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Hamas ha dichiarato in un comunicato stampa che la leadership dell'organizzazione terroristica ha parlato con il capo dell'intelligence turca, Ibrahim Kalin, sugli sviluppi dei negoziati a Doha – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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23:29
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«Il corpo di Yahya Sinwar non sarà restituito a Hamas»
Israele non consegnerà il corpo di Yahya Sinwar ad Hamas, come invece era stato richiesto dalla fazione palestinese nell'ambito nei negoziati sul cessate il fuoco a Gaza. Lo ha reso noto un funzionario dello Stato ebraico, come riporta Ynet.
21:15
21:15
Hamas chiede il corpo di Yahya Sinwar
«Hamas ha chiesto di riavere il corpo di Yahya Sinwar (ucciso a Gaza dall'IDF) come parte della prima fase dell'accordo». Lo riferisce la tv saudita al Hadath.
21:14
21:14
Biden: l'accordo per Gaza sul punto di essere chiuso
L'accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi a Gaza è «sul punto di essere chiuso». Lo ha detto il presidente statunitense Joe Biden al Dipartimento di Stato, nel suo ultimo discorso di politica estera.
«Siamo sul punto di vedere finalmente realizzata una proposta che avevo presentato dettagliatamente diversi mesi fa», ha dichiarato Biden, affermando che la sua amministrazione sta lavorando «con urgenza per concludere questo accordo» per Gaza e il rilascio degli ostaggi.
«L'America è più forte dei suoi avversari rispetto a quattro anni fa. Stiamo vincendo la sfida globale», ha poi affermato il presidente, ricordando le «sfide e le crisi» che gli Stati Uniti hanno affrontato sotto la sua amministrazione. «Ora siamo più forti economicamente, militarmente e dal punto di vista diplomatico».
«La Cina non ci ha sorpassato, nonostante le previsioni, e non sorpasserà mai l'economia degli Stati Uniti», ha aggiunto Biden. L'inquilino - ancora per poco - della Casa Bianca ha poi parlato del conflitto ucraino, dicendo che, tre anni dopo l'invasione, «Putin ha fallito tutti i suoi obiettivi strategici. L'Ucraina è ancora un Paese libero e indipendente».
Biden ha esortato l'America e i suoi alleati a «non abbandonare» Kiev: «Abbiamo gettato le fondamenta perché la futura amministrazione protegga l'Ucraina».
«Sarò il primo presidente in decenni a non lasciare la guerra in Afghanistan al suo successore», ha poi evidenziato nel discorso. «Quando ho assunto il mandato, potevo scegliere ma non vedevo nessuna ragione per tenere migliaia di soldati in Afghanistan», ha spiegato, rivendicando con orgoglio la sua decisione. «Era arrivato il momento di finire la guerra e riportare le nostre truppe a casa», ha aggiunto, ricordando tutti i 2461 caduti americani nel conflitto e dicendosi «addolorato» per i militari americani morti durante il ritiro da Kabul.
20:45
20:45
Hamas vuole arrivare a un accordo e porre fine alla guerra
Hamas ha dichiarato in un comunicato stampa che la leadership dell'organizzazione terroristica ha parlato con il capo dell'intelligence turca, Ibrahim Kalin, sugli sviluppi dei negoziati a Doha. Il capo del Consiglio della Shura, Muhammad Darwish, e il capo negoziatore, Khalil al Haya, hanno discusso con lui al telefono e hanno confermato «il desiderio di Hamas di raggiungere un accordo per porre fine alla guerra».
18:45
18:45
Joe Biden ha parlato oggi con l'emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani dei negoziati in corso a Doha
Joe Biden ha parlato oggi con l'emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani dei negoziati in corso a Doha per un cessate il fuoco a Gaza e un accordo sulla liberazione degli ostaggi. Lo riferisce la Casa Bianca in una nota.
Il presidente ha ringraziato l'emiro per la sua leadership e ha elogiato il ruolo di mediazione del primo ministro Mohammed bin Abdulrahman Al Thani. Entrambi i leader hanno sottolineato l'urgente necessità di raggiungere un accordo per restituire gli ostaggi alle loro famiglie e portare sollievo immediato alla popolazione di Gaza attraverso un aumento degli aiuti umanitari consentito dal cessate.
18:17
18:17
Intercettato missile lanciato dallo Yemen
Un missile lanciato dallo Yemen è stato intercettato prima che entrasse nello spazio aereo israeliano. Lo riferisce l'IDF dopo che le sirene d'allarme hanno suonato in diverse zone dello Stato ebraico.
16:05
16:05
«Risposta di Hamas a bozza di accordo entro mezzanotte»
I mediatori hanno chiesto a Hamas di rispondere alla bozza «definitiva» dell'accordo di cessate il fuoco a Gaza e liberazione degli ostaggi entro mezzanotte.
Lo riferisce Channel 12 aggiungendo che, secondo fonti anonime, Hamas avrebbe consegnato ai mediatori del Qatar una lista di ostaggi ancora vivi, come richiesto da Israele.
15:21
15:21
Hamas: «Progressi nei negoziati, lavoriamo per chiudere»
Hamas ha dichiarato che i colloqui su alcune questioni fondamentali per un accordo di cessate il fuoco a Gaza hanno fatto progressi e si lavora per chiudere: lo ha riferito un funzionario del gruppo palestinese ai media internazionali. «I negoziati su alcune questioni fondamentali hanno fatto progressi e stiamo lavorando per concludere al più presto ciò che resta da fare», ha detto il funzionario.
13:28
13:28
Sale a 46.584 il numero dei palestinesi uccisi
Almeno 46.584 palestinesi sono stati uccisi e 109.731 feriti negli attacchi israeliani a Gaza dal 7 ottobre 2023: lo ha affermato lunedì il ministero della Salute di Gaza in una nota. Almeno 19 palestinesi sono stati uccisi nelle ultime 24 ore, ha affermato il ministero, controllato da Hamas.
13:28
13:28
L'aviazione turca ha compiuto una serie di raid aerei nella Siria settentrionale
L'aviazione turca ha compiuto una serie di raid aerei nella Siria settentrionale contro postazioni delle forze curdo-siriane nella zona di Ayn Arab/Kobane. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui gli attacchi turchi hanno preso di mira l'aeroporto militare di Sarin e altre postazioni tra l'Eufrate e la zona a sud di Kobane.
13:18
13:18
Hamas comunica ai detenuti palestinesi che «sono vicini alla loro liberazione»
In una nota pubblicata poco fa, Hamas comunica ai detenuti palestinesi che «sono vicini alla loro liberazione». L'organizzazione terroristica di Gaza ha postato la stessa frase sul proprio canale Telegram, subito dopo la nota.
13:17
13:17
«Circa 200 i siriani uccisi nei regolamenti di conti post Assad»
In Siria sono circa 200 i siriani uccisi, per lo più alawiti, nei sanguinosi regolamenti di conti avvenuti nell'arco dell'ultimo mese, dalla dissoluzione del regime di Bashar al Assad lo scorso 8 dicembre. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui sono 194 le persone uccise, di cui 180 uomini, 9 donne e 5 minori, da milizie locali che si dicono affiliate al nuovo governo rappresentato da Ahmad Sharaa, leader delle fazioni che hanno preso il potere a Damasco.
Le uccisioni sommarie sono avvenute finora per lo più nelle regioni di Homs e Hama. L'ultimo episodio di sangue si è verificato nella regione di Hama, quando cinque persone, di cui 4 fratelli, sono stati catturati e giustiziati sommariamente nella località di Mazraa. Le fonti affermano che sono stati uccisi «perché sciiti» ma non si hanno conferme a riguardo.
Lo scorso 7 gennaio, tre shaykh della comunità alawita, per decenni identificata col regime della famiglia Assad, per 54 anni al potere in Siria, sono stati uccisi da sicari non meglio identificati lungo la strada Tartus-Damasco. I tre - identificati come gli shaykh Jaber Issa, Haytham Maala, Muhammad Tafa - sono stati uccisi a bordo dell'auto sulla quale viaggiavano. Le circostanze del crimine non sono state ancora chiarite. Il 24 dicembre scorso, sempre secondo l'Osservatorio siriano, altri uomini armati non meglio identificati hanno ucciso tre giudici appartenenti alla comunità alawita a ovest di Hama. Si è trattato del primo assassinio di giudici nella Siria post-Assad.
10:06
10:06
Liberazione degli ostaggi, «ora si attende una risposta di Hamas»
«I dettagli dell'accordo per la liberazione degli ostaggi sono stati concordati e ora si attende una risposta definitiva da parte di Hamas», lo riferisce Channel 12 sottolineando la drammaticità del momento e che per la prima volta l'intesa è interamente dettagliata.
Il piano è sostanzialmente simile allo schema pubblicato a maggio: accordo in tre fasi, che inizierebbe con la liberazione di circa 34 israeliani della 'lista umanitaria'. Poi, il 16mo giorno del cessate il fuoco, le parti inizieranno a discutere la seconda fase, che prevederà il ritorno dei giovani e dei soldati. Nella terza fase le parti discuteranno del governo alternativo nella Striscia e della riabilitazione di Gaza. Al-Arabiya aggiunge che la prima fase durerà 42 giorni, durante la quale Israele si ritirerà da diverse aree dove i residenti palestinesi ritorneranno. Sarà aumentato il volume degli aiuti umanitari.
09:12
09:12
Israele vuole una zona cuscinetto lungo il confine di Gaza
Israele ha presentato un piano ai mediatori di Doha che descrive in dettaglio la presenza israeliana nella Striscia di Gaza durante e dopo le varie fasi di un potenziale accordo di cessate il fuoco con gli ostaggi: lo scrive il Times of Israel citando media del Qatar, secondo cui Israele ha richiesto una zona cuscinetto di circa un chilometro e mezzo lungo il confine di Gaza che rimarrà sotto il controllo israeliano.
In precedenza, un'area di 300 metri era stata considerata come zona cuscinetto: sebbene non vi fosse alcuna presenza delle Idf, c'era un accordo secondo cui le truppe avrebbero sparato a coloro che fossero entrati in quel territorio.
Secondo Al-Quds Al-Arabi, un accordo è stato raggiunto sulle varie aree da cui l'Idf si ritirerà nella prima e nella seconda fase dell'intesa, osservando che il cauto ottimismo degli Stati Uniti deriva dal fatto che l'attuale formulazione vedrebbe tutti gli ostaggi e i prigionieri palestinesi rilasciati nelle prime due fasi. Gli argomenti ancora in discussione includono invece il numero di prigionieri palestinesi da rilasciare e dove saranno rilasciati coloro che stanno scontando pene dure. Israele ha affermato di aver bisogno di sapere quanti degli ostaggi sono vivi prima di accettare una cifra. Tuttavia, stando ai media, sono stati raggiunti accordi sulla gestione degli aiuti umanitari all'interno della Striscia.
07:46
07:46
Il punto alle 7
L'Idf ha riferito di aver effettuato ieri sera attacchi aerei nel Libano orientale e meridionale, prendendo di mira Hezbollah e in particolare le rotte del contrabbando lungo il confine con la Siria.
L'agenzia di stampa ufficiale libanese Ani sostiene che gli aerei da guerra israeliani hanno preso di mira la periferia di Janta, nella regione orientale di Baalbek, nonché i dintorni di Nabatieh, nel sud del Paese. L'esercito israeliano, da parte sua, ha spiegato di aver colpito obiettivi che ha presentato come minacce al meccanismo di monitoraggio del cessate il fuoco.
«Tra gli obiettivi colpiti c'erano una base di lancio di razzi, un sito militare e strade lungo il confine tra Siria e Libano, utilizzate per il contrabbando di armi verso Hezbollah», ha affermato l'esercito israeliano, sostenendo di aver agito «in conformità con l'accordo di cessate il fuoco» tra Israele e Libano.