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Hamas: «La tregua con Israele potrebbe iniziare domani alle 10.00»

Lo riportano i media israeliani, ma Haaretz frena: «Hamas non ha ancora ratificato l'accordo, slitta la tregua» – Hebollzah: «Ci uniremo alla cessazione dei combattimenti» – Putin: «La situazione a Gaza è oltre il limite critico» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Hamas: «La tregua con Israele potrebbe iniziare domani alle 10.00»
Red. Online
22.11.2023 06:12
00:02
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«Hamas non ha ratificato l'accordo, slitta la tregua»

Una fonte israeliana ha riferito ad Haaretz che non ci sarà una tregua nella Striscia di Gaza fino a quando non verranno finalizzati i tempi per l'attuazione dell'accordo con Hamas. Il quotidiano israeliano cita inoltre una fonte politica israeliana che spiega che il ritardo nell'attuazione dell'accordo sul cessate il fuoco è dovuto al fatto che Hamas non ha ancora presentato l'elenco dei cittadini israeliani che intende rilasciare, né ha ratificato l'accordo raggiunto con il Qatar, che dovrebbe garantire che tutte le parti rispettino i termini concordati.

21:40
21:40
A Rafah si intensifica flusso aiuti, pronti 200 camion per Gaza

Mentre il terminal di Rafah attende la finalizzazione dell'accordo per lo scambio tra ostaggi di Hamas e prigionieri di Israele, si va intensificando il flusso di aiuti in uscita dal valico.

Duecento camion con aiuti umanitari si stanno preparando ad entrare domani nella Striscia di Gaza - ha affermato Raed Abdel Nasser, segretario generale della Mezzaluna Rossa egiziana nel Nord Sinai - mentre oggi sono riuscite ad entrare in Egitto 448 persone tra stranieri ed egiziani e 18 feriti.

Nella Striscia sono entrate oggi da Rafah 4 autocisterne, che trasportavano in tutto circa 120.000 litri di carburante. Nel vicino porto sono approdate 4 petroliere.

21:20
21:20
Israele ha ricevuto lista dei primi ostaggi da rilasciare

Israele ha ricevuto la lista degli ostaggi che saranno rilasciati nel primo giorno di tregua. Lo ha riportato la tv Canale 12 secondo cui Israele non pubblicherà i nomi prima che siano rilasciati per «evitare fase speranze tra i familiari se l'accordo non dovesse concretizzarsi».

La lista - ha aggiunto la tv - è stata data al capo del Mossad David Barnea che si trova in Qatar.

21:06
21:06
Sotto al-Shifa trovato un centro nevralgico di Hamas

Sotto all'ospedale Shifa, il principale di Gaza, l'esercito israeliano ha trovato «una infrastruttura sotterranea di Hamas che si estendeva anche a strade circostanti e a edifici vicini. Era un importante centro nevralgico di Hamas, con capacità di comando e controllo, uno dei suoi impianti strategici»: lo ha affermato il portavoce militare Daniel Hagari.

Un giornalista della televisione Kan, giunto sul posto con l'esercito, è arrivato in un locale sotterraneo dove fra i numerosi fucili e le bombe a mano c'era anche uno zainetto «del kibbutz Beeri». Ossia l'indicazione che uno degli ostaggi era forse stato in quel posto.

20:20
20:20
«Il bilancio dei morti sale a 14.532»

Sale a 14.532 il bilancio delle vittime a Gaza da quando Israele ha iniziato a colpire la Striscia in risposta agli attacchi del 7 ottobre compiuti dai miliziani di Hamas. Lo riferisce il ministero della Sanità di Hamas citato dal Times of Israel.

Sempre secondo Hamas, 35.000 palestinesi sono stati feriti e 7.000 sono ancora dispersi.

17:53
17:53
Bimba di 3 anni tra i tre ostaggi USA che saranno liberati

Tra i circa 50 ostaggi che saranno rilasciati ci sono 3 americani e tra questi la bimba di 3 anni Avigail Mor Idan, i cui genitori Roee e Smadar sono stati uccisi da Hamas il 7 ottobre scorso. Lo ha fatto sapere un funzionario dell'amministrazione Biden, ripreso dai media israeliani.

Gli altri due sono entrambe donne che hanno doppio passaporto: israeliano e americano.

17:44
17:44
«A Gaza 5.500 donne devono partorire il mese prossimo»

La direttrice del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa), Natalia Kanem, ha espresso preoccupazione per la sorte delle donne incinte a Gaza e per i nascituri.

«Tra i combattimenti e la devastazione, a Gaza ci sono attualmente 5.500 donne incinte che dovrebbero partorire nel prossimo mese. Ogni giorno, circa 180 donne partoriscono in condizioni spaventose, il futuro dei loro neonati è in pericolo ed incerto», ha detto Kanem.

17:44
17:44
L'accordo con Hamas? Grazie a una cellula segreta USA

L'accordo tra Israele e Hamas per la liberazione di ostaggi è frutto di una lunga e paziente pressione dell'amministrazione Biden e del lavoro diplomatico di una «secret cell», una cellula segreta di stretti consiglieri del presidente che hanno lavorato con ostinazione su una rete di negoziati con Qatar, Egitto e Israele.

Uno sforzo ostacolato dalle interruzioni delle comunicazioni a Gaza e da una serie di controversie dell'ultimo minuto che hanno fatto deragliare i colloqui. Lo scrive il New York Times, raccontando i retroscena delle cinque settimane di trattative delicate che hanno portato all'accordo, comprese 13 telefonate del presidente americano al premier israeliano Benjamin Netanyahu.

Decisiva, secondo il quotidiano, la convinzione maturata da Joe Biden che, per superare le resistenze di 'Bibi' a pause di giorni (e non di poche ore), era necessario legare la tregua all'accordo per la liberazione degli ostaggi. Dopo un'altalena di progressi e stop, i negoziati sono ripresi in seguito ad una telefonata di Biden all'emiro del Qatar, principale mediatore dell'intesa. I dirigenti Usa hanno continuato a fare pressione su Israele e, attraverso gli intermediari, su Hamas.

Dopo la chiamata di Biden, i suoi più stretti collaboratori, compreso il capo della Cia, si sono incontrati con l'emiro in Qatar per esaminare l'ultima bozza, un testo di sei pagine con passaggi dettagliati per l'attuazione dell'accordo da entrambe le parti. Un accordo che ora la Casa Bianca spera possa essere esteso, spianando la strada ad un più ampio accordo di pace nella regione.

17:40
17:40
Presi i quartier generali di Hamas a Sheikh Zaid nel nord

Soldati della Brigata Givati hanno catturato i quartier generali della Brigata Nord di Hamas nella Striscia nella zona di Sheikh Zaid, tra Beit Hanun e Jabalya nel nord della Striscia.

Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui «sono numerosi i responsabili di Hamas che vivono in quella zona nella quale ci sono una serie di compound che appartengono alla fazione, inclusa l'unità d'elite Nukheba» che ha preso parte all'attacco omicida del 7 ottobre ai kibbutz israeliani.

L'esercito ha detto che nel complesso sono stati trovati una serie di tunnel compreso uno «strategico» profondo circa 50 metri e largo 7. Nello stesso sito i soldati hanno rinvenuto «un veicolo corazzato da trasporto truppe dell'esercito in miniatura e un modello della barriera israeliana al confine di Gaza».

L'esercito - dopo aver aggiunto che sono stati uccisi numerosi miliziani di Hamas - ha spiegato anche che in una diversa operazione sono state trovate «diverse armi su un camioncino che probabilmente era stato utilizzato da Hamas negli attacchi del 7 ottobre».

17:09
17:09
Da Rafah a Gaza due autocisterne, 4 aerei di aiuti ad Al-Arish

Due autocisterne di carburante sono entrate a Gaza trasportando 60.000 litri di carburante, portando il totale di trasporti del genere a 13 mezzi.

Lo ha detto Khaled Zayed, presidente della Mezzaluna Rossa egiziana, aggiungendo che all'aeroporto internazionale di al-Arish sono arrivati 4 voli di aiuti umanitari, provenienti da Indonesia, Emirati, Arabia Saudita e Kuwait. A bordo degli aerei anche numerosi operatori umanitari.

Una fonte della sicurezza e una fonte della Mezzaluna Rossa al posto di frontiera di Rafah hanno poi riferito che oggi sono entrati in Egitto 300 stranieri e 9 palestinesi feriti sono arrivati al valico di Rafah, accompagnati da 9 loro parenti.

Per oggi erano sono attesi 20 feriti, oltre a 336 stranieri e 112 egiziani di origine palestinese, hanno sottolineato.

17:01
17:01
Capo del Mossad in Qatar per vigilare sull'esecuzione dell'accordo

Il capo del Mossad David Barnea è arrivato in Qatar per incontrare gli alti funzionari del posto per definire tutti gli ultimi dettagli dell'accordo e assicurarsi che sia attuato. Lo ha riferito Ynet secondo cui Barnea è in stretto contatto con il capo della Cia Bill Burns considerato uno dei «personaggi chiave» per la conclusione dell'intesa insieme all'emissario del presidente americano Joe Biden, Brett McGurk.

Barnea è accompagnato anche dal generale Nitzan Alon, responsabile dell'intelligence sui rapiti.

16:58
16:58
L'ONU mobilitata per l'attuazione dell'accordo a Gaza

«Le Nazioni Unite mobiliteranno tutte le loro capacità per sostenere l'attuazione dell'accordo tra Israele e Hamas e massimizzare il suo impatto positivo sulla drammatica situazione umanitaria a Gaza». Lo ha detto il segretario generale dell'ONU Antonio Guterres nel suo messaggio al G20 virtuale.

16:55
16:55
«Gaza è il posto più pericoloso al mondo per un bimbo»

«Più di 5.300 bambini palestinesi sono stati uccisi a Gaza in soli 46 giorni, più di 115 al giorno, e rappresentano il 40% dei morti. E riceviamo segnalazioni secondo cui più di 1.200 minori rimangono sotto le macerie o risultano comunque dispersi».

Lo ha detto la direttrice esecutiva di Unicef, Catherine Russell, alla riunione del Consiglio di Sicurezza Onu sostenendo che «Gaza è il posto più pericoloso al mondo per un bambino».

«Il numero di morti nell'attuale crisi ha superato di gran lunga il numero totale di morti durante le precedenti escalation - ha aggiunto -.Tra il 2005 e il 2022 sono stati uccisi un totale di 1.653 bambini».

Russel ha inoltre dichiarato che «l'Unicef accoglie con favore l'accordo tra Israele e Hamas, ma affinché i bambini sopravvivano, affinché gli operatori umanitari restino e operino efficacemente, le pause umanitarie a Gaza semplicemente non sono sufficienti, serve un cessate il fuoco urgente per porre immediatamente fine a questa carneficina».

«Prevediamo che nei prossimi mesi il deperimento infantile, la forma di malnutrizione più pericolosa per la vita dei bambini, potrebbe aumentare di quasi il 30% a Gaza», ha aggiunto la direttrice esecutiva del Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia

16:15
16:15
«A Gaza almeno 191 persone morte in strutture per rifugiati»

Almeno 191 profughi nelle scuole gestite dall'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi sono stati uccisi negli attacchi a Gaza e 798 sono rimaste ferite, secondo quanto segnala l'ultimo rapporto dell'Unrwa.

«Due scuole, nel nord e nel centro dell'enclave assediata, sono state completamente demolite dalle esplosioni», riferisce il report. L'Unrwa segnala inoltre che almeno in cinque occasioni le strutture dell'agenzia delle Nazioni Unite sono state utilizzate dall'esercito israeliano, «compreso l'ingresso di carri armati nelle strutture, l'uso da parte di cecchini e interrogatori e arresti all'interno delle strutture».

L'Unrwa ha verificato 89 incidenti che hanno avuto un impatto su 69 delle sue installazioni. Almeno in 23 casi con effetti diretti prolungati.

16:01
16:01
Il cugino di un ostaggio riceve sms da Hamas, Carmel è viva

«Ci scusi per il disturbo, come va? Volevamo darle notizie di una sua parente che è nostro ostaggio a Gaza». Questo il sorprendente messaggio ricevuto sul telefonino da Gil Dickmann, la cui cugina è stata rapita dal gruppo terrorista il 7 ottobre.

«Carmel è ancora viva e in buone condizioni», prosegue Hamas nei messaggi che l'uomo ha mostrato alla Cnn. «E' una buona notizia ma posso chiedere come mai ha queste informazioni?», risponde Dickmann che poi prova anche ad avere notizie di altri ostaggi.

Il terrorista risponde di «conoscere la guardia che sta sorvegliando» Carmel e che la donna si trova in una «casa a Gaza». Ora non è chiaro come e perché Hamas si sia messo in contatto con quest'uomo né se altre famiglie di ostaggi abbiano ricevuto lo stesso tipo di comunicazioni.

La chat si conclude con un ultimo messaggio del terrorista che spiega come nonostante le condizioni dell'ostaggio siano buone «ci sono dei pericoli. C'è una carenza di acqua, cibo, medicine e prodotti per le donne. E malattie ed epidemie si stanno diffondendo».

15:54
15:54
Intercettato missile diretto contro la città di Eilat

Un velivolo dell'aviazione israeliana ha intercettato e distrutto un missile lanciato verso la città israeliana di Eilat, dove poco prima erano risuonate le sirene di allarme. Lo ha fatto sapere l'esercito spiegando che il missile non è entrato in territorio israeliano.

Nelle scorse settimane - hanno ricordato i media - sono stati lanciati dal Mar Rosso verso Eilat vari missili da parte degli Huthi yemeniti, alleati dell'Iran.

15:20
15:20
«A fine mese nuovo scambio di prigionieri tra Israele e Hamas»

L'accordo Israele-Hamas concordato ieri per la liberazione di 50 ostaggi tenuti a Gaza in cambio del rilascio di 150 prigionieri palestinesi sarà ripetuto alla fine di questo mese. Lo scrive la Reuters sul proprio sito web, citando un funzionario palestinese.

«Il secondo gruppo seguirà il primo. Ci vorranno quattro o cinque giorni per organizzarlo» e «coinvolgerà 50 israeliani (ostaggi) in cambio di 150 palestinesi (prigionieri)», ha detto il funzionario a condizione di anonimato, sottolineando che tra i prigionieri ci saranno anziani, donne e bambini e che le condizioni saranno le stesse.

Il funzionario palestinese ha indicato che il nuovo scambio rappresenterebbe un rilascio totale di 100 delle circa 240 persone sequestrate da Hamas il 7 ottobre. In cambio, Israele libererebbe un totale di 300 prigionieri palestinesi nei due scambi - un numero corrispondente a un elenco di donne e adolescenti maschi detenuti pubblicato ieri come candidati.

Nell'ambito dell'attuale accordo di scambio, che dovrebbe essere attuato domani, Israele metterà in pausa la sua guerra a Gaza che dura da quasi sette settimane per consentire sia il recupero scaglionato dei 50 ostaggi - tutti donne e bambini - sia l'ingresso di aiuti per i palestinesi.

Funzionari israeliani non hanno confermato immediatamente quanto sostenuto sul possibile secondo scambio a fine mese. Ma Israele ha già offerto, in una dichiarazione del governo, di estendere la pausa di un giorno per ogni 10 ostaggi aggiuntivi consegnati da Hamas.

14:54
14:54
Putin: «È scioccante lo sterminio di civili in Palestina»

Se la guerra in Ucraina è «uno shock», lo è anche «lo sterminio della popolazione civile in Palestina». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin intervenendo in videoconferenza al vertice del G20.

Secondo quanto riferisce l'agenzia Ria Novosti, Putin ha inoltre dichiarato che la guerra in Ucraina è una «tragedia» e occorre pensare a come «mettervi fine».

«Naturalmente - ha detto Putin - dobbiamo pensare a come mettere fine a questa tragedia. Comunque la Russia non ha mai rifiutato negoziati di pace con l'Ucraina. Non è stata la Russia, ma l'Ucraina ad annunciare pubblicamente che si ritirava dal processo negoziale».

A questo proposito il presidente russo ha ricordato che il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato un decreto legge per «proibire tali negoziati con la Russia».

14:53
14:53
Israele rilascia dopo due giorni il poeta palestinese Mosab Toha

Mosab Abu Toha, un saggista e poeta palestinese che scrive tra l'altro per il New Yorker, è stato rilasciato dalle autorità israeliane due giorni dopo esser stato arrestato mentre con la famiglia cercava di raggiungere a piedi il sud di Gaza.

Toha, a cui si deve la creazione della prima biblioteca di libri in inglese nella Striscia, era stato portato in un centro di detenzione nel Negev, ha riferito Diana Butta, una amica di famiglia che ha parlato con lui subito dopo il rilascio.

Butta ha detto che la liberazione è stata il frutto della pressione internazionale tra cui gli appelli del New Yorker e dell'organizzazione per la libertà di espressione Pen America.

Le forze armate israeliane hanno confermato che il poeta era stato fermato per essere interrogato e poi rimesso in libertà.

14:48
14:48
Abbattuto un missile israeliano nei pressi di Damasco

La contraerea siriana ha intercettato due missili israeliani nei pressi di Damasco. Lo riferisce l'agenzia di Stato. «I sionisti hanno attaccato con due missili lanciati dal Golan occupato obiettivi nei pressi della capitale, uno è stato abbattuto», riferisce una fonte governativa. L'altro missile «ha causato limitati danni».

14:29
14:29
Erdogan: «Le azioni di Israele a Gaza sono un crimine contro l'umanità»

«Le azioni israeliane nella striscia di Gaza non possono essere giustificate dal diritto all'autodifesa, ma costituiscono un crimine contro l'umanità». Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan in un intervento in video conferenza durante il Virtual Summit del G20, come riporta la Tass.

«Lanciamo un appello - ha detto Erdogan trasmesso dalla tv di Stato Trt - a tutti i leader qui presenti, dovremmo condannare l'uccisione di tutti questi civili, a prescindere se siano palestinesi o israeliani, ebrei o musulmani».

13:10
13:10
Cohen: «Inizierà domani il processo di rilascio degli ostaggi»

«Secondo il piano concordato il processo del rilascio dei primi ostaggi deve iniziare già domani»: lo ha detto alla radio militare il ministro degli esteri israeliano Eli Cohen. «Noi non precisiamo l'ora specifica».

In riposta ad una domanda, Cohen ha precisato che Israele non si è impegnato ad un «cessate il fuoco», bensì ad «una pausa di 4 giorni». «Il significato del 'cessate il fuoco' è che dopo il fuoco non c'è una sua ripresa. Noi parliamo invece di una pausa, in cui scopo è la liberazione di ostaggi. Sono due concetti del tutto diversi. La differenza è enorme».

Hamas afferma da parte sua che la tregua con Israele entrerà in vigore giovedì alle 10. Lo riportano i media israeliani Haaretz e Ynet.

Il Times of Israel riferisce che il funzionario di Hamas Moussa Abu Marzouk lo ha detto ad Al Jazeera e che, secondo il canale israeliano Channel 12, questi ha affermato che la maggior parte degli ostaggi destinati a essere rilasciati hanno cittadinanza straniera senza specificare se possiedono anche passaporti israeliani.

Questi dettagli non sono stati confermati da Israele.

12:58
12:58
«La situazione a Gaza è oltre il limite critico»

La situazione nella Striscia di Gaza è andata ormai «oltre il limite della criticità». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin. «Dobbiamo aiutare le persone nella Striscia di Gaza che soffrono a causa degli eventi attuali, questo è il nostro sacro dovere», ha aggiunto Putin durante una riunione con membri del governo.

Putin ha aggiunto che oltre 900 persone, di cui 639 cittadini russi e i loro parenti, hanno chiesto assistenza a Mosca per lasciare la Striscia. Di queste, 570 persone sono già state evacuate, ha riferito il ministro per le Emergenze, Alexander Kurenkov, durante l'incontro.

Kurenkov ha anche affermato che la Federazione Russa ha inviato più di 245 tonnellate di aiuti umanitari alla popolazione della Striscia di Gaza e che sono previste ulteriori consegne.

12:57
12:57
«Dall'inizio della guerra distrutti circa 400 imbocchi di tunnel a Gaza»

Dall'inizio delle operazioni di terra a Gaza, l'esercito israeliano ha scoperto e distrutto circa 400 imbocchi di tunnel nella Striscia. Lo ha detto il portavoce militare secondo cui «gli ingressi dei tunnel sono stati trovati nel profondo delle strutture civili, inclusi edifici residenziali, scuole, ospedali e altri luoghi».

12:56
12:56
Hezbollah: «Ci uniremo alla tregua»

Fonti di Hezbollah hanno detto ad Al Jazeera che pur non avendo partecipato ai negoziati per la tregua tra Israele e Hamas si uniranno "alla cessazione dei combattimenti".

12:09
12:09
«Secondo Hamas la tregua inizierà domani alle 10»

Hamas afferma che la tregua con Israele entrerà in vigore giovedì alle 10. Lo riportano i media israeliani Haaretz e Ynet.

Le famiglie degli israeliani tenuti in ostaggio a Gaza vivono oggi una giornata di grande tensione in attesa che Hamas, entro stasera, informi Israele dell'identità di quanti (almeno 10) saranno liberati domani, nel contesto degli accordi relativi al cessate il fuoco. Nell'ambito dell'accordo, come riporta Ynet, Israele ha già indicato ad Hamas una lista dei circa 100 nomi di ostaggi israeliani.

11:13
11:13
Saranno due le fasi di rilascio dei palestinesi

Sono due le fasi - con vari passaggi - che regolano il rilascio dei palestinesi dalle carceri israeliane in cambio della liberazione degli ostaggi a Gaza. Lo prevede - secondo i media - l'accordo varato la notte scorsa dal governo.

Secondo i media, i palestinesi saranno rilasciati a condizione che gli ostaggi «viventi» - cittadini israeliani o residenti in Israele - siano liberati e rientrati in patria.

Le due fasi sono così composte: la prima riguarda la liberazione di 150 detenuti palestinesi e il ritorno di 50 ostaggi israeliani. Questa prima fase si compone di 4 passaggi per ogni giorno di tregua, con almeno 10 ostaggi rilasciati alla volta. «La prima fase durerà - è scritto nell'accordo - 4 giorni con il cessate il fuoco in atto».

Nella seconda fase, Israele potrà rilasciare «fino a» ulteriori 150 palestinesi, per un totale che potrebbe così arrivare a 300, se «fino ad» altri 50 ostaggi rientreranno in Israele. «Per ogni altro rilascio di 10 ostaggi - è scritto nel documento - ci sarà un'ulteriore pausa nei combattimenti di 24 ore».

Alla fine del cessate il fuoco, l'esercito riprenderà i combattimenti. L'accordo stabilisce tuttavia che il premier Netanyahu e il ministro della difesa Gallant possano estendere di alcuni giorni la tregua, se necessario.

Sulla lista dei 300 palestinesi candidabili per la liberazione, ogni cittadino israeliano, entro 24 ore, può fare appello alla Corte Suprema che deve decidere a stretto giro se accogliere o meno il ricorso.

L'accordo prevede inoltre il passaggio di almeno 300 camion di aiuti al giorno diretti a Gaza, compreso il carburante; il divieto per i palestinesi sfollati al sud di tornare al nord della Striscia e lo stop per 6 ore al giorno del sorvolo dei droni dello Stato ebraico.

Ancora non è chiaro quando scatterà il cessate il fuoco con il rilascio degli ostaggi e dei detenuti palestinesi che non dovrebbe avvenire prima di domani.

10:00
10:00
Parla il Papa: «In Palestina e Israele non è guerra, è terrorismo»

Il Papa, alla fine dell'udienza generale, ha riferito di avere incontrato due delegazioni, una israeliana e una palestinese. «Ho sentito come soffrono ambedue». «Le guerre fanno questo ma qui siamo andati oltre le guerre: questa non è guerra, è terrorismo. Per favore andiamo avanti per la pace, pregate per la pace», ha chiesto Papa Francesco.

«Questa mattina ho ricevuto due delegazioni, una di israeliani che hanno parenti come ostaggi in Gaza e un'altra di palestinesi che hanno dei parenti prigionieri in Israele. Loro soffrono tanto, ho sentito come soffrono ambedue». Lo ha detto il Papa al termine dell'udienza generale, sottolineando che «siamo andati oltre le guerre» e che è «terrorismo».

«Pregate tanto per la pace. Che il Signore metta mano lì, che il Signore ci aiuti a risolvere i problemi e a non andare avanti con le passioni che alla fine uccidono tutti».

«Preghiamo per il popolo palestinese, preghiamo per il popolo israeliano, perché venga la pace», ha concluso il Papa.

09:31
09:31
Incontro tra Nasrallah e il leader di Hamas

Il segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha incontrato il vice capo dell'Ufficio politico di Hamas, Khalil al-Hayyah, e il rappresentante di Hamas in Libano, Osama Hamdan. Lo riporta Haaretz.

L'incontro, scrive il quotidiano israeliano, rientra nel coordinamento tra Hezbollah e Hamas sulle conseguenze dell'accordo per la liberazione degli ostaggi. Anche Al-Hayyah è in contatto con l'intelligence egiziana ed è stato coinvolto negli sforzi di mediazione coordinati dal Qatar, scrive Haaretz.

07:38
07:38
Il leader dell'opposizione israeliana approva l'accordo

Yair Lapid, leader dell'opposizione israeliana al governo di Benyamin Netanyahu, ha detto di «appoggiare» l'accordo per la liberazione di una parte degli ostaggi votato la notte scorsa dall'esecutivo.

Sottolineando che circa 200 ostaggi rimarranno nelle mani di Hamas a Gaza, Lapid ha affermato su X che «Israele ha la suprema obbligazione di continuare a lavorare per riportare tutti gli ostaggi, fino all'ultimo, a casa».

07:31
07:31
Blinken: «Bene l'accordo, ma liberare tutti gli ostaggi»

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha dichiarato che «Gli Stati Uniti accolgono con favore l'accordo per il rilascio di 50 ostaggi, compresi cittadini americani, detenuti da Hamas dall'attacco del 7 ottobre contro Israele».

«Non riesco a immaginare la dura prova che ognuno di questi individui ha dovuto sopportare nelle ultime settimane e sono grato che presto si riuniranno ai loro cari», ha detto Blinken in un comunicato diffuso ai media internazionali.

«Anche se questo accordo segna un progresso significativo, non avremo pace finché Hamas continuerà a tenere ostaggi a Gaza. La mia massima priorità - ha concluso Blinken - è la sicurezza e l'incolumità degli americani all'estero e continueremo i nostri sforzi per garantire il rilascio di ogni ostaggio e il loro rapido ricongiungimento con le loro famiglie».

07:28
07:28
Herzog: «Un accordo doloroso e difficile»

Il presidente israeliano Isaac Herzog ha definito «doloroso e difficile» l'accordo sugli ostaggi concluso con Hamas, specificando però di di «sostenere» la decisione del premier Benjamin Netanyahu.

«Le riserve sono comprensibili, dolorose e difficili, ma date le circostanze sostengo la decisione del primo ministro e del governo di portare avanti l'accordo per il rilascio degli ostaggi», ha affermato Herzog su X.

«Si tratta di un dovere morale ed etico che esprime correttamente il valore ebraico e israeliano di garantire la libertà di coloro che sono tenuti prigionieri, con la speranza che sia un primo passo significativo per riportare a casa tutti gli ostaggi - prosegue il presidente -. Lo Stato di Israele, le Idf e tutte le forze di sicurezza continueranno ad agire in ogni modo possibile per raggiungere questo obiettivo, insieme al ripristino della sicurezza assoluta dei cittadini di Israele».

07:26
07:26
Israele ordina l'evacuazione dell'ospedale Indonesiano

Il Ministero della Sanità di Gaza gestito da Hamas ha detto all'emittente Al Jazeera che l'esercito israeliano ha ordinato l'evacuazione dell'ospedale Indonesiano.

L'agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa riferisce che un funzionario del nosocomio ha ricevuto un messaggio con «un avvertimento speciale per evacuare l'Indonesiano».

L'esercito israeliano afferma di avere informazioni sull'attività militare all'interno dell'ospedale e sta chiedendo «la sospensione immediata di tutte le azioni militari» all'interno del nosocomio.

«Se tali attività non si fermeranno entro 4 ore - recita il messaggio -, l'esercito si riserva il diritto di intraprendere attività contro di esse in conformità con le leggi internazionali».

06:35
06:35
Mosca «accoglie con favore» l'accordo tra Israele e Hamas

«Mosca accoglie con favore l'accordo raggiunto tra Israele e Hamas» su una pausa umanitaria di quattro giorni a Gaza, ha detto all'agenzia Tass la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.

«Mosca accoglie con favore l'accordo di cessate il fuoco, qualcosa che la Russia ha chiesto da quando il conflitto si è intensificato», ha detto la Zakharova lodando in particolare gli sforzi del Qatar per mettere in pratica l'appello globale alla de-escalation.

06:12
06:12
Il punto alle 6.00

Nella notte, il gabinetto di guerra di Israele ha approvato l'accordo per il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza, dopo una riunione di quasi sette ore. Lo riportano gli inviati della Cnn. 

Il Qatar ha quindi annunciato formalmente un accordo tra Israele e Hamas che prevede la pausa nei combattimenti e il rilascio di 50 tra donne e bambini tenuti in ostaggio da Hamas. «L'orario di inizio della pausa sarà annunciato entro le prossime 24 ore; durerà quattro giorni e sarà soggetta a proroga», ha affermato Doha in un comunicato citato dai media internazionali. 

Il Qatar aggiunge che il cessate il fuoco «permetterà l'ingresso di un numero maggiore di convogli umanitari e aiuti, compreso il carburante destinato ai bisogni umanitari».

«Lo Stato del Qatar - conclude la nota - afferma il proprio impegno negli sforzi diplomatici in corso per allentare le tensioni, fermare gli spargimenti di sangue e proteggere i civili. A questo proposito, il Qatar apprezza gli sforzi della Repubblica araba d'Egitto e degli Stati Uniti d'America nel raggiungere questo accordo».

«La guerra continuerà»

Tuttavia, l'esercito israeliano «continuerà la sua guerra» contro Hamas dopo la fine della tregua nella Striscia di Gaza, ha assicurato nelle scorse ore  il governo di Israele. «Il governo israeliano, l'esercito israeliano e le forze di sicurezza continueranno la guerra per restituire tutti i rapiti, eliminare Hamas e garantire che non ci siano ulteriori minacce allo Stato di Israele da Gaza», ha affermato l'esecutivo in un comunicato. 

Hamas, dal canto suo, ha accolto con favore l'accordo di «tregua umanitaria» approvato da Israele.

«Le disposizioni di questo accordo sono state formulate in conformità con la visione di resistenza e determinazione che mira a servire il nostro popolo e rafforzare la sua tenacia di fronte all'aggressione», ha affermato il movimento islamista in un comunicato. «Confermiamo che le nostre mani rimarranno sul grilletto e che i nostri battaglioni trionfanti rimarranno all'erta», ha avvertito Hamas.

Biden: «Estremamente soddisfatto»

Il presidente americano Joe Biden ha rilasciato una dichiarazione in cui accoglie favorevolmente l'accordo per la pausa nei combattimenti a Gaza e il rilascio di ostaggi e prigionieri tra Hamas e Israele. Nella nota citata dai media internazionali Biden ringrazia «lo sceicco Tamim bin Hamad al-Thani del Qatar e il presidente Abdel-Fattah al-Sisi dell'Egitto per la loro collaborazione nel raggiungimento di questo accordo» e si dice «straordinariamente gratificato» al pensiero della imminente liberazione degli ostaggi.

«Accolgo con favore l'accordo volto a garantire il rilascio degli ostaggi presi dal gruppo terroristico Hamas durante il suo brutale attacco contro Israele il 7 ottobre - scrive il presidente Usa -. Jill e io abbiamo tenuto vicino al nostro cuore tutte le persone tenute in ostaggio e i loro cari in queste settimane e sono straordinariamente gratificato che alcune di queste anime coraggiose, che hanno sopportato settimane di prigionia e una prova indicibile, si riuniranno ai loro famiglie una volta che questo accordo sarà pienamente attuato».

«Ringrazio lo sceicco Tamim bin Hamad al-Thani del Qatar e il presidente Abdel-Fattah al-Sisi dell'Egitto per la loro collaborazione nel raggiungimento di questo accordo - continua Biden -, e apprezzo l'impegno che il primo ministro Benjamin Netanyahu e il suo governo hanno assunto nel sostenere una pausa prolungata per garantire che questo accordo possa essere pienamente portato a termine e per garantire la fornitura di ulteriore assistenza umanitaria per alleviare la sofferenza delle famiglie palestinesi innocenti a Gaza. Non vedo l'ora di parlare con ciascuno di questi leader e di rimanere in stretto contatto mentre lavoriamo per garantire che questo accordo venga portato a termine nella sua interezza. È importante che tutti gli aspetti di questo accordo siano pienamente attuati».

«Come presidente - aggiunge Biden - non ho priorità più alta che garantire la sicurezza degli americani tenuti in ostaggio in tutto il mondo. Ecco perché fin dai primi istanti del brutale attacco di Hamas io e il mio team di sicurezza nazionale abbiamo lavorato a stretto contatto con i partner regionali per fare tutto il possibile per garantire il rilascio dei nostri concittadini. Abbiamo visto i primi risultati di questo sforzo alla fine di ottobre, quando due americani si sono riuniti ai loro cari. L'accordo di oggi dovrebbe riportare a casa altri ostaggi americani e non mi fermerò finché non saranno tutti rilasciati».