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«Non capiamo perché ci avete abbandonato qui» – Save the Children: «Il blackout delle comunicazioni impedisce di distribuire aiuti a Gaza» – Gli Hezbollah libanesi hanno annunciato di aver preso di mira il sistema della contraerea israeliana, l'Iron Dome – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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22:58
22:58
Scontri sono scoppiati nella città di Ya'bad, a sud-ovest di Jenin
«Il corrispondente di Al Jazeera ha annunciato che scontri sono scoppiati nella città di Ya'bad, a sud-ovest di Jenin» in Cisgiordania, «dopo che le forze di occupazione hanno preso d'assalto la città e fatto irruzione nelle case». Lo riporta la stessa tv satellitare.
22:58
22:58
Hamas minimizza la scoperta di un tunnel a Gaza
Un funzionario di Hamas ha minimizzato la scoperta di uno dei tunnel a Gaza da parte dell'esercito israeliano, affermando che questo passaggio sotterraneo era stato costruito per una «missione» che è stata «portata a termine con successo».
Ieri l'esercito israeliano ha mostrato le immagini di quello che sembrerebbe essere il più grande tunnel di Hamas scoperto finora sotto la Striscia, vicino al valico di Erez tra il territorio palestinese e Israele. L'esercito israeliano ha affermato che il passaggio sotterraneo fa parte di una rete ramificata più ampia che si estende per oltre quattro chilometri. Israele ha inoltre affermato che il tunnel è costato milioni di dollari e ci sono voluti anni per costruirlo, comprendendo binari, elettricità, drenaggio e una rete di comunicazioni.
«La pubblicazione delle immagini del lungo tunnel... 72 giorni dopo l'inizio dell'aggressione (israeliana), è arrivata troppo tardi», ha detto Osama Hamdan, alto funzionario di Hamas, in una conferenza stampa a Beirut. «La missione che volevamo compiere grazie a questo tunnel è stata portata a termine con successo», ha precisato Hamdan senza aggiungere altro.
22:21
22:21
L'IDF attacca una postazione militare dell'esercito siriano
«Il portavoce delle forze di difesa israeliane ha annunciato che i carri armati dell'Idf hanno attaccato una postazione militare dell'esercito siriano, in risposta ai lanci nell'area delle alture di Golan». Lo riporta il sito Ynet, precisando che «le forze dell'Idf hanno anche attaccato con l'artiglieria in territorio siriano».
20:56
20:56
«Hamas si appresta a lanciare attacchi contro Israele anche dal territorio della Siria»
Hamas si appresta a lanciare attacchi contro Israele anche dal territorio della Siria. Lo ha appreso la televisione pubblica israeliana Kan secondo cui questo progetto è stato discusso nei dettagli in un vertice tenuto la settimana scorsa in Turchia fra dirigenti di Hamas fra cui Khaled Meshal e Saleh el-Aruri.
Secondo l'emittente, cellule di Hamas hanno preso posizione nelle zone di Kuneitra e di Daraa (Siria meridionale) da dove si stanno organizzando per lanciare razzi ed altri attacchi verso Israele. Hamas - secondo Kan - ha inoltre deciso di accrescere le attività affidate ai suoi rappresentanti già attivi in Turchia.
20:03
20:03
Hamas pubblica un nuovo video di 3 ostaggi
«Non capiamo perché ci avete abbandonato qui, ci dovete liberare a qualunque costo. Non vogliamo essere vittime dei raid militari di Israele». L'appello accorato arriva da un anziano ostaggio israeliano a Gaza in un video diffuso oggi da Hamas.
«Mi chiamo Aiem Bery, ho 79 anni, del Nair Ouz kibbutz, e mi trovo qui con un gruppo di altri anziani», esordisce. Nelle immagini si vedono tre uomini, vestiti con pantaloni scuri e una maglietta chiara, con lo sguardo stanco e affaticato a testimonianza della lunga prigionia, mentre descrivono le loro drammatiche condizioni fisiche.
«Tutti abbiamo delle patologie croniche e stiamo vivendo in condizioni terribili», racconta Bery, seduto al centro, tra gli altri due ostaggi. Dietro di loro nessuno sfondo che possa rivelare dove si trovino al momento, ma soltanto una parete bianca.
«Noi siamo la generazione che ha edificato le fondamenta per la creazione di Israele», aggiunge l'ostaggio quasi ottantenne, spiegando di fare parte di «quelli che gettarono le fondamenta delle forze militari di difesa israeliane Idf».
Il video di poco più di un minuto si conclude con una citazione biblica: «Non abbandonarmi nella vecchiaia».
19:10
19:10
Catturati «terroristi della Nukhba, forza di élite di Hamas, ed altri che hanno preso parte all'assalto del 7 ottobre»
L'esercito ha catturato in una scuola di Rimal, sobborgo di Gaza City, «terroristi della Nukhba, forza di élite di Hamas, ed altri che hanno preso parte all'assalto del 7 ottobre». Lo ha fatto sapere il portavoce militare spiegando che la scuola si chiama 'Alma'atsam in Allah' e che «i terroristi al momento sono interrogati dall'esercito».
19:07
19:07
Altri due soldati morti, il bilancio sale a 129
L'esercito israeliano ha annunciato che altri due soldati sono morti in combattimento nel sud e nel nord di Gaza. Si tratta di Yarin Gahali (22 anni) e del riservista Netanel Silberg (33 anni). Il bilancio dei soldati morti in battaglia a Gaza, dall'inizio dell'operazione di terra, sale così a 129.
18:58
18:58
Hezbollah: «Abbiamo colpito l'Iron Dome»
Gli Hezbollah libanesi hanno annunciato oggi di aver preso di mira, per la prima volta dallo scoppio del conflitto con Israele lo scorso 8 ottobre, il sistema della contraerea israeliana, l'Iron Dome.
In un comunicato diffuso dalla tv al Manar degli Hezbollah si afferma: «Dopo che il nemico ha continuato a sferrare attacchi al di fuori della zona di confine, la Resistenza Islamica (Hezbollah) ha inviato un messaggio di fuoco, sparando contro una piattaforma dell'Iron Dome nella caserma di Kabri, vicino all'insediamento di Naharia».
«La resistenza - si legge - non tollererà nessun altro tentativo del nemico di continuare la sua aggressione contro il territorio libanese al di fuori dell'area delle operazioni militari al confine».
16:21
16:21
Il numero di morti a Gaza sale a 19.453
Il ministero della Sanità di Hamas ha annunciato che le operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza hanno causato 19.453 vittime dall'inizio della guerra, il 7 ottobre. Il governo di Hamas, che controlla il territorio palestinese dal 2007, ha contato anche 52.286 feriti, secondo una dichiarazione del ministero. L'ultimo bilancio delle vittime, reso noto venerdì, era di 18.800 morti.
15:56
15:56
L'esercito ha completato le sue operazioni contro Hamas nell'area di Beit Hanoun nel nord della Striscia
L'esercito ha completato le sue operazioni contro Hamas nell'area di Beit Hanoun nel nord della Striscia. Secondo i media, con il passaggio alla Divisione di Gaza, l'annuncio indica che l'Idf ha ora il controllo dell'area.
Secondo lo stesso esercito, truppe della 252/a Divisione - fanteria, tank e artiglieria - hanno «sconfitto il Battaglione di Beit Hanoun di Hamas catturando tutti i suoi maggiori compound e roccaforti».
L'esercito - secondo le stesse fonti - ha denunciato l'uso da parte di Hamas «di scuole e pubblici edifici come basi all'interno delle quali sono stati scoperti tunnel e armi» con «l'uccisione di molti terroristi».
15:36
15:36
Razzi da Libano e raid oltreconfine
Sempre più tesa la situazione al nord di Israele al confine col Libano dove sono più volte risuonate le sirene di allarme. Nelle ultime ore si sono susseguiti gli attacchi da oltre confine e quelli dell'esercito contro obiettivi Hezbollah.
Il portavoce militare ha denunciato «una serie di lanci dal Libano verso diverse località lungo il confine». «L'artiglieria ha colpito la fonte dei lanci», ha spiegato aggiungendo che aerei israeliani «hanno centrato una serie di obiettivi terroristici di Hezbollah, inclusi una infrastruttura, una postazione di lancio e siti militari».
14:58
14:58
«Il blackout delle comunicazioni impedisce di distribuire aiuti a Gaza»
«Il blackout totale delle comunicazioni per quattro giorni ha reso quasi impossibile la distribuzione degli aiuti nella Striscia di Gaza», secondo quanto denuncia in un comunicato l'organizzazione umanitaria Save the Children, che chiede alla comunità internazionale di «garantire un cessate il fuoco immediato e definitivo e al governo di Israele di rimuovere gli ostacoli che hanno reso quasi impossibile una risposta umanitaria adeguata».
«Il quinto e più lungo blackout delle comunicazioni nella Striscia di Gaza dagli attacchi del 7 ottobre, si traduce nell'impossibilità di distribuire gli aiuti a più di un milione di persone oltre la zona di Rafah al confine tra Gaza e l'Egitto», scrive Save the Children.
Il blackout è dovuto a «danni importanti alle infrastrutture» e dopo le riparazioni «le comunicazioni stanno lentamente riprendendo», scrive l'ong. «Tuttavia, quattro giorni senza reti telefoniche funzionanti e la rete internet hanno lasciato le organizzazioni umanitarie come Save the Children incapaci di coordinare la consegna degli aiuti oltre il valico di Rafah verso Gaza o di garantire, da parte delle forze israeliane, la sicurezza necessarie per far arrivare gli aiuti e far spostare lo staff lungo la Striscia. Anche l'Onu - prosegue la nota - ha riferito di una ridotta capacità di far fronte alla situazione umanitaria a causa del blackout.
Rafah attualmente ospita fino a 600'000 persone sfollate a causa degli attacchi aerei, delle operazioni di terra e delle direttive militari israeliane diramate dal 5 dicembre».
14:19
14:19
Attacchi nel Mar Rosso: Evergreen sospende il trasporto merci
La compagnia di navigazione Evergreen, una delle compagnie di navigazione più grandi del mondo con sede a Taiwan, ha interrotto temporaneamente il trasporto di merci israeliane in seguito a una serie di attacchi contro grandi navi commerciali e petroliere nel Mar Rosso. Lo riporta il sito dell'Aftenposten.
13:43
13:43
«A Gaza palestinesi sepolti vivi: sia aperta un'inchiesta»
L'Iran ha chiesto alla comunità internazionale di condurre un'inchiesta a partire da rapporti secondo cui l'azione dei bulldozer dell'Esercito israeliano avrebbe sepolto palestinesi feriti, ancora vivi, nei pressi dell'ospedale Kamal Adwan nella zona settentrionale della Striscia di Gaza.
«Le immagini pubblicate dopo la ritirata dell'esercito del regime sionista israeliano dall'ospedale Kamal Adwan mostrano che alcuni pazienti e feriti sono stati sepolti vivi dai bulldozer nell'area dell'ospedale», ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Nasser Kanani, come riporta Mehr.
«Dopo l'uccisione di centinaia di palestinesi, i sionisti hanno agito per impedire che i cadaveri venissero estratti e la zona dell'ospedale di Shifa a Gaza è stata trasformata in una fossa comune», ha aggiunto Kanani in un messaggio sul suoi account X (ex Twitter).
13:03
13:03
Rilascio ostaggi: incontro tra Mossad, CIA e il primo ministro del Qatar
Il capo del Mossad David Barnea ha incontrato a Varsavia il direttore della Cia William J. Burns e il primo ministro del Qatar Sheikh Mohammed Al Thani.
I tre hanno discusso della possibilità di rinnovare i negoziati con Hamas per il rilascio degli ostaggi israeliani a Gaza. Lo riporta Haaretz citando l'agenzia Reuters.
Il sito di notizie israeliano Ynet citando una fonte coinvolta nel dossier che riguarda gli incontri a Varsavia tra i direttori del Mossad, della Cia e il premier del Qatar, afferma che i colloqui saranno «lunghi, complicati e più difficili di prima».
Al momento le autorità israeliane ritengono che 129 ostaggi siano ancora a Gaza, ma non tutti vivi, scrive il Jerusalem Post. Quattro ostaggi sono stati rilasciati precedentemente alla prima tregua e uno è stato salvato dalle truppe israeliane. I corpi di otto ostaggi sono stati recuperati e tre ostaggi sono stati uccisi per errore dai militari delle Forze di difesa israeliane (Idf). Queste ultime hanno confermato la morte di 20 ostaggi ancora detenuti da Hamas, citando nuove informazioni e risultati ottenuti dalle truppe che operano a Gaza.
Il Qatar è stato un mediatore chiave nel primo accordo sugli ostaggi che ha visto la liberazione di 105 civili dalla prigionia a Gaza: 81 israeliani, 23 cittadini thailandesi e un filippino. Israele ha rilasciato 240 detenuti palestinesi, tutti donne e minori.
12:19
12:19
«Colpiti oltre 150 obiettivi terroristici a Gaza»
L'esercito israeliano prosegue nei suoi combattimenti all'interno di Gaza. Secondo il portavoce militare sono stati oltre 150 «gli obiettivi terroristici attaccati» nelle ultime 24 ore. Soldati israeliani hanno trovato - ha continuato - «valigie con circa 5 milioni di shekel (oltre 1.4 milioni di franchi, ndr) a casa di un esponente di Hamas a Jabalya, insieme ad armi».
A Khan Yunis, nel sud di Gaza, «una squadra di terroristi è stata colpita dall'aria così come un cecchino che minacciava le truppe».
11:43
11:43
«Altro soldato morto a Gaza»
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato la morte di un altro soldato, ucciso in combattimento nel nord di Gaza. Si tratta di Lidor Yosef Karavani (23 anni). Il bilancio dei soldati uccisi in battaglia - dall'inizio dell'operazione di terra - è ora salito a 127.
11:40
11:40
Lloyd Austin è arrivato in Israele
Il segretario alla difesa Usa Lloyd Austin è arrivato in Israele. Austin vedrà il premier Benjamin Netanyahu e il suo omologo israeliano Yoav Gallant. Su X (ex Twitter) Austin ha scritto che negli incontri con la leadership israeliana confermerà «l'impegno Usa verso Israele, le operazioni dell'esercito per smantellare Hamas» e metterà in evidenza «la necessità di proteggere i civili e di rendere possibile l'arrivo degli aiuti umanitari a Gaza».
11:36
11:36
«Lo stop alla benzina? Un sabotaggio»
Secondo i media statali iraniani, l'interruzione della distribuzione di carburante nel 60% delle stazioni di servizio del Paese è dovuta a un «possibile sabotaggio».
Il viceministro del Petrolio Jalil Salari ha dichiarato che le autorità stanno lavorando per risolvere rapidamente il problema.
L'Iran, uno dei principali produttori di petrolio, gode di prezzi della benzina tra i più bassi al mondo, ma gli automobilisti devono utilizzare carte speciali per acquistare a tariffa agevolata e hanno un limite mensile prima di dover pagare i prezzi di mercato più alti.
I dipendenti delle stazioni di servizio hanno «disconnesso il sistema online» e il carburante è stato rifornito offline, ha dichiarato Salari.
11:26
11:26
«Israele usa la fame come strumento di guerra»
Il governo israeliano «sta usando la fame dei civili come metodo di guerra nella Striscia di Gaza occupata, il che è un crimine di guerra». Lo ha denunciato l'ong 'Human Rights Watch' - di base negli Usa - in un rapporto diffuso a Gerusalemme.
«Le forze israeliane - ha aggiunto il rapporto - stanno deliberatamente bloccando la fornitura di acqua, cibo e carburante, impedendo volontariamente l'assistenza umanitaria, radendo al suolo aree agricole e privando la popolazione civile di beni indispensabili alla sua sopravvivenza».
11:26
11:26
«Due persone uccise in un raid israeliano vicino a Damasco»
Due persone sono state uccise nelle ultime ore in Siria in raid aerei attribuiti a Israele. Lo riferiscono media locali siriani, secondo cui Israele ha compiuto attacchi contro tre diverse località dove sono dispiegati gli Hezbollah libanesi sostenuti dall'Iran.
I raid hanno preso di mira l'area di Damasco, in particolare la sua periferia sud-orientale nel quartiere di Sayyida Zeinab e nelle località di Dimas e Qudsaya, sulla strada che porta al confine col Libano.
Dallo scoppio della guerra il 7 ottobre scorso, Israele ha intensificato i suoi attacchi contro obiettivi di Hezbollah e dell'Iran in Siria.
11:25
11:25
In Cisgiordania sale a 4 il numero dei palestinesi uccisi
È salito a quattro il bilancio dei palestinesi rimasti uccisi oggi a Tubas (Cisgiordania) in scontri con l'esercito. Lo riferisce la agenzia di stampa palestinese Maan.
Fonti mediche hanno precisato che due di loro avevano 17 anni. L'esercito israeliano non ha ancora fornito una propria versione degli incidenti.
11:15
11:15
Circa il 60% dei distributori di benzina in Iran è fuori uso
Circa il 60% dei distributori di benzina in Iran non funzionano da questa mattina. Lo ha reso noto il ministero del Petrolio iraniano, come riporta Mehr, dopo che un gruppo di hacker, già individuato come legato a Israele, ha rivendicato un attacco informatico, sostenendo di avere paralizzato le stazioni di servizio in tutto l'Iran.
I funzionari del ministero di Teheran non hanno chiarito i motivi del blocco della distribuzione di carburante e hanno fatto sapere che il servizio tornerà in funzione nelle prossime ore o entro la giornata di oggi.
Il ministero del Petrolio ha escluso che ci saranno rincari sulla benzina a causa del problema e ha invitato la popolazione a non recarsi alle stazioni di servizio fino a che la situazione non tornerà alla normalità.
«C'è un problema tecnico che ha creato un malfunzionamento alle stazioni di distribuzione di carburante del Paese a causa della cospirazione dei nemici per mettere in ombra il benessere del popolo», ha dichiarato l'azienda di distribuzione del petrolio nazionale dell'Iran in un comunicato.
10:16
10:16
Esplosione al largo dello Yemen
La United Kingdom maritime trade operations (Ukmto) ha segnalato un'esplosione in prossimità di una nave che sta attraversando lo stretto di Bab El Mandeb al largo delle coste dello Yemen.
L'esplosione nei pressi di un'imbarcazione, resa nota questa mattina dall'United Kingdom maritime trade operations dell'esercito britannico, ha colpito una rotta di navigazione chiave al largo dello Yemen, ed è l'ultimo incidente in ordine di tempo nello stretto di Bab al-Mandeb, che separa la penisola araba dal Corno d'Africa, vitale per la navigazione commerciale.
«Il capitano ha riferito che l'esplosione si è verificata a due miglia nautiche da uno degli alloggi della nave mentre era in transito», ha dichiarato la società di sicurezza marittima Ambrey.
L'incidente è avvenuto mentre il capo del Pentagono Lloyd Austin è arrivato in Bahrein, base della Quinta Flotta della Marina statunitense, nell'ambito di un tour in Medio Oriente che lo porterà anche in Qatar.
I ribelli huthi dello Yemen, sostenuti dall'Iran, hanno lanciato una raffica di attacchi con droni e missili contro le navi che entrano nel Mar Rosso attraverso lo stretto, affermando di voler fare pressione su Israele affinché ponga fine alla guerra contro i militanti di Hamas nella Striscia di Gaza.
In risposta agli attacchi, quattro grandi compagnie di navigazione, tra cui due delle più grandi al mondo, hanno dichiarato che stanno dirottando le loro navi lontano dal Mar Rosso.
Sabato, un cacciatorpediniere statunitense ha abbattuto 14 droni nel Mar Rosso lanciati da aree dello Yemen controllate dai ribelli, ha dichiarato l'esercito americano. Il portavoce dei ribelli Mohammed Abdul Salam ha dichiarato che l'Oman (neutrale) ha avviato un'opera di mediazione per salvaguardare la navigazione lungo la via d'acqua.
10:15
10:15
Hacker israeliani rivendicano: «Bloccate le pompe di benzina iraniane»
Un gruppo di hacker, già individuato come legato a Israele, sostiene di aver paralizzato le stazioni di servizio in tutto l'Iran con un attacco informatico. Lo riferisce il Times of Israel. Il gruppo noto come «Gonjeshke Darande», o «passero predatore», afferma di aver disabilitato «la maggior parte delle pompe di benzina in tutto l'Iran».
«Questo attacco informatico è la risposta all'aggressione della Repubblica islamica e dei suoi alleati nella regione», si legge nelle dichiarazioni in farsi e in inglese. «Khamenei, giocare con il fuoco ha un prezzo».
«Gonjeshke Darande» precedentemente aveva rivendicato un attacco informatico alle principali aziende siderurgiche iraniane. All'epoca i corrispondenti militari israeliani avevano lasciato intendere che dietro l'attacco informatico ci fosse Israele.
La Tv di Stato iraniana ha riferito che questa mattina è stata interrotta la vendita di benzina in diverse stazioni di servizio nella capitale Teheran, la causa dell'interruzione non è stata chiarita
09:43
09:43
«110 morti nelle ultime 24 ore a Jabalia»
Il ministero della Sanità di Hamas nella Striscia di Gaza ha annunciato che nelle ultime ventiquattro ore 110 palestinesi sono stati uccisi in attacchi israeliani a Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza. In una breve dichiarazione, il Ministero della Sanità ha riferito che gli attacchi hanno ucciso «50 martiri nelle case di Jabalia», portando a 110 il numero di morti nella città da domenica.
L'ultimo bilancio delle vittime del ministero, pubblicato venerdì, era di 18'800 morti dall'inizio della guerra con Israele, il 7 ottobre.
09:20
09:20
«Hamas è finanziariamente solido, i donatori non diminuiscono»
«Hamas è finanziariamente solido», ha dichiarato all'agenzia Afp Jessica Davis, presidente del gruppo canadese Insight Threat Intelligence. «Per dieci anni o più, hanno costruito una rete di finanziamento resistente» con investimenti e fonti di reddito in molti Paesi.
Comprese imprese e proprietà in Paesi come Turchia, Sudan e Algeria, aggiunge. Hamas si basa anche su una rete informale di donazioni: «Ha sviluppato un complesso sistema di uffici di scambio attraverso la Turchia, gli Emirati Arabi Uniti e Dubai, nonché l'Europa e gli Stati Uniti», spiega Yitzhak Gal, specialista dell'economia palestinese presso l'Istituto per gli studi internazionali (Iis).
Il numero di finanziatori non è diminuito dal 7 ottobre: «Nonostante le sue atrocità, Hamas sembra aver guadagnato sostegno a livello internazionale», sottolinea Lucas Webber, cofondatore del sito web specializzato Militant Wire. Per anni, il principale finanziatore del gruppo è stato Teheran. Secondo le stime, il contributo annuale dell'Iran si aggira tra i 70 e i 100 milioni di dollari, attraverso un mosaico che combina criptovalute e valigie di contanti, tramite alcune banche straniere e il sistema informale di trasferimenti di denaro «hawala».
«Tutto ciò che arriva va ad Hamas e loro decidono chi vive e chi muore», dice Yitzhak Gal. Dei 2,5 miliardi di dollari del bilancio della Striscia di Gaza, 1,1 miliardi provengono dall'Autorità Palestinese - con il consenso di Israele, aggiunge. La stessa comunità internazionale finanzia l'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi.
Il Qatar paga gli stipendi dei dipendenti pubblici, come medici e insegnanti, e dà 100 dollari al mese alle 100'000 famiglie più povere di Gaza, per un totale di 1,49 miliardi tra il 2012 e il 2021, secondo Doha. Prosciugare Hamas sarà probabilmente impossibile. «La prospettiva di una completa distruzione a lungo termine delle sue finanze non è realistica», afferma Jessica Davis.
08:53
08:53
«Riunione segreta in Turchia di alti dirigenti di Hamas»
Alti funzionari di Hamas hanno tenuto una riunione segreta la scorsa settimana in Turchia, ha rivelato l'emittente nazionale israeliana Kan, citata dal Jerusalem Post.
All'incontro hanno preso parte il vicepresidente dell'Ufficio politico di Hamas Saleh al-Arouri, che ha partecipato da Beirut, e l'ex capo di Hamas Khaled Mashal, che vive nella capitale del Qatar, Doha.
Secondo Kan, hanno partecipato anche altri alti funzionari di Hamas. La Turchia è stata scelta come sede dell'incontro, in quanto ritenuta abbastanza sicura per i leader.
L'incontro avrebbe avuto lo scopo di coordinare le prossime mosse di Hamas nel conflitto con Israele, iniziato dopo il massacro del 7 ottobre.
08:53
08:53
«Altri 4 soldati uccisi a Gaza, il totale ora a 126»
L'esercito israeliano ha annunciato la morte di altri 4 soldati uccisi in combattimento nel sud della Striscia. Si tratta di Urija Bayer (20 anni) - che era stato ferito lo scorso 14 dicembre -, di Liav Aloush (21 anni), di Etan Naeh (26 anni) e di Tal Filiba (23 anni).
Questi ultimi 3 erano commando dell'unità Duvdevan. Il totale dei soldati israeliani uccisi in battaglia - dall'avvio dell'operazione di terra nella Striscia - è ora di 126.
08:52
08:52
«Colpito a Khan Yunis il reparto maternità dell'ospedale Nasser»
Secondo fonti palestinesi citate da Haaretz, un attacco israeliano con artiglieria avrebbe colpito il reparto maternità e pediatria dell'ospedale Nasser di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Secondo una testimonianza, una bambina è rimasta uccisa nell'attacco.
06:34
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Il punto alle 6.00
Almeno 25 persone sono morte in un bombardamento notturno dell'esercito israeliano nei pressi del campo profughi di Nuseirat, nella Striscia di Gaza. Lo riferisce Al Jazeera, citando giornalisti che operano nella zona. Il campo si trova nella parte centrale della Striscia di Gaza, a nord-est della città di Deir al Balah. Una casa è stata distrutta nell'attacco. Tra le vittime, secondo quanto riporta l'agenzia Wafa, c'è anche una giornalista: si tratta di Haneen Ali al-Qutshan, che lavorava per una radio a Gaza.
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite potrebbe votare già oggi una proposta per chiedere a Israele e Hamas di consentire l'accesso degli aiuti a Gaza - via terra, mare e rotte aeree - e di istituire un monitoraggio da parte delle Nazioni Unite dell'assistenza umanitaria fornita. Lo riporta la Reuters citando fonti diplomatiche secondo le quali la risoluzione dipende dai negoziati tra gli Stati Uniti e gli Emirati Arabi Uniti, che hanno redatto il testo. La bozza del testo «chiede una cessazione urgente e sostenibile delle ostilità per consentire un accesso umanitario sicuro e senza ostacoli». Secondo le fonti, gli Stati Uniti vogliono attenuare i toni sullo stop ai combattimenti. L'amministrazione Biden continua, infatti, a sostenere che un cessate il fuoco in questo momento favorirebbe Hamas.