Mondo
La diretta
L'agenzia di difesa civile palestinese ha riferito che nove persone sono state uccise in attacchi con droni israeliani nella città settentrionale di Beit Lahia – L'IDF: «Colpiti terroristi» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
LIVE

22:59
22:59
Netanyahu: «Avanti col rilascio di 11 ostaggi vivi»
L'ufficio del primo ministro israeliano rende noto che dopo «una discussione approfondita sul tema degli ostaggi, alla quale hanno partecipato ministri, il team negoziale e i capi della sicurezza nazionale, Benyamin Netanyahu ha incaricato la squadra di mediatori di prepararsi a proseguire i colloqui in base alla risposta degli intermediari alla proposta di Witkoff per il rilascio immediato di 11 ostaggi vivi e della metà di quelli morti».
22:43
22:43
Manifestazioni in Siria per commemorare la rivolta del 2011
Per la prima volta dalla caduta di Bashar al-Assad, in tutta la Siria si sono tenute manifestazioni per celebrare il 14° anniversario della rivolta del 2011, la cui repressione ha scatenato la guerra civile. Migliaia di siriani si sono radunati in diverse città, tra cui la capitale Damasco, dove è stata schierata una massiccia presenza di polizia in piazza degli Omayyadi, dove durante gli anni di repressione si riunivano solo i sostenitori dell'ex presidente.
«Restiamo in debito con il primo grido di libertà, che è esploso a Daraa, la culla della rivoluzione siriana, e si è diffuso in tutte le città. Resteremo fedeli ai sacrifici fatti dal nostro popolo per più di 14 anni», ha detto il ministro degli Esteri Assad al-Shaibani su X. Le manifestazioni si sono svolte anche a Homs e Hama, nel centro del Paese, secondo le immagini dell'agenzia di stampa ufficiale Sana. «Ho partecipato alla prima manifestazione a Homs», ha detto Tarek Badarkhan. Quel giorno, «abbiamo infranto la barriera della paura e ci siamo trovati di fronte alle forze di sicurezza, a torso nudo, quando ci hanno sparato, e abbiamo chiesto la caduta del regime di Assad». «Oggi, 14 anni dopo, ci troviamo nella stessa piazza e facciamo fatica a credere che siamo qui, che abbiamo vinto e che il tiranno se n'è andato».
Nella capitale, le forze di sicurezza hanno bloccato l'accesso a Piazza degli Omayyadi, dove hanno distribuito fiori ai manifestanti mentre gli altoparlanti diffondevano canti rivoluzionari e islamici. Elicotteri militari volavano sopra la città, lanciando volantini con lo slogan: «Non c'è posto per l'odio tra noi».
22:23
22:23
«Salgono a 10 i morti nell'esplosione a Latakia»
È salito a 10 morti, fra cui tre donne e un bambino, il bilancio dell'esplosione causata da vecchie munizioni che erano stipate all'interno di un edificio a Latakia, nella Siria occidentale. Lo rivela un nuovo rapporto pubblicato dall'agenzia ufficiale Sana.
L'incidente è stato provocato dal tentativo di un residente di smantellare le munizioni belliche abbandonate durante la guerra civile e conservate in un'officina situata in un edificio di quattro piani.
21:51
21:51
Gli Houthi minacciano: «Gli attacchi non rimarranno senza risposta»
Gli attacchi «non rimarranno senza risposta». Lo affermano i ribelli Houthi dello Yemen a seguito dei raid americani contro la capitale Sana'a.
21:07
21:07
Houthi: «Nei raid britannici e statunitensi su Sanaa almeno 9 vittime civili»
Il ministero della Salute yemenita, guidato dagli Houthi, ha reso noto che negli attacchi anglo-americani lanciati sulla capitale Sanaa sono rimasti uccisi almeno nove civili. Lo scrive al Jazeera.
«Nove civili sono stati uccisi e altri nove sono rimasti feriti, la maggior parte dei quali gravemente», ha affermato il ministero della Salute e dell'Ambiente degli Houthi in una dichiarazione alla loro agenzia di stampa Saba.
20:26
20:26
Houthi: «Raid statunitensi e britannici contro un quartiere residenziale a Sanaa»
«Un'aggressione anglo-americana ha colpito un quartiere residenziale nel distretto di Shuub, a nord della capitale dello Yemen, Sanaa». Lo ha riferito la televisione Al-Masirah dei ribelli Houthi, affiliati all'Iran. Al momento non ci sono stati commenti immediati dalle autorità britanniche.
19:53
19:53
Trump ordina vasti raid contro gli Houthi nello Yemen
Donald Trump ha annunciato su Truth di aver ordinato all'esercito degli Stati Uniti «di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen».
Gli Houthi sono accusati di aver «condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi».
Il presidente statunitense ha inoltre avvisato gli Houthi di cessare gli attacchi, altrimenti «l'inferno si abbatterà su di voi come non avete mai visto prima», e l'Iran di «smettere immediatamente» di sostenerli, altrimenti «l'America ti riterrà pienamente responsabile e non saremo gentili al riguardo».
«La risposta di Joe Biden - scrive Trump su Truth - è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi senza freni hanno continuato ad andare avanti. È passato più di un anno da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una dozzina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei americani e preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti».
«L'attacco degli Houthi alle navi americane - mette in guardia - non sarà tollerato. Faremo uso di una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle vie d'acqua più importanti del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali».
«I nostri coraggiosi militari - spiega - stanno in questo momento eseguendo attacchi aerei alle basi dei terroristi, ai loro leader e alle difese missilistiche per proteggere le risorse navali, aeree e di navigazione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente nelle vie d'acqua del mondo».
Quindi i due moniti: «a tutti i terroristi Houthi, il vostro tempo è scaduto e i vostri attacchi devono finire, a partire da oggi. Se non lo farete, l'inferno si abbatterà su di voi come non avete mai visto prima». Infine quello «all'Iran: il sostegno ai terroristi Houthi deve cessare immediatamente! Non minacciate il popolo americano, il loro presidente, che ha ricevuto uno dei mandati più grandi nella storia presidenziale, o le rotte di navigazione mondiali. Se lo fate, prestate attenzione, perché l'America vi riterrà pienamente responsabili e non saremo gentili al riguardo!».
19:52
19:52
Al valico di Rafah è giunto il 41. gruppo di palestinesi feriti
Al valico di Rafah, sul lato egiziano, è arrivato il 41esimo gruppo di palestinesi feriti e malati provenienti da Gaza. Lo ha riferito una fonte ufficiale della Mezzaluna Rossa egiziana nel Nord Sinai, precisando che sono giunti 35 palestinesi feriti o malati, tra cui dei bambini, e 55 accompagnatori.
La fonte ha aggiunto che le ambulanze egiziane sono state schierate di fronte al valico di Rafah per poter accogliere il gruppo. I malati e i feriti sono poi stati ricoverati negli ospedali del Sinai settentrionale e in quelli che si trovano nei governatorati egiziani vicini al Sinai, a seconda della gravità dei casi. Altri sono stati trasferiti al Cairo.
La stessa fonte ha precisato che il numero dei palestinesi feriti e malati provenienti da Gaza che sono riusciti ad arrivare in Egitto per le cure ha raggiunto finora quota 1.655.
19:46
19:46
«I colloqui a Doha per la tregua sono falliti»
Funzionari palestinesi hanno dichiarato a Bbc Arabia che «i colloqui per il cessate il fuoco a Gaza sono falliti» e hanno citato le grandi divergenze tra Israele e Hamas, nonostante gli incontri con mediatori del Qatar e dell'Egitto.
18:11
18:11
Iraq, ucciso il capo dei piani all'estero dell'Isis
Un importante leader del gruppo dello Stato Islamico, responsabile delle «operazioni esterne» e preso di mira dalle sanzioni statunitensi, è stato ucciso dalle forze di sicurezza irachene insieme alla coalizione guidata dagli Stati Uniti che combatte l'Isis. Lo ha annunciato il primo ministro iracheno, Mohamed Shia al-Soudani.
Abdallah Makki Muslih al-Roufayi - noto come Abu Khadija - «era considerato uno dei terroristi più pericolosi in Iraq e nel mondo», ha affermato Soudani su X. Il jihadista, presentato come il 'vice del califfo' dell'Isis, era anche il governatore all'interno dell'organizzazione nelle province siriane e irachene ed era responsabile delle operazioni, della logistica e della pianificazione condotte dall'Isis a livello globale.
Secondo il Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom), al-Roufayi è stato ucciso insieme a un altro membro dell'Isis in un «attacco aereo di precisione nella provincia di al-Anbar», nell'Iraq occidentale. Dopo il raid, le forze irachene e statunitensi hanno trovato i due corpi, che «indossavano giubbotti suicidi inesplosi», e hanno identificato il jihadista attraverso un campione del Dna raccolto in un precedente raid in cui era «sfuggito per un pelo», afferma Centcom. Per il generale Usa, Michael Erik Kurilla, al-Roufayi «era uno dei membri più importanti dell'Isis nell'intera organizzazione globale. »Continueremo a uccidere i terroristi e a smantellare le loro organizzazioni che minacciano la nostra patria e il personale statunitense, alleato e partner nella regione e oltre«, ha detto il generale.
»La sua miserabile vita è stata interrotta, insieme a un altro membro dell'Isis, in coordinamento con il governo iracheno e il governo regionale curdo. PACE ATTRAVERSO LA FORZA!«, ha affermato il presidente Usa, Donald Trump, sulla sua piattaforma Truth, plaudendo l'operazione coordinata delle forze irachene e americane.
Dopo una rapida ascesa al potere nel 2014 in Siria e Iraq, il gruppo jihadista ha visto il suo autoproclamato »califfato« vacillare sotto i colpi delle successive offensive sostenute dalla coalizione. La sconfitta dell'Isis in Iraq è stata dichiarata nel 2017 (e in Siria nel 2019), ma le cellule jihadiste rimangono attive nel Paese e continuano ad attaccare sporadicamente l'esercito e la polizia. Un recente rapporto dell'Onu, pubblicato all'inizio di quest'anno, indica che al-Roufayi rimane a capo degli »uffici« dell'Isis che »coprono« l'Iraq, la Siria, la Turchia e l'intero Levante. In Iraq, secondo lo stesso rapporto, »le operazioni antiterrorismo condotte dal governo hanno causato la morte di quasi la metà dei principali leader dell'Isis nel Paese«. Già lo scorso ottobre, le autorità irachene avevano annunciato l'uccisione di 9 comandanti dell'Isis, tra cui il principale leader jihadista del Paese, »il cosiddetto governatore« dell'autoproclamato Stato islamico in Iraq, identificato come Jassim al-Mazrouei. Oggi Baghdad ritiene che le sue forze di sicurezza siano in grado di affrontare la minaccia jihadista.
17:36
17:36
«Latakia, deflagrazione causata da bombe inesplose»
L'Osservatorio siriano per i diritti umani descrive l'esplosione avvenuta oggi a Latakia come un «incidente» derivato dal tentativo di un residente di smantellare ordigni che erano rimasti inesplosi nell'edificio.
17:35
17:35
Netanyahu terrà consultazioni dopo il rientro dei negoziatori da Doha
Il primo ministro Benyamin Netanyahu terrà consultazioni questa sera dopo il rientro della delegazione israeliana da Doha dove so stavano tenendo colloqui per l'accordo di tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi.
Il team di mediatori è stato richiamato ieri dopo che Hamas ha annunciato che avrebbe liberato l'ostaggio istaelo-american Idan Alexamder e restituito quattro salme di rapiti uccisi in base alla trattativa diretta USA-Hamas.
14:40
14:40
Hamas: «Israele ha violato il cessate il fuoco a Gaza»
Hamas ha accusato Israele di aver commesso una «palese violazione» dell'accordo di cessate il fuoco a Gaza, dopo che l'agenzia di difesa civile palestinese ha riferito che nove persone sono state uccise in attacchi con droni israeliani nella città settentrionale di Beit Lahia.
Il portavoce di Hamas, Hazem Qassem, ha dichiarato che Israele ha preso di mira un gruppo di giornalisti e operatori umanitari, definendolo un «massacro orribile» e una violazione dei termini della tregua.
L'IDF ha invece riferito di aver colpito terroristi che stavano operando con un drone. L'esercito israeliano conferma di aver effettuato attacchi questa mattina a Beit Lahiya, nel nord di Gaza, «dopo aver identificato due terroristi che utilizzavano un drone che rappresentava una minaccia per le truppe dell'IDF nella zona». I due miliziani sono stati presi di mira in un attacco e poco dopo, «altri terroristi hanno raccolto l'equipaggiamento operativo del drone e sono saliti su un veicolo», afferma l'IDF. Il gruppo di miliziani che aveva raccolto l'equipaggiamento è stato preso di mira in un secondo attacco, aggiunge l'esercito.
13:57
13:57
«Nove morti in attacco israeliano nel nord di Gaza»
L'agenzia di stampa palestinese Shehab riferisce che un attacco israeliano con un drone a un veicolo a Beit Lahiya, nel nord di Gaza, ha provocato la morte di nove persone.
Tra le vittime ci sarebbero anche tre giornalisti, secondo il Centro per la protezione dei giornalisti palestinesi. Fonti palestinesi riportano che uno di loro sarebbe Mahmoud Isleem, un fotografo che ha lavorato per l'agenzia turca Anadolu.
08:11
08:11
Trump: «Ucciso il leader dell'Isis in Iraq»
Il presidente statunitense Donald Trump ha annunciato che il leader dell'Isis in Iraq è stato ucciso.
«Oggi (venerdì, ndr) il leader fuggitivo dell'Isis in Iraq è stato ucciso. È stato braccato senza sosta dai nostri intrepidi combattenti. La sua miserabile vita è stata interrotta, insieme a un altro membro dell'Isis, in coordinamento con il governo iracheno e il governo regionale curdo. PACE ATTRAVERSO LA FORZA!», ha scritto Trump sul social Truth.
Il primo ministro iracheno, Mohammed Shia al-Sudani, ha confermato su X che le forze di sicurezza del Paese hanno ucciso un leader dell'Isis responsabile delle operazioni all'estero dell'organizzazione.
Si tratta di Abdallah Makki Muslih al-Rufayi, che «era considerato uno dei terroristi più pericolosi in Iraq e nel mondo», ha scritto il premier.
Nonostante l'Iraq abbia proclamato nel 2017 la sconfitta del gruppo jihadista sul suo territorio, le cellule dell'Isis sono rimaste attive e hanno compiuto attacchi sporadici contro l'esercito e la polizia iracheni.
08:10
08:10
Il punto alle 8
Hamas e Israele hanno fornito risposte alla proposta di mediazione per un accordo di cessate il fuoco, ha riferito Al Jazeera.
Il capo dello Stato Islamico in Iraq e Siria è stato ucciso, hanno annunciato l'Iraq e gli Stati Uniti.
Adam Boehler, che doveva essere l'inviato speciale del presidente statunitense per gli ostaggi, sarà invece un «impiegato speciale del governo», secondo quanto riportato da CBS News, dopo il suo blitz in Israele questa settimana.
Il Ministero della Sanità palestinese in Cisgiordania ha dichiarato venerdì che Abd al-Hakim Ashtaya, 21 anni, è stato ucciso dal fuoco dell'IDF nel villaggio di Kfar Salem, vicino a Nablus, in Cisgiordania.
Fonti mediche palestinesi a Gaza hanno dichiarato che 4 persone sono state uccise venerdì in un attacco aereo israeliano nel quartiere di Zeitoun a Gaza City, situato nel nord della Striscia.
Le truppe israeliane hanno sparato e ucciso venerdì sera un cittadino ugandese e due cittadini etiopi che erano entrati in Israele dalla Giordania. Cinque persone che erano con loro, tra cui tre donne, sono state arrestate e riportate dall'esercito in Giordania come parte delle procedure di rimpatrio.
I funzionari dell'immigrazione degli Stati Uniti hanno arrestato una seconda persona che ha partecipato alle proteste pro-palestinesi alla Columbia University e hanno revocato il visto a un altro studente, hanno annunciato venerdì.