accesso alle aule scolastiche d'Israele e il ministero dell'Istruzione rimuoverà ogni riferimento alla giovane attivista per il clima dopo il post da lei pubblicato nel fine settimana di solidarietà con Gaza. 'Stay with Gaza', il messaggio della Thunberg e di altre attiviste nella foto pubblicata sabato on line.

«Hamas è un'organizzazione terroristica responsabile dell'omicidio di 1400 israeliani innocenti, inclusi bambini, donne e anziani, e ha rapito oltre 200 persone a Gaza», ha ricordato il ministero dell'Istruzione in una nota pubblicata su X (ex Twitter) e ripresa dal Jerusalem Post.

«Questa posizione la squalifica dall'essere un modello educativo e morale, e non è più idonea a fungere da ispirazione ed educatrice per gli studenti israeliani».

17:14
17:14
«Ho visto guerre e cose orribili ma mai queste»

«Ho attraversato le guerre, ho visto cose orribili ma non ho mai visto cose così orribili. Questa è un battaglia per la nostra comune civiltà». Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu incontrando il premier olandese Mark Rutte in visita di solidarietà in Israele.

«So che comprendi - ha aggiunto - che questa è una battaglia dell'umanità contro una barbara ferocia inimmaginabile».

16:54
16:54
«Il Libano non vuole una guerra»

Il Libano «non vuole una guerra»: lo ha detto il ministro degli Esteri ad interim, Ziyad Makari, in un'intervista all'agenzia russa Ria Novosti. «Il governo non vuole la guerra. Se, Dio non voglia, dovesse succedere, gestiremo la situazione», ha detto Makari.

16:53
16:53
436 morti nelle ultime 24 ore a Gaza

Il ministero della Sanità di Gaza ha dichiarato che 436 persone, tra cui 182 minori, sono state uccise negli attacchi israeliani delle ultime 24 ore sulla Striscia. Lo riporta la CNN. La maggior parte delle persone uccise proveniva dalla parte meridionale di Gaza, ha aggiunto il ministero. Il bilancio totale delle vittime dall'inizio della guerra è salito a 5087 morti, tra cui 2055 bambini e 1119 donne, e più di 15'000 persone sono rimaste ferite, secondo le autorità palestinesi.

16:40
16:40
«Israele ha diritto a difendersi, ma risparmi i civili»

La premier francese, Elisabeth Borne, ha ribadito davanti al Parlamento che «Israele ha diritto a difendersi», esortando però gli israeliani a «risparmiare i civili». «Giustificare - ha detto la Borne davanti ai deputati - vorrebbe dire assolvere il terrorismo e accettare che colpisca di nuovo», in Israele o in Francia. Ma, ha aggiunto la Borne, «ogni vita perduta è una sconfitta per la comunità internazionale. I palestinesi non possono essere abbandonati al loro destino». Per questo, la Francia chiede da diversi giorni «una tregua umanitaria».

16:40
16:40
Israele, i soldati si addestrano per l'operazione terra

I soldati dell'esercito israeliano, sia quelli in servizio sia quelli richiamati, stanno conducendo una «serie di esercizi in modo da aumentare le capacità per l'operazione di terra a Gaza». Lo ha fatto sapere il portavoce militare spiegando che si stanno addestrando «squadre di combattimento che uniscono forze di fanteria, corpi corazzati e altre unità in una serie di diversi scenari» di guerra.

16:11
16:11
«Eliminata cellula terroristica nel sud del Libano»

L'esercito israeliano ha detto di aver colpito con un drone una cellula terroristica nel Libano del sud che si apprestava ad un attacco con un missile anti tank nella zona del Monte Dov.

Sono in tutto più di 20 «le cellule terroristiche» di Hezbollah che - secondo il portavoce militare Daniel Hagari - sono state eliminate nel Libano del sud dall'inizio della guerra a Gaza dello scorso 7 ottobre.

15:51
15:51
19 mila sfollati in Libano per le tensioni alla frontiera con Israele

Oltre 19'000 sfollati in Libano per le crescenti tensioni fra Israele e Hezbollah al confine meridionale del Paese, secondo i dati diffusi oggi dall'Organizzazione internazionale per le migrazioni.

«Un aumento degli incidenti transfrontalieri» ha provocato lo sfollamento di 19.646 persone in Libano, «sia nel sud che in altre parti del Paese», ha segnalato l'agenzia ONU.

15:46
15:46
«Israele ha colpito un'altra moschea a Gaza»

Aerei da guerra israeliani hanno colpito un'altra moschea nella Striscia di Gaza, portando a 32 il numero totale di moschee distrutte nel territorio dal 7 ottobre. Lo sostiene il ministero degli Interni dell'enclave, citato da Al Jazeera, aggiungendo che il raid aereo ha preso di mira la moschea Al-Noor Al-Mohammedi nel quartiere di Sheikh Radwan a Gaza.

15:45
15:45
L'UE: «Sostegno a pausa umanitaria»

«Il Consiglio europeo sostiene l'appello del segretario generale delle Nazioni Unite Guterres per una pausa umanitaria al fine di consentire un accesso umanitario sicuro e l'arrivo degli aiuti a chi ne ha bisogno».

È quanto si legge, nel capitolo relativo al Medio Oriente, nella terza bozza delle conclusioni del vertice dei 27 che si terrò a Bruxelles giovedì e venerdì. La bozza tornerà ad essere discussa dai rappresentanti permanenti dei 27 al Coreper di questo pomeriggio e a quello, informale, di mercoledì mattina. «L'UE lavorerà a stretto contatto con i partner regionali per la protezione dei civili», si legge ancora nel testo.

15:36
15:36
Israele intercetta un drone di Hezbollah e due di Hamas

Israele ha intercettato oggi quasi simultaneamente un drone degli Hezbollah giunto dal Libano e due droni di Hamas lanciati da Gaza. Lo ha riferito la radio militare. Il primo drone è stato abbattuto da una batteria di Patriot all'altezza di Akko dopo che aveva sorvolato un tratto di mare. I due droni di Hamas sono stati abbattuti mentre erano diretti verso la zona di Israele limitrofa alla striscia di Gaza. Non si segnalano danni né vittime.

15:00
15:00
Gli attacchi informatici contro Israele sono aumentati del 18%

Da quando è esplosa la crisi in Medio Oriente sono aumentati del 18% gli attacchi informatici contro Israele. Sono cresciuti quelli nel settore governativo e militare con una impennata del 52% rispetto alle settimane precedenti il 7 ottobre. Sono alcuni dati contenuti in un rapporto di Check Point Software Technologies, società di sicurezza informatica con sede a Tel Aviv.

Tra le minacce informatiche individuate, ci sono gli attacchi Ddos, quelli che mettono ko un sito, da parte di gruppi di 'hacktivisti' (deriva dall'unione delle parole hacker e attivisti) contro i siti web israeliani. Tra le tendenze crescenti che potrebbero intensificare il conflitto informatico, ci sono gruppi di hacktivisti affiliati alla Russia che si stanno ora concentrando su Israele, gruppi sostenuti dal governo iraniano che stanno entrando nel conflitto, criminali informatici che stanno sfruttando la guerra per lanciare attacchi ransomware.

«Fin dalle prime ore della guerra - spiegano i ricercatori - abbiamo osservato un graduale spostamento dell'attenzione dei principali gruppi di hacktivisti affiliati alla Russia come Killnet e Anonymous Sudan, lontano dalla loro narrativa contro l'Ucraina e i paesi occidentali, verso un'azione contro Israele». Inoltre, secondo la società di sicurezza, «Adl Ali, un gruppo di hacktivisti emerso alla fine di settembre 2022 durante le proteste contro il regime iraniano in seguito alla morte di Mahsa Amini, si è buttato nella mischia il 10 ottobre, sostenendo di prendere di mira le infrastrutture israeliane».

«Si prevede che la guerra informatica sarà uno strumento utilizzato da più entità su entrambi i fronti, indipendentemente dal loro coinvolgimento diretto nel conflitto di terra. Una domanda che sorge spontanea è come Hamas, che sta affrontando sfide infrastrutturali come le interruzioni di corrente nella Striscia di Gaza, si muoverà nel dominio informatico», conclude Check Point Software Technologies.

14:48
14:48
«Tre ministri minacciano le dimissioni contro Netanyahu»

«Almeno tre ministri» israeliani stanno considerando la possibilità di rassegnare le dimissioni per obbligare il premier Benyamin Netanyahu ad assumersi pubblicamente le proprie responsabilità in seguito all'attacco a sorpresa sferrato da Hamas il 7 ottobre. Lo ha appreso il sito Ynet, del quotidiano Yediot Ahronot, senza peraltro pubblicare i loro nomi.

Il sito pubblica anche un sondaggio di opinione secondo cui il 75 per cento degli israeliani addossano a Netanyahu la responsabilità della totale sorpresa del Paese per l'attacco di Hamas.

Oggi il giornale ha anche affermato che ci sono tensioni fra Netanyahu e l'esercito.

14:47
14:47
«A Gaza è dramma: 6 bottiglie d'acqua per 100 persone»

Nuova denuncia di Humza Yousaf, capo del governo locale della Scozia, sul destino dei genitori di sua moglie intrappolati nella Striscia di Gaza nel pieno della rappresaglia militare condotta da Israele in risposta all'attacco di Hamas del 7 ottobre. La loro condizione è degna di «una tortura», ha detto oggi ai giornalisti il first minister di Edimburgo e leader dello Scottish National Party (Snp), che ha radici familiari pachistane e la cui consorte è d'origine palestinese, parlando di una penuria drammatica di scorte d'acqua e di civili ridotti ormai alla sete.

«Sono rimasti con sei bottiglie d'acqua in un edificio che ospita 100 persone, incluso un bebè di due mesi», ha aggiunto Yousaf, sottolineando l'assoluta insufficienza dei pochi camion di aiuti fatti passare nelle ultime ore attraverso il valico egiziano di Rafah. È una condizione di sopravvivenza «fra una notte di raid missilistici e l'altra», ha sottolineato.

I suoceri dell'esponente politico, che vivono nel Regno Unito, erano nella Striscia in visita a dei parenti, quando è riesploso il conflitto che li ha bloccati.

Il Regno continua intanto ad aggiornare anche il bilancio delle vittime con passaporto britannico delle incursioni di Hamas in Israele. Bilancio fermo al momento ad almeno 9 morti accertati ufficialmente e 7 dispersi, che si teme possano essere fra gli ostaggi. L'ultimo nome emerso è quello di Yosef Guedalia, 22 anni, soldato israeliano con cittadinanza pure britannica, che risulta essere stato ucciso nel kibbutz di Kfar Aza da un commando di Hamas dopo essere intervenuto col suo reparto durante uno degli attacchi più sanguinosi fra quelli perpetrati il 7 ottobre.

13:50
13:50
«C'è sostegno all'ONU sulle pause umanitarie»

«Vi è sostegno all'interno del Consiglio alla proposta dell'ONU sulla creazione di un corridoio umanitario a Gaza, la Svezia e l'UE proseguiranno negli sforzi diplomatici per evitare ogni ulteriore escalation. La questione della tregua invece è altra cosa e le discussioni su questo sono in corso». Lo ha detto il ministro degli Esteri svedese Tobias Billström in Lussemburgo.

13:20
13:20
«Oltre 5 mila morti nella Striscia di Gaza»

Oltre 5.000 persone sono morte finora nella Striscia di Gaza a causa dei bombardamenti israeliani: lo ha reso noto il ministero della Sanità di Hamas. Di questi 2.055 sono bambini. Nel complesso, si legge in un rapporto diffuso oggi, dal 7 ottobre scorso - giorno dell'attacco di Hamas contro Israele - sono state uccise almeno 5.087 persone, mentre altre 15.273 sono rimaste ferite.

12:44
12:44
L'Iran: «Israele in Palestina fallirà»

«Se i maligni sionisti prenderanno la stupida iniziativa di entrare nei territori palestinesi affronteranno un fallimento disonorevole e riceveranno una spiacevole risposta dal fronte della Resistenza». Lo ha affermato il comandante delle Guardie della Rivoluzione iraniana Hossein Salami aggiungendo che «il fronte della Resistenza ha raggiunto la maturità ed è in grado di fare piani ed agire in ogni punto della regione», come riporta la tv di Stato.

«Il regime sionista è la setta politica degli Usa e della Gran Bretagna, è stato formato da questi Paesi, e per questo motivo, a causa della sua falsità, il regime non vincerà mai la battaglia contro i palestinesi», ha detto Salami aggiungendo che «il regime sionista, che uccide i bambini, e i suoi sostenitori sono in questo momento 'attaccati alla respirazione artificiale' a causa delle loro sconfitte».

Il comandante in seconda della Guardia Rivoluzionaria iraniana Ali Fadavi ha minacciato di attaccare Israele, indicando come obiettivo la città di Haifa. Lo scrive su X Iran International.

12:28
12:28
«Pochi arresti» alla manifestazione pro-palestinesi: è polemica a Londra

È polemica nel Regno Unito fra il governo conservatore di Rishi Sunak e i vertici della polizia per il limitato numero di arresti eseguiti dagli agenti durante l'imponente manifestazione pro Palestina svoltasi sabato a Londra e in altre città sullo sfondo della rappresaglia militare di Israele sulla Striscia di Gaza in risposta al devastante attacco di Hamas del 7 ottobre. Iniziativa senza pari per partecipazione in occidente nelle ultime settimane e che nella sola capitale britannica ha visto sfilare circa 100.000 persone.

Il raduno si è svolto in larghissima parte senza incidenti, con un totale di non più di 10 fermi per possesso di mortaretti o infrazioni minori all'ordine pubblico; ma senza alcun arresto per sospetti d'istigazione all'odio o all'antisemitismo. Un bilancio del quale l'esecutivo chiede ora 'conto' ai responsabili di Scotland Yard, la Metropolitan Police di Londra, il cui comandante, Mark Rowley, è stato convocato oggi dalla ministra dell'Interno, Suella Braverman, super falco della compagine e della destra Tory.

Braverman, come altri ministri, ha fatto riferimento ad alcuni video in cui si vedono drappelli di dimostranti intonare slogan contenenti la parola «jihad» per sollevare perplessità sul fatto che questo comportamento non sia stato sanzionato. E ribadire che, secondo il governo, tale parola non può essere «tollerata» nelle strade del Regno, poiché esprime sentimenti di «incitamento all'odio» o, potenzialmente, di «esaltazione del terrorismo».

Scotland Yard, in un proprio rapporto, ha viceversa sottolineato come in base alla legge attuale britannica gridare «jihad» non rappresenti di per sé una violazione della legge o un'invocazione alla violenza, poiché in arabo - come notano agli esperti di polizia - si tratta di un termine che ha «vari significati».

Nel Regno Unito, a differenza che in Francia, le manifestazioni filo-palestinesi non sono state sottoposte a restrizioni generalizzate dopo i fatti del 7 ottobre. Mentre è rimasta per ora sulla carta l'ipotesi avanzata dalla stessa Braverman di vietare almeno temporaneamente non solo l'uso dei vessilli di Hamas - illegali, trattandosi di un'organizzazione bollata come terroristica nel Paese - ma pure delle bandiere nazionali della Palestina: sventolate in gran numero ai raduni di sabato.

A evocare la parola Jihad durante la mega manifestazione di Londra risultano essere stati in particolare attivisti ultrà della sigla Hizb ut-Tahrir, organizzatisi separatamente ai margini del corteo principale. Un sodalizio d'impronta islamico-radicale la cui messa al bando era stata evocata sia dal premier laburista Tony Blair, dopo gli attentati del 2005, sia da David Cameron, dopo il ritorno dei conservatori al governo nel 2010: salvo essere poi lasciato legale da entrambi su indicazione dei loro ministeri dell'Interno e degli allora vertici di polizia, secondo cui un provvedimento indistinto sarebbe stato controproducente.

11:12
11:12
«Ieri a Rafah entrati 14 camion con aiuti umanitari»

Dietro assenso del governo israeliano, "14 camion" (e non 17 come detto ieri) con aiuti umanitari sono passati la scorsa notte dall'Egitto a Gaza attraverso il valico di Rafah", dopo essere stati ispezionati dalla sicurezza israeliana'. Lo ha riferito il portavoce militare Daniel Hagari.

"Contenevano acqua, cibo e medicinali, ed erano destinati all'Onu" a beneficio dei palestinesi sfollati nel Sud della Striscia. Hagari ha ribadito che Israele verificherà che questi aiuti non giungano poi nelle mani di Hamas.

Ha anche confermato che Israele continua ad opporsi all'ingresso di combustibile a Gaza.

10:43
10:43
«In Israele trovati i corpi di 1000 terroristi Hamas»

«Dall'inizio del conflitto abbiamo recuperato oltre mille cadaveri di terroristi di Hamas in territorio israeliano», nella zona prossima alla striscia di Gaza e lungo la barriera di sicurezza. Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari.

«Le ricerche proseguono ed è possibile che questo non sia il numero definitivo».

«Questo dato - ha aggiunto Hagari - dà la misura dell'asprezza dei combattimenti avvenuti in quella zona, e dell'eroismo e del coraggio dimostrato dai combattenti israeliani, maschi e femmine, nonché dei civili e di altre forze di sicurezza che hanno affrontato assassini barbari e assetati di sangue».

10:08
10:08
Aggiornato il numero degli ostaggi in mano Hamas: sono 222

È salito a 222 il numero degli ostaggi israeliani in mano di Hamas a Gaza. Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari secondo cui «il numero complessivo è aggiornato di volta in vota in base a informazioni di intelligence».

«In particolare - ha aggiunto - c'è voluto tempo perché tra gli ostaggi ci sono non pochi cittadini stranieri e la loro identificazione ha richiesto tempo aggiuntivo».

09:52
09:52
«A Gaza serve carburante per acqua ed elettricità»

«La cosa più importante ora è chiedere la consegna degli aiuti umanitari a Gaza. Il segretario generale dell'Onu ha lanciato un drammatico appello al Cairo e nel primo giorno sono stati fatti entrare 20 camion e ieri circa altri 20. Ma in tempi normali, senza guerra, circa 100 camion entrano quotidianamente a Gaza dunque è chiaro che 20 non sono abbastanza. Ecco perché discuteremo oggi la richiesta delle Nazioni Unite di una pausa umanitaria». Lo ha detto l'alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell arrivando in Lussemburgo.

«È poi cruciale che a Gaza arrivi carburante in modo che si possano far lavorare la centrale elettrica e l'impianto di desalinizzazione, perché senza elettricità ed acqua gli ospitali non potranno lavorare», ha aggiunto.

«La pausa umanitaria chiesta dell'Onu serve anche per portare a casa gli ostaggi. Gli attacchi missilistici di Hamas devono fermarsi e gli ostaggi devono essere liberati, ovviamente, e far ripartire il processo politico di pace, dimenticato da troppo tempo da parte delle grandi potenze».

09:47
09:47
«17 morti in bombardamento campo profughi»

Almeno 17 persone sono rimaste uccise stamane in un bombardamento israeliano nell'affollato rione di Jabalya, a nord di Gaza. Lo riferisce il ministero degli Interni di Gaza, secondo cui si tratta di membri del clan familiare el-Batash, parenti di uno dei leader politici della Jihad islamica. A quanto pare, secondo testimoni sul posto, sotto le macerie ci sono altre vittime.

Fonti locali aggiungono che gli abitanti di Jabalya hanno finora ignorato i ripetuti appelli giunti dalle forze armate di Israele di spostarsi nel sud della Striscia, oltre il Wadi Gaza.

09:47
09:47
«Attenzione ai doppi standard, Mosca osserva»

«Le guerre in Israele e Ucraina hanno diverse radici e conseguenze ma causano egualmente scosse telluriche in tutto il mondo. La Russia si sta certamente avvantaggiando di questa situazione. Le accuse di doppi standard c'erano prima della guerra e ora ritornano: dobbiamo essere molto attenti a mostrare la stessa preoccupazione per ogni civile ucciso. Certo, diamo forte sostegno a Israele perché ha patito uno degli attacchi più forti contro il popolo ebraico, ma dobbiamo anche prendere in considerazione l'uccisione dei palestinesi, anche loro sono vittime di Hamas». Lo ha detto Josep Borrell arrivando in Lussemburgo.

09:18
09:18
«Fra Netanyahu e l'esercito israeliano è crisi»

Una profonda crisi di fiducia si è creata fra il premier Benyamin Netanyahu ed i vertici delle forze armate e questa situazione si riflette negativamente nella conduzione del conflitto con Hamas a Gaza e con gli Hezbollah nel Libano sud. Lo sostiene oggi in prima pagina Yediot Ahronot.

«Israele ha bisogno di una leadership efficiente e concentrata sugli obiettivi da raggiungere'', scrive il giornale, ma questo stato di cose impedisce a suo parere che vengano prese decisioni essenziali. Il giornale sostiene che i rapporti fra Netanyahu e Yoav Gallant sono particolarmente tesi al punto che, durante la visita in Israele di Joe Biden, il premier avrebbe impedito al suo ministro della difesa di illustrare al presidente Usa le proprie analisi.

Netanyahu, aggiunge il giornale, ''nutre risentimento verso i comandanti dell'esercito'' per non aver saputo impedire l'attacco di Hamas del 7 ottobre. ''Egli reagisce con impazienza alle analisi dei generali e non si affretta ad accogliere i loro suggerimenti''.

Questo articolo ha destato immediate reazioni nel mondo politico rafforzando fra quanti da mesi già si opponevano al governo Netanyahu la richiesta che egli si faccia adesso da parte per lasciare spazio a forze nuove.

08:48
08:48
«Nessuna tregua durante i negoziati sugli ostaggi»

Non ci sarà «nessun cessate il fuoco» a Gaza mentre Usa e Qatar lavorano per liberare gli oltre 200 ostaggi detenuti da Hamas nell'enclave assediata: lo ha detto alla Cnn un portavoce dell'esercito israeliano, Jonathan Conricus.

Il funzionario ha affermato che «non erano a conoscenza» delle richieste degli Stati Uniti per un rinvio della prevista operazione di terra di Israele a Gaza, aggiungendo che sia Israele sia gli Stati Uniti vogliono che tutti gli ostaggi vengano rilasciati «il più rapidamente possibile».

«Non si può permettere che gli sforzi umanitari abbiano un impatto sulla missione di smantellare Hamas», ha sottolineato.

08:40
08:40
«Serve conferenza internazionale di pace che porti alla creazione dello Stato palestinese»

«Dobbiamo avere la forza di promuovere una conferenza internazionale di pace che porti alla creazione di uno stato palestinese». Lo ha detto il ministro degli Affari esteri spagnolo, José Manuel Albares, arrivando in Lussemburgo (la Spagna detiene la presidenza di turno dell'Ue).

«L'Ue deve parlare con una sola voce e dobbiamo condannare sia la violenza di Hamas che gli attacchi alla popolazione civile di Gaza», ha aggiunto.

«Questo è il momento di una tregua: che si fermi la violenza e si guardi avanti».

08:39
08:39
«Colpiti 320 obiettivi di Hamas e Jihad a Gaza»

Sono oltre 320 gli obiettivi colpiti dall'esercito israeliano la notte scorsa nella Striscia. Tra questi - ha fatto sapere il portavoce militare - bersagli che costituivano minacce per le forze che "nell'area si stanno preparando per le operazioni di terra, incluse decine di postazioni di mortaio e missili anti tank". Inoltre, tunnel nei quali si nascondevano miliziani e decine di centri operativi sia di Hamas sia della Jihad islamica.

08:10
08:10
«L'uccisione della leader della sinagoga? Non sono emerse prove di antisemitismo»

Il capo della polizia di Detroit James E. White ha dichiarato che non sono emerse prove che suggeriscano che l'omicidio della leader di una sinagoga della città sia stato motivato dall'antisemitismo. La 40enne Samantha Woll era stata trovata due giorni fa in una pozza di sangue fuori dalla sua casa e sul suo cadavere sono state trovate ferite provocate da molteplici coltellate.

Le indagini, alle quale sta collaborando anche l'Fbi, continuano, mentre oggi sono stati celebrati i funerali della donna.

07:50
07:50
Scontri in Cisgiordania: uccisi 2 palestinesi

Due palestinesi sono morti e 4 sono rimasti feriti in violenti scontri con l'esercito israeliano avvenuti nel campo profughi di Jalazoun, a nord di Ramallah in Cisgiordania. Lo ha fatto sapere, citato dalla Wafa, il ministero della Sanità dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) che ha identificato i due morti in Mahmoud Saif Al -Tarish Nakhla e Muhammad Nidal Alyan, uccisi «da proiettili».

06:22
06:22
Il punto alle 6.00

Nella notte, il presidente statunitense Joe Biden e i leader di Francia, Gran Bretagna, Germania e Italia hanno ribadito «il loro sostegno a Israele e al suo diritto di difendersi dal terrorismo», chiedendo – comunque – «il rispetto del diritto internazionale, compresa la protezione dei civili». L'appello è stato pubblicato dalla Casa Bianca in una nota sul colloquio tra il presidente americano e Rishi Sunak, Justin Trudeau, Emmanuel Macron, Olaf Scholz e Giorgia Meloni.

Ieri sera, Biden aveva annunciato di aver trovato un accordo con il premier Benjamin Netanyahu per un «flusso continuo di aiuti a Gaza». Una notizia, spiega la nota diffusa da Washington, accolta con favore da tutti i leader alleati di Israele, che sono tornati a chiedere il rilascio immediato degli ostaggi nelle mani di Hamas.

Intanto, su Telegram, le Forze di Difesa israeliane hanno annunciato di aver colpito alcuni obiettivi di Hezbollah in Libano, tra cui anche una struttura militare e un posto di osservazione. Inoltre un aereo dell'IDF ha colpito una cellula terroristica che operava lungo il confine.

Nelle scorse ore Netanyahu ha tenuto una valutazione della sicurezza al Kirya di Tel Aviv (il quartier generale delle Forze di difesa israeliane, ndr), insieme a membri del gabinetto di guerra e alti funzionari delle istituzioni di sicurezza.