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La Commissione d'inchiesta civile indipendente ha pubblicato un severo rapporto che accusa la leadership di Tel Aviv di aver ignorato gli avvertimenti riguardo un imminente attacco di Hamas – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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14:48
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«Dieci raid israeliani simultanei su Beirut»
Dieci attacchi israeliani in simultanea hanno colpito Beirut, dopo l'ordine di evacuazione dell'Idf, le forze armate israeliane, ai civili in una ventina di zone della periferia sud della capitale. Lo riportano i media internazionali.
L'agenzia di stampa nazionale libanese ha riferito che un precedente attacco israeliano a Beirut «ha distrutto un edificio di quattro piani che ospitava sfollati».
13:21
13:21
Gaza, «Diecimila tende spazzate via dal vento e dalla pioggia»
Il direttore dei programmi sanitari e direttore dell'ospedale Al-Quds della Mezzaluna Rossa nella Striscia di Gaza, Bashar MuraD, ha affermato che più di 10.000 tende a Mawasi Khan Yunis sono state spazzate via da forti venti e dalla pioggia, costringendo i civili sfollati a spostarle in aree lontane dalla spiaggia in condizioni molto difficili e dure. Lo riporta Wafa.
Murad ha aggiunto alla radio Voice of Palestine che la popolazione soffre di varie patologie toraciche, in particolare anziani e bambini, a causa del notevole calo delle temperature e della mancanza di vestiti invernali, dispositivi di riscaldamento e coperte.
13:09
13:09
«In Libano l'esercito israeliano ha raggiunto il fiume Litani»: la prima volta dal 2000
La 91. divisione delle Forze di difesa israeliane (IDF) ha raggiunto il fiume Litani, nel settore orientale del Libano meridionale e anche l'area di Wadi Saluki: è la prima volta dal 2000, anno in cui Israele si ritirò dalla zona meridionale del Paese, che le truppe raggiungono il fiume Litani. Lo riferisce l'IDF.
12:10
12:10
L'indagine israeliana: «Netanyahu responsabile del fallimento del 7 ottobre»
La Commissione d'inchiesta civile indipendente sulle responsabilità per il 7 ottobre ha pubblicato le sue conclusioni in un severo rapporto in cui ritiene che il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu sia «responsabile di aver indebolito tutti i centri decisionali, tra cui il governo e il Consiglio di sicurezza nazionale, in un modo che ha impedito qualsiasi discussione seria che includesse una pluralità di opinioni su importanti questioni di sicurezza».
Il rapporto incolpa il premier, gli ex ministri della Difesa e i capi dei servizi di sicurezza israeliani per il fallimento durante l'attacco di Hamas. La commissione afferma che Netanyahu è stato responsabile di aver messo a tacere i critici del suo approccio «soldi in cambio di silenzio» nella gestione di Hamas e che il primo ministro «è responsabile di aver ignorato gli avvertimenti» prima del 7 ottobre.
Dopo decine di udienze e la testimonianza di circa 120 testimoni negli ultimi quattro mesi, la commissione ha determinato che Netanyahu è stato anche responsabile «del fatto che non è stato possibile fornire una risposta alle varie esigenze sul fronte interno a causa del caos tra i ministeri».
Mentre Netanyahu è stato responsabile della decisione di non colpire preventivamente Hamas, anche gli ex primi ministri Naftali Bennett e Yair Lapid sono responsabili di aver «mantenuto il concetto di denaro in cambio di silenzio, anche se in modi diversi», afferma la commissione. I ministri del governo, «nella maggior parte dei vari ministeri», sono responsabili dell'«incapacità del governo di fornire una risposta alle famiglie delle persone scomparse e prigioniere; della mancanza di risposta alle esigenze dei soldati combattenti di raggiungere i fronti meridionale e settentrionale; della mancanza di risposta e assistenza per le famiglie degli sfollati e dei loro figli, sia nel nord che nel sud».
Allo stesso modo, l'esercito e la polizia israeliana «sono le uniche responsabili della mancanza di coordinamento tra loro e dei numerosi fallimenti che hanno impedito il salvataggio di molti partecipanti al festival Nova a Reim», afferma il rapporto.
09:48
09:48
«Netanyahu deve approvare l'accordo oggi, non ci sono più scuse»
«Dobbiamo raggiungere l'accordo per il cessate il fuoco oggi: non ci sono più scuse per rinviare. Altrimenti il Libano crollerà. Spero che oggi il governo Netanyahu approverà l'accordo di Stati Uniti e Francia. Basta con ulteriori richieste».
Lo ha detto l'Alto rappresentante UE, Josep Borrell parlando con i media a margine del G7 Esteri di Fiuggi (Lazio).
Sul Libano «c'è una proposta sul tavolo mediata da Usa e Francia che fornisce a Israele tutti gli impegni di sicurezza che ha chiesto, non ci sono scuse per rifiutare questa proposta. L'accordo prevede la partecipazione della Francia nel comitato di implementazione» del cessate il fuoco «che sarà presieduto dagli Stati Uniti», ha detto ancora Borrell.
«I libanesi hanno accettato, hanno chiesto alla Francia di farne parte e la Francia vuole aiutare, ma questo è uno dei punti ancora mancanti» nell'accordo, «perché Israele non vuole che i francesi ne facciano parte, c'è un veto», ha sottolineato.
08:30
08:30
Iran all'ONU: «Misure punitive immediate contro Israele»
Il viceministro degli Esteri iraniano, Kazem Gharibabadi, ha invitato il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a prendere provvedimenti immediati e ad adottare misure punitive contro Israele. Lo riporta l'Irna.
«Chiediamo l'imposizione di sanzioni efficaci e complete contro Israele, come mezzo per fermare le atrocità mortali del regime in tutta la regione dell'Asia occidentale», ha affermato Gharibabadi intervenendo alla riunione della Conferenza degli Stati Parte della Convenzione sulle armi chimiche (CSP-29) tenutasi all'Aia.
Il viceministro ha inoltre sollecitato azioni globali contro Israele «per aver usato armi vietate nelle sue guerre contro Gaza e il Libano».
06:26
06:26
Il punto alle 6.00
«Ogni annuncio di cessate il fuoco è benvenuto. Hezbollah è stato al fianco del nostro popolo e ha fatto sacrifici significativi». Lo ha detto - come riporta Al Jazeera - Osama Hamdan, importante leader di Hamas in Libano, all'emittente libanese Al Mayadeen, annunciando il sostegno ad un'eventuale tregua tra l'alleato Hezbollah e il «nemico» Israele. Hamdan è un membro dell'ala politica di Hamas.